La crisi della Chiesa nell’analisi di Mons. Marcel Lefebvre

Pubblichiamo il testo della lettera che Mons. Marcel Lefebvre inviò, in data 20 dicembre 1966, al Card. Alfredo Ottaviani, all’epoca Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede. La lucida analisi delle cause della crisi, già allora in atto nella Chiesa, e i rimedi proposti, restano di un’eccezionale attualità

.

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Lettera

di S. Ecc. Mons. Marcel Lefebvre
Fondatore della Fraternità San Pio X

al Card. Ottaviani – allora Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede (ex Sant’Uffzio) –
in risposta ad una richiesta avanzata dallo stesso Cardinale

Roma, 20 dicembre 1966

 .

(i neretti sono nostri)

.
Eminenza,
La Sua lettera del 24 luglio, riguardante la messa in discussione di alcune verità, è stata comunicata, attraverso i buoni uffici della nostra segreteria, a tutti i nostri Superiori maggiori.

Ci sono pervenute poche risposte. In quelle che ci sono pervenute dall’Africa non si nega che in questo momento ci sia una grande confusione nelle menti. Anche se queste verità non sembrano essere messe in discussione, in pratica si assiste ad una diminuzione del fervore e della regolarità nella ricezione dei sacramenti, soprattutto del Sacramento della Penitenza.
Si riscontra una notevolmente diminuzione del rispetto dovuto alla Santa Eucaristia, soprattutto da parte dei sacerdoti, e una scarsità di vocazioni sacerdotali nelle missioni di lingua francese: le vocazioni nelle missioni di lingue inglese e portoghese sono meno influenzate dal nuovo spirito, ma già le riviste e i giornali stanno diffondendo le teorie più avanzate.

Sembrerebbe che il motivo per il limitato numero di risposte ricevute, sia dovuto alla difficoltà di cogliere questi errori, che sono diffusi ovunque.La causa del male sta principalmente in una letteratura che semina la confusione nelle menti attraverso delle presentazioni che sono ambigue ed equivoche, ma dietro le quali si scopre una nuova religione.
Credo sia mio dovere sottoporLe pienamente e chiaramente ciò che si evidenzia dalle mie conversazioni con numerosi vescovi, sacerdoti e laici in Europa e in Africa, e che emerge anche da quello che ho letto nei territorii di lingua inglese e francese.

Avrei volentieri seguito l’ordine delle verità elencate nella Sua lettera, ma mi permetto di dire che il male presente sembra essere molto più grave della negazione o della messa in discussione di alcune verità della nostra fede. Oggi esso  si manifesta in un’estrema confusione di idee, in una rottura delle istituzioni della Chiesa, delle fondazioni religiose, dei seminari, delle scuole cattoliche – in breve, di ciò che è stato il sostegno permanente della Chiesa. E non è altro che la continuazione logica delle eresie e degli errori che hanno minano la Chiesa negli ultimi secoli, soprattutto del liberalismo del secolo scorso, che ha cercato a tutti i costi di riconciliare la Chiesa con le idee che hanno portato alla Rivoluzione francese.

Nella misura in cui la Chiesa si è opposta a queste idee, che vanno contro la sana filosofia e teologia, essa ha fatto dei progressi. Mentre invece, ogni compromesso con queste idee sovversive ha provocato un allineamento della Chiesa con il diritto civile, col conseguente pericolo di asservirla alla società civile.
Inoltre, ogni volta che gruppi di cattolici si sono lasciati attrarre da questi miti, i Papi li hanno coraggiosamente richiamati all’ordine, illuminanti e, se necessario, condannati. Il liberalismo cattolico è stato condannato da Papa Pio IX, il modernismo da Papa Leone XIII, il movimento del Sillon da Papa San Pio X, il comunismo da Papa Pio XI e il neo-modernismo da Papa Pio XII.
Grazie a questa ammirevole vigilanza, la Chiesa è cresciuta e si è diffusa; le conversioni dei pagani e dei protestanti sono state molto numerose; l’eresia è stata completamente allontanata; gli Stati hanno accettato una legislazione più cattolica.

