Il vento di Pechino soffia sulle Francescane dell’Immacolata – di Mauro Faverzani

Dunque, per ordine del Card. João Braz de Aviz, Prefetto della Congregazione per gli istituti di Vita Consacrata, è suor Fernanda Barbiero, dell’Istituto Suore Maestre S. Dorotea, la nuova “visitatrice” alias “normalizzatrice” delle Francescane dell’Immacolata. Scelta già di suo piuttosto bizzarra, non avendo neppure, la neo-commissaria, alcunché in comune col loro carisma: quanto meno col ramo maschile della Famiglia religiosa fondata da Padre Manelli si ebbe l’accortezza di scegliere un Cappuccino, Padre Fidenzio Volpi. Il ruolo di suor Barbiero è paragonabile a quello della medicina somministrata ad un paziente sano: non se ne capisce il motivo. Oltre al rischio di provocar danni: ogni farmaco ha infatti sempre le sue controindicazioni, spesso pesanti, quando dato senza ragioni.

di Mauro Faverzani

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zsuore-francescane-dellimmacolataMa chi è suor Fernanda Barbiero? Qualche primo elemento lo si può trarre, leggendo il suo intervento dal titolo Le religiose nella Chiesa, proposto il 28 gennaio 2012 ad un incontro di Usmi e Cism. A colpire è l’esplicito richiamo che qui lei fa alla IV Conferenza mondiale delle Nazioni Unite, svoltasi nel 1995 a Pechino. Suor Barbiero definisce con ingiustificata enfasi tale Conferenza «la grande svolta», il primo passo per le donne verso l’«assunzione del potere», verso una sorta di “cittadinanza” negli ambiti «sociale, politico, economico, ecclesiale ed accademico».

In realtà, Pechino fu tutt’altro: fu il passepartout per iniettare il venefico e deviante concetto di «gender» nella società mondiale, concetto inteso ideologicamente, capziosamente e falsamente quale sinonimo di «identità sessuale culturale», promuovendo così un’assoluta libertà di scelta dell’«orientamento». Pechino 1995 fu la radice dei mali contemporanei: nella seconda versione del documento preparatorio il termine «gender» compare quasi in ogni paragrafo.

Di contro, si registra la totale assenza di riferimenti alla maternità ed al ruolo di moglie e marito: tutto viene già proiettato oltre i concetti di “uomo” e “donna”, imponendo il concetto di gender e di identità di genere di fatto ad ogni politica delle Nazioni Unite. Un disastro.

Tanto che, subito all’indomani della Conferenza, la stessa Santa Sede si sentì in dovere di fare alcune precisazioni e rettifiche con un documento intitolato Riserve e dichiarazioni interpretative (curiosamente ancor oggi disponibile sul sito vaticano soltanto in spagnolo), in cui si critica pesantemente la «Piattaforma d’azione» di Pechino per il fatto d’attentare alla famiglia fondata sul matrimonio, di occultare aborto, omosessualità e contraccezione dietro l’anti-lingua della «salute riproduttiva», della «salute sessuale», dei «diritti riproduttivi», della «pianificazione familiare», della «regolazione della fertilità», giudicati tutti dalla Santa Sede «moralmente inaccettabili».

Nel testo vaticano si ribadisce la propria totale e convinta disapprovazione verso qualsiasi «forma di legislazione, che dia riconoscimento giuridico all’aborto», chiedendo d’includere tali «riserve» nel rapporto conclusivo del summit di Pechino. Ora, che suor Barbiero viceversa non trovi di meglio che indicare proprio in tale, devastante Conferenza un punto di riferimento fondamentale, rappresenta un passo falso fuorviante, sbagliato e davvero preoccupante.

Anche a suor Fernanda Barbiero piace la “Chiesa della misericordia”, come si evince dall’editoriale da lei firmato lo scorso 26 gennaio su “Consacrazione e Servizio”, prendendo spunto dal libro dedicato a questo tema dal Card. Kasper nella discussa relazione d’apertura al Concistoro sulla Famiglia. Scrive un’incontenibile suor Barbiero: «La sinfonia della misericordia di Dio risuona in tutta la Scrittura», al punto da definirla addirittura «il principio fondamentale dell’azione di Dio», il «nucleo essenziale del Vangelo» in un’apoteosi che giunge sino all’esortazione finale: «Misericordia, dunque!».

Senza por paletti, senza far distinguo, senza riserve, purchessia, anche rischiando di cambiare – ed in modo sostanziale – le regole del gioco, sostituendo una sociologia immanente alla fede trascendente. Secondo l’agenzia “Adnkronos”, del resto, già nel 1998 suor Barbiero, all’epoca preside del Pontificio Istituto Regina Mundi, chiese una non meglio specificata «riforma globale» della vita religiosa femminile, per sollecitare le suore «ad intraprendere un cammino di liberazione», con una terminologia più da veterofemminismo sessantottino che da convento.

