Krzysztof Charamsa e il dolore dei cattolici – una lettera di Carla D’Agostino Ungaretti

zzzzmnscltnCaro Direttore,

ancora una volta le tasche mi si sono riempite di lacrime alla lettura delle picconate che sta ricevendo quella Chiesa di Cristo di cui sia tu che io ci sentiamo figli al cento per cento. E tutto ciò non a causa dell’ “outing” di qualche nuovo scervellato esponente pansessualista della teoria del gender o delle altre (pericolosissime) amenità che dominano il nostro mondo confuso, ma per opera di un sacerdote, di una persona consacrata che fece a suo tempo a Dio il voto di celibato e di conseguenza, essendo cattolico, anche il voto di castità per potersi dedicare totalmente a Lui e al servizio dei fratelli.

Sono rimasta allibita, (ma si sa: io sono solo una povera cattolica “bambina“) a leggere l’intervista rilasciata al Corriere della Sera da Monsignor Krzysztof Charamsa – sacerdote polacco da diciassette anni residente a Roma e docente di teologia in ben due prestigiose Università ecclesiastiche, nonché segretario aggiunto della Commissione Teologica Internazionale Vaticana – nella quale egli si è detto deciso a fare il “coming out“, con la disinvoltura di un attore di Hollywood, dichiarando la propria omosessualità e la presenza accanto a lui di un “compagno” che  lo ha aiutato “a trasformare le ultime paure nella forza dell’amore“. Tutto ciò al fine  di indurre la Chiesa ad aprire gli occhi e a raccogliere la sfida dei tempi. In altre parole Mons. Charamsa vorrebbe che la Chiesa si adeguasse allo spirito perverso dei tempi che viviamo; vorrebbe che il Papa proclamasse dalla loggia di S. Pietro: “Cari fratelli e sorelle, buongiorno! Non è più vero niente! Duemila anni di dottrina ed esegesi cristiane sulla sessualità umana sono ormai superati perché nel XX secolo abbiamo avuto alcuni importanti Soloni – come i geniali Simone de Beauvoir, John Money e   Umberto Veronesi – che hanno spiegato a tutti noi, poveri ignoranti, che essere dotati di organi sessuali maschili  o femminili, avere cromosomi di un tipo o dell’altro non ha alcuna importanza perché l’amore fisico può essere liberamente praticato con chi ci pare”. Del resto non è stato Papa Francesco a dire “chi sono io per giudicare i gay”? Se lo ha detto lui …!

Che tristezza! Non sa Monsignore che da ben duemila anni la Chiesa “ha  aperto occhi” sul problema dell’omosessualità (data la leggerezza con la quale questo fenomeno era considerato nel mondo antico) e che è stato lo stesso Cristo ad aprirglieli con la sua Parola eterna e immodificabile, avvalorata dalla Resurrezione? Certamente un professore del suo calibro lo sa bene e allora non si rende conto   dell’effetto dirompente e destabilizzante che possono avere quelle sue parole, rilasciate, poi, al più prestigioso quotidiano italiano che non aspetta altro che queste occasioni per inzupparci il pane? Non si rende conto dell’effetto altamente diseducativo che possono avere le sue parole su bambini e ragazzi, già abbondantemente fuorviati  dalle nuove teorie educative, come la cosiddetta “Buona Scuola” in Italia e le scuole come “Equalia” in Europa? Per età (43 anni) egli potrebbe essere mio figlio e allora vorrei potergli dire da madre: ” Figlio mio, io non condanno certo la tua tendenza della quale non sei responsabile, anche se la ritengo  contraria alla legge di Dio, ma se fin dall’adolescenza eri consapevole di non poter fare a meno dell’amore umano e fisico perché ti sei fatto prete? Tu dici che la regola che esclude dal sacerdozio i gay è stata introdotta nel 2005 quando tu eri già prete e allora perché non hai chiesto la riduzione allo stato laicale, come hanno fatto molti prima di te? Perché non ti sei confidato col tuo Vescovo che sicuramente sarebbe stato capace di aiutarti? Non sarebbe stata ipocrisia, questa, ma obbedienza alle parole di Gesù che, senza mezzi termini, condannò chi dava scandalo alle anime più semplici e ingenue. Come fai ora a celebrare la S. Messa, se vivi in queste condizioni? Perché non hai pregato Dio con tutte le tue forze perché ti aiutasse a portare la tua Croce? Io non posso credere che Dio ti avrebbe abbandonato”.

