Incontri ravvicinati del terzo tipo con un diacono  –  di Cristiano Lugli

Ovvero, cronaca di un colloquio tanto sgradevole quanto istruttivo per capire le “argomentazioni” della neochiesa della misericordia…

di Cristiano Lugli

.

Parlare o scrivere di se stessi è sempre spiacevole, lo so.

Non avrei voluto farlo, ma in questa circostanza ritengo che sia bene offrire ai lettori un ulteriore spunto di riflessione rispetto sulla situazione attuale, e all’eventuale possibilità proposta da chi, puntando in alto pur certo con buona Fede, spera che ci sia possibilità di andare in giro per le parrocchie a convertire la gente al Cattolicesimo, del quale fra le sagrestie malconce non vi è più manco l’ombra.

Era lunedì 20 Marzo quando sono partito verso le 12.30 per andare a lavorare. Ero in notevole anticipo perché dovevo andare in farmacia prima che questa, alle 13, chiudesse. Essendo stata la Solennità di San Giuseppe spostata a lunedì, e avendo quasi un’ora e mezza a disposizione, ho deciso di andare a visitare il bellissimo Santuario di Montericco, situato sulle colline di Albinea, in provincia di Reggio-Emilia

La chiesa, consacrata il 23 aprile 1899, fu la prima chiesa in Italia dedicata alla Madonna di Lourdes, con l’aggiunta del campanile, avvenuta nel 1910. Un grazioso ritratto della grotta di Massabielle si trova all’interno, sopra all’altare centrale, al di sotto del quale si estende un lungo corridoio stracolmo di ex-voto.

L’impronta orrenda del modernismo, essenzialmente priva di gusto, ha chiaramente dilaniato l’originaria bellezza del Santuario con il primo dei passi: la tavolozza protestante in sostituzione dell’altare centrale, relegando conseguentemente il Santissimo Sacramento in uno stanzino laterale, che un tempo forse era il ripostiglio della parrocchia. Anche i bellissimi altari laterali ( Sacro Cuore, Sant’Antonio Abate, San Luigi Gonzaga e San Giuseppe) sono adornati del nulla più assoluto, spogli di qualsiasi cosa. È la freddezza nella Fede, che si mostra attraverso questi gesti, privi di cura, morti al senso del Sacro.

Dicevamo che era la Solennità di San Giuseppe Patrono della Chiesa Universale e, visto che un altare è a lui dedicato, sono andato a pregare un po’ di Breviario dinanzi ad esso. L’importanza di questo Santuario e la devozione che ci lega – come penso possa legare tutti – alla Beata Vergine di Lourdes, ha indotto me e mia moglie, in attesa del nostro primogenito, a fare un pensiero su questo gioiello come luogo del Battesimo, dell’introduzione di nostro figlio alla vita cristiana. Non avevo ancora avuto occasione di indagare su questa possibilità, eppure già sapevo che sarebbe stata una cosa tutta in salita. Perché, vi chiederete. Il primo motivo è che il Battesimo sarà con il Rito di sempre, “tradizionale”, come oggi usa dire; il secondo è che con tutta probabilità, al Ciel piacendo, sarà un sacerdote della Fraternità Sacerdotale a San Pio X, al quale mia moglie è fortemente legata, a battezzare il piccolo. Già spacciati di partenza direte voi, e con ragione.

Tuttavia, per il comune detto che chiedere è lecito e rispondere è cortesia, e visto che mi si è presentata l’occasione non appena sortito dalla chiesa, ne ho approfittato. Due uomini passeggiavano proprio nei pressi del Santuario; ho chiesto loro: “Scusate, qui vi risiede un parroco? A chi posso chiedere per la possibilità di un Battesimo?”. Uno dei due si dissocia e prende altra strada, quasi a non voler c’entrare nulla, lasciando la parola all’altro. “Qui abita solo il diacono – mi dice il signore rimasto -, per il parroco bisogna andare giù in paese, alla segreteria… Ad ogni modo per un Battesimo non credo vi siano grossi problemi di sorta, basta l’autorizzazione del parroco che non avrebbe motivi per non darla”. Non faccio in tempo a replicare, ringraziando, che questo butta gli occhi sul Breviario che tenevo in mano e quasi me lo strappa: “Cos’hai, un libro di preghiere?”. “No – rispondo -. O meglio, non proprio. È un Breviario. Visto che oggi è San Giuseppe e sono da poco passate le 13.00 ho pregato l’ora Sesta davanti all’altare laterale a lui dedicato”. Il tizio inizia a farmi domande sul perché del latino e, fumando il sigaro con uno stile tutto da sbruffone, senza avermi mai visto prima, inizia ad interrogarmi sulle traduzioni di qualche Salmo.