Nel citato intervento del 2012 riprese più o meno lo stesso mantra, ponendo la vita religiosa in relazione sociologica con la «questione femminile» e dicendola nel bel mezzo di una «difficile transizione incompiuta», confermandone così un’immagine di alienazione, di frustrazione, d’inappagante disagio assai distanti dalla pienezza spirituale e dalla serenità interiore proprie viceversa delle Francescane dell’Immacolata, che non hanno bisogno, né hanno mai chiesto alcuna forma di “emancipazione” ideologica. Se solo le si lasciasse vivere. E soprattutto pregare.

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fonte: Corrispondenza Romana

19 commenti su “Il vento di Pechino soffia sulle Francescane dell’Immacolata – di Mauro Faverzani”

  1. Impressionante. Mi ricorda tantissimo la profezia della Beata Caterina Emmerich: nella Chiesa dei due Papi, i più impegnati nella demolizione della S. Chiesa saranno gli ecclesiastici. Ma – conclude la profezia – non ci riusciranno, per l’intervento della Madonna.

  2. Ma chi è suor fernanda barbiero? Una suora o una donna femministicamente esaltata in cerca di potere? Se è questo a cui tende, beh, questa potrebbe essere l’occasione giusta. Speriamo però che la sinfonia della misericordia di Dio risuoni ai suoi orecchi e da lì passi alla sua coscienza riportandola all’umiltà che compete ad una religiosa e all’adesione alla verità a cui un giorno promise di essere fedele.

  3. Invece di fermare Suor Cristina che canta a ‘The Voice’ si preferisce “rieducare” chi vive la propria fede con “dignità”.
    E’ la Santità di Padre Pio, è l’esempio di coloro che amano veramente la Chiesa che attirano le anime.
    i vari Card. João Braz de Aviz, suor Fernanda Barbiero, Padre Fidenzio Volpi sono i lupi che ormai sono entrati dentro l’ovile.
    Non prevarranno, ma intanto il demonio ride

  4. Temo, temo tanto per la sopravvivenza del Settimanale di P.Pio. Ma lo leggete tutti? Perché BISOGNA leggerlo ed è salutare farlo. Stanotte, presa dal sonno, ho lasciato in sospeso un articolo, ma stamattina, salutati Gesù e la Madonna,ne ho ripreso la lettura. È una meraviglia spirituale, una delizia per l’anima. Pagina dopo pagina si sente godere lo spirito alla luce di quella Verità immutabile che gli aggiornamenti e i contorsionismi teologici attuali vorrebbero negare. Che Dio benedica tutti coloro che vi collaborano con vero spirito missionario e di amore cristiano, a partire da P.Manelli, le cui parole sono sempre nelle pagine di apertura; e l’intercessione di P.Pio ci liberi dal pericolo di una sua estinzione.

    1. Sono pagine di luce delicata e limpida, cara Tonietta.
      Mi sono già permesso di commentare, tempo fa: Alba è torbida, Frigento è autentica

  5. generalmente, prima di subire una condanna c’è una sentenza. Nel caso dei FFI c’è stata subito la condanna. C’è da sentirsi molto addolorati e delusi. Chi sarà in grado di lenire le anime travolte da questo tsunami, riportare le pecore nell’ovile, e chi si prenderà questa grossa responsabilità? Perché il Papa che parla con tutti, non ascolta chi veramente ha voce in capitolo? E questi 5 “bravi” frati che hanno innescato la miccia si rendono conto del male che hanno causato e di come sono diventati? Io ne ho visti un paio e, devo dire la verità, non li avevo quasi riconosciuti, tanto si sono trasformati in volto. Il diavolo lavora veramente bene, non c’è che dire. Aderiamo tutti alla preghiera per i FFI

  6. Vorrei chiedere ai padri che hanno tramato contro il loro stesso ordine: Siete contenti ?, Avete ottenuto la distruzione della vostra famiglia. E anche ( finalmente ) quelle cattive suoracce saranno annientate. Ha ( come sempre ) ragione Gesù SS. quando dice che i nemici sono quelli della propria casa. Il vostro tradimento è cominciato da lontano, e da tanto tempo. Le vostre gelosie le vostre invidie; avete mormorato contro padre Stefano e gli altri padri a lui fedeli, e anche contro le suore, che per voi sono ree di voler più bene a Dio che a Voi, .Avete agito nell’ombra come fanno le spie, e avete accoltellato il padre Stefano, accusandolo di cosa ? di voler fare la messa tridentina ? poveri voi, che siete talmente oscurati nell’intelletto, che non ne vedete nemmeno la bellezza e la grandezza e l’immensità. Vi siete così mondanizzati, che non capite più da che parte sta la verità ? Dove sono finiti i frati, che ascoltavano e amavano Padre Stefano, cosa vi ha fatto pensare di saperne più di Lui ? Avete consegnato tutto l’ordine in mano ai nemici , e ancora credete di aver fatto una cosa buona ? Tornate sui vostri passi, prima di fare la fine di giuda.