Tuttavia, gruppi di religiosi intrisi di queste false idee sono riusciti ad infiltrarsi nell’Azione Cattolica e nei seminari, grazie ad una certa indulgenza da parte dei vescovi e alla tolleranza di alcune autorità romane. Ben presto fu tra questi religiosi che vennero scelti i vescovi. Questa era la situazione esistente al momento in cui il Concilio, con le commissioni preliminari, si preparava a proclamare la verità contro tali errori, al fine di bandirli dalla Chiesa per lungo tempo. Sarebbe stata la fine del protestantesimo e l’inizio di un’era nuova e feconda per la Chiesa.
Ora, questa preparazione è stata odiosamente respinta per far posto alla più grave tragedia che la Chiesa abbia mai sofferto. Abbiamo assistito al matrimonio della Chiesa cattolica con le idee liberali. Significherebbe negare l’evidenza, essere volontariamente ciechi, non affermare con coraggio che il Concilio ha permesso a coloro che professano gli errori e seguono le tendenze condannate dai Papi citati prima, di credere legittimamente che le loro dottrine fossero state  sancite e approvate.

Considerando che il Concilio si stava preparando ad essere una luce splendente nel mondo di oggi (se fossero stati accettati i documenti pre-conciliari in cui si trovava una solenne professione di dottrina certa, riguardo ai problemi odierni), ora purtroppo si può e si deve constatare che:

– In modo più o meno generale, quando il Concilio ha introdotto delle innovazioni, ha sconvolto la certezza delle verità insegnate dal Magistero autentico della Chiesa, in quanto appartenenti autenticamente al tesoro della Tradizione.
– Sulla trasmissione della giurisdizione dei vescovi, le due fonti della Rivelazione, l’ispirazione della Scrittura, la necessità della grazia per la giustificazione, la necessità del battesimo cattolico, la vita della grazia tra gli eretici, gli scismatici e i pagani, i fini del matrimonio, la libertà religiosa, i fini ultimi, ecc. … su tutti questi punti fondamentali la dottrina tradizionale era chiara ed era unanimemente insegnata nelle università cattoliche. Da ora in poi, numerosi testi del Concilio su queste verità, permetteranno di dubitare di esse.

Le conseguenze di tutto questo sono state rapidamente elaborate e applicate nella vita della Chiesa:

– dubbi sulla necessità della Chiesa e dei sacramenti, hanno portato alla scomparsa delle vocazioni sacerdotali;
– dubbi sulla necessità e la natura della “conversione” delle anime, hanno portato alla scomparsa delle vocazioni religiose, alla distruzione della spiritualità tradizionale nei noviziati e all’inutilità delle missioni;
– dubbi sulla legittimità dell’autorità e sulla necessità dell’obbedienza, hanno causato l’esaltazione della dignità umana, l’autonomia della coscienza e della libertà, che stanno sconvolgendo tutti gli ambiti fondati sulla Chiesa – congregazioni religiose, diocesi, società secolare, famiglia.

L’orgoglio ha come conseguenza normale la concupiscenza degli occhi e della carne. E forse uno dei più terrificanti segni del nostro tempo è il vedere fino a che punto è giunta la decadenza morale della maggior parte delle pubblicazioni cattoliche. Esse parlano senza alcun ritegno di sessualità, di controllo delle nascite con ogni mezzo, di legittimità del divorzio, di educazione mista, di amoreggiamenti, di danze, come mezzi necessari all’edificazione cristiana, al celibato del clero, ecc.

I dubbi sulla necessità della grazia per essere salvati, fanno sì che il battesimo scada alla più bassa considerazione, così che in futuro esso sarà rimandato a più tardi, occasionando la negligenza del Sacramento della Penitenza, tanto più che si tratta di un atteggiamento del clero e non dei fedeli. Lo stesso dicasi per la Presenza Reale: è il clero che si comporta come se non vi credesse più, nascondendo il Santissimo Sacramento, sopprimendo tutti i segni di rispetto verso le Sacre Specie e tutte le cerimonie in suo onore.