Dopo avergli risposto, torno al discorso, siccome non avevo poi tutto questo tempo da perdere, dal momento che si era fatta una certa ora. “Guardi, io credo che forse qualche problema me lo porrebbero, se non altro perché il Battesimo vorremmo fosse fatto con il Rito tradizionale, insomma in latino”. “Ah, capisco… Non saprei – inizia un po’ a titubare – comunque se voi avete già il vostro prete forse qualche possibilità c’è”. E qui viene il bello. “Il prete lo abbiamo certo, ma è della Fraternità Sacerdotale San Pio X, pensa possa causare problemi questo?”. Lo sguardo cambia, si stringe la pupilla e l’occhio diventa quasi sanguigno, ma tuttavia il tizio rimane pacato. Anzitutto ci tiene a rivelarmi che il diacono che abita lì è semplicemente lui, dopodiché mi fa presente che la Fraternità non ha alcun tipo di liceità e quindi tutto deve essere a discrezione del Vescovo. Ergo, buonanotte! Avevo capito già l’andazzo e quindi stavo chiedendo il discorso, quando il diacono sogghignando mi dice: “Quindi tu sei uno scismatico”. Sempre pacatamente provo a fargli presente che lo scisma, tutt’al più, è avvenuto dalla parte di coloro che hanno rotto con il Magistero bimillenario della Chiesa.

Insomma, si protraggono queste disquisizioni ma, avendo capito con chi avevo a che fare, sono riuscito, con un po’ di fatica, a rimanere calmo e pacato, mantenendo le debite distanze. Lui pure, tutto sommato, pareva calmo e moderato. Ad un bel momento però mi chiede come ho conosciuto la Messa tradizionale, insinuando che quando un Concilio od una Riforma voluta dal Papa stabiliscono che la Messa è cambiata, non si può decidere di rimanere fermi a quella precedente giacché questo corrisponderebbe a separarsi dalla Chiesa (???). Provo a spiegare al diacono, sempre con garbo, che trattasi di un problema di Fede prima che di obbedienza, e che quest’ultima non può giammai sostituirsi all’integrità della prima.

Il nostro qui inizia a dare segnali di fumo, fumo che esce dalle orecchie più che altro: “la Messa di Paolo VI non ha nulla che metta a repentaglio la Fede! Anzi, è in perfetta linea con il Cattolicesimo di sempre!”. I punti esclamativi ci sono perché la voce si era già alzata di cinque toni almeno. La mia penultima esternazione è stata volta a chiedergli se avesse mai letto il “Breve esame critico del Novus Ordo Missæ”, presentato al Papa dai Cardinali Bacci e Ottaviani e che di fatto non ha ancora oggi ricevuto risposta. Con quella fastidiosa impermeabilità tutta modernista, il personaggio che continuava a sfumacchiarmi addosso mi ha risposto che Bacci e Ottaviani erano due curiali che poco valevano e poco sono contati…. Ogni commento è ovviamente superfluo.

Per il resto dei 5 minuti  – il tutto sembra lungo ma in realtà sarà durato un quarto d’ora, forse pure qualcosa in meno – ha tenuto un monologo gridatomi in faccia, con sproloqui di questo tipo: “Io ho spiegato ad altri tuoi conoscenti perché esisteva quella Messa lì che piace a voi… Esisteva perché era breve da dire! Il prete la bisbigliava fra sé e sé e dell’assemblea se ne fregava, della loro comprensione non gli importava nulla! E sai perché?! Perché più Messe facevano e più soldi si prendevano, più questua si insaccavano, ecco cosa gli interessava!!!”. Il tutto sempre condito da indicibili urla al cospetto delle quali ho chiaramente deciso di andarmene, vista la villania di quell’individuo, frutto becero di quel diaconato “laico” che ha spopolato con l’eresia modernista. Ma non prima di aver udito che “il Mistero in quella Messa manco c’era, era un mistero solo per il prete che se la raccontava su con chi la serviva”. 

