Krzysztof Charamsa continua a farneticare  –  di Cristiano Romagnoli

di Cristiano Romagnoli

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z.pglccE se alcuno non vi riceve né ascolta le vostre parole, uscendo da quella casa o da quella città, scotete la polvere dai vostri piedi. In verità, io vi dico che il paese di Sodoma e di Gomorra, nel giorno del giudizio, sarà trattato con meno rigore di quella città.” (Matteo 10:14-15)

Spagna, Barcellona: la sempreverde terra dei diritti LGBT e delle pari opportunità, nella corsa verso il baratro, non finisce mai di stupire.

Dopo la tentata accusa di “odio omofobico” ai danni dell’arcivescovo di Valençia, ecco che quella terra che diede i natali a personaggi quali Tomas de Torquemada, Pietro D’Arbuès, Isabella di Castiglia e Ignazio da Loyola (giusto per citarne alcuni), ne sforna un’altra delle sue; o meglio, la sforna uno degli abitanti della cara Barcellona: Krzysztof Charamsa pensa ad un figlio col proprio compagno.

Il teologo e presbitero, ex segretario della Congregazione della Fede, non contento del suo scandaloso coming out di ottobre 2015, dopo essere stato sospeso dal sacerdozio, continua a cianciare scandalosamente.

Pare che questo sacerdote rinnegato si sia dato alla pazza gioia, voltando letteralmente le spalle alla Fede ed alla dottrina alle quali si era consacrato.

Domiciliato presso il quartiere gay della Barcellona benestante (Gayxample), “felicemente” accompagnato dal suo “compagno”, il catalano Eduard Planas, si lancia nell’ultima aberrazione che tanto piace al progressismo: un figlio tramite utero in affitto.

Nel frattempo, a parte l’allontanamento dalla Chiesa, sembra che l’ex monsignore stia cavalcando la cresta dell’onda: una autobiografia – “La prima pietra” – edita pochi giorni fa da Rizzoli; notti mondane in compagnia di suoi pari quali Miguel Bosè; continui attacchi alla dottrina cattolica, che viene giudicata come una “sala delle torture”, in cui “prima ti dicono che sei un disordinato e poi pretendono di confortarti con la loro compassione”.

Non contento, il novello “eroe” della causa omosessualista dichiara la pratica dell’utero in affitto come “assolutamente non illecita, ma un modo per dare la vita secondo il tempo in cui viviamo. Dare la vita è sempre amore, quell’amore può essere aiutato dal dono di una donna”. E già lo immaginiamo volare negli Stati Uniti a scegliere l’ovulo col suo compagno, la donna-incubatrice, e la clinica dove avverrà il parto dell’ennesima creatura messa al mondo secondo la blasfema volontà dell’uomo che si fa Dio.

Ci chiediamo come sia stato possibile che un simile losco individuo abbia potuto per anni vestire i panni del sacerdote ed ottenere anche il titolo di Monsignore, occupando un ruolo importante e prestigioso come quello di Segretario della Congregazione per la Dottrina della Fede. Domanda retorica, naturalmente, visto il palese e drammatico stato di confusione in cui versa buona parte della gerarchia ecclesiastica e con essa il cosiddetto mondo cattolico, ormai quasi interamente frastornato e contaminato da una mentalità che cattolica non è.

Di fronte a questo drammatico e sconsolante scenario, l’unica cosa da fare è aggrapparsi alla Croce di Cristo e restare saldi nella Fede e nella dottrina di sempre, respingendo ogni tentazione di adeguarsi alla comoda via dell’infedeltà.

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fonte: Ordine Futuro  

17 commenti su “Krzysztof Charamsa continua a farneticare  –  di Cristiano Romagnoli”

  1. Con il suo …. e con la sua anima l’ex-monsignore ci può fare quello che vuole, purchè la pianti di torturare la mia digestione con le sue “imprese”. Almeno l’immancabile libro ce lo poteva risparmiare! “La prima pietra”: visto le sue tendenze avrebbe potuto intitolarlo “Il primo pietro”!

  2. Che dire se non: povero pagliaccio acattolico? Neppure il quinto Comandamento (l’utero in affitto è una pratica omicida) è riuscito a capire: nella sua testa c’è solo empietà e sodomia!
    Quel clown, così come Hitler, Stalin e Mao, pretende di decidere lui quali vite umane hanno valore e quali possono essere soppresse!

  3. Cose già viste. Provo sempre e solo una grande pietà di fronte ai rinnegati. Ho sempre pensato che si trattasse del tradimento più’ brutto che uomo possa commettere. Bisogna pregare per lui.

