La crisi della chiesa non è generata solo dai modernisti – di Stefano Arnoldi

da: Corsia dei Servi

Per valutare questi cinque anni del papa argentino bisogna usare il criterio dettato da Gesù stesso: «Ogni albero buono produce frutti buoni e ogni albero cattivo produce frutti cattivi. Dunque dai loro frutti li potrete riconoscere» (Mt 7, 17-20). Quali sono i frutti del bergoglismo? Mi piacerebbe dire “buoni”, ma purtroppo non è così: sono pessimi.

Questo il commento di Antonio Socci, in un suo recente intervento giornalistico. Del resto risulta ovvio quanto il disorientamento creato da Bergoglio sia sotto gli occhi di tutti, come ebbe a dire il Card.Caffara in un’intervista rilasciata il 14 gennaio 2017: “Solo un cieco può negare che nella Chiesa ci sia grande confusione”.

Tuttavia, il punto è un altro: forse che la crisi nella chiesa sia stata generata esclusivamente dal papa argentino? Sembra che Socci, i cui interventi critici sullo stato della Chiesa riguardano sempre e solo Bergoglio, dimentichi che Nostro Signore, per giudicare ciò che è buono e ciò che è cattivo, non ci ha lasciato un criterio da utilizzare a nostro piacimento, bensì uno strumento da applicare in qualsiasi circostanza, per qualsiasi evento.

Dunque con lo stesso strumento siamo in grado di giudicare il pontificato di Benedetto XVI e quello prima ancora e via via tutti gli altri, andando a ritroso.

Se ci si sforza di guardare un po’ più in là, certo con obiettività, vi è un evento che non solo caratterizza l’operato di Bergoglio ma lo accomuna anche ad una serie di pontefici in quanto esplicitamente tutti vi fanno riferimento: si chiama Concilio Vaticano II.

Ebbene, applicando anche ad esso il criterio dell’albero e dei frutti buoni o cattivi il risultato è impietoso: quali sono i frutti di quel Concilio? La risposta non può che ripetersi: “Mi piacerebbe dire “buoni”, ma purtroppo non è così: sono pessimi”.

Trascurare questa realtà è incomprensibile. Per Socci e gli “intellettuali” come lui il problema è invece circoscritto a Bergoglio e al suo pontificato giudicato di “rottura” con quello dei suoi predecessori: sicché da Bergoglio in poi tutto è andato storto nella Chiesa, mentre prima di lui la Chiesa poteva contare su pontefici dall’indubbia fedeltà al Magistero.

Ora, possiamo anche dire che gli asini volano o che la neve è di colore rosso, ma la realtà dice ben altro. Ed è di tutta evidenza.

Piuttosto, Bergoglio attira l’attenzione su di sé per il suo modus operandi così spinto e aggressivo in raffronto con quello dei suoi predecessori, ma non ci si accorge – o non ci si vuole accorgere – che il suo pontificato non è null’altro che un continuum ossia in piena sintonia con un programma “pastorale” iniziato nel 1962 e portato avanti dai pontefici “conciliari” nei tempi e nei modi appropriati al contesto storico/temporale del loro pontificato.

Nell’opera demoniaca di dissoluzione del cattolicesimo, mai venuta meno nella storia (orchestrata ad arte dal principe della menzogna), viviamo l’ora tragica in cui è giunto il tempo della comparsa di un pontefice il cui obiettivo, trovando in eredità la strada spianata, consiste nel distruggere con ferocia quel poco che di cattolico si è salvato dalla demolizione attuata dai suoi predecessori. Sicché, l’instaurazione di una nuova chiesa e di una nuova religione non ha preso avvio con l’insediamento al trono pontificio di Francesco I ma nel 1962, data di apertura di un evento funesto per la Chiesa e il suo Magistero perenne. Tutto, in nome di quel Concilio, è stato sovvertito e corrotto: la maggior parte del clero conciliare ne è una prova evidente, anzi evidentissima.

