La chiacchierata domenicale – 8 – di Rigoletto Corsini

andrea mantegna adorazione dei magi

Andrea Mantegna – Adorazione dei Magi

 

di Rigoletto Corsini

.

Là , suonano a doppio. Si sente,

qua presso, uno struscio di gente,

e suona e suona un campanello

sul dolce mezzodì.

.

Si sente una laude che sale

tra il tremito delle cicale

per il sentiero, ove il fringuello

cauto via via zittì.

.

E passa un branchetto…Son quelli.

Son poveri bimbi in capelli,

poi donne salmeggianti in coro:

O vivo pan del ciel…

.

Già, sembran passati secoli, da quando, con la sua delicata freschezza, il Pascoli ci da’ questo quadro della processione eucaristica che si teneva ogni volta che il prete andava a portare il viatico alla gente…il sacerdote in talare, cotta e stola viola, mentre le campane suonavano ad “agonia” con un gruppetto (“branchetto”) di chierichetti che agitavano ininterrottamente il campanello per segnalare alla gente che stava passando, sotto il baldacchino, il SS. Sacramento che veniva portato al moribondo:

.

E’ un vecchio che parte; e il paese

gli porta qualcosa che chiese,

cantando sotto il cielo d’oro:

O vivo pan del ciel!..

 .

qualcosa che in tanti e tanti anni,

cercando tra gioie ed affanni,

ancor non poté riporre

da portar via con sé.

 .

Allora la morte era un fatto pubblico, la gente non moriva anonimamente in una stanza asettica dell’ospedale dove i (le) minorenni possono entrare per abortire, per tracimare il bambino, il “frutto” del loro ventre, ma non possono entrare per andare a trovare i nonni o i genitori…la visita all’ospedale, ohibò, può traumatizzare lasciare sconvolti i ragazzi, quegli stessi ragazzi a cui il “buttafuori” della discoteca fornisce la pillola del giorno dopo per darla alla ragazzina e provocare , così, un “aborto precoce” …meglio prevenire, non si sa mai…perfino i genitori sono d’accordo…

E quando qualcuno si avvicina alla morte guai a chiamare il prete…crea impressione, angoscia tra i familiari, potrebbe far paura al morente…tanto si è già confessato lo scorso anno e, anzi, la domenica scorsa ha preso anche l’Olio Santo, molti preti, addirittura si rifiutano di andare al letto del moribondo: “Ci doveva pensar prima!”.

Già, il parroco della mia chiesa ogni tanto avvisa che “domenica, dopo la messa, le persone che hanno superato il cinquantesimo anno d’età potranno ricevere l’Olio degli infermi…” capito ? l’Estrema unzione, quella che si dava in pericolo imminente di morte o, “sub conditione”, anche da morti…qui si da’ da cinquant’anni in poi. Insomma noi che quell’età l’abbiam passata da un pezzo la possiam prendere anche tutti i giorni l’Estrema Unzione, pardon, l’Olio degli Infermi, perché: “in imminente pericolo di morte”…e quei tre ragazzi di vent’anni che a Campo di Marte, tre mesi fa, morirono sbattendo contro un muro non erano in “imminente pericolo di morte”? Ma guarda un po’…insomma il Concilio accontenta tutti : “E daglielo quell’olino…o che vi costa parecchio!”… direbbe  Monsignor Albertello Favini (AA) a p. Dicette e Facette…solo che la religione è una cosa seria e non si può buttar tutto in barzelletta.

.

E gli altri si assidono a mensa,

ma egli ancor cerca, ancor pensa

al niente, al niente che gli occorre,

un piccolo perché:

 .

nel piccolo passo, ch’è un volo

di mosca, ch’è un attimo solo…

Quel giorno anche per me, campane,

sonate pur così,

 .

quel canto, in quell’ora, s’innalzi,

portatemi, o piccoli scalzi,

portatelo anche a me quel pane,

sul vostro mezzodì.

