La chiacchierata domenicale – 20 – di Rigoletto Corsini

Che bello! Ero alla stazione di Firenze l’altro giorno ad attendere mio nipote Eros Battini, avvocato del Foro di Milano, che si tratterrà a Firenze per un importante processo in Corte d’Appello e che , per questo periodo, con grande nostro piacere sarà ospite alle Cure di mio figlio Manfredi . Sapevo già della situazione che si era creata in questa nostra stazione Ferroviaria e ora ne vengo personalmente a conoscenza dagli annunci di “Trenitalia” che mettono in guardia i viaggiatori che rischiano di essere aggrediti e derubati. Del resto, ultimamente, c’era stato il “Gazebo della legalità” messo in piedi dal SAP (Sindacato Autonomo di Polizia) che richiamava l’attenzione dell’opinione pubblica: “sul dilagare degli atti criminosi che quotidianamente vengono perpetrati all’interno dello Scalo di Santa Maria Novella e a bordo dei convogli ferroviari”.

di Rigoletto Corsini

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walletRicordo un altro volantino a firma di “Fratelli d’Italia” in cui Firenze veniva ribattezzata “Degradopoli”  che recitava: “Ci scusiamo con chi credeva di arrivare nella Culla del Rinascimento ma a causa dell’Amministrazione Comunale e del Sindaco Renzi , qui potete trovare soltanto degrado, sporcizia, vagabondaggio ed accattonaggio! Stiamo lavorando per restituire dignità, decoro e onore alla nostra Firenze”.

Siccome il volantino era dello scorso anno mi vien da pensare che, nonostante il lavoro dei volenterosi “Fratelli d’Italia” poco sia stato fatto e che qui, a Firenze, siamo ben lungi dall’aver restituito : “dignità,  decoro e onore” alla nostra città. Qui vige il racket dei rom. In altre parole: bande organizzate (padri, madri, figli… nipoti e nonni) di zingari hanno deciso di gestire in proprio il servizio facchinaggio e di biglietteria automatica. Con le buon o con le cattive (chi si rifiuta si becca sputi in faccia e insulti nel migliore dei casi, o, nel peggiore, viene spintonato, picchiato, derubato) devi consegnare i bagagli a questi ceffi che decidono anche come devi pagare la tariffa per farti fare il biglietto alla biglietteria automatica.

Le tribù (una quarantina di persone, in mezzo a un porcilaio, con in terra bicchierini di plastica usati, cartacce, bucce di banana e avanzi di cibo… ) , in genere sostano sulla scalinata del lato sinistro della stazione davanti alla stazione della tramvia e, al passaggio di un eventuale “cliente”, partano  gruppetti di tre o quattro ragazzi che, professionalmente, braccano i malcapitati e riscuotono la “tangente”… poi i “moschilli” seguono la vittima e la alleggeriscono del portafogli … naturalmente un lavoro fatto, sempre con la massima professionalità, da “minori”, in quanto garantiti dall’immunità anche se colti in flagranza.

Non parliamo della situazione che, con il calare delle ombre della notte, diviene sempre più problematica e drammatica, nei sotterranei dove, ogni tanto, si hanno risse con accoltellamenti tra le varie etnie tra cui sembra predominare quella dei “rumeni”. Infatti la stazione viene chiusa e transennata alle undici e riaperta l’indomani mattina… ma, anche nelle ore della notte, non è consigliabile passeggiare intorno.

Quando Eros scende dal treno viene ripetuto dagli altoparlanti la raccomandazione “Attenti ai borseggi, non consegnate ad altri il vostro bagaglio” ; la situazione è sotto gli occhi di tutti, qualcosa di impressionante, vedere per credere: “Qui è territorio loro – ci dice un agente POLFER che ha smontato dal servizio. Per un balordo che allontaniamo, ce ne sono dieci nuovi che arrivano.”

E che volete, penso io, che facciano i poveri poliziotti che, nel caso succedesse qualcosa al pericoloso spacciatore, fatto di stupefacenti, che loro avessero, a rischio della propria incolumità, arrestato, verrebbero incriminati e messi sul banco degli imputati? Cose già accadute in questa nostra “Serva Italia, di dolore ostello” dove i delinquenti hanno sempre ragione e la polizia e i carabinieri hanno sempre torto.

