La conversione religiosa di Mussolini – di Piero Vassallo

Se ne parla con democratica cautela…

Quando in tempi recenti, prendendo a motivo una guerra sfortunata o colpe politiche, si scatenarono ondate di rappresaglie, sconosciute finora nella storia almeno per il numero delle vittime, il Nostro cuore fu invaso da acerbo dolore, non solo per la sventura che moltiplicava le sventure e gettava nel lutto migliaia di famiglie spesso innocenti, ma perché con sommo rammarico vi vedevamo la tragica testimonianza dell’apostasia dallo spirito cristiano. Chi vuol essere sinceramente cristiano deve saper perdonare. (Pio XII. Radiomessaggio per il Santo Natale 1949)

di Piero Vassallo

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Cop Conversione religiosa di Benito Mussolini.inddUn ruvido e sfacciato scrittore, parafrasando e volgarizzando una sentenza positiva dell’illustre fisiologo e sessuologo Paolo Mantegazza (1831 – 1910), ha sostenuto che la democrazia di stampo atlantico/liberista è una corazza contro la dottrina corporativa e un velo contro l’usura e la sodomia.

Va da sé che l’autore della suddetta parafrasi – scorretta/sospetta – marcia su una pista tracciata  dall’incapacità strutturale di conoscere, stimare e amare il democratico ben di banca (proprio in questi giorni elargitore di vasti godimenti).

La sfiducia nel libero mercato (dai refrattari associato alla plutocrazia strozzina) è generata dalla rustica ma sana tendenza a screditare l’alta delizia procurata dalla mano magica del mercato e a ridicolizzare lo storico beneficio a stelle e strisce, donato agli italiani dai velivoli detti liberators e – ultimamente – a vilipendere la felicità e il benessere elargiti dal duo americanista/antifascista, costituito da Monti Mario & Fornero Elsa.

Senza recare offesa alla legge democratica, che vieta la qualunque rettifica o attenuazione della leggenda nera, si può finalmente consultare la nuova edizione del robusto e magistrale saggio di don Ennio Innocenti – La conversione religiosa di Benito Mussolini libro che unisce estremi quali l’erudizione e la piacevolezza.

Il testo, pubblicato in questi giorni da Fede e cultura in Verona, 330 pagine, 18 euro, è suggerito quale dono natalizio, destinato a far felici i renitenti e i refrattari al liberalismo di banca, di cucchiaio malthusiano e di squillante vespasiano.

L’autore non condivide le acrobatiche giustificazioni dei neofascisti naufragati nel neopaganesimo e perciò non risparmia severe critiche alle leggi razziali, emanate (sotto schiaffo germanico) dallo stato fascista nel 1938.

A differenza degli storici di scuola azionista e/o progressista, Innocenti riconosce che il razzismo italiano, in allontanamento dalla scolastica germanica, “metteva l’accento più sulla cultura che sulla razza biologicamente intesa, in quanto discriminava, ossia metteva al sicuro dalle conseguenze negative della legislazione razziale, gli ebrei meritevoli, (combattenti, fascisti della prima ora)”.

Innocenti riconosce tuttavia che la legge ispirata dal razzismo italiano, quantunque refrattaria all’ideologia tedesca “fu una tragedia per gli interessati”.

La strutturale differenza che corre tra il pensiero di Mussolini e l’ideologia di Hitler e, sopra tutto, le testimonianza di persone di santa vita, quali San Pio da Pietrelcina, la Beata Elena Aiello, fra’ Ginepro da Pompeiana e padre Eusebio inducono, nondimeno, a credere che la conversione religiosa di Mussolini sia realmente avvenuta.

In special modo, è doveroso rammentare che la testimonianza di padre Eusebio Zappaterra è confermato da una dichiarazione di Mussolini sul Concordato: “Lo desiderai e lo volli io. … nel 1923 proposti al cardinale Gasparri la soluzione della Questione Romana. Il porporato accettò la mia idea, osservando però che un nome della portata di Giolitti non era riuscito ad attuarla per le grandi difficoltà incontrate in seno alla Camera e per l’opposizione della massoneria. Assicurai il cardinale che avrei sciolto l’una e l’altra, eliminando così la vertenza”.

I segni della conversione sono numerosi e inconfutabili specie se si rammenta che Mussolini fu indenne dalla frenesia omicida, che possedette alcuni fra i funesti protagonisti del XX secolo, quali Hitler, Stalin, l’atomico Truman, Mao Tse Tung, Amin e Gheddafi. 

Infine occorre rammentare che dopo aver sottoscritto il Concordato, Mussolini compì un gesto significativo della volontà di eliminare le muffe liberali, ossia separare l’Italia fascista dalla sgradita eredità della cultura laica e massonica, fomite dell’intossicazione del Risorgimento: “il 29 gennaio 1929 fece ricollocare sugli spalti di Porta Pia le statue dei santi già mutilate ed abbattute dai cannoni degli invasori e il giorno della firma [dei Patti lateranensi] vide il popolo in ginocchio: il popolo italiano ringraziava la Provvidenza. La Civiltà Cattolica commentava: l’uomo che doveva finalmente apprezzare la parola del Papa era venuto da strade assai lontane, forse perché meglio si scorgesse che veramente quest’ora auspicata veniva addotta da Dio”.   