Ricordo un intelligentissimo sacerdote, don Gianni Baget Bozzo – che per il suo anticonformismo ebbe vari guai con la Chiesa istituzionale rappresentata dal suo Vescovo, il grande Cardinale Siri di Genova – il quale dichiarò una volta di avere tendenze omosessuali ma, in quanto prete e uomo consacrato, aveva pienamente accettato di vivere in castità e, con l’aiuto di Dio, ci riusciva.

Ma che effetto potrebbero avere queste mie povere parole? Sarei accusata di ergermi a giudice, quindi la reproba sarei io. Ma come si fa a discernere il Bene dal Male se non giudichiamo i comportamenti concreti? Ormai il mondo è infettato da quelle nefande e nefaste teorie antiumane che stanno riuscendo perfino a convincere gli uomini di Chiesa che i tempi sono cambiati e bisogna piacere al “mondo” che non vuole essere giudicato e perciò impone il buonismo ad ogni livello.  Lo stesso Papa Francesco, a volte, mi sembra che si arrampichi sugli specchi nel tentativo di mostrarsi equidistante tra gli estremismi ideologici opposti. Ma non è stato lo stesso Pietro a dire, davanti al Sinedrio, che bisogna preoccuparsi di piacere a Dio piuttosto che agli uomini?

Pare che Mons. Charamsa abbia già abbandonato i suoi incarichi accademici e sia volato a Barcellona dove crede forse di poter vivere più felicemente la sua condizione, ma cosa lascia dietro di sé? Il dolore di tantissimi cattolici “bambini” come me che guardano alle persone consacrate come a fortunati particolarmente toccati dalla Grazia, cui si possono sempre affidare i propri dubbi spirituali più profondi nella certezza di ricevere quel conforto e quel sostegno che ci aiutino a andare avanti nel nostro cammino di fede. E invece … !

Caro Direttore, ancora una volta ho pianto sulla tua spalla, ma so di potermelo permettere, altrimenti che fratelli in Cristo saremmo?

Grazie, come sempre, per avermi letto.

Carla D’Agostino Ungaretti

32 commenti su “Krzysztof Charamsa e il dolore dei cattolici – una lettera di Carla D’Agostino Ungaretti”

  1. nunzia lanovara

    Pure io piango per la confusione che regna nella chiesa e perfino nei discorsi del papa che mi lasciano molto perplessa.Sono confortata dagli scritti che trovo in questo vostro sito,ma mi chiedo:cosa possiamo fare? Certo possiamo e dobbiamo pregare e poi? L a chiesa non perirà ma tante anime si perderanno per aver ascoltato guide cieche e propense a piacere al mondo. Che il Sgnore ci aiuti!

  2. Marina Alberghini

    Secondo me il monsignore, plagiato da quel figuro che ha accanto, lo ha fatto apposta: sta per uscire il suo libro, che certamente andrà a ruba e un incarico laico lo troverà di certo fra quelli come lui, anzi, diventerà una bandiera. Tutto è stato calcolato. Che si aspettava, che il papa approvasse? Se approvava allora doveva permettere anche le unioni etero, mi pare! e cadeva anche il celibato della Chiesa.O dovevano tutti accoppiarsi come conigli senza sposarsi?Sodoma e Gomorra?Bella roba, sarebbe stata la fine della Chiesa.