  4. luciano pranzetti

    “Ogni israelita lo (Acar) lapidò e tutte le sue cose che erano lì furono consumate dal fuoco. Ammassarono sopra di lui un gran cumulo di pietre che ancora oggi si può vedere” (Gios. 7, 25/26). Ecco che alla “prima pietra” seguiranno altre pietre fino a far mucchio tombale e sotto questo cumulo farà compagnìa al Charamsa, anche l’editrice Rizzoli-Mondadori che si rende reo di apologia di peccato. E che peccato, anzi una catena di peccati! Ma ora, dopo l’abbraccio di OMISSIS al suo ex studente/prete sodomita Iwan Bagus e al suo “marito” Yayo Grassi – Filadelhia USA – ci aspettiamo una paterna carezza anche a Charamsa. E’ la misericordia da supermercato, bellezza!

  5. In una intervista ad una televisione polacca, ad una domanda postagli dall’intervistatrice, il Charamsa afferma di essere sempre stato pederasta e di esserne stato consapevole. Deduco che abbia tenuto nascosto ciò a chi lo avrebbe dovuto ordinare prete. Chiedo ma in tal caso di malafede l’ordinaxione è valida? Un grazie a chi sa rispondere

    1. Le “mani consacrate” del Sacerdote elargiscono sempre sacramenti validi anche se l’indegno possessore si trova in peccato mortale!

      1. Caro Gaetano, l’ordinazione sacerdotale di questo buffone era ed è valida. Il vero problema è suo perché A) ha accettato di essere contemporaneamente sacerdote ed in peccato gravissimo contro la castità e B) ha amministrato sacramenti nel predetto stato di peccato. Il galantuomo, se non la smette di cianciare e se non si converte alla svelta e sul serio, rischia di grosso e di brutto, molto brutto.

      2. Innanzitutto grazie per la risposta. Ma non riesco a capire. Per analogia, anche il matrimonio è un sacramento eppure se si constatano ragioni che lo hanno reso invalido già all’origine viene dichiarato nullo…

        1. L’Ordine sacerdotale, rientra nei sacramenti non ripetibili, cioé, “Battesimo – Cresima – Ordine Sacro (diacono, presbitero, vescovo), una volta dati rimangono per tutta la vita, dunque il soggetto in questione anche se dovesse essere ridotto alla stato laicale sarà sempre un sacerdote, ma non può esercitare il sacerdozio
          Sarebbe come un medico, il quale radiato dall’albo dei medici, non può esercitare la professione pur rimanendo medico.
          Ad maiora Dei gloria

  6. E R E T I C O !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
    La cosa è indubbiamente da ricercarsi nei seminari e nei discernimenti vocazionali fatti senza comprendere il pericolo delle tendenze omosessuali per chi si consacra. Il baldo giovane qui citato, di cui ho parlato anche io nel mio blog, è palesemente indemoniato.
    Ma lo ringraziamo per una certa onestà intellettuale: HA ACCUSATO LA DOTTRINA, senza nascondersi dietro accuse ipocrite (vedi caso Don Pusceddu). Quando passeranno le leggi contro l’omofobia e verrà dichiarata illegale la BIBBIA allora i dormienti neocattolici -speriamo- si desteranno dal pesante sonno illusorio del misericordismo senza limitismo.

    Pietro (Il Riformatore)

    1. Vittoria e Moira: attenzione, ci vuole cautela prima di sparare certi giudizi. Fermo restando che ‘sto monsignore grugnisce come il peggiore suino (e spero che i maiali non si offendano), affermare che dietro un pervertito c’è un altro degenerato e’ un’affermazione gravissima. Vuol dire che nella Chiesa (o almeno in un segmento della medesima) vi è una catena di depravazione.

  7. luciano pranzetti

    Ha ragione Francesco. L’Ordine è un sacramento non ripetibile che imprime un carattere indelebile per il quale, peraltro, il novello sacerdote GIURA mentre nel matrimonio si PROMETTE.

  8. Leggo che Nunzio Galantino, concelebrando in Polonia nella bella chiesa barocca a ridosso della collina del Wawel, avrebbe detto che grazie alle preghiere di Abramo, Dio avrebbe risparmiato Sodoma e Gomorra e non le avrebbe distrutte? ma fino ad oggi cosa ci hanno detto i preti? sono rincitrullito o mi ricordo una diversa conclusione ? Analogo inganno fanno, questi preti modernisti, quando riportano solo una parte dell’episodio dell’adultera alla quale, secondo loro, Gesù avrebbe detto solamente “nessuno ti ha condannato, donna, e nemmeno Io ti condanno, và”, omettendo volutamente (e diabolicamente) che Gesù le disse anche “…e non peccare più”. Ma che volete, queste parole di Cristo Bergoglio non ha voluto dirle nemmeno a Scalfari, Pannella, Emma Bonino, i leoncavallini. Chiaro il loro disegno, no? far sì che noi tutti, il gregge loro affidato, continuiamo a peccare e finiamo così all’inferno, dove ci attende il LORO nuovo capo, colui al quale essi oramai obbediscono ciecamente : Satana !

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