“Certo – nota mio nipote – la situazione non è bella neanche nelle altre città ma qui, a Firenze, supera l’umana immaginazione e sembra di entrare in un allucinante girone infernale…”

E siamo solo alla stazione in un normale giorno lavorativo, mi vien da pensare. Figuriamoci se Eros avesse visto questa città in una delle tante “notti bianche” organizzate dal sindaco (ora ex) di Firenze, Renzi, spendendo decine  e decine di migliaia di euro , dove, al mattino, centinaia di ragazzi intasano il pronto soccorso in preda a coma etilico od overdose e dove, nelle scorse feste natalizie, un giovanotto, ripreso dalle telecamere e mai identificato, ha messo il sigillo all’ennesima “notte bianca” orinando a cascata davanti al Duomo rivolto al “Bel San Giovanni”.

Sì, una città festaiola dove dal venerdì alla domenica il centro viene invaso da orde barbariche di gentaglia –multicolore che allieta le nottate dei pochi “indigeni” rimasti con tamburi e cembali marcando il territorio come marcano i cani; sì, una città dove, a tutte le ore, con un telefonino puoi riprendere boccaccesche scene di sesso a cielo aperto e dove, sempre durante le vacanze di Natale, nella notte, gruppi di giovani  e “civilissimi turisti” americani facevano il tiro a segno sul presepio montato in piazza del Duomo, a tre passi da piazza della Repubblica, dove i vecchi caffè storici della città sono stati trasformati “ope legis” in capannoni circensi dove una fauna di giovinastri rumoreggia e, quasi a voler rivendicare la loro “pilifera” esuberanza, si sfidano a trangugiare decilitri di birraccia.

Una città, un tempo viva e palpitante, che sta diventando, giorno dopo giorno, una sorta di Disneyland senz’anima: dove gli ultimi abitanti ormai vecchi vengono cacciati dalle loro case che saranno trasformate in uffici e “banche”… anche i bei negozi chiudono e lasciano il posto alla barbara “pizza a taglio” e alle botteghe di “cenci”. Hanno chiuso le antiche librerie, le Università e il tribunale sono stati trasportati in periferia …. e se guardate il nuovo Palazzo di Giustizia che comincia, dopo pochi mesi, a perder pezzi, vi renderete conto come si sia perso il senso estetico e, con il senso estetico, anche il buon senso…

Io penso con nostalgia alla Firenze di quand’ero ragazzo… e una cocente nostalgia m’attanaglia il cuore: addio al “Cafè Chantant” e ai tavolini sul selciato di “Gilli”, “Paskowski” e delle “Giubbe Rosee”, addio alla pasticceria di Bruzzichelli e a quella di Donnini, addio anche alla cioccolata in tazza, descritta poeticamente nei romanzi di Vasco Pratolini, di Rivoire, ora sostituita da un budino prefatto e gelatinoso che mette il voltastomaco… e addio alle eleganti strade dalle belle vetrine in cui copiavi l’apparecchiatura per le “feste grandi” e addio ai negozi di via Tornabuoni … e mi tornano alle mente anche i vecchi teatri e le compagnie del vernacolo fiorentino… già, la compagnia della “Città di Firenze”, che recitava presso il teatro dell’Oriolo e, per ogni stagione, ti metteva in scena “I’ Pateracchio” di Ferdinando Paolieri, “Il Gatto in cantina” di Nandino Vitali – il commediografo mezzo anarchico, ma amico per la pelle di don Luigi Stefani, tanto che il medesimo sacerdote lo definì “Anarchico conservatore e patriottico”… insomma oggi, direbbe uno dei simboli della decadenza fiorentina, p. Dicette e Facette, un pericoloso “autoreferenziale” e “criptolefebvrista”- quindi la stessa Compagnia sobbalzava, con un guizzo, dal vernacolo al teatro in lingua e ti rappresentava addirittura “Il Ragno” e “La Cena delle beffe” di Sem Benelli, il “Cenciaio di Prato” come lo aveva soprannominato quel birbante del Papini e ti rimandava in stampa il manifesto Liberty che Galielo Chini disegnò per la prima rappresentazione, poi , per finir la stagione, ti ri-metteva in cartellone quei due capolavori di Augusto Novelli : “L’Acqua cheta” e “L’Ascensione”… e mi par d’esser ancor seduto in prima fila quando la Cesarina Cecconi, vestita da ortolana, arrivava improvvisamente alla ribalta, illuminata da un faretto e ti ricordava i giorni felici del Maggio e dell’Ascensione con la Festa del Grillo (anche quella abolita in omaggio all’animalismo idiota) e ti spiegava la trama della commedia che:

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“…si regge su un birillo…S’appoggia tutto a un grillo!..