I dubbi sulla necessità della Chiesa come unica fonte di salvezzasulla Chiesa cattolica come l’unica vera religione, che derivano dalle dichiarazioni sull’ecumenismo e sulla libertà religiosa, stanno distruggendo l’autorità del Magistero della Chiesa. Infatti, Roma non è più l’unica e necessaria Magistra Veritatis.

Mosso quindi dai fatti, sono costretto a concludere che il Concilio ha incoraggiato in maniera inconcepibile la diffusione degli errori liberali. Fede, morale e disciplina ecclesiastica sono scosse dalle fondamenta, realizzando le previsioni di tutti i Papi.
La distruzione della Chiesa sta avanzando ad un ritmo accelerato. Dando un’autorità esagerata alle Conferenze Episcopali, il Sommo Pontefice si è reso impotente. Quante dolorose lezioni in un solo anno! Eppure è il Successore di Pietro, e solo lui, che può salvare la Chiesa.

Il Santo Padre si circondi di forti difensori della fede: li nomini nelle diocesi importanti. Proclami la verità con dei documenti dall’importanza straordinaria scartando l’errore senza il timore di contraddizioni, senza il timore di scismi, senza il timore di mettere in discussione le disposizioni pastorali del Concilio.
Che il Santo Padre si degni:

– di incoraggiare i vescovi a correggere la fede e la morale, ciascuno nella rispettiva diocesi come si conviene ad ogni buon pastore;
– di sostenere i vescovi coraggiosi, esortandoli a riformare i loro seminari e a ripristinare lo studio di San Tommaso;
– di incoraggiare i Superiori Generali a mantenere nei noviziati e nelle comunità i principi fondamentali dell’ascetismo cristiano e, soprattutto, l’obbedienza;
– di incoraggiare lo sviluppo delle scuole cattoliche, di una stampa informata dalla sana dottrina, di associazioni di famiglie cristiane;
– e, infine di redarguire gli istigatori di errori e ridurli al silenzio.
Le allocuzioni del mercoledì non possono sostituire le encicliche, i decreti e le lettere ai vescovi.

Senza dubbio è temerario che io mi esprima in questo modo! Ma è con amore ardente che redigo queste righe, l’amore per la gloria di Dio, l’amore per Gesù, l’amore per Maria, per la Chiesa, per il Successore di Pietro, Vescovo di Roma, Vicario di Gesù Cristo.

Possa lo Spirito Santo, al quale è dedicata la nostra Congregazione, degnarsi di venire in aiuto del Pastore della Chiesa universale.

Che Vostra Eminenza si degni di accettare l’assicurazione della mia più rispettosa devozione in Nostro Signore.

Marcel Lefebvre
Arcivescovo titolare di Synnada in Frigia,
Superiore Generale della Congregazione dello Spirito Santo.

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fonte: Una Vox 

33 commenti su “La crisi della Chiesa nell’analisi di Mons. Marcel Lefebvre”

  1. Il 1966 fa parte del primo Paolo VI, quello che incoraggiò il disfacimento della Chiesa. A differenza di Bergoglio – che sa benissimo quello che fa – ,
    papa Montini era prigioniero di un modernismo risorgente e utopistico ; desiderava una Chiesa più vicina al mondo nella speranza che questo si
    convertisse ; e non s’ accorgeva che stava accadendo il contrario. Perfetta implementazione dell’ eterogenesi dei fini.
    Paolo VI, anche per il suo carattere debole, indeciso e perennemente turbato, non si oppose ai quei cardinali, all’ inizio quattro gatti e tutti massoni, che
    avevano in mente d’ attuare la distruzione della Chiesa. E’ vero, essa rimane indefettibile, secondo la promessa di Gesù ; ma questo giuramento non toglie dalla sua storia momenti drammatici come il nostro, nei quali i veri credenti sono sconvolti.
    Poi venne il secondo Paolo VI. Quello che profetizzò il fumo di Satana. Ma ormai era tardi.
    Gaetano