Non sa più fare catechismo ma è solerte nel rincorrere le voglie e i vizi del mondo, non sa più cosa sia la Fede ma si è saziato di modernismo e agnosticismo, non sa più cosa sia la Messa ma ne celebra alla perfezione una “creativa” quando non addirittura sacrilega, non sa più cosa sia il Bene e il Vero ma si è specializzato in ambiguità e codardia; non sa più cosa siano i Sacramenti ma in cambio svende misericordia e compiacimento per il peccato, non sa più cosa sia la santità preferendo vivere con rancore e cattiveria da riversare contro coloro che resistono al lavaggio del cervello loro imposto e soprattutto contro coloro che non si sono venduti per trenta denari.

Eppure, continua lo “sbadato” saggista: “Ma non sono solo le statistiche a mostrare un bilancio fallimentare. C’ è qualcosa di gravissimo che esse non possono misurare: è lo smarrimento generale dei cattolici di fronte al pauroso sbandamento dottrinale e pastorale del Vaticano di Bergoglio.”

Forse non c’è stato sbandamento dottrinale e pastorale nel Vaticano di Giovanni XXIII in cui si è dato avvio al Concilio Vaticano II? Forse non c’è stato sbandamento dottrinale e pastorale nel Vaticano di Paolo VI in cui si è imposto il nuovo rito liturgico creato dal quel Concilio? Forse non c’è stato sbandamento dottrinale e pastorale nel vaticano di Giovanni Paolo II che ha sovvertito le finalità del matrimonio, ha creato il nuovo ecumenismo con le adunanze di Assisi, ha baciato il Corano? Forse non c’è stato sbandamento dottrinale e pastorale nel vaticano di Benedetto XVI, un Papa che passerà alla storia per le sue dimissioni?

Sintetizzando, non c’è smarrimento difronte alla rivoluzione dottrinale e pastorale indicata dal Concilio Vaticano II il cui programma è il filo conduttore di quei Papi?

Curioso poi notare che nelle critiche a Bergoglio nulla si dice in merito al (qui sì) PAUROSO sbandamento nel campo liturgico! Come se la questione tra il Vetus Ordo Missae ed il Novus Ordo Missae non sia nemmeno da prendere in considerazione perché considerata per nulla fondamentale, dando per assodato che la Santa Messa della Chiesa cattolica sia quella del nuovo rito codificato dal Concilio Vaticano II. Ma, se anche non si volesse appurare con i propri occhi l’abissale diversità tra i due riti, del “Breve esame critico della nuova messa” redatto dagli autorevoli Cardinali Bacci e Ottaviani che ne facciamo?

Ciò che occorre capire è che hanno cambiato la messa per cambiare il cristianesimo, questo è il punto!”, così si è espresso un sacerdote cattolico; ma della questione delle questioni, il ritorno al giusto, vero e unico rito della Santa Messa, non frega niente a nessuno. Tanto più a quei difensori dell’ortodossia del Magistero, così vengono percepiti o definiti (sic!), che invece di focalizzare il cuore del problema, sono tutti in faccende affaccendati nel preservare l’impreservabile.

Perciò la loro conclusione “sì al Concilio Vaticano II, no a Bergoglio” (anche se quest’ultimo a più riprese continua a realizzare coerentemente ogni cosa in nome del Vaticano II!) è un controsenso: “Quello di Bergoglio è probabilmente il papato più disastroso della bimillenaria storia della Chiesa” sostiene Socci.

Un’enorme fesseria! Ridurre la crisi della chiesa al papa argentino non solo è una falsità, sconfessata dal criterio evangelico dell’albero che produce frutti buoni e quello che ne produce di cattivi, ma evidenzia al contempo l’ottusità mentale di coloro, laici e chierici, che arrecano più danno alla Chiesa dei vari modernisti e progressisti che dir si voglia.

Questi “cattolici conservatori” hanno la pretesa di giudicare buono ciò che è evidente essere perverso, creano confusione e disorientamento con la loro contraddizione, contribuendo ad alimentare quella crisi interna alla Chiesa che dicono di voler dissipare.