 .

E questi piccoli ragazzi, a capo scoperto, scalzi, quel suono del campanello, quel salmodiare della gente che va dietro alla piccola processione fa sì che il poeta aneli a ricevere, come aveva fatto quel vecchio morente, l’Eucarestia ,(“nel piccolo passo, ch’è un volo\ di mosca, ch’è un attimo solo…”), per dare un significato alla vita e alla morte.

Certo oggi quella processione che va, salmodiando, a portar il Viatico…farebbe ridere quando lo stesso annunziare il Vangelo viene tacciato di “inutile proselitismo”, dal quale il cattolico deve tenersi alla larga…così come il “bravo cattolico conciliare” non deve fissarsi sui così detti “principi non negoziabili”…perché non sono priorità dell’agenda. E allora il solo richiamare alla mente queste vecchie usanze e pie tradizioni fa sì che ti prendano a male parole e, se potessero, ti scaglierebbero contro i torsoli del cavolo e i gambi di bieta…e così andrebbero presi a torsolate in faccia (“con carità e fermezza”) i cattolici  “criptolefebvristi” che non sentono “cum ecclesia” (ma guarda un po’ il latinorum di cui, evidentemente, anche loro, i ranheriani, al momento giusto, si servono…per farsi meglio intendere) quei “profeti di sventure” che davano, pubblicamente, senza paura e , soprattutto senza complessi d’inferiorità, la loro pubblica testimonianza di Fede. Ce ne parla lo scrittore cattolico Tito Casini…un cattolicesimo il suo “da mezzamontagna, da “coltivatore diretto”, come ebbe a scrivere sprezzantemente il prete apostata padre Ernesto Balducci (lo stesso linguaggio usato da p. Facette e Dicette e dai quattro frati figli di Giuda FI= Frati Iscariotiti nei confronti di chi difende i frati dell’Immacolata e il loro fondatore padre Manelli)…sì, il defunto p. Balducci che, post mortem, si è scoperto appartenere a quella “pia” confraternita in cui, per far carriera si procede per gradi, con tanto di grembiulino, dal tre al trentatré… mette al passo questo tipo di cattolico “autoreferenziale”, “privo di tenerezza” che sembra uscito da un tomo polveroso del Settecento e che si ostina a credere che la fede e la dottrina non debbano cambiare, quel tipo di cattolico che tanto piaceva allo scrittore “pelagiano” e “reazionario” Tito Casini, che fu molto amico di mio padre,  e la cui figura delinea nella descrizione di un suo coetaneo, lo studente fiorentino Paolo Bartalesi (1902 – 1918), morto in seguito a incidente della strada.

Dunque, Paolo Bartalesi, cattolico “autoreferenziale” che non lasciava “spazi al dubbio”, che non si sognava certo di rileggere il “Vangelo alla luce della cultura contemporanea”, che amava Gesù e lo voleva portare agli altri facendo sciocco “proselitismo”, diventò, con quella Cresima, amministratogli dal Cardinal Mistrangelo, “Soldato di Cristo” :

“…la divisa che più gli piacque fu quella, simbolica, di “soldato” di quella fede che lì, di fronte all’episcopio, aveva ott’anni prima, simbolicamente indossato nella “candida veste” datagli in consegna dal battezziere. Gli piacque e le fece onore, professando sempre e in tutto il suo credo con fermezza e una, diciamo, naturalezza che gli ottenevano – dove non l’ammirazione e l’imitazione – il rispetto, facendo, così, che si invertissero le parti, ossia imponendo ciò che tanti per debolezza subiscono. “Non enim erubesco evangelium” : più che in assenza di rossore, queste parole del suo santo ai Romani si traducevano per lui in fierezza della sua fede: una fierezza che farà qualche volta arrossire gli altri, come quando, consigliato a cambiare in una di colore meno vistoso la corona bianca che teneva sempre in tasca per il caso che gli dovesse venir fuori mentre si trovava tra i compagni  liceisti, meno portati forse a dire il rosario che a derider chi mostrasse di dirlo, rispondeva, ricusando: “E perché dovrei vergognarmi?” Con la medesima naturalezza – senza riguardo, intendiamo, così come senza ostentazione- quei suoi stessi compagni lo vedranno ogni giorno  entrare nella chiesa accosto alla scuola (il Galileo N.d.R.) o uscirne, segnandosi, avanti o dopo la lezione; lo vedranno, unico giovane fra un gruppo di pie donnicciole, passar davanti alla scuola stessa, con quella corona in mano, a test’alta, dietro il Sacramento in viatico…>