Io vi domando e dico se si può dar di peggio…\Pretendere che un grillo tenga su quest’aggeggio…

Sinora mai nessuno da i’ poero canterino\ gli avea preteso tanto. Qui’ poero animalino

Bastava che nascesse pe’ disgrazia a Firenze ;\ ecco sin doe l’andavano di tutti l’esigenze…

Poi veniva un mattino, quello dell’Ascensione.\ ch’e’ si trovava in gabbia, senz’arcuna ragione…

E lì sentia lodarsi , gli davan l’insalata,\mentre lui canticchiava nella sera stellata…

La ragazza felice la stava lì a guardallo\ e ni’ sentillo trillare, co’ i’ collarino giallo,

ni vedello fregassi a’ ferrini co’ i’ muso\ la sognava i’ su’ damo di nener lì rinchiuso…

O che questo un bastava?..Cantava con passione,\ si faceva pigliare…e servia da cozzone!..

………………………………………………………………………………………………………………………………………………….

Oh fiorentini mia, e anche forestieri,\ v’un sentite i’ ricordo, che par che sia d’ieri,

d’una mattina di maggio, laggiu’ alle Cascine?..\Chi è che un si rammenta dell’erbe tenerine?..

Chi è che nun rivede, anche se ‘gliè lontano, \ l’Arno, i caffè Donè e i’ fresco dell’Indiano?..

Questo, questo diranno i’ grillo con la gabbia,\ e s’anche la commedia l’è un granellin di sabbia,

basterà che girando la rammenti, a chi sa,\i giardini ed il maggio della nostra città.

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E così, senza accorgermene ho recitato a Eros, camminando, il Prologo dell’Ascensione e lui, a bomba, m’ha risposto : “Oh sì, zio, beati i tempi, in cui i giovani sognavano di dare il grillo alle ragazze e, d’altra parte, anche loro sognavano maggio e i prati delle Cascine, per prendere in mano l’animalino… e appenderlo al balcone dove, cantando, avrebbe allietato quelle notti di stelle…”

La sera, a cena da Manfredi, insieme agli altri commensali (Manfredi ed Elsa, Corradino , Eros ed io) ho riflettuto, dopo aver raccontato le condizioni della nostra cara città, sul prossimo voto per le elezioni amministrative… e dalle amministrative alle Europee e all’Ecclesiologia il passo è stato breve… d’altra parte quando scaturiscono le discussioni è segno che la famiglia è unita e riesce a dialogare, per davvero, senza bisogno di inutili… ecumenismi.

“Zio,  ti assicuro che Milano non sta meglio di Firenze… anche a Milano i padroni della città sono gli zingari e gli spacciatori nordafricani… forse tutto questo in sconto dei nostri peccati… e anche Milano sta diventando una metropoli tra il Bronx e la Disneyland… senz’altro una città senz’anima che, come un po’ tutte le città, sta perdendo (quando non l’abbia già persa) la propria identità… del resto anche le parrocchie, quelle che, un tempo erano punti di aggregazione e di preghiera, sono diventate degli anonimi “saloni” dove si predica un filantropismo cialtrone e circense, per cui le Messe sono state trasformate in una sorta di “riunioni di condominio”… proprio come da voi… Per questo, tu, zio, mi scuserai, io mi tengo caro, quel mio ghibellinismo anticlericale che voi, in famiglia, avete sempre avversato… poi, pensando agli altri, che ora si presentano per sostituire Giuliano Pisapia,  mah… io non saprei chi scegliere…”