La mia ultima risposta è stata: “Dunque lei mette in discussione il Concilio di Trento e San Pio V…”. Risposta: “Sì, li metto in discussione eccome!!!”. E poi, ancor prima di me e continuando ad urlare, mi ha girato le spalle e se ne è andato.

Dirigendomi alla macchina, e credendo che ormai il siparietto fosse finito, sento la voce del tizio che ancora mi urla dietro da circa 200m…. “Per fare più soldi dicevano quella Messa!!! Ecco il vero motivo!!!”, e altrettante sciocchezze che non ho sentito perché ho messo le orecchie in modalità offline.

Che dire? Non c’è niente da dire. Una cosa è certa: il Battesimo lì dubito di gran lunga che lo faremo. L’altra cosa certa è il motivo per cui ho deciso di raccontarvi questa storia che, credetemi, è tutta vera: non bisogna smettere di scandalizzarsi; non bisogna smettere di far presente che questi sono i pilastri del misericordismo bergogliano e ancor prima della “pastorale conciliarista”, sono gli ermeneutici della continuità conciliare.

Costui non era un pazzo, o almeno non in una neo-chiesa che ha rovesciato le sorti e le parti. È uno che dice le cose con fierezza, supportato dal comun denominatore cattolaicista, che dilaga di casa in casa, di chiesa in chiesa, di dicastero in dicastero.

In sostanza: Hic est Misericordiæ Vultus.

36 commenti su “Incontri ravvicinati del terzo tipo con un diacono  –  di Cristiano Lugli”

  1. Il tema dei “soldi” è stato assolutamente centrale in TUTTE le ondate ereticali, fin dai primissimi tempi e fin da Giuda, che teneva la cassa del gruppo apostolico e che vi metteva le mani. Gv 12, 1-11.
    Restano centrali la predicazione gnostica dei “poverelli” medievali, e in particolare dei Catari (“questo mondo è tetro e malvagio, da abbandonare quanto prima; i “migliori” hanno il coraggio di farlo non avendo figli e uccidendosi PER FAME”), e il saccheggio “rigeneratore” dei Massoni (“la Chiesa non ha capito che solo nella miseria e nella sottomissione al Potere Civile può essere vicina a Dio; glielo insegniamo noi”).
    Il sentire cattolico, invece ha sempre pensato: “Per i singoli e le famiglie, il pane QUOTIDIANO, sotto lo sguardo di Dio. Mai usura e soldo che genera soldo. Per i Santi, la Madonna, il Signore, oro e gemme… Regge che poi accolgono e proteggono i miseri, i malati, le donne, i bambini.
    E soprattutto: ” Il capoccia del momento, anche se cattolico, è sempre un peccatore; Cristo Re e Maria Regina, no “

  2. Gent.mo Sig. Lugli, mi perdoni se glielo dico, ma per me lei ha sbagliato a parlare troppo con questo diacono.
    Ciò che racconta non mi stupisce per niente. Non capiscono, non vogliono capire, o meglio sono talmente indottrinati da decenni che non vedono altro; parlano per frasi fatte, per sentito dire, il tutto secondo l’ideologia conciliarista. Un dialogo sereno è (quasi) impossibile. La stragrande maggioranza dei fedeli mi pare sulla stessa linea: confusi e intontiti da decenni di propaganda conciliare sembrano bersi tutto senza grossi problemi. Spero di sbagliarmi, che il mio ristrettissimo cerchio di conoscenze non rappresenti l’insieme, ma ho forti dubbi.
    Se non sbaglio, mesi fa su questo sito si parlava di una coppia della sua stessa diocesi che voleva battezzare il figlio con il rito tradizionale, ma non avevano ottenuto permesso. Mi pare che poi siano andati da un’altra parte. Non vorrei scoraggiarla… provi a informarsi bene. Cari saluti.