(Cfr Tito Casini: “Paolo Bartalesi studente fiorentino” Ed Società Editrice Internazionale – 1959)

Già “a test’alta, dietro il Sacramento in viatico” … ma fatemi il piacere direbbe Mons. Albertello Favini (AA), ma per l’amor di Dio, proprio ora che si sta recependo l’insegnamento del Concilio e i cattolici stanno crescendo, diventando adulti (ma non ci fu chi disse: “se non diventerete come fanciulli non entrerete nel Regno dei Cieli?), proprio ora che il Sacramente s’è tolto dall’altare e messo, nascosto, in una cappellina introvabile, proprio ora che anche i ragazzi recepiscono la familiarità con Cristo e pigliano in mano l’ostia con la Presenza reale…così, come due vecchi amici, senza stare a fare genuflessioni, ora che cani e porci si vestono con una gabbanella da macellaio e maneggiano le ostie consacrate, ora che finalmente le chiese sono quasi vuote (tra breve saranno completamente vuote!) non contando niente la quantità ma la qualità…ora che si sta sviluppando, finalmente , una nuova ecclesiologia per cui si viene finalmente a capire che la presenza reale va intesa simbolicamente…come un memoriale…un ricordo, un bel ricordo. …e nulla più.

Già, il bravo Monsignor Albertello Favini (AA) che, come mi racconta il Comm. Cherubino Montechiaro, suole ripetere: “vedete io potevo esser cento volte vescovo…anche cardinale: più volte me lo hanno offerto ed io ho rifiutato volendomene restar fuori da tutte queste beghe…”

” Nondum matura est…” mi vien da pensare…poi riguardo mentalmente la figura di Monsignor  Favini, i suoi scaracchi (“ci vuol l’ombrello per parlar con lui” ebbe ad esclamare il canonico Rasponi)…la sua arroganza, le sue insulsaggini melense, il suo odio per la Tradizione…e rimpiango i vecchi sacerdoti in talare che, eroicamente, per tutta la vita, stavano nelle loro parrocchie accanto alla loro gente, senza concedersi ferie o riposo, fino al giorno ultimo, annullandosi nel Signore…

Insomma anche stavolta mi son fatto prendere dalle nostalgie, da questi racconti sorpassati, dalla “autoreferenzialità”,  dal voler far “proselitismo ad ogni costo”, dal voler esser membro di quella che fu una Chiesa tetra e bigotta, ancora una volta non ho visitato le “periferie esistenziali”, ancora una volta il mio cuore si è rifiutato di battere all’unisono con quelli di don Ciotti, di don Mazzi, del Cardinal Tettamanzi e del vescovo di Mazzara del Vallo, Mogavero, ancora una volta non ho capito la lezione di don Milani, di p. Balducci, di don Gallo, di don (Enzo) Mazzi e di don Farinella…e così, non cullato dalla “tenerezza” dei figli di Giuda e di Caino, non mi sono accodato agli “squadristi”, benedetti dall’acqua santa conciliare, intenti a bastonare, a sputtanare, a calunniare, a DERUBARE, a torturare e  incarcerare i frati francescani dell’Immacolata… ho continuato –  non comprendendo, ahimè, la nuova Pentecoste del Vaticano II – a difendere l’indifendibile scadendo così nel “pelagianesimo” e nel “criptolefevrismo”…per cui dovrò far pubblica ammenda e pentirmi di questa mia vita filoeretica…e ditemi se vi sembra poco.