    1. Montini sapeva benissimo ciò che stava facendo prima e durante tutto il suo papato. Denunciare ciò che egli stesso aveva promosso e incoraggiato era il modus operandi che lo contraddistinse sin dall’inizio della sua carriera. Fu egli stesso a far entrare “il fumo di Satana” creando le “fessure” strategiche al suo piano. Un po’ come un ladro che grida “al ladro, al ladro” per depistare …. Quando era Sostituto alla Segreteria di Stato di Pio XII manovrava già a sinistra, ma all’insaputa e in netta antitesi con il pensiero e le direttive di Pio XII …
      Per approfondire: http://nullapossiamocontrolaverita.blogspot.it/2010/08/il-tradimento-del-modernista-paolo-vi.html .
      Stendere un velo pietoso sull’operato di Montini sarebbe molto comodo, ma presto o tardi la verità viene sempre a galla.

    2. Fare una distinzione tra un Paolo VI prima o dopo una certa data è da ingenui. Dobbiamo leggere la storia di Montini, ecco due esempi: 1- leggete il libro di Alfio Caruso, dal titolo ARRIVANO I NOSTRI. Il libro tratta dello sbarco delle alleati in Sicilia, favorito dalle cinque M, ovvero: Mafia, Massoneria, Marina militare, Monarchia e Montini. 2-Pio XII, ricevette un dossier sul comportamento ” poco cattolico” di Montini e disse non lo farò mai Cardinale. Non dimentichiamo che rinunciò e vendette la TIARA.

      1. Evidentemente sfugge la gravità della situazione: Monsignore appellandosi al Papa gli chiedeva di reprimere gli errori verso i Vescovi e la gerarchia, ma oggi
        è il sedente che propugna gli errori e li impone alla Chiesa tutta, a chi si sarebbe dovuto appellare Monsignore per chiedere la repressione degli errori? A quello che gli errori e le eresie le propugna come magistero pontificio??? Mi pare assurdo.

        Ribadisco: Con Bergoglio una persona coerente e ferma nella fede come Monsignore una lettera del genere non la scriveva neppure, morto scomunicato per morto scomunicato, avrebbe dichiarato Bergoglio eretico e decaduto e stop. Purtroppo però Monsignore non c’è più ed i suoi successori sono di ben altra pasta.

  2. Ecco di chi abbiamo bisogno!!! Abbiamo bisogno di Vescovi come Mons. Marcel Lefebvre che non guardando i propri interessi personali o, per calcolo, non scendendo a compromessi camminino a testa alta per la diritta via tracciata da NSGC. Abbiamo bisogno di Vescovi coraggiosi che si oppongano a questo scempio senza paura di rimanere soli perchè esiste un popolo di Dio sofferente che aspetta di essere gudato da veri Pastori che li difendano dai lupi travestiti d’agnello.

  3. Sua Eccellenza e’ stato facile Profeta: in quegli anni non era poi così’ difficile, per un santo Pastore come Lui, cogliere i segni della corruzione e del crollo che già si profilavano dentro la Chiesa. Era più’ difficile per poveri diavoli come noi ragazzi di dubbia Fede e certissima ignoranza e tracotanza. Quell’esperienza tragica ha segnato tanti tra noi, al punto che ci riesce tremendamente difficile leggere gli eventi di oggi senza la paura di sbagliare ancora. Solo Sacerdoti santi ci potrebbero aiutare a riacquistare lo stato di Grazia indispensabile per operare il necessario discernimento. Oltre ad un immane sforzo di umiltà da parte nostra: Signore perdona!