    1. Cristiano Lugli

      Carissima Sig.ra Claudia,
      Non mi scoraggia affatto. Le garantisco che sono la persona più disillusa di questo mondo. Di quella coppia di ragazzi a cui lei fa riferimento ne parlai io stesso, giacché sono amici. In realtà – come avrà potuto leggere – io non ho parlato molto con questo diacono, salvo fare l’iniziale richiesta; più che altro ho ascoltato i suoi sproloqui.
      Il Santuario è molto bello, siamo molto legati ad esso e di conseguenza ci abbiamo provato. Senza alcune aspettative, abbiamo già tutte le altre soluzioni del caso.
      In tutto questo però, capirà, si denota un problema comunque sia non indifferente: le chiese sono occupate, sia in senso stretto che in lato sensu. Come dice il detto, “loro hanno le chiese e noi abbiamo la Fede”. Tuttavia rimango dell’idea che non è bene non scandalizzarsi più. Lo scandalo che certi fatti danno deve essere l’arma vincente per non abbassar mai la guardia e, soprattuto, per non lasciarci assuefare. Questo è quello che vogliono, e questo è di contro lo scopo-“denuncia” del mio racconto.
      Cordialmente,
      Cristiano Lugli

    2. Marina Alberghini

      Per me ha sbagliato non a parlare troppo ma a non dirgliene quattro.Cristo rispondeva a tono a chi diceva e faceva eresie, dava di Sepolcri Imbiancati,minacciava l’inferno, fustigava i Mercanti del Tempio.Questo “diacono”dovrebbe essere cacciato come eretico se esistesse un vero papa.

      1. Prima o poi sarà Qualcuno a cacciarlo via di lì….. Senza ombra di dubbio.
        Vorrei far notare che tutti abbiamo avuto a che fare con questi invasati di modernismo; tuttavia questo episodio è curioso. Pare che questo diacono, più che invasato, sia OSSESSIONATO nel vero senso della parola……

        1. Sabato scorso ho avuto la sventura di confessarmi nella Basilica della Madonna della Ghiara proprio a Reggio…
          E CHE VE LO DICO A FA!!!
          Sono uscito con la pelle accapponata…

        2. Hector Hammond

          L’eresia modernista è un prologo alla possessione diabolica , una volta fuori dalla retta via , rifiutato lo Spirito Santo , si da spazio allo spirito diabolico .Il danno fatto da film come “l’esorcista” è far credere che la possessione diabolica sia un fenomeno spettacolare e fracassone ,quando invece il diavolo sa essere un discreto compagno di viaggio e penso che parecchi modernisti nel loro perseverare nell’errore sia aiutati da una vocetta amichevole dentro di loro .

          1. Qualcosa di simile diceva don Leonardo: “quando una persona si avvicina a Dio, il diavolo gli rende la vita dura; quando se ne allontana sempre più, gliela rende comoda (ma non lieta)”

          2. Hector Hammond

            In quello che diceva Don Leonardo c’è quello che mi spaventa di molte vite che vedo vicino a me .Per quello che ci sarà dopo .

  3. Certo che hanno un coraggio e una faccia di bronzo che non conosce eguali! Osano affermare che prima del Concilio si celebravano molte Messe perché così i sacerdoti raccoglievano più offerte! Ma non dicono che, a norma del diritto, le offerte che il sacerdote tiene per sé sono solo per le cosiddette “binazioni”, ossia le due Messe celebrate nello stesso giorno, mentre l’eccedente doveva esser versato in Curia. E non dicono – cosa ancor più grave – che con la storia delle concelebrazioni oggi ad una sola Messa ogni concelebrante percepisce l’offerta – di solito per un suffragio – cosicché al Memento dei morti si snocciolano litanie di nomi dei defunti ricordati. E questo, a norma del diritto, non è permesso, perché il fedele dona l’offerta per una Messa intera, non per condividerla con altri.
    E ancora: la Messa tradizionale sarebbe breve. A parte che è breve solo la Messa letta, che dura mezz’ora. Ma quanto durano – omelia e preghiera dei fedeli a parte – le Messe domenicali del Novus Horror? Un quarto d’ora? Vergogna! Falsi e bugiardi, oltre che senza fede.