  3. Il problema è che abbiamo smarrito il senso del peccato. Assolviamo i peccati invece dei peccatori. Il pentimento e la conversione scompaiono in una misericordia dirottata dai media nel “love is love” (italianamente: volemose bene). Ci si accontenta dei surrogati di felicità. In generale, penso che il clero stesso sia sempre più incredulo sull’origine divina della Chiesa e della sua dottrina, che in quanto statuizione umana e storica deve adattarsi ai mutamenti sociali. Il mondo convertirebbe la Chiesa e non il contrario, Cristo è assente, separato dalla Chiesa. Ridotto a sentimento soggettivo. Non si cerca più nella Chiesa l’oro della vita. A proposito di Baget Bozzo: lui era convinto che il nichilismo creasse occasioni per il cristianesimo tradizionale, ma se come Chiesa non restiamo roccia dove essere saldi crolleremo insieme con questo evo.

  4. Cara Signora Carla, come al solito trovo nelle sue parole espressi i miei pensieri e come al solito percepisco in ciò che lei dice lo stesso dolore che sento anch’io, soprattutto quando si rammarica per la consapevolezza di non poter più confidare le proprie debolezze a un sacerdote, confessore che sia, da cui ci si aspetta conforto e sostegno spirituale. E’ proprio questo ciò che mi manca tanto e non da adesso, ma da parecchio tempo.Che questi preti abbiano perso la bussola ed anche la testa, quasi si stenta a crederlo: non solo contravvengono al voto di castità, ma lo fanno nella maniera più innaturale e sconcia possibile e per giunta si dichiarano felici e contenti. Che dolore, che tristezza vedere un monsignore piangere perché la Chiesa non si adegua! Ma che si è fatto a fare prete? E il suo voto di castità? Povero, mi fa compassione questa sua pochezza di cui certamente si sono serviti coloro che lo hanno spinto a dichiarare la sua vera vita.Questo sì che è un ospedale da campo dove intervenire con cure potenti. Preghiamo anche per lui e per tutti quelli come lui.

  5. Nel messaggio scritto ponendosi nel ruolo di madre non condivido l’uso di parole come “non condanno” , “tendenza” , “non sei responsabile”

  6. Citare quale esempio Badget Bozzo è fuori luogo.

    Sospeso a divinis per le sue disobbedienze, dossettiano e lapiriano della prima ora, avrà anche resistito alle sue tendenze omosessuali e magari sarà stato anche intelligente,
    ma non è certo un esempio di buon sacerdote.

    Egli non ha avuto problemi con la Chiesa istituzionale per il suo anticonformismo, ma perché disobbediva alle regole della Chiesa e al diritto canonico, quindi
    se scusiamo le disobbedienze di Badget Bozzo scusiamo pure quelle del gayo polacco, altrimenti facciamo le persone serie col primo e col secondo.

    1. Baget non Badget. Sì, ma sospeso ad divinis per cosa? Per aver appoggiato Craxi, mentre la Democrazia Cristiana corrompeva i costumi dei cattolici. Lasciamo perdere la sfilza di nomi di sacerdoti ben peggiori mai sospesi e che pure hanno suscitato clamore mediatico. Io ricorderei più il suo lavoro con Renovatio del card.Siri, i Centri per l’Ordine Civile, opere come “Anticristo”, “Di fronte all’islam” (apprezzato da Ratzinger), “Verità dimenticate”, e “Giuseppe Dossetti. La Costituzione come ideologia” o gli editoriali che scriveva su Tempi.

  7. Federico Fontanini

    Una sola parola: bellissima lettera! Non una traccia di giudizio sulla persona, ma tanto, tanto dolore per la nostra madre Chiesa.Grazie

  8. Era già tutto studiato, tutto preparato nei tempi e nei modi.
    Tiriamo avanti – forti nella fede – , ché ne dovremo vedere delle altre. Intrepidi con Maria, Virgo fidelis, lei che ha custodito la fede durante il Sabato Santo.