*****

Oggi sei gennaio festività dell’Epifania, dal greco “apparizione” e anche “manifestazione”, Gesù si manifesta come “il Re dei Re” e i Magi: “Offrono l’incenso a Dio, la mirra all’uomo, l’oro al re, venerando consapevolmente l’unione della natura divina e dell’umana perché Cristo, pur essendo nelle proprietà delle due nature, non era diviso nella potenza” (S. Leone Magno; Sermone XXXI, 2)

Ai bambini porta i doni la Befana – in alcune regioni sono i Magi a portare regali ai bimbi – la simpatica e caratteristica vecchietta che entra nelle case dai comignoli dei camini e vola in groppa al ciuchino “Marchino”…una vigilia d’incanto per i bambini quella della Befana e siccome in casa non ci son più bambini e io – come loro – sento l’incanto di questa nottata, di questo mattino, faccio mettere ai due nipoti di mio fratello Annalisa e Filippo, i miei pronipoti, la calza attaccata al camino e loro, contenti, la portano già dal pomeriggio della vigilia e la attaccano e io faccio lasciar lì della paglia e del fieno per il ciuchino Marchino e , sul tavolo, un bicchier di vino rosso per la Befana…e quest’anno stavano a occhi spalancati quando hanno visto che il fieno e la paglia erano spariti, il bicchiere di vino vuoto a metà e , per terra, un ferro di cavallo… che aveva perso il ciuchino… poi la befana, dopo aver    vuotato:

 .

…il sacco a mano a mano,

posa tante cose belle…

torna a casa piano piano

alla casa fra le  stelle.

 .

Quest’anno eravamo tutti alle “Cure”, in casa di mio figlio Manfredi, insieme alla moglie, alle bambine e ai suoi due suoceri, i genitori di Elsa, due persone eccezionali con le quali ho trascorso, poi, il pomeriggio in piacevolissima compagnia. Corradino è a Parigi, frequenta un corso alla Sorbona, e da lì mi ha scritto una lettera via e-mail…sarà bene che incominci a imparare.