    1. “E questo, a norma del diritto, non è permesso, perché il fedele dona l’offerta per una Messa intera, non per condividerla con altri.”
      Ah! Dunque ho avuto sempre ragione quando ho contestato questa pretaglia in merito…… Dis-Graziati! Signore liberaci presto…….

      1. Prima che lo scrivesse il sacerdote “Baronio”, l’avevo sentito solo da don Leonardo Pompei, il noto parroco di Latina (attualmente di Sermoneta, nei pressi).
        La prassi attuale è abusiva, inficia gravemente il valore di suffragio della Messa per il defunto e comporta -essa sì- una facile “mietitura” economica. Aggiiungo che essa si basa sul NON CREDERE AFFATTO nel valore di suffragio della Messa: tanto, i defunti sono TUTTI “nella casa del Padre”. Tutti sono “volati in Cielo”, lasciando questo buio mondo. Catarismo

    2. Non Metuens Verbum

      Spieghiamo meglio. Non è questione della “concelebrazione” di più sacerdoti nella stessa Messa, è questione dell’ ” Intenzione di Messa”. Nel passato per ogni Messa ci poteva essere una sola intenzione e una sola offerta, sicché c’erano sacerdoti che ricevendo molte richieste di Messe, più di quante ne potessero celebrare, facevano la carità di trasmettere ad altri preti, magari missionari o indigenti, le intenzioni in eccesso, corredate della cosrrispondente offerta. Per esempio Padre Pio, quando dovette vivere per anni fuori dal convento per misteriosi motivi di salute, riceveva dal suo Padre Provinciale cappuccino le offerte per Messe da celebrare, e così si manteneva restando in famiglia.
      Oggi, per l’appunto, si raccolgono per ogni Messa più nomi di più defunti, con più offerte; vero è che per molti offerenti sembra che l’unica soddisfazione sia quella di sentire il nome del proprio defunto pronunciato ad altra voce. Che poi serva di suffraggio all’anima, resta molto nel vago. D’altronde, lo stesso funerale, in tanti casi, non è forse solo una passerella ?…

    3. Acchiappaladri

      @Baronio

      Reverendo,
      sono in crisi di astinenza per mancanza di nuove OPPORTUNE IMPORTUNE denunce agro-dolci dei disastri in corso.

      Sia lodato G.C.

  4. Anche a me è capitato di essere messo alla porta da un prete pazzo, con frasi ingiuriose ; era un comunista convinto e filoprotestante dichiarato, che mi ha congedato con un “per fortuna che c’è stata la grazia della Riforma”. Gli avevo portato un mio libro che parlava di un sacerdote e della sua devozione all’Immacolata, la Madonna di Lourdes; la cosa lo irritò molto, mandandolo su tutte le furie; se ne uscì dicendo “le chiese si svuotano e i santuari mariani si riempiono”, a mo’ di accusa contro i devoti dell’Immacolata. Da questo loro odio, o insofferenza, per la Madonna si vede che sono al servizio di Lucifero, del CV II e della Nouvelle Théologie, con il cervello lavato da decenni di menzogne e falsità moderniste, imposte con le buone o con le cattive nei seminari, nelle diocesi, negli ordini religiosi, nelle facoltà cattoliche. Non frequentiamoli, non meritano il nostro tempo e la nostra attenzione, presto dovranno lasciar libere le sedi che stanno occupando, per andare a far compagnia a Belzebù (e non tornare indietro mai più). L J C

    1. culparubetvultusmeus

      http://www.lanuovabq.it/it/articoli-nuova-rivelazione-su-fatima-l-apostasia-nella-chiesa-19304.htm
      Cari amici, se quanto si dice nell’ articolo segnalato e che si riferisce nel libro citato nell’ articolo (…esce in Spagna un libro di José Maria Zavala, intitolato “El secreto mejor guardado de Fatima”, il Segreto meglio custodito di Fatima.) è vero, saremmo di fronte ad una tempistica che avrebbe il suo termine intorno al 15 agosto 2018. Credo che nel caso molti di questi soggetti dovrebbero essere, grazie a Dio, ancora vivi e quindi, una volta cadute le scaglie dagli occhi, essere in grado di fare, finalmente, un serio esame o riesame e emanciparsi da tutto il letame modernista.
      Lo voglia Dio