  9. Stamani, su un giornale di moda ho letto che il polacco col suo outing ha dimostrato al mondo intero cos’e` l’amore e tutta una serie di scempiaggini condite di buonismo strappalacrime,emozionismo…
    Ma nessuno dice che quel cialtrone si fara` una barca di soldi che certo non gli mancavano con tutte quelle cariche!
    Troppi soldi danno alla testa!
    L’otto per mille li ha fatti impazzire!
    Ora con i libri e le interviste si impinguisce ben bene e tempo 6 mesi lui e l’altra checca saranno coppia aperta!
    Nove mesi ed e` tutto finito!
    L’amore che ha dimostrato al mondo…

  10. cattolico triste

    Quando il Prof. De Mattei scrisse l’articolo in “Motus in fine velocior” il direttore della Radio più mariana del mondo lo licenziò per aver offeso il Vescovo di Roma non per aver cambiato la parola del Vangelo. Per cui assistiamo alla idolatria di un Vescovo mentre le osservazioni fatte non erano uno svilimento del ruolo del “Successore” di Pietro, voluto da Cristo. Se siamo ormai arrivati ad episodi di “coming out” fatti da teologi di chiara fama il merito è di Bergoglio, che con il suo eruttare di continuo dice tutto e il contrario di tutto. Ognuno può intendere ciò che vuole, riuscendo così a conciliare “la dottrina” e “la pastorale”. I Pellerossa, da primitivi che non avevano studiato alla Gregoriana, dicevano che i coloni bianchi parlavano una lingua biforcuta. Comunque Gesù dice : “Donec transeat caelum et terra, iota unum aut unus apex non praeteribit a Lege, donec omnia fiant.” (Mt 5,17-18)

  11. giorgio rapanelli

    Si sta mettendo troppa enfasi sul fatto dell’omosessualità. Un prete deve essere casto pure se ha tendenza ad andare a donne. Ciò è un fatto più naturale, di quello dell’attrazione per individui dello stesso sesso. Come può un sacerdote consacrato celebrare la messa in peccato mortale? Ciò che è tremendo e che esistono cardinali e vescovi che vogliono adattare la Chiesa ai tempi attuali, sicuri che poi le chiese si riempiranno. Mentre, invece, si vuoteranno. Magari per uno scisma.
    Vivere secondo il Vangelo è cosa ardua. La via è stretta, tortuosa, piena di percoli. E questi vogliono farla bella larga e lastricata. In discesa…

  12. Qui c’è solo da pregare…e parecchio. Ognuno per se stesso e i propri peccati, poi per la Chiesa. Io vivevo anche senza sapere i fatti personali e privati di quel prete…preghiamo nel silenzio della nostra camera e Dio vede…

  13. Cara Prof.ssa Carla, se il Prelato in questione non ha seguito la via maestra da lei richiamata, ci ha pensato il suo stesso Vescovo. Il giorno successivo allo sciagurato outing, ha diffuso un accorato invito alla Preghiera affinché il presule “torni sulla via del sacerdozio di Cristo”, e ha chiesto “ai Religiosi e ai fedeli di pregare per questa intenzione”. Allego il relativo link : http://www.lafedequotidiana.it/il-vescovo-di-monsignor-charamsa-torni-sulla-via-del-sacerdozio-di-cristo/, e mi associo di cuore affidandomi alla intercessione della Madre Santa, Regina del Santo Rosario, l’Onnipotente per Grazia.

  14. Eduard & company: tipico esempio di chi vorrebbe cambiare tutti e tutto, altro che orgoglio, sono i primi a non accettarsi e allora è più semplice cambiare tutti gli altri (vogliono la madre surrogata, la chiesa aperta, l’editore che paga e il pubblico scemo che sbava.) Ho letto che stanno formandosi associazioni di ex-gay, altro che pro-gender, loro stessi chiedono di essere fermati, come i bambini piccoli quando sono in pericolo. Studi su gemelli monozigoti, quindi con lo stesso sesso, dimostrano che puo’ capitare che solo uno dei due diventi gay e quindi per scelta personale, culturale e per voglia di novità e non certo perché sia nato così. Maschio e femmina li creò.