Tutto ciò è sconcertante! Così pure crea sconcerto udire le parole di quei sacerdoti e vescovi che, pur rendendosi conto della crisi interna in atto nella Chiesa, sono tutt’oggi preoccupati di essere in comunione con questa Roma, la Roma conciliare, piuttosto che vivere in dovere di coerenza secondo l’insegnamento di Nostro Signore! A che punto il demonio è riuscito ad immobilizzare tanti potenziali buoni sacerdoti! È il colpo da maestro di satana, smascherato da Mons.Lefebvre: disubbidire a Dio per ubbidire alle autorità vaticane anche se corrotte! Ubbidire a certe perversità imposte dal Vaticano II nonostante siano in chiara contrapposizione con quanto la Chiesa ha sempre fatto e insegnato.

Come possano questi perduti sacerdoti al pari dei ciechi “intellettuali” considerare la chiesa nata dal Vaticano II come perfetta interprete del Magistero perenne è la domanda fatidica. Perché questi tali siano così intellettualmente ciechi e ostinati nel voler piegare la realtà ad una visione sconfessata dai fatti più che acclarati resta un mistero. Per non parlare poi, in molti casi, del loro astio verso quanti fanno evidenziare la loro incongruenza di pensiero e incoerenza di vita.

Ottusità, viltà, superbia…si annidano ovunque nel cuore degli uomini. Ma sappiamo che è meglio rifugiarsi nel Signore che confidare nell’uomo. Preghiamo allora anche per questi tali, come ci insegna il Salmista (Sal. 17, 28): “Tu salvi il popolo umile, o Signore, e fai abbassare gli occhi dei superbi”.

19 commenti su “La crisi della chiesa non è generata solo dai modernisti – di Stefano Arnoldi”

  1. Perché questi tali siano così ciechi e ostinati è un vero mistero. Dice bene. E dice bene anche per tutto il resto. Non mi sento in colpa di rifiutare il concilio v. II. Pur non disprezzando in se la figura dei sacerdoti sviati (come i santi ci insegnano) non posso che biasimare la loro cattiva volontà. Soprattutto non capisco come può essere che ancora la piccola frangia di preti fedeli rimasti non si ribelli e si opponga in un movimento solidale per ridare ai cattolici la messa espropriata!! Ne abbiamo bisogno come dell’aria. Certo per il prete c’è il rischio di essere sbattuto fuori dalla parrocchia. Un po’ come chi perde il posto di lavoro per la stessa causa. Ma ognuno deve interpellare a fondo la propria coscienza a riguardo.

  2. Alla radice c’è la mancanza di fede. La Chiesa non ha saputo affrontare la modernità perché non ha saputo né voluto capire il nuovo dove solo una parte doveva essere rifiutata. Bisognava affidarsi ai santi e non ai parolai tedeschi come Rahner. Invece i santi sono stati messi da parte ed anche perseguitati. La casa editrice San Paolo con la prefazione di Giuseppe Mazza, ha pubblicato nel 2013 un tascabile: “Il Concilio Dimenticato” dove si riporta il pensiero di Rahner che viene descritto così: “filosofo e teologo gesuita. Comunemente considerato tra i maggiori teologi cattolici del XX secolo. Partecipò come perito al Vaticano II. La sua amplissima e varia produzione teologica (più di 30 volumi e 1600 pubblicazioni) costituisce un autentico patrimonio per la riflessione credente del nostro tempo”. Il libro è illeggibile. Se la Chiesa pensa di capire i tempi presenti e quelli futuri con questi strumenti …

  3. La crisi non nasce oggi. Parte certamente dal modernismo che, manovrato dalle sette segrete ha influenzato sacerdoti e teologi per tutto il novecento. Quelli che parteciparono al concilio non erano marziani! Roncalli è stata una sciagura. Va detto che era massone e, pertanto, probabilmente-non sono esperto di diritto canonico- invalido. Paolo VI ha cominciato ad attuare il concilio, ed in parte a superarlo. Ricordo che il concilio non ha proibito la messa tridentina. GPI lo hanno ammazzato. GPII ha cercato di mettere un po’ di ordine, almeno questa è la mia opinione. Certo era un uomo di formazione culturale diversa dai siri o dai pacelli e ha commesso alcuni errori. Lo ritengo in buona fede, come il suo successore. Hanno capito che, oltre agli eccessi del post concilio, c’erano alcuni errori a monte. Ratzinger lo ha anche ammesso in un’intervista (“il concilio forse era meglio non farlo”). Credo che la lettura del terzo segreto li abbia indotti a mutare alcune idee. Di certo erano pure ricattati non poco. Il giudizio su questo lo darà la storia.