Caro papà,

    ho visto il programma  (e mi sembra che tu sia molto lieto di questo) per la manifestazione che si terrà a Firenze sabato 19 gennaio 2014 in piazza della Repubblica e in piazza della Signoria in favore della vita: mi scrivi che, finalmente, più sigle si sono messe insieme per battersi contro l’aborto, l’eutanasia e porcherie e infamie simili…permettimi di dirti che io non condivido, more solito, il tuo entusiasmo che mi sembra dovuto a una conoscenza marginale della questione. Con l’archivio del nonno e le pubblicazioni e gli articoli che sono usciti in questi anni ho una documentazione ineccepibile: dopo la sconfitta del referendum abrogativo sul divorzio, una sconfitta voluta più dalle alte gerarchie della Chiesa che non dai laici che si batterono eroicamente, abbandonati, proprio come noi siamo oggi abbandonati, come ha detto il nostro Mario Palmaro (clicca qui), molti, vedendo che ormai era stato distrutto l’associazionismo religioso, avrebbero voluto fare qualcosa, fondare un’associazione o forse un partito conservatore cristiano (Gabrio Lombardi)…anche per far fronte alle “nuove sfide” tra cui l’aborto, indissolubilmente legato al divorzio…alla droga, alla eutanasia, ai matrimoni pederastici e compagnia bella…i vertici della CEI allora, nella persona del Segretario di Stato Card. Benelli – tutto quello che scrivo è documentato in un aureo libello di Francesco Agnoli “Storia del Movimento della Vita MpV fra tradimenti ed eroismi (Fede e Cultura)” – allora pensarono di neutralizzare la “reazione cattolica” addomesticandola e affidarono proprio il MpV all’allora Magistrato Carlo Casini che dava garanzie in questo senso : frenare la reattività cattolica e inscatolarla: Cominciò così a formarsi questo Movimento (naturalmente vi furono persone “eroiche” che si dettero subito da fare per salvare la vita ai bimbi non nati, in silenzio, senza avere la prospettiva di “cadreghe” o di seggioloni parlamentari) e si cercò di annacquare tutto: perfino nella richiesta di referendum ne fu presentato uno “massimale” e “uno minimale”…insomma una “piccola libertà di aborto”…non si potevano fare contrapposizione, bisognava, secondo la moda dell’ecumenismo melenso, cercare “quello che ci unisce” e non “quello che ci divide”…non si potevano dire no (no all’aborto) ma solo sì (sì alla promozione umana etc)…poi, poi…leggi ,caro papà , il libro di Francesco Agnoli che troverai nello scaffale HI dell’archivio del nonno, e leggi il carteggio del nonno con il Cardinal….vedrai che scintille. Da allora Casini fu portato sugli scudi dalla Curia fiorentina e su di lui facevano confluire i voti cattolici (perfino-come ricordava il nonno-don…faceva votare per lui)…per trent’anni il MpV è stato il Comitato Elettorale (peraltro dotato di ingentissimi mezzi…) dell’Onorevole (da trent’anni) Carlo Casini che, ora, si avvicina ai novanta anni pronto a ripresentarsi con i rottami di quella che fu l’UdC che, fino all’altro giorno, è stata la “spina dorsale” del governo massonico del Loden Monti per rimettere il sedere sul seggiolone…cosa ha fatto il MpV dell’Onorevole Casini in tutti questi anni per fermare la cultura della morte (ripeto: onore a tanti eroismi, anche nascosti!)? Nulla di nulla. E quando la gente domandava : ma cosa si fa? Cosa si risponde? Partiva una raccolta (un milione…due milioni…et) di firme per dichiarare che il feto era vita:  firme che, naturalmente, non servivano a niente ma mettevano il cuore in pace a persone perbene, in buona fede – come eri e sei tu, papà – che pensavano, con quella firme, di aver fatto chi sa che…come è accaduto ultimamente quando ne sono state raccolte un milione per portarle in Parlamento Europeo: e chi è che rifiuta una firma a uno che o a una che si dicono paladini della vita?

Si sarebbe potuto far tanto…e invece nulla. Nulla di nulla. Poi qualche anno fa la prima Marcia per la vita, contro il delitto d’aborto (finalmente si parla chiaro!) organizzata non certo dall’Onorevole Carlo Casini e dal suo mastodontico Movimento…ma da Francesco Agnoli, un giovane Docente di Trento, l’autore del libro sulla storia del MpV…e così, senza mezzi, ma con tanto entusiasmo, aiutato da tanti piccoli gruppi che, in questi anni, avevano contrastato questo sporco gioco, da tanti bravi sacerdoti, dagli eroici Francescani dell’Immacolata – e anche per questo il loro Ordine è stato kommissariato si arrivò, con ottocento persone, alla 1° Marcia per la Vita …poi con quindici mila persone alla seconda….con quarantamila la terza…e la gente si è stupita nel vedere venire allo scoperto quel popolo che, con manovre da sinistra sagrestia conciliare, era stato tenuto nelle cantine, nei sotterranei, come i topi di campagna…e Casini che cosa fece? Lui che era stato silente per anni, anni, anni e anni…scaldando il suo comodo seggiolone di Parlamentare (Italiano, Europeo…italiano ed Europeo contemporaneamente) …improvvisamente ha suonato le Diane di guerra e ha chiamato a raccolta, in contemporanea, in contrapposizione a questo branco di scalmanati “autoreferenziali” che intendevano e intendono tuttavia battersi contro la politica e la cultura della morte, i media lo hanno aiutato in questo sua chiamata alle armi, per dimostrare che quelle migliaia di persone erano solo “poche formicuzze” di fronte alle truppe casiniane che sono arrivate in massa a Roma, in contrapposizione, alla nostra Marcia…Eccole…DODICI….QUARANTA….SETTANTASETTE…PERSONE…il tutto documentato con ampi servizi fotografici.