  15. Cara Carla, come sempre GRAZIE per il suo articolo.
    Purtroppo devo girarle il coltello nella piaga perché stasera la trasmissione
    La Gabbia ha dedicato la prima parte della serata a quanto accaduto con
    questo monsignore e ha approfondito il tema in modo credibile.
    Ha intervistato anche un giornalista di Panorama che ha scritto un libro
    sull’argomento.
    Dopo indagini continuate per molti mesi, ha potuto “constatare” la
    percentuale di sacerdoti che hanno l’amante donna e quelli che hanno
    l’amante uomo…
    Hanno fatto vedere anche delle foto..
    E’ stata confermata l’esistenza di una potente lobby gay in Vaticano..
    ALLUCINANTE!!!!!!

    1. Ho visto anch’io la trasmissione e il quadro è desolante se si pensa poi che si è dovuto convocare un sinodo per ribadire ciò che da secoli e’ magistero togliendo dalle diocesi i vescovi ( e a spese di chi?) che alla fine produrranno il topolino di un profluvio di vuote parole come purtroppo si fa dall’epoca del conc. Vat. II. Per me è stato sconcertante quel vescovo che intervistato se avesse mai avuto proposte oscene dai confratelli ha fatto intendere di si’ è in abbondanza. Ma a chi è in mano il corpo mistico di Cristo?

  16. Se la chiesa di Cristo è l’unità mistica dei fedeli: una comunione di anime volte alla trascendenza in Cristo per tramite del rito, dei sacramenti e della santificazione in vita, fino al raggiungimento della perfezione spirituale nella Comunione dei Santi, allora, vivendo la ritualità della messa preconciliare, distaccati dal disfacimento attuale, potremo ricostruire una comunità di persone che è intimamente: Chiesa. Se invece guardiamo alla organizzazione politica della struttura secolarizzata, riformata dal Con. Vat. II, allora, tale struttura non può sostenere la decadenza. Ammettendo il CV II il Papa ha formalizzato la mondanità, quindi era già essenzialmente mondano. Il focus è nall’abdicazione di Benedetto XVI. Il messaggio del Papa è chiaro: “Salvatevi”. Concentrate le energie sul futuro della Chiesa non sul passato della chiesa.

  17. Annarosa Berselli

    Quando il monsignore si è fatto sacerdote sapeva che avrebbe dovuto restare celibe e casto…..
    Ancora la storia della Chiesa sessuofoba? Che lagna!

  18. Gentile signora Carla, cio’ ha fatto soffrire anche me. Preghiamo per i preti e per questo prete, con amore caritatevole; e offriamo le nostre sofferenze morali a Cristo, per unirle alle sue, per il bene delle anime e della sua Santa Chiesa.
    Di fronte a qualunque scandalo si continui nella fedele risposta all’amore di Dio, rispettando i suoi comandamenti. E se questa testimonianza dovesse scontrarsi con le idee dominanti di questo periodo storico, che si perseveri, fino alla fine, nonostante il dolore, la tribolazione, perche’ comes scrisse san Paolo “niente ci separera’ dal Suo amore”.
    E’ il nostro tempo un tempo difficile, non so dire se piu’ o meno di altri periodi storici, vediamolo come una possibilita’ di fare del bene e rendere testimonianza al Signore, nell’esempio di come fecero altri cristiani in altri tempi.

    1. Io posso pregare per i preti ma, se una mia preghiera dovesse servire per quel “prete”, ci penserà Nostro Signore: io no.