  4. Perché non mandiamo a bergoglio almeno una parte di questa bellissima e profetica
    lettera, cioè i consigli che Lefebvre dà al Santo Padre, mettendo tutte le nostre firme?
    Risponde a tutti, ha risposto anche a Socci, quindi può darsi che risponda anche a
    noi……

    1. Carla D'Agostino Ungaretti

      Cara Paola B., anche io manderei volentieri al papa la lettera che abbiamo appena letto, ma penso che ci risponderebbe (SE ci rispondesse) così come ha risposto a Socci: educatamente, gentilmente, paternamente ed evasivamente, cioè senza e entrare nel merito e quindi senza rispondere affatto. E’ il suo stile: vuole piacere a tutti
      Non conoscevo quella lettera perché nel 1966 ero una ragazza preoccupata solo di laurearmi in fretta, di cominciare a lavorare e di sposarmi. Le consapevolezze “forti” sono venute dopo ed è’ chiaro che oggi io condivido, di quella lettera, ogni periodo evidenziato in neretto, ma non posso dimenticare che Mons. Lefebvre fu scomunicato e la scomunica mi spaventa per il suo altissimo significato simbolico. Io non so se il Mons. ebbe un coraggio da leone o fu di una superbia sconfinata; non sono in condizione di giudicare e questo aumenta il mio dolore per la confusione che regna nelle anime e che cerca di aggredire anche me.

      1. Cara signora Carla, mi sembra di avere già espresso la mia opinione sulla sua paura di un’eventuale “scomunica” dal non-cattolico Bergoglio. Un non-cattolico non può “scomunicare” un cattolico. Mons. Lefebvre ha ricevuto la “scomunica” da un non-cattolico. Ratzinger lo sapeva bene e finse di togliere una “scomunica” che in effetti non esisteva. Semmai sono tuttora scomunicati tutti i comunisti (Pio Xll – 1949 e mai tolta) e continuatori, in primis i politici, per non parlare di massoni e altre categorie equiparabili. Si deve temere Dio non l’uomo che sta distruggendo la Fede seppur vestito di bianco! Pregherò affinché Lei possa vincere questa sua infondata paura.

      2. Cara dottoressa Carla, anche a me la scomunica fa molta paura, ma quella che infliggevano i papi di nome Pio, non certo quelli da Roncalli in poi (specialmente i primi due e l’attuale). Se avesse la pazienza di leggersi la tesi di Antonio Coroniti (“Modernismo e progressismo nella Chiesa Cattolica -la verità sulla gravissima crisi in atto nella Chiesa”, facilmente rintracciabile sul web) sulla legittimità dell’attuale gerarchia di questa Chiesa vaticansecondista, e del clero da essa cooptato e forgiato, forse ci riderebbe sopra, oppure si convincerebbe che è tutta gente non in comunione con Cristo (bensì col Suo nemico), per cui, che valore vuole che abbiano i loro pronunciamenti? sono forse validi quelli di stampoi ecumenico, che tradiscono la fede nella SS.ma Trinità? e quelli che ci vorrebbero appiattire sulle sette protestanti? vedrà che bei pronunciamenti farà il VdR su Martin Lutero, si tenga forte. Pace e bene.

        1. Carla D'Agostino Ungaretti

          Carissimi amici Adriana e Catholicus, grazie per cercare di dare conforto ai miei innumerevoli dubbi e incertezze. ma permettetemi di chiedervi: avete voi la preparazione canonistica e teologica per contestare il Conclave del 2013? Se mi rispondete di sì, io mi inchino alla vostra preparazione in materia, tanto superiore alla mia, mi dichiaro “touché” e taccio, ma non mi scandalizzo più di tanto. La storia della Chiesa è piena di conclavi manovrati con metodi riprovevoli ma l’aiuto dello Spirito Santo non è mai mancato, perciò il danno è relativo ed anche autorevoli studiosi come Mons. Brunero Gherardini e il Prof. Roberto de Mattei, pur vedendo e denunciando le aporìe prodotte dal Concilio e dall’ultimo conclave, non ne contestano la validità canonica. Io temo moltissimo la scomunica e se ne venissi colpita per opera del mio Vescovo (per il quale ho il dovere di pregare, come riconosce anche Socci) ne sentirei il peso schiacciante e devastante, Grazie ancora. W Cristo Re! . .