  4. Ognuno dei papi menzionati ha fatto la sua parte, come da copione, togliendo qualche mattone dalle fondamenta della Santa Chiesa. Concordo completamente con lei che Bergoglio potrà restare più antipatico per la mancanza di stile che lo caratterizza, ma è solo l’ultimo papa e sta tirando giù gli ultimi mattoni. Aspettiamo cosa succederà nel dopo Beroglio. Complimenti per l’articolo.

  5. Non sono per nulla d’ accordo con Arnoldi. Paragonare il papa polacco e quello tedesco a Bergoglio è un assurdo. Il VATICANO II ha prodotto uno sfacelo nella Chiesa. Ma perché i suoi documenti sono stati approvati a larga maggioranza anche dai vescovi tradizionalisti ( chiamiamoli così anche se il termine non mi piace) ? E’ vero, il primo Paolo VI lo possiamo paragonare a Bergoglio per i danni che ha prodotto al cattolicesimo. Ancora : i vescovi, allora, erano in maggioranza pienamente ortodossi : perché lo hanno eletto ? Sapendo benissimo di che pasta fosse, cacciato da papa Pacelli in quanto manovrava alle sue spalle per un accordo politico fra dc e socialisti e comunisti. Il disastro massimo di papa Montini è stato lo stravolgimento della s. Messa. Qualcuno poi mi spiega perché il cardinal Siri rifiutò la tiara soggiacendo a meschini ricatti ? In verità la colpa è di tutti i vescovi, ancor di più di coloro che, fedeli in cuor loro all’ ortodossia, hanno taciuto e si sono adeguati.
    Gaetano

    1. Nemmeno io.
      La questione è e rimane molto complessa: è una battaglia escatologica combattuta nel Copro Mistico, dove il “colpo da maestro di Satana” come diceva Mons. Lefebvre, fu imporre la Rivoluzione – lastricata di buone intenzioni- tramite l’obbedienza.
      Che il Vat2 sia stato il detonatore che ha fatto brillare l’esplosivo modernista accumulatosi nei decenni precedenti nella S. Chiesa è un dato di fatto quantomeno cronologico : post hoc, propter hoc.
      Concludere però con la solita “sparata” che arrecherebbero “più danno” alla Chiesa “l’ottusità mentale” e l’inazione (?) dei vari “buoni”… piuttosto chei “vari modernisti e progressisti”, non fa che smentire la premessa: la situazione non è complicata, è semplice! TUTTI sono apostati, persino i “buoni” che in realtà – e in modo più perverso- fanno più danni dei cattivi: don Cornelio Fabro, don Divo Barsotti, Mons.Gherardini, P. Stefano Manelli, Mons. Rudolf Graber, i Cardinali Bueno y Monreal, Mindszenty, Stickler, Siri e Biffi.. ecc ecc.. sono più nocivi di Rahner.
      Almeno il Mater Boni Consilii, su questo…

  6. Pietro, il primo e di diretta investitura da parte di Cristo, lo tradì tre volte proprio mentre il Signore era in un bagno di sangue.
    Se con Benedetto XVI ed i suoi predecessori post CVII si zoppicava; se ad ognuno di loro tanto o poco si ritiene di potere e dovere rimproverare; se si pone mente al fatto che con questo replicante di Shaftesbury si cammina affondando nel guano ed appoggiati a delle stampelle di bambù; insomma, fatti due conti e se tanto mi da tanto, beh, Ratzinger tutta la vita.