Io faccio, rilevare che, nonostante tutto, nonostante la Brambilla e Dudù, nonostante Gaylan e Bondi, Brunetta e Angiolino Alfano, Lupi, Cicchitto, la Carfagna , la Prestigiacomo e la Mussolini… io votero’ sempre per il Centrodestra anche se sono riusciti a distruggere (grazie a nullità cialtrone come Fini) quella vera Destra che era non solo il mio ma il nostro punto di riferimento. Berlusconi ha avuto il merito storico di aver fermato il Comunismo (forse alcuni si sono scordati che in Italia venti anni fa c’era ancora il pericolo del Comunismo, il pericolo che la nostra penisola venisse trasformata in un immenso Gulag sovietico), ha avuto il merito di aver sfiancato e reso pazze le sinistre per vent’anni ma, nello stesso tempo, ha avuto il demerito di circondarsi di persone… beh… lasciamo correre, e ha avuto il demerito di pretendere che i rappresentanti del popolo non fossero eletti dal popolo ma “nominati”… ha fatto lo sbaglio grande di abbandonare  la politica dei “valori” (e pensare che il PdL aveva stilato una “Carta dei Valori”) e abbandonare il partito, dopo la clamorosa vittoria del 2008, nelle mani di ottusi laicisti che avevano e hanno nel ciarliero Capuzzone il loro punto di riferimento e nel “pesce rosso”, il cortigiano – giullare Bondi il profeta del sinistro laicismo. Quel Bondi che è “un misto tra don Abbondio e Boldi, una figura che ha in sè una componente naturalmente comica … che ha quella componente di ipocrisia tipica dei preti e della politica. Bondi, una figura è di cortigiano, lo dico senza volerlo insultare … l’adorazione per Berlusconi è in lui naturale e convinta… ma pare innaturale ad un uomo libero” (Vittorio Sgarbi)

Insomma, argomento, nonostante tutto io voterò nell’ambito del vituperato centrodestra.

E’ come invitare la lepre a correre tanto che Corradino, quasi tarantolato, interviene subito, ma questa volta i suoi toni sono rilassati anche se non rassegnati, insomma sembra cominciare ad acquisire una maturità consona ai sui vent’anni.

Parla Corradino: “Una volta tanto ci troviamo d’accordo, caro papà, stavolta bisogna andare a votare e soprattutto scegliere bene… per questo io credo nella scelte delle persone, una scelta che l’abolizione delle preferenze – e l’abolizione delle medesime la si deve più ai servi di Berlusconi che allo stesso Berlusconi – non ti permette di fare nelle elezioni politiche ma che, almeno stavolta, noi potremo fare nelle elezioni amministrative e in quelle europee. Avete visto come è ridotta Firenze? Quella è stata l’Amministrazione di Sinistra e Renzi, seppur come cervello e come educazione, sia assai meglio dei suoi predecessori… non è stato capace di far altro che feste circensi e di continuare nel degradare questa città… Cinque anni fa Renzi fu sfidato da Giovanni Galli, una “vecchia gloria” del calcio, una persona perbene, che, all’epoca, si spese per salvare la vita ad Eluana Englaro e ha sempre rivendicato una politica per i valori… fu tradito allora dal PdL, che gli remo’ contro e viene tradito oggi… infatti viene contrapposto a Nardella non il valoroso Giovanni Galli ma il giovane Marco Stella… un Carneade (alla prossima “evangelizzazione” spiegheremo a Stella e ai suoi seguaci chi sia stato Carneade) qualsiasi, che non ha mai lavorato un’ora nella sua vita, un uomo che non si è distinto per ingegno e sapere, un “ragazzino” arrogantello, saccente e scostante e alla moda che, naturalmente, si è buttato con “i più” ovvero con la “massa informe” di questo laicismo che va contro ogni principio naturale… L’altra sera ho partecipato al Convitto della Calza ad un dibattito tra gli aspiranti sindaci: tutti hanno carinamente guaito di gioia quando è stato chiesto loro, in caso fossero stati eletti sindaco, cosa avrebbero fatto in caso di dover celebrare un matrimonio gay. Ma certo… lo celebreremmo… perché è l’ora di farla finita etc… l’Italia è l’unico paese etc… insomma tutti pane e ciccia, in questa Frociopoli moderna, con i gay e con i matrimoni sodomitici. Una sola persona si è staccata dal branco di chi “caninamente latra” , la Signora Gianna Scatizzi, candidata sindaco per il Nuovo Centro Destra, che, papale papale, ha dichiarato senza paura: “No, io farei obiezione di coscienza… non sposerei mai due persone dello stesso sesso… sono contraria  a queste cose e lo proclamo a voce alta… io sono per la famiglia naturale, per il matrimonio tra un uomo e una donna…”