          1. Gentile Signora Carla, per contestare il Conclave del 2013 e non solo, non serve una preparazione canonistica e teologica, basta essere CATTOLICI APOSTOLICI ROMANI, il tutto da non confondere con i cristiani o pseudo cattolici modernisti, che sono eretici, per i dettagli leggere l’enciclica Pascendi di S. Pio X

          2. La petizione del The Remnant fu certamente redatta da teologi e canonisti. The Remnant è il giornale (bi-settimanale) cattolico Tradizionalista più vecchio e autorevole degli USA .
            http://remnantnewspaper.com/web/index.php/fetzen-fliegen/item/2206-the-remnant-implora-papa-francesco-di-cambiare-rotta-oppure-di-rinunciare-all-ufficio-petrino
            E nemmeno serve essere esperti per capire che Bergoglio non è cattolico e non agisce per il bene della chiesa. Secondo il cardinale ultra progressista belga Danneels l’elezione di Bergoglio era preparata da tempo. Stralcio dal link qui sotto:.. “ Perché mai nella biografia il cardinale Danneels secondo gli autori, avrebbe lavorato per anni a preparare l’elezione di papa Francesco, avvenuta nel 2013. Egli stesso d’altronde, in un video registrato durante la presentazione del libro a Bruxelles ammette di aver fatto parte di un club segreto di cardinali che si opponevano Joseph Ratzinger. Ridendo, lo definisce “un club mafia e portava il nome di San Gallo”. (continua)…

          3. Carissima Carla, mi permetto di affermare che non sono proprio alle prime armi come preparazione teologica. Certo che con la preparazione si acquisiscono le informazioni necessarie per ragionarci sopra, ma nella fattispecie non mi è stato utile essere tanto accademica. Nella realtà sono i fatti che contano. E in termini teologici – ci insegna N.S. Gesù Cristo – i frutti che da l’albero. Tutti i papi conciliari hanno accolto la Nouvelle Théologie , condannata dall’enciclica Humani generis di Papa Pio XII nel 1950, ma riscattata durante il CV ll dove il peso dei teologi della Nouvelle Théologie quali De Lubac, Teilhard de Chardin, Congar, Kung, Schillebeeckx, Boyer, Gilson, von Balthasar, Chenu, Rahner , Daniélou e Ratzinger (sebbene gli ultimi due si dissociassero in un secondo tempo), fu decisivo a determinare la nuova religione. Tutti espertissimi. Ma nel cambiare la lex credendi. Bergoglio è un loro frutto.
            Sia lodato Gesù Cristo!

      3. Gentile Signora Carla D’Agostino Ungaretti, ha ragione di temere la scomunica, ma non la Sua, ma quella che già coinvolge circa il 50% degli italiani, Cardinali, Vescovi, Preti, Frati e Suore compresi, perché i soggetti sono comunisti o catto-comunisti in base al decreto del Sant’Uffizio del 1 luglio 1949. Detta scomunica è LATAE SENTENTIAE, ovvero è in automatico non arriva una lettera da parte del Vescovo o del Papa. Quindi mi spiega come può una prelato (comunista), scomunicare un cattolico che segue il Magistero della Chiesa Cattolica, con una Tradizione di 2000 anni?

        1. Carla D'Agostino Ungaretti

          Carissimi amici, accetto le vostre opinioni e ne tengo conto ma, tanto per rispondere all’amico Luciano, non mi sento in grado di valutare il quoziente di ortodossia cattolica del clero e dei religiosi in genere – anche se certe cose che dice il mio parroco mi lasciano esterrefatta – perché non leggo nei loro cuori. Comunque anche lui mi ha in parte scomunicata perché tre anni fa, durante il nostro ultimo pellegrinaggio a Lourdes, mi disse testualmente: “Sono i tradizionalisti come te quelli che rovinano la Chiesa!” Davvero sono una “rovinafedeli”? Una mela marcia, solo perché sono attaccata ai 2000 anni di dottrina cristiana? Il parroco è sempre lì, stimato, onorato e portato in trionfo da tutti, ed io? Non posso fare altro che recitare il Veni Creator.