E allora che succede? Visto il flop…l’Onorevole Casini e compagnia brutta, con l’aiuto delle truppe dell’ordine napoleonico  con i labari e l’uccello nero, sono venuti l’ultima volta in massa (una trentina) dopo i precedenti boicottaggi, a mettere il cappello su questa marcia che in precedenza si era demonizzata…e sono state distribuite agli ignari partecipanti, migliaia e migliaia di pettorine con il marchio casiniano…il trionfo del cattivo gusto, dell’arroganza, della prepotenza e della sopraffazione di questa gente, di questi uomini di paglia.

Caro papà vai un po’ a consultare (fatti aiutare, eventualmente dall’avvocato Scopetani) il blog “Libertà e persona” e troverai le prove del boicottaggio fatto, nei confronti della nostra annuale Marcia per la Vita, dal frate Giordano Bruno Giuda, quello che ora ha preso il comando della nuova congregazione degli iscariotiti sulle macere di quello che fu un Ordine della Vergine Immacolata, in combutta con l’Onorevole Carlo Casini…sì, gli stessi persecutori dell’Ordine dei frati francescani dell’Immacolata, i normalizzatori, le truppe bonapartiste…e ora vengono allo scoperto i protagonisti cainiti con l’uccello nero: ingrandisci questa immagine che ti trasmetto in miniatura:

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Lo so caro papà che sono, talvolta logorroico…ma come fare…ho come una spina in cuore…e ho scritto anche all’avvocato Ascanio Ruschi, al collega di Manfredi che, poveraccio, solo soletto, contro i vecchi tromboni, ha organizzato e organizza i pullman per Roma, per portare i fiorentini a battersi a viso scoperto, per la vita…non abboccate…non abboccate…non andate a quella manifestazione fiorentina. Comunque penserà Elsa a chiarire le idee a tutti…Tu, papà, mi dirai: ma perché non partecipare a questa iniziativa. Perché mi fa paura, mi insospettisce…non vedi che “scendono in piazza” improvvisamente, dopo trent’anni di inedia e di “normalizzazione, i “vecchi tromboni” – come li definiva il nonno – non vedi che, insieme ai vecchi tromboni (Casini, Passaleva… che in vista delle elezioni si sono svegliati e cercano di farsi il loro “archivio elettorale”) c’è tutta una sigla di associazioni riconducibili ai persecutori dei francescani dell’Immacolata, ai normalizzatori e ai bonapartisti con l’uccello nero? E i “normalizzatori”, i “bonapartisti” sono assai peggio dei “vecchi tromboni” perché mentre questi ultimi son sempre stati nell’equivoco gli altri, i bonapartisti, negli anni Settanta erano gli alfieri della Tradizione, di Monsignor Marcel Lefebvre, e allora devono farsi perdonare quel grave peccato, devono essere più realisti del re, insomma come i kapò nei campi di concentramento nazisti…per compiacere le SS…vedrai, pa’, che si accoderanno anche i membri in talare della Riserva  Indiana del Grande Capo, quelli  dicon sempre “sissignore” che non si son fatti vivi, nemmeno con una telefonata, di fronte al massacro dei francescani dell’Immacolata…tanto quella sarà una manifestazione “politicamente corretta”…gattopardesca…bigotta, falsa, melensa…e per questo, caro papà, io ed Elsa non ci saremo…ci terremo alla larga, come, mi auguro, si terranno alla larga tutti i Tradizionalisti degni di questo nome…sì a Firenze, credono di aver vinto, di aver “normalizzato” ma si sbagliano…si sbagliano di grosso!