Fischi ed urla dei presenti non hanno fatto indietreggiare di un passo la coraggiosa signora… ma hanno fatto sì che qualcuno cogliesse al balzo l’occasione per mostrare il suo vero volto canino… e questo è stato il candidato a sindaco di Forza Italia, Marco Stella, che ha dato il meglio di sé – dimostrando quale Frociopoli diverrebbe Firenze (ma, almeno su questo possiamo stare tranquilli, perché lo Stella non verrebbe eletto sindaco neanche a Ficulle) se vincesse il partito che Stella rappresenta – e ha gagliardamente e “virilmente” dichiarato che non solo lui i due “Lui” li avrebbe sposati, ma sarebbe andato anche con loro… al ricevimento, per dimostrare la sua “apertura” mentale e non solo… in quanto il ragazzotto(non venire a dirmi papà, che ha almeno una quindicina d’anni più di me, perché io sto parlando d’età mentale) non vorrebbe – forse in riferimento alla recente sentenza del Magistrato di Grosseto – che la Magistratura dettasse le regole etc. etc.

Capito, papà, come si fa a votare per Forza Italia? Ma io capisco le persone che – come te – sono affezionate… persone d’altri tempi… e allora la soluzione c’è e l’hai detta proprio tu, or ora… Scegliamo, fin che questi ce lo permetteranno le persone; anch’io, come molti di me in Fratelli d’Italia, voterò per la Signora Scatizzi ma con voto “disgiunto”… ovvero metterò una croce sul suo nome per sindaco, quindi metterò la croce sulla lista di FdI con la preferenza a qualche mio giovane amico: Matteo Fanelli, Angela Sorice, Giovanni Gandolfo… Ma è chiaro che si potrà volendo votare , ad esempio, la lista di Giovanni Galli, dando la preferenza a lui o a Mario Tenerani… ecco il voto disgiunto a Firenze: premiare una persona che se anche non avesse fatto altro ha dato, in questi tempi di Giuda e di Caino, la più bella testimonianza mettendosi contro “il mondo”… e si è messa contro, probabilmente, anche ai “marpioni” del suo partito, ai vecchi rottami che non si decidono a raggiungere il cimitero degli elefanti e ai vecchi rottami demoniaci cristiani…

Per quanto riguarda le elezioni europee non c’è voto disgiunto. Occorre votare per i partiti che hanno dichiarato in maniera netta di voler uscire dall’Euro e da questa Europa della Massoneria e delle banche… e questi due partiti si chiamano Lega Nord e Fratelli d’Italia… che hanno, al loro interno, due personalità che si battono contro i “poteri forti” e per il diritto alla Vita: Giorgia Meloni e Mario Borghezio. Ogni altro voto (a cominciare dalla falsa opposizione dei “grillini”) è un voto perso, un voto buttato…”

Che altro dovrei dire dopo l’analisi di Corradino? Stavolta gli batterei le mani. Anche Manfredi è d’accordo e la stessa Elsa che, però, raccomanda anche l’opzione astensionistica, si dice soddisfatta e ci informa sulle ultime vicende dei frati francescani dell’Immacolata:

“Voi siete rimasti all’allontanamento di p. Leopoldo Maria da Ognissanti… siete rimasti alla persecuzione “psicologica” da parte dei suoi confratelli di fra’ Sorriso, che tanto rimpianto ha lasciato qui, a Firenze, siete rimasti al rifiuto che è stato fatto al nostro stesso arcivescovo Cardinal Betori, che aveva pregato le autorità romane di lasciare padre Leopoldo, a Firenze, fino a Giugno, per le Comunioni e le Cresime dei ragazzi che il frate filippino aveva preparato da tre anni… siete rimasti al rifiuto… alla partenza-deportazione immediata… siete rimasti a quella “cacciata” in quanto, posso senza tema di smentite assicurarlo, perché i due frati “caporioni” a Firenze accusavano fra’ Leopoldo di influenzare negativamente (ovverosia istruirli alla vera “Fede cattolica” e alla Santa Tradizione) la quindicina (mi sembra sedici, in verità) di novizi che erano stati mandati a Firenze, dopo la chiusura del Seminario per ordine del Kommissario del Soviet, per “rieducare” ai “veri Carismi” del “concilio” …. per questo, anche se la cosa è stata tenuta accuratamente nascosta, sono stati fatti catechizzare (obbligati a partecipare a un corso di diverse “lezioni”) da un cappuccino neomodernista, i quindici frati novizi, secondo lo stile del Comunismo di Pol Pot e di quello dei Gulag staliniani… poi, vista l’inutilità del “lavaggio del cervello” è stato chiamato a Firenze il “legionario” p. Emmanuele Alvarez, il quale ha parlato – e il veleno sta in questa assurdità – del suo Istituto facendo paragoni con l’Ordine dei frati di p. Manelli … e cercando di creare, artatamente, confusione fra gli studenti.