    Facciamo umanamente quel che possiamo e sopratutto preghiamo: per la Chiesa di Nostro Signore e per noi, affinchè ci siano concesse fortezza e temperanza; Dio ha giurato e non si pente: accada infine ciò che permette.

  7. Giorgio Salzano

    Sono d’accordo, il Vaticano II è stato un disastro, ma non basta dirlo, bisogna capire perché, e come mai vescovi ortodossi, come dice Gaetano, abbiano votato a maggioranza i suoi ambigui documenti. Non si può fare come i menzionati critici di Bergoglio, e fermarsi lì. Né ce la possiamo prendere con la solita massoneria, di cui si dice che Roncalli fosse membro. Riassumo perciò il mio pensiero in due parole: il Vaticano II ha rappresentato la crisi del progetto Leonino di proporre, ed imporre, san Tommaso come il maestro per eccellenza della Chiesa Cattolica. Per ragioni che non c’è lo spazio per discutere, il tomismo si è però rivelato insufficiente a presentare la desiderata risposta alla modernità. Il peccato è che c’era stato, con il beato Antonio Rosmini, un autore profondamente radicato nel pensiero di san Tommaso e nella patristica, che era stato capace di farlo; ma non fu capito e fu sacrificato al progetto Leonino. E’ ora di riprenderne l’opera, per rispondere agli sbandamenti modernisti nella Chiesa.

  8. letto questo articolo ripropongo la domanda: perché tutti i papi postconciliari sono stati proclamati santi? è una realtà “reale” oppure un inganno diabolico?

  9. Per quel poco che ne ho capito fin qui: il Concilio Vaticano II è stato minato con cariche esplosive alle fondamenta da prelati massoni e altri agenti infiltrati all’uopo, mentre la vastissima platea dei cardinali era ora ignara, ora soffocata da una mole sterminata di documenti tutti da dirimere, ora entrambe le cose insieme, ma composta per lo più da figure di alto e altissimo livello (mentre i malandrini, che pure hanno fatto un danno immenso, erano in pochi). Questo è forse uno dei motivi per cui molti si rifiutano di considerare il Concilio in toto come ‘viziato’ o ‘eretico’.
    I papati che ne sono seguiti, con il vulnus in radice, possono essere risultati deficitari o anche peggio, ma la mia opinione è che il dolo messo in atto nel CVII è emerso lentamente nei decenni successivi, E NON SI POSSONO FAR VALERE A POSTERIORI LE CONCLUSIONI ACQUISITE IN TRENTA, QUARANTA, CINQUANT’ANNI DI STUDI, DIBATTITI E APPROFONDIMENTI COME EMERSE FIN DALL’INIZIO, anche se è chiaramente doveroso denunciare tutti i vizi e le storture.
    (segue)

  10. (segue dal precedente)

    Inoltre ritengo ineludibile confrontare non solo GLI ATTI agiti dai papi postconciliari (atti che peraltro erano ‘comandati’ da dichiarazioni e altri documenti conciliari, vedi NA eccetera) ma anche le loro personalità e i loro trascorsi ecclesiastici ‘prepapali’; se si fa questa operazione balza chiaramente all’occhio che NON C’E’ PARAGONE POSSIBILE fra alcune di questi profili, non solo perché ogni biografia è relativa a un essere umano unico e irripetibile, ma anche perché non è possibile paragonare l’oro al ferro o alla banda stagnata.
    Il coraggio verso i soprusi contro la natura umana e l’eroismo di vita non sono acqua, la finezza di tratto e la cristallinità di pensiero neppure.
    Mentre la vacuità, l’inconsistenza, la frivolezza e la sguaiataggine lo sono eccome, e per giunta putrida.
    Questo a mio piccolo parere.