      1. Acchiappaladri

        Il bravo giornalista Tosatti, facendo il lavoro suo, ha rilanciato la notizia di quel nuovo libro (di un autore spagnolo che uno storico spagnolo ha definito di genere scandalistico mentre ieri Socci l’ha definito autore autorevole … io per prudenza prenderei per buona la prima fino a prova contraria non conoscendo il Sr. Zavala) … secondo me più che altro per avere una scusa di ricordare la scandalosa, e offensiva anche per l’intelligenza dei fedeli, gestione che per decenni il Vaticano sotto vari papi ha fatto degli scritti riservati di Suor Lucia di Fatima.

        Il libro è basato su una bufala al 99%, datata 1° APRILE !!!, che circola già su internet da almeno 7 anni circa. La perizia calligrafica professionale che Zavala sostiene di aver fatto fare … virtualmente, SU UN FILE A BASSA RISOLUZIONE !!! non può essere presa per oro colato!
        Anche Socci, che almeno per ciò che riguarda le penose vicende dei segreti di Fatima ha fatto negli anni approfondite ricerche ed è autorevole, ha scritto che per lui è un testo apocrifo.

        Insomma … un delle tante bufale.

  5. Stefano Mulliri

    Caro Lugli , sono assolutamente d’accordo con lei che non dobbiamo non scandalizzarci così non ci abituiamo a questa fogna, passatemi il termine. Per il resto niente di nuovo sotto il sole, dalle mie parti la ” CARITAS” stà collaborando assiduamente all’invasione islamista programmata dai poteri mondialisti, quelli che strizzano l’occhio a Berg. Quindi non preoccupiamoci tra non molto questi appostati campioni di ecumenismo ci obbligheranno a condividere le “aule liturgiche o del culto” come già molti le chiamano con i loro “nostri fratelli mussulmani”.

    Preghiamo veramente che Il Signore voglia abbreviare questi tempi.

  6. Non si faccia di tutta un ‘erba un fascio . Non tutti i diaconi sono come questo tizio . Come non tutti i preti sono uguali e così pure i laici.

    1. [Vedo che c’è un mio omonimo, per cui, essendo finora intervenuto in questi commenti come “Lucio”, ora ho fatto una piccola aggiunta al mio nome. Solo per questo inserisco qui il mio intervento]
      Vorrei riferirmi al commento di Baronio, riguardo alla durata delle Messe N.O. Indubbiamente la parte essenziale è molto misera, fatto è che dalle mie parti (e non solo nella mia Parrocchia), durano circa un’ora, proprio “grazie” all’omelia, impostata sempre su aspetti sociologici e sulla “misericordia per tutti” senza alcun tentativo di sviluppare il tema delle letture evangeliche (al massimo l’officiante rilegge qualche passo, ma solo per “confermare autorevolmente” le proprie brillanti opinioni); a parte, appunto, la preghiera dei fedeli costituita da frasi quanto più banali e ripetitive possibile, che sembrano uscite da temini di bambini della terza elementare (ammesso che alla terza elementare si facciano dei temini).
      Altra piaga sono gli “avvisi” finali fatti col “ricatto” della sospensione della formula di congedo e che alle volte durano quasi quanto un’omelia.

  7. Caro Lugli, ha messo il dito nella piaga. Io sono stato accusato di essere Satana perché avevo la presunzione di a dare contro il Papa (Benedetto XVI) perché avevo espresso l’auspicio che facesse molto di più per la Tradizione cattolica… Poi mi sono sorbito la presentazione di Valdo come “teologo sopraffino” che sarà in paradiso, mentre Mons. Lefebvre sarà all’inferno.
    Ce ne sarebbero da raccontare! Io continuerò a scandalizzarmi di questi uomini di Chiesa.

    1. Per sentirsi meno agitati è il caso di non chiamarli con nomi che non meritano, tipo “uomini d Chiesa”, magari “uomini dell’antichiesa luciferina”, questo sì, di più non si meritano. Guai, poi, a scendere in polemica con loro, ci fanno perder del tempo e basta, oltre che irritarci (provano gusto a provocare e demonizzare l’interlocutore che non accoglie le eresie moderniste, la papolatria filobergogliana). Quando verrà il momento, potremo batterci in campo aperto, ma sarà per giungere ad una vittoria definitiva, dell’una o dell’altra fazione, e noi sappiamo bene chi avrà l’ultima parola .