Un abbraccio a te e a tutta la banda dei Corsini

Corradino

*****

Fantasia dell’Avvocato Julo Alberto Scopetani. Lettera ai fedeli di p. Rosarione Bruto Belmarco (Dicette e Facette) ai fedeli fiorentini dei Frati Iscariotiti:

Cari fedeli della parrocchia dei Santi d’Arno fiorentini,

siano ludati i nomi delli fondanti nostri Caino e Giuda Iscarioto cui primarmente io fossi stato sempre fedelissimo fino da fanciullo quando facetti li tradimenti alli amici (ih, ih, ih, ihhhhhhhhhhhhhh) mia e li buttassi dinto allo fiumone tanto che lo più scemone affogasse e io fui molto contentissimo. Dunque la prima parte dello programma la facetti di già e facetti la cosa presente anche allo badrino, patremo, Monsignore Favini che li tradizionaliste infame chiamano Favoni e che nun essendo che sia presende non mi sbudasse nelo viso che ci volesso lo ombrello e lo ombuto. 1°) gondrollo monache fedendissime e li duo fratacci che ostinati esseno a rimanere fedeli a quella chiesa passadisda ghe io non mi piacesse più con duddo lo ladino e la deologia domisda e che lo diavolo mio gusdode tutti se li brendesse a gomingiare da quello badre Serafino…gli pigliasse uno accidende che angora non ave preso e magari facimmo dire o bure quaddro basda ghe fusse bono…qui duddo soddo gondrollo è: anche quelle due” Voci di Badre Pio” che facetti sbarire nello cesso… 2°) Duddo soddo gondrollo nella ghiesa e nessuno che si inginogghiasse e grazie a lu diavolo  nostro l’altro giorno solo 1 bersona ci fosse in ghiesa e non quelle dande che disonoravano la sdirbe nosdra dello badre Caino…che finalmende ammazzasse quello Abele “audoreferenziale” che sghivo mi facesse… 3°) ho denunziado quella monagaccia che vide facette dobbia genuflessione e quello frate ghe droppo sta nello gonfessionale giunti mi arrivassero li complimenti della Giuda Maggiore Giordano Bruno ghe verrà qui a Firenze con lu capo delli bravi aiudandi nostri con lo uccello nero e lo gunfalone biango che sembrasse lavado con  Ava…e specialmende ebbi li gomblimendi dello Rubagalline patremo da Volpinaia Sig. Fiorenzo che pure mi dicesse che voleva li quaddrini perghè non arrivasse alli cinquemila euro che ricevesse per disdruggere lo ordine delli fradacci reazionari…ma gome fare a fare guadrini…?

4°) Sono pronde le gredenziali perghé lo cardinale mi nominasse dogende nello seminario insieme a quelli aldri che nun avendo abilidazione come me sono, per avere lo canonigado con quello canonigo con lo cerone che ave fondo dinda ghe bello sembrasse e più giovanilmende giovane osse ghe barrocchia lo cardinale rimeddesse ora ghe lo perigole di quelli fedende tradizionalisde finito fosse…come lo sdesso badrino, patremo, Monsignore Favini che lu tradizionaliste infame Favoni chiamano mi dicesse…

Ma la gosa che più mi onorasse sarrebbe quella ghe tutti partecipassero alla maifesdazione delli vegghi dromboni e delli napoleonici con l’uccello nero che tenua fosse e sarebbe nella piazza Signoria lo diciannove brossimo gennaio e alla quale presende sarà uno rabbresendande imbordande perfino dello Sig. Fiorenzo Rubagalline da Volpinaia e dello amatissimo nosdro badrino e patremo Giordano Bruno Maggiore che abrirà le danze magabre con lo onorevole Casini ghe dando bene facesse e fosse alla causa nosdra dei sandi fondadori Giuda e Caino, che il diavolo li conservi.