          1. (continua) Il gruppo voleva una drastica riforma della Chiesa, molto più moderna e attuale, con Jorge Bergoglio Papa Francesco alla testa. Come poi è accaduto. Oltre a Danneels e Martini, del gruppo secondo il libro facevano parte il vescovo olandese Adriaan Van Luyn, i cardinali tedeschi Walter Kasper e Karl Lehman, il cardinale italiano Achille Silvestrini e quello britannico Basil Hume, oltre ad altri.”
            http://www.unavox.it/ArtDiversi/DIV1309_Tosatti_Francesco_elezione_preparata.html

          2. Francesco Franco

            Cara Carla
            Tu dici “perché non leggo nei loro cuori. “, nessun uomo può leggere il cuore del prossimo, per cui non è da noi giudicabile, ma è anche vero che nell’uomo vi sono gli “Atti”, e questi sono ben giudicabili, gli atti della moderna chiesa (minuscolo voluto) possono essere giudicati in basa a ciò che la Chiesa ha trasmesso per due millenni al popolo di Cristo, verità immutate, tradizione immutata, sacramenti immutati, dottrina immutata, Fede immutata, ed è innegabile che dal post concilio Vaticano II tutto questo si è messo prima da parte, e nei nostri tempi, gettato nella spazzatura, per un modernismo, dialogismo, ecumenismo, ecc. per tutto questo la gerarchia con in primis il Vicario di Cristo svende la fede cattolica per compiacere il mondo, (la croce nascosta per non offendere l’ebreo), di quale scomunica parliamo? non certo della Chiesa, ma di una parodia della chiesa la quale ha valore zero, ricordiamoci le 3 scomunica a S.Atanasio.

  5. Ma, io mi chiedo seriamente, se sia veramente possibile, ricostruire, la Chiesa, da queste macerie; credo nei miracoli, però, all’orizzonte non vedo nessuno, che possa mettere mano allo scempio attuale, chi potrebbe , fare qualcosa, gente come Ravasi, oppure, Parolin , suvvia .
    Purtroppo, vedo, arrivare una catastrofe di proporzioni mai viste.
    Che Dio , ci aiuti.

  6. Credo che Paolo VI sapesse benissimo quello che faceva. Appariva incerto e dubbioso ma a fare entrare il fumo di Satana nella Chiesa ci ha pensato lui non aprendo una fessura di finestra ma la porta della Chiesa. Con una riforma così radicale della Liturgia cosa ci si doveva aspettare?Da aggiungere che furono, se non sbaglio, i cardinali Bacci e Ottaviani a chiedere insistentemente la rettifica della consacrazione della formula da lui approvata perché completamente stravolta da mettere seriamente in dubbio la transustanziazie. Ma il discorso sarebbe troppo lungo. Vedi anche il discorso all’ONU ecc. Ecc.
    Penso che Bergoglio stia semplicemente attuando, alla maniera sudamericana, quello che i predecessori hanno via via preparato. Dio mi perdoni!

  7. Mons. Lefebvre la scrisse ancora da superiore degli Spiritani, gloriosa congregazione missionaria. Quanti di chi lo additano come decrepito fascista sanno che fu invece un grande vescovo missionario a Dakar?

  8. pare che Bergoglio abbia letto più volte la vita di Mons. Lefebvre, pertanto credo sappia cosa pensa, come ha letto pure il Padrone del mondo di Benson, ma ciò che stupisce di Bergoglio è proprio il suo atteggiamento fuori dagli schemi, contradditorio, da una parte pare attratto da Mons Lefebvre e ha persino consigliato il libro di Benson, ma poi agisce come se non gliene fregasse nulla cioè agisce al contrario di ciò che dice stimare. Un po’ di confusione mentale, possessione, cos’altro? Certo spiazza tutti!