Il voler mettere sullo stesso piano l’Istituto di p. Maciel, che Benedetto XVI commissariò dopo gli scandali sessuali provati dello stesso p. Maciel, e quello dei francescani dell’Immacolata accusati di… nulla, è  la cosa più infame. Ma evidentemente anche questa infamia non è servita a nulla: i seminaristi se ne sono andati (sono rimasti solo in quattro) nonostante, nei loro confronti, siano state fatte minacce tipo: “verrai segnalato, non diventerai mai prete, nessuno ti vorrà accogliere etc.”  Undici partenze per poter rimanere fedeli ai Carismi dell’Ordine. Il fallimento completo di questa opera di distruzione e di demolizione che sembra ispirata dallo stesso Satana e che vede un vecchio frate cappuccino che si crede un novello Torquemada (ma anche nel male c’è una sua gradualità: Torquemada aveva grande carisma e santità di vita), ma che in realtà si è ridotto a fare le stesse azioni ripugnanti dei “moschilli” napoletani che, per poche lire, spacciano la droga… e le menzogne uccidono come uccide la droga… Un’ultima notizia: il Rettore della chiesa di Ognissanti, p. Sammarco, ha commentato la partenza della stragrande maggioranza dei novizi  su face book, esultando perché sono rimasti solo i migliori, quelli che hanno capito i veri Carismi dell’ordine… cioè quattro. Ricordate – termina Elsa – la favola di Fedro sulla Volpe e l’Uva… quando la volpe si accorge di non poter arrivare al bel grappolo d’uva matura e, sentendo una risata, esclama a voce alta “Nondum matura est”… Non è ancora matura…, già,anche i dodici novizi che son partiti dalla “tutela” dei nuovi frati di p. Sammarco e company non erano maturi… quelli, maturi(quattro) son rimasti lì.”

Già , ma a questo proposito sentiremo a breve il parere dell’Avvocato Julo Alberto junior Scopetani…

5 commenti su “La chiacchierata domenicale – 20 – di Rigoletto Corsini”

  1. Peccato che il Cattolicesimo ,per il buon sempre valido principio di non contraddizione,non si accordi ne col comunismo ne col capitalismo, ne col liberismo…Gesu’o il mondo con i propri privilegi?

  2. Non e’ una bella situazione quella descritta dal Signor Rigoletto , molto meno incline alla satira che in altre occasioni. Pero’ almeno in parte credo si possa consolare: la situazione di molte citta’ europee ed americane e’ di gran lunga peggiore. Ormai non solo stazioni ferroviarie e ristrette aree sono cosi’ a Marsiglia , Parigi, Bruxelles , Londra, Birmingham , Berlino , Malmo,Atene , New York , Detroit e altrove , ma quartieri interi dove vige il coprifuoco e sia polizia che vigili del fuoco non entrano nemmeno piu’ ,neanche armati sino ai denti. Quanto alla povera Italia , sembra ormai da settant’anni un destino che si debba votare non a favore di proposte e programmi positivi di un partito , ma per evitare , spesso inutilmente , che si realizzino i cattivi propositi degli altri. E poi , certo , non e’ arrivato il comunismo , ma trionfa quasi ovunque il marxismo culturale , nipotino di Gramsci , a volte anche in un luogo , fisico e non , che esiste solo da noi.

  3. Il disordine non è forse democratico?
    Conobbi Firenze nel 1958, a paragone con quella di oggi era un incanto. Ma, forse, allora si viveva ancora di rendita…

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