La lettura del magnifico libro di Innocenti si raccomanda agli italiani. che desiderano uscire dalle strettoie di un laicismo potenziato dall’alibi antifascista e dalla confusione strisciante nel mondo cattolico.

14 commenti su “La conversione religiosa di Mussolini – di Piero Vassallo”

  1. “I segni della conversione sono numerosi e inconfutabili…..”
    E’ vero, caro Piero Vassallo!
    Inoltre una mistica (non ricordo il nome) comunicò che Mussolini era già salito
    al cielo.
    Grazie per questo ottimo articolo e per l’indicazione di questo libro che deve
    essere davvero interessante!

    1. Si tratta della beata Edvige Carboni che ebbe rivelazione della salvezza eterna di Mussolini che è in Paradiso dal 1951 dopo appena 6 anni di purgatorio.
      Gli giovò a sconto dei peccati la sua brutta fine (prima di essere uccisi, lui e la Petacci furono anche seviziati dai partigiani) e le centinaia di messe di suffragio che le federazioni missine gli hanno fatto dire ogni anno per tanti decenni.

    2. Grazie per l’articolo Sig. Vassalo e grazie a lei Paola B. Con il suo commento mi ha dato la possibilità di cercare la mistica a cui lei si riferiva, immagino, in particolare ho trovato questo che vorrei condividere: https://gloria.tv/media/JQD38zWeNDG vi è un articolo scritto con un italiano un pò incerto ma il sito dovrebbe essere attendibile. Inoltre ho trovato questo: http://gesu.altervista.org/index.php?sez=suor-elena-aiello-benito-mussolini e pare che anche altri mistici abbiano parlato di una sua possibile salvezza dell’anima.

  2. Caro Prof. Vassallo,
    in questo libro, introvabile, di grande interesse è il messaggio che il Cielo, tramite Suor Elena Aiello, aveva inviato a Mussolini, anche per farlo desistere dall’entrare in guerra. Ricordo come iniziava il messaggio di Nostro Signore:”Ti ho inviato all’Italia per salvarla da un comunismo PEGGIORE di quello della Russia…..”
    http://www.libreriauniversitaria.it/dio-scrive-mussolini-speziale-vincenzo/libro/9788872821916
    un caro sdaluto
    Bruno – PD

  3. Cari amici
    vorrei sapere se il libro è già disponibile nelle librerie o come altrimenti acquistarlo.
    Grazie. Cordiali saluti. Giuliana.

  4. Ringrazio di cuore il caro Prof. Vassallo di questa segnalazione: ora ho trovato il regalo per questo Santo Natale che mi farò. Il libro che attendevo da tempo, riguardante un aspetto della vita del Duce che si manifesta con grande cautela e ritrosia. Bisogna tenere a mente che Mussolini, con discrezione, forse anche troppa, cercò di contrastare la massoneria (a differenza di Hitler che, da questo punto di vista, fu più dirompente) probabilmente conscio di molti ‘equilibri’, tutti italiani, di molti ambienti italiani, che poi saranno determinanti nell’epilogo tragico. Non bisogna dimenticare che i Savoia erano legati mani e piedi alla massoneria inglese e l’Inghilterra giocò sempre un ruolo di primo piano nelle faccende italiane per questioni geopolitiche. Qualcuno sostiene che ancora oggi. Forse Paola B. si riferisce all’incontro tra San Pio da Pietrelcina e Donna Rachele, quando il frate del Gargano disse che il Duce era salvo. Chiedo al Prof. Vassallo di approfondire la figura di frà Ginepro.

  5. Riguardo la mistica Edvige Carboni , potete trovare in Rete sul sito Preghiere a Gesù” La vita della Serva di Dio Edvige Carboni” ed il” Diario Spirituale”.

  6. caro G. la memoria oltre l’ottantaduesimo anno ha buchi e fosse è dunque probabile che lei abbia la ragione – per esserne sicuro dovrei consultare libri affossati sotto le terze file delle librerie… mi scuso comunque dell’eventuale probabile errore

  7. Ringrazio molto i commentatori per le precisazioni date.
    La mistica a cui mi riferivo era, appunto Edvige Carboni. Sono andata sui siti indicati
    e li ho trovati molto interessanti.
    Feder mi ha fatto ricordare anche la visita di Donna Rachele da Padre Pio.
    E proprio lui diceva che anche all’ultimo istante il Signore dà a tutti la possibilità
    di dirgLi di sì o di rifiutarLo.
    Inoltre la morte è un mezzo di riscatto, e se lui e la Petacci furono anche seviziati,
    come scrive Araldo Crolloni, sono certa della loro salvezza.

  8. E’ stupefacente come il Signore Iddio si serva di uomini apparentemente lontanissimi da Lui per realizzare i Suoi preziosi progetti.
    Singolarmente analoga è anche la parabola terrena di un grande predecessore del nostro Duce, ovvero Napoleone Buonaparte.

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