  8. Il cattolicesimo è finito con il Concilio Vat. II. Bergolio è a capo di una religione ecumenica, anglicana, ortodossa, protestante, maomettana, ebraica, buddista, massonica, sikh, scintoista, animista, atea, sincretica … o più semplicemente focolarina, tutto tranne “cattolica”. I seguaci di questa nuova religione dialogano e pregano “interreligiosamente” con tutti, tranne con i “cattolici” perché scismatici. Lo scisma è nella fede, ed è iniziato con il CV II.

  9. Se il CEO di Santa Marta, metterà il timbro sull’accordo con la Fraternità San Pio X, il diacono di turno dirà ancora che sono scismatici oppure diventerà scismatico il CEO di Santa Marfa?

    1. @ Luciano: questa è una buona domanda! No, mi correggo, sarebbe una buona domanda si ci fosse ancora della logica in questi personaggi, o per lo meno il pudore di tentare di non contraddirsi, ma dal momento che non c’è nulla di tutto ciò non si porranno nemmeno la domanda.

  10. “chiunque …non rimane nella dottrina di Cristo, non ha Dio; chi invece rimane saldo in tale dottrina, egli ha il Padre e il Figlio. Se uno viene da voi e non porta questa dottrina, non lo ricevete in casa e non salutatelo! perchè chi lo saluta, partecipa delle sue opere malvagie.” 2a lettera di S.Giovanni (9-11).

  11. “Esisteva perché era breve da dire! Il prete la bisbigliava fra sé e sé e dell’assemblea se ne fregava”…mi si accapona la pelle…. che dire del memento dei vivi ??? Si ha idea della profondità e della consapevolezza che la Messa Tradizionale reca seco, ovviamente per chi vi si vuole immergere cuore e anima e soprattutto per chi sia in grado di celebrarla ? Mi pare poi che in quanto a brevità, soprattutto certe Messe feriali mattutine – oserei quasi definirle “da pausa caffè” – qui, nella grande Diocesi Ambrosiana da cui scrivo, non le batta proprio nessuno!!

  12. Bravo Cristiano, conosco lo scoramento che stringe il cuore quando accadono queste cose. Anche io ho avuto di queste sgradevoli esperienze… Grazie per la testimonianza!

  13. Dr. Lugli,
    dopo tutti questi commenti ,tutti positivissimi, voglio dire qualcosa di carino anche se discosta un pò dal tema, e cioè formulare a lei e sua moglie gli auguri più belli per il prossimo lieto evento…
    Che sia un bellissimo maschietto o una bellissima femminuccia…l’Amore di Dio Padre e la tenerezza della SS.Vergine Immacolata, l’accompagni,lo protegga, e benedica tutti i passi che darà nel percorso della sua vita,custodendolo nel Loro Amore…
    AUGURI!

  14. Giuseppe Piacentini

    Caro amico mi sembra che tu veda modernismi che non ci sono e laicismi che non esistono. Sfido chiunque a venire a Montericco a vedere se il nuovo altare somiglia a una tavola o a un vero altare. Se il santissimo è in una dignitosa cappella è proprio per rispetto perché il celebrante, durante la Messa, gli rivolgerebbe le spalle. Da diacono che da vent’anni si occupa del Santuario dedicato alla Madonna di Lourdes sono restio a prendere lezioni di tradizione, questo certo lo puoi capire. Se ho alzato appena un po’ la voce è solo perché tu te ne stavi andando mentre io non ti avevo detto di no per il battesimo, ma solo che avrei dovuto chiedere il permesso. Ti stavo dicendo infatti che il vecchio rito si prestava molto di più agli abusi perché la messa poteva facilmente finalizzarsi non al popolo (ne alla questua) ma all’offerta per il defunto e questo è l’unico motivo per cui essa era sussurrata e moltiplicata: c’era solo il chierico ed erano celebrate più messe contemporaneamente, alla faccia della centralità. Sai dove trovarmi se vuoi un secondo tempo: spengo il toscanello…

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