ISIS come le Brigate Rosse  –  di Piero Laporta

Sospettabili analogie fra ISIS e Brigate Rosse. I musicanti cambiano, non lo spartito, forse la regia; cala la qualità, aumentano i morti. Che farà Bergoglio?

di Piero Laporta

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zzisbrISISISISISIS” e “CaliffatoCaliffatoCaliffato”, nuovi mantra dei tiggì, su ordine dell’Associated Press, passano il messaggio ISIS = terrorismo. Nello stesso tempo non pochi indulgono nei distinguo su Islam e responsabilità occidentali. Qualcosa di simile accadde nella buona borghesia milanese: votava DC o PCI senza tuttavia negarsi qualche cornetto col “partito armato”, come oggi altri fanno col Califfato. Sembra rivedere, alquanto rimaneggiate, talune scene fra il 1970 e il 1980. Il copione è tuttavia in mani più sbagliate che mai, i soliti borghesucci italiani, la solita miscela: ieri l’ex spia dell’Ovra, oggi il prezzolato della grande finanza.  Alessandro Di Battista è belloccio ma non è Leonardo Sciascia; Beppe Grillo bloggheggia ma non è Alberto Moravia. “Né con lo Stato né con Le Brigate Rosse” si ricicla senza pulirsi: “né con l’ISIS né con gli USA”. Come sempre saranno fedeli fino alla morte, di chi vince. Ebbero buoni maestri, dopo tutto.

Il Partito Comunista Italiano di Enrico Berlinguer – mentre trafficava col Dipartimento di Stato degli Stati Uniti d’America – accusava di fascismo i Brigatisti. Dopo tutto sapevano come stavano davvero le cose. I più benevoli apostrofavano i BR “compagni che sbagliano”; quanti esercitavano il concorso esterno li collocavano nella “foto di famiglia” della sinistra.

Mario Moretti fu riconosciuto capo delle Brigate Rosse e queste, a loro volta, riconosciute come “Rosse”, a partire dal 18 aprile 1978, quando Francesco Cossiga dirottò la magistratura al Lago della Duchessa e mandò le televisioni prima e le polizie dopo a via Gradoli, dove fu scoperchiato un covo, allagato da Moretti, stipato di documenti e materiali che non lasciavano spazio a domande dei servi della stampa circa la natura delle Brigate Rosse e chi le comandava: organizzazione terroristica italiana, capeggiata da Mario Moretti. In un baleno furono spazzati via tutti i fondatissimi dubbi – a cominciare dalle tecniche sfoggiate a via Fani – su chi fossero le BR e chi davvero le comandassero dopo la provvidenziale cattura di Renato Curcio.
A distanza di 30 anni, caduto il nemico Unione sovietica, gli archivi statunitensi – fatto singolare – non svelano nulla su via Fani e sulla lista Mitrokhin, mentre tutti gli assassini sono liberi, grazie a Kossiga, non di meno coccolati dai compagni con tutte le sfumate del rosso, i quali invece dovrebbero quanto meno chiedere ai pagliacci armati delle BR perché tolsero dignità all’unica arma storicamente utilizzabile dalle masse: la rivoluzione, la quale da allora in Italia è più farsa di quanto sia mai stata. L’attuale servaggio dell’Italia nacque coi tradimenti dal 1973 in poi, a cominciare dal motivato attentato a Enrico Berlinguer a Sofia, in Bulgaria, accuratamente nascosto dal PCI per fare velo ai suoi tradimenti.
Le Brigate Rosse furono il punto d’incontro in Italia degli interessi del grande capitale con la politica di distensione fra NATO e Patto di Varsavia, un patto strategico fra Washington e Mosca per spremere i rispettivi sudditi.
La Santa Sede di Paolo VI si mantenne neutrale, facendo un bel funerale ad Aldo Moro. Giunto Giovanni Paolo II dopo papa Luciani (un Bergoglio ante litteram), sparigliò le carte…  (continua a leggere)

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fonte: Sito dell’Autore   

 

3 commenti su “ISIS come le Brigate Rosse  –  di Piero Laporta”

  1. Desidero solo ricordare che la partecipazione dolorosa di papa Paolo VI al tragico rapimento e alla successiva uccisione di Moro (un amico personale, per Lui) fu del tutto diversa da “un bel funerale di facciata”.
    Il Papa morì in agosto (il giorno della Trasfigurazione), dopo quella vicenda e dopo l’atroce approvazione della legge di aborto il 22 maggio. Moro era stato ucciso il 9 maggio… ma ciò che era davvero impellente era “dare la Libertà alle Donne, e dire al Papa che non poteva interferire sulle “sante” scelte dei rappresentanti del Popolo Sovrano”. Praticamente Paolo VI fu ucciso, dopo dieci anni di odio intraecclesiale proveniente dall’area renana e dagli USA

  2. Non fu Cossiga a ideare la farsa della Duchessa , almeno questo è accertato. Così come è accertato che l’ISIS è stato foraggiato dagli USA fino a l’altro ieri. Il titolo è intrigante ma per motivi quasi opposti alla tesi dell’articolo.

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