      1. É carità pregare anche per chi ci fa soffrire .
        Un giorno questo sacerdote potrebbe pentirsi e correggersi, capire il male fatto.
        Ma capisco la difficoltà umana nel farlo. In tal caso le preghiere per i preti, in generale, sono un atto generoso e utile x tutti, anche per lui, e anche per altri.
        Molte cose mi fanno soffrire nella chiesa del nord Europa dove vivo , ma parlarne qui non sarebbe utile. Invece é importante testimoniare fedelmente la dottrina qui e pregare per questo periodo di grande prova per la Chiesa. Grande prova, ove qui si vedono più che scintille.

  19. Per cambiare le cose bisogna farci santi. Pochi giorni fa era la festa del nostro Patrono S.Francesco d’Assisi (nome rovinato da un cattivo Papa) e meditando sulla sua vita possiamo notare come un solo giovane possa cambiare le sorti della Chiesa, grazie alla sua santità. Dio in ogni epoca ispira qualche anima e tramite questi mezzi deboli fa cose meravigliose. Forse c’è già un’anima eletta al lavoro. Una credo fosse mons. Lefebvre.

  20. Mons Lefebvre ha salvato la Chiesa con Mons.Castro de Mayer perchè nominando veri Vescovi ha salvato la gerarchia vera. Ora chi non celebra una cum l’apostata è meglio.

  21. Il Priore di Bose, dott. Enzo Bianchi – riverito in tutti modi da molti vescovi italiani e dalla stampa cattolica e laica – dice che la Chiesa non dovrebbe pronunciarsi sull’omosessualità perché nel Vangelo non ha trovato nessuna condanna da parte di Gesù di tale fenomeno; bisogna lasciare che sia regolato soltanto dalle leggi civili dei singoli Stati. Infatti il Vescovo di Roma, che “non giudica” queste situazioni, riceve in udienza a Washington il suo vecchio amico argentino omosessuale con la sua “famiglia” (come ha avuto la sfacciataggine di dire il portavoce della sala stampa). E’ da questi pulpiti (è proprio il caso di dire) che proviene la predica.

    1. Leggo dalla mia enciclopedia: “Priore : superiore di una comunità religiosa” Chi l’abbia nominato a quel ruolo non so, ma certo una cosa so. Che Bianchi non ha alcun titolo né laico, né, tanto meno, religioso, per fregiarsi di quel titolo. E, per di più, non è neppure DOTTORE, per cui l’unico modo corretto per interpellarlo in realtà è: Rag. Enzo Bianchi. Nulla di più. Eppure questo individuo periodicamente esterna spacciandosi per fine teologo

  22. Un tempo la Chiesa era dura nei principi e tollerante nei confessionali, ora è debole nei principi e non ritiene più necessari i confessionali.

  23. Ma solo io penso che il problema non sia tanto il prete/i singolo/i, schiavo/i di una serie di perversioni bensì una Chiesa(portavoce Sala Stampa Santa Sede) che “non giudica e non condanna la loro scelta(uno dei peccati che gridano vendetta davanti a Dio) ma il modo in cui è stata annunciata e la risonanza mediatica che ha avuto a un giorno dall’inizio dei lavori sinodali”???? Ovviamente ogni buona marionetta(compreso il mio parroco) hanno strillato la medesima scempiaggine dagli altari! Ma ci rendiamo conto di quello che sta accadendo o no??? Non ci sono dubbi, siamo nel bel mezzo del grande castigo profetizzato a Fatima, e temo che sia solo l’inizio!

  24. Un disgraziato non sa cosa gli spetta questo e poco ma sicuro. Arriverà un momento in cui impazzirà ! Prima cosa: Il tempo è galantuomo, seconda cosa: bisogna essere miopi a non accorgersi che la giustizia divina è già in atto da diversi anni è sta chiaramente aumentando man mano che l’ora x si avvicina !

  25. Concordo in tutto. C’è una piccola sfumatura da correggere, un’incrinatura involontariamente aperta al “relativismo”. Ed è questa: “anche se la RITENGO contraria alla Legge di Dio”. Togliere la parola RITENGO e sostituirla con la parola “È”. Risultato: anche se è contraria alla Legge di Dio. Grazie

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