    1. Questi “padri” sono vittime di invidia, gelosia; superbia, non hanno più niente di religioso. Meglio girare alla larga dai conventi, se c’è certa gente. Bella mia FSSPX, quanta umiltà e semplicità, accoglienza e disponibilità vi ho trovato: l’avesse la Chiesa attuale quello stile. Speriamo si convertano, ma è molto difficile, ormai satana li tiene in pugno, la superbia li seppellirà, purtroppo. Pace e bene.

  7. Dante Pastorelli

    Sinfonia di misericordia? Oh, sì, tanto che il Padre offrì il Figlio in olocausto per redimere l’umanità dal peccato. Ma la Sacra Scrittura è anche una sinfonia di giustizia, a volte tremenda, e questa sinfonia oggi non si ascolta più: e le due sinfonie sono inscindibili. Sulla porta dell’Inferno dantesco c’è scritto: fecemi la Divina Potestate, la Somma Sapienza e il Primo Amore. L’ Inferno, come il Paradiso, i due regni ultraterreni che non avran fine – il Purgatorio è temporaneo – son frutto di misericordia e giustizia. Quando i dannati giungono alla porta infernale leggono: divina Potestate (e va bene, si piegano e comprendono il potere divino), somma Sapienza (e si comincia ad andar male: nel creare l’inferno si comprende che ha avuto un ruolo la divina sapienza). E un barlume di speranza ancora resta. Ma quando leggono: il Primo Amore, la loro residua, infinitesimale speranza di misericordia crolla: anche Dio Amore li respinge.
    Confidiamo quindi nella misericordia, ché da noi niente possiamo. Ricordiamoci anche di s. Caterina de’ Ricci: quando architetti ed operai conclusero la costruzione della chiesa da lei voluta a Prato, si accorsero che un braccio della croce greca era un po’ più lungo. Mortificati si scusarono con la santa. Ed ella li rassicurò: bene, bene, il braccio della misericordia è più lungo di quello della giustizia. Però, ricordiamoci anche, e ricordiamo alla suora visitatrice ed a tutti coloro che esaltano solo un aspetto di Dio, che l’Amore comporta la giustizia, e senza giustizia non c’è amore, e che la salvezza universale, oggi tanto di moda, è una gravissima eresia d’antichissima data.

    1. Ieri sera, concludendo la Beatificazione di un Sacerdote campano e di un catechista birmano martiri, il vescovo di Aversa ha detto “Tramite il Battesimo, ci uniamo al Corpo di Cristo, E QUINDI ALL’INTERA UMANITA’, REDENTA DA LUI”. Questa è un’eresia formale

      1. Dante Pastorelli

        Forse voleva soltanto dire che siamo tutti figli di Dio, da Lui redenti, in quanto il Sangue è stato versato per tutti, anche se non tutti – ed ecco il pro multis – accetteranno la parola salvifica. Nell’ambiguità linguistica della Chiesa attuale tutto ci sta.

        1. Purtroppo no. Ha specificato che l’incorporazione a Cristo è il “gradino intermedio” verso l’incorporazione all’Umanità.
          L’ho sentito su Telepace (che ha trasmesso l’intera funzione)

          1. Dante Pastorelli

            Insomma, se capisco bene, allora, Cristo è mediatore tra l’individuo e l’umanità. Non è il fine ma il mezzo. L’umanità è Dio, il Padre? Boh! Se stessero zitti, questi vescovi, farebbero meglio. E se voleva dire che amando Cristo necessariamente il nostro amore ci unisce agli altri uomini? Ancora Boh!
            Quando non capisco mi taccio.

  8. Suor Fernanda Barbiero prende spunto dal libro di Kasper…
    Prevedo grande sofferenza per le Suore Francescane dell’Immacolata…
    Preghiamo.

  9. Se i ricordi che ho delle Suore di quando bambino ero all’Asilo del mio Paese sono giusti (classico asilo parrocchiale Monumento ai Caduti, cortile di ghiaia col trenino in tubi di cemento colorati, nel retro un portico dove d’estate la madre cuoca dava i ghiaccioli fatti nel frigo dell’asilo… che nostalgia!!!), la visitatrice non avrà la stessa vita facile che ha avuto il Volpi con i Frati maschi.

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