    1. Io ho riflettuto su queste apparenti contraddizioni – il padrone del mondo, se la Chiesa non annuncia Gesù Cristo è solo una povera ong, state attenti che il diavolo è furbo, ecc. – pronunciate fin dall’inizio del pontificato, ed ho concluso che sono come una sorta di segnale, inconsapevolmente da chi le dice è un modo di metterci in guardia, un limite fissato all’inganno. Non so se mi sono spiegata, ma ho questa sensazione. Ovviamente posso sbagliarmi, il tempo ci dirà che piega prenderà tutta la vicenda. Confesso che ho la curiosità di vedere come andrà a finire. Il buon Dio mi perdoni, ma mi piacerebbe vivere almeno fino all’età media (e sono alcune decine di anni, mi sembra un tempo fin troppo lungo) per assistere a qualche vittoria, che, ne sono sicura, prima o poi ci sarà.

    2. Bergoglio utilizza la stessa raffinata tattica di Montini, ma in versione “poteño”. Cita Benson sapendo di creare perplessità a chi, leggendo il libro, facilmente lo accomunerebbe all’anticristo Julian Felsenburgh (l’analogia è forte, eccetto per l’aspetto fisico) ma quasi mai lo fa proprio perché è Bergoglio stesso ad aver suggerito la lettura. In ciò vedo anche una specie di auto denuncia, un prendendosi gioco di noi come fanno i sociopatici che lasciano molte tracce sul luogo del delitto per sfida spavalda da persona troppo sicura di sé credendosi intoccabile in quanto protetto da grembiulati e lobby varie. E la gerarchia – quasi totalmente de-cattolicizzata – è o servile o pavida. E i fedeli – reduci di 50 anni di indottrinamento vaticansecondista – sono indotti al culto della persona a suon di misericordismo (umanitarismo).Non credo di essere la sola ad intravedere questo lato sinistro. Di fatto sta distruggendo due mila anni di storia.
      In ogni caso siamo certi che Dio provvederà.

  9. La differenza tra Paolo VI, Giovanni Paolo II, Benedetto XVI e Bergoglio è che loro, pur avendo commesso errori, amavano la Chiesa.

  10. certamente non ci scomunicherebbe , ma rimarrebbe ondivago e un po’ relativista, anche se nelle ultime settimane sembra migliorato e più aderente al catechismo che spesso cita. La mia impressione è che si tratta di un papa non molto fermo ma a volte abbagliato dalla sirena dell’autocompiacimento e del voler apparire simpatico anche ai “pagani”. Sembra non ricordare che il Maestro Gesù era implacabile con gli scribi e i farisei, non certo diplomatico e sorridente come Bergoglio. Riguardo il caso Lefebre, ricordo che i santi non si ribellano all’autorità ma si piegano nell’umiltà e nell’obbedienza.

  11. Massimo dice: “Riguardo il caso Lefebre, ricordo che i santi non si ribellano all’autorità ma si piegano nell’umiltà e nell’obbedienza”.
    Verissimo. Eccetto quando l’obbedienza implicherebbe l’eresia nella quale un santo – proprio perchè santo – non cade.

    1. Allora S. Atanasio è un falso santo ? opporsi a Roncalli e a Montini non è stato un peccato di orgoglio, ma un esempio di vera santità, caro Massimo, e la storia ne renderà testimonianza, quando questa marmaglia di modernisti sarà scomparsa per sempre dalla faccia della terra, e la VERA Chiesa di NSGC risorgerà, più bella e splendente che mai, Adesso è oscurata dagli apostati, dai traditori, dai maramaldi, è come la chiesa del silenzio in Urss. Se i tempi non venissero abbreviati, ci ha rassicurato Nostro Signore, tutti verremmo ingannati, ma la stragrande maggioranza lo è già, non sanno nemmeno più cos’era il Cattolicesimo dei nostri avi. I preti attuali non sanno nemmeno cos’era la messa VO, il Santo Sacrificio, non certo la cena protestante, non vogliono più convertire nessuno, elogiano il Talmud e il Corano, odiano la trascendenza, sono comunisti e antropocentristi, veri dittatori spirituali.

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