P. Dicette e Facette

*******

Benedetti figlioli! Mi vien da sorridere di fronte alla “ferocia” della lettera di Corradino – lo so bene che sotto quella scorza c’è un cuore d’oro – e alle fantasie, altrettanto feroci, e forse – queste sì- un po’ cattive dell’avvocato Julo Alberto Scopetani…perché non abbandonarsi fiduciosi – come sempre mi consiglia il mio confessore in Orsammichele – alla Madonna?

Io sulla mia poltrona sto ri-passando, in rassegna, le ore belle trascorse oggi, in gioiosi conversari, con mio figlio Manfredi e gli altri parenti…quanta serenità e com’è bello assaporare le piccole cose dell’intimità familiare.

Sto rileggendo le poesie dell’avvocato veneziano Federico Fontanella, un amico di mio padre, e l’occhio cade proprio lì:

.

Ed ora se ne viene per il cielo,

carica di regali, la befana.

Sopra ogni tetto lievemente plana,

discende dal camino, e appena un velo

 .

ricopre di fuliggine il suo viso.

Dorme il bambino con un occhio solo,

sogna della Befana il grande volo

verso la terra, giù dal Paradiso.

 .

Anch’io, durante il sonno, sto aspettando

un angelo che venga a darmi un dono.

So che verrà, malgrado ignori quando.

Viene a condurmi all’ultimo perdono.

 .

E così, immerso nei miei sogni, tra voli angelici e cori celesti mi addormento serenamente.

4 commenti su “La chiacchierata domenicale – 8 – di Rigoletto Corsini”

  1. Ersilia Giovannini

    Gentile dottor Corsini,
    ha perfettamente ragione Corradino: qui, a Milano, il Movimento Manif pour tous (nel quale molti di noi speravano per fare una battaglia contro la cultura di morte) è in mano ai Quisling..il caporione, certo Pietro Invernizzi, mi dicono esser figlio di un alto Dirigente di Alleanza Cattolica(???) i Quisling che hanno contribuito e tuttora persistono nel dare il loro appoggio fattivo ai persecutori dei frati francescani dell’Immacolta. Dietro le quinte, naturalmente, c’è la regia della setta ex democristiana capeggiata da Luca Volonté, se non erro, ex parlamentare (ultimamente trombato) della UdC che si prepara a riacchhiappare la cadrega.A Firenze comunque con il dinosauro Casini battete tutti…

  2. Caro Sig. Rigoletto,forse sarebbe utile fare un indagine presso gli iscariotiti della comunita dei barabbiti. Visto che noi siamo pseudolefevbr. pseudorimbambiti,pseudocattiviti,pseudopelagiani,pseudotutto fuorchè cattolici.Fare l’indagine magari presso p. facettedicette,chiediamogli:= ma quando è che siete stati colpiti dalle radiazione di crip-tonite??? Saluti cari e buon anno Itala

  3. Ricordo bene la campagna scatenata tempo fa contro mons. Gherardini e il prof. De Mattei dai bonapartisti normalizzatori, gli stessi che Fini ospitava sulle colonne de “Il Secolo d’Italia” quando voleva presentarsi come il campione del “pensiero forte”

    1. Rigoletto Corsini

      Ricordo, ricordo assai bene…e ricordo anche negi anni Settanta Aleanza Cattolica che organizzò a Roma, a Palazzo, Pallavicini, la prima conferenza di Monsignor Marcel Lefebvre di venerata memoria, con gli alleanzini a fare il servizio d’ordine e un intrepido e allor giovane Introvigne accanto all’arcivescovo per difenderne, con il suo corpo, la persona…mi sembra di averlo ricordato nella mia “chiacchierata domenicale” : gli alleanzini sono come i Kapo’…che dovevano dimostrare agli aguzzini nazisti, perseguitando e torturando i loro correligionari, di aver rinnegato la loro matrice ebraica.

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