  11. Pur se ragazzo, ho vissuto con consapevolezza gli anni del VII e ricordo bene che preti e fedeli certo non modernisti erano convinti che un aggiornamento della religione cattolica sarebbe stato necessario per contrastare la crisi che già si manifestava con la diminuzione della pratica religiosa. Forse il rimedio fu peggiore del male, ma certo non servì.
    Tutte le disquisizioni contenute in questi commenti sono però ancora più inutili. L’azione del demonio non si contrasta con le chiacchiere, ma con preghiere e vite sante, che oggi davvero non si vedono.
    Vite basate non sui dibattiti verbali, ma su una consacrazione a Dio e su una comunione con lui.
    Chi vuole salvare la Chiesa sulla terra, deve cercare la santificazione, non la vittoria in dispute morali o teologiche. Tutto ciò che ci serve della dottrina c’è l’abbiamo già, ma se non lo applichiamo con fede, speranza e carità non serve a niente ribadirlo verbalmente.

    1. Mi scusi, che cosa le fa pensare che chi interviene su questi argomenti – qui o altrove – lo faccia per ‘cercare la vittoria in dispute morali o teologiche’?? (da lei considerate molto inutili).
      Davvero le sembrano argomenti da fare oggetto di dispute per primeggiare sugli altri?
      E chi le dice che chi si impegna in ‘dibattiti verbali’ non preghi e non cerchi – altro è riuscirci – di vivere con fede, speranza e carità, anche se lei ‘davvero non lo vede’??

    2. Anche i santi dibattevano. E come. Finora ho letto solo sincere esternazioni, generate da una crisi della Chiesa drammatica. L’azione del demonio si contrasta pure mettendo i puntini sulle i. Con la preghiera e con le parole. Le eresie sono state combattute, e vinte, a suon di trattati e di orazioni. Le seconde non escludono i primi.
      Gaetano

  12. Scusate, vorrei delle risposte a una domanda non provocatoria. Il Concilio fu convocato da un papa Cattolico nel 1959. I vescovi erano tutti cattolici e consacrati al più tardi da papa Pio Xii pacelli, pochissimi, se non erro, furono ordinato da Giovanni. XXIII. È impossibile che lo Spirito Santo tra il 1959 ed il 1962 sia sparito. Sono perp,esso ( a dir poco) di quello che sta succedendo, ma non posso staccarmi da questa costatazione. La mia non è una domanda polemica, davvero. Inoltre, a coler essere coerenti, perchè alcuni vescovi che non riconoscono questo andamento, non eleggono un altro Papa? Sarebbe chiarezza. Magari si farebbero ” riconsacrare dai vescovi della FSSPX ( tra parentesi loro dovrebberod ecidersi a eleggere un papa, adesso non sono nè sedevacantisti, nè sede privazionisto, ma non accettano i papi dopomil concilio.assurdo. Perchè non avviene! Ripeto non sono domande polemiche, sono domande sincere.

  13. A proposito di parole, non vorrei tediare ma Cristo non è il Verbo e che cosa è il Verbo? Si tratta di distinguere le parole vere da quelle false, e poi per credere non dobbiamo rinunciare ad usare la ragione. Papa Giovanni aveva una pessima opinione di Padre Pio, così come di Padre Lombardi. Aveva una grande riverenza per i prelati tedeschi, dei quali capiva ben poco di ciò che dicevano. Per vedere il danno fatto da Rahner basta leggere un suo scritto e conoscere la sua storia. Se qualcuno avesse la pazienza di ascoltare le parole di Padre Lombardi capirebbe che egli si poneva il tema della risposta al mondialismo, diretto da chi controlla i media. La risposta sarebbe stata nella creazione di piccole comunità di cristiani che si aiutano tra loro, come facevano i cristiani nei primi tempi. Ascoltare le raccomandazione di Padre lombardi, escluso da Concilio, può essere utile: http://www.lacrimae-rerum.it/filmati/discorso-padre-lombardi.html. Credo che Massimiliano potrebbe ricavare una risposta alle sue domande.

  14. Massimiliano si chiede: può lo Spirito Santo essere sparito? Sono convinto che la Santissima Trinità abbia sentimenti “umani”. Essendo noi figli di Dio certamente Dio per certi aspetti ci assomiglia. Ora credo che ad un certo punto Dio si sia stancato di tanta nostra perversa stupidità e, almeno per un certo tempo, ci abbia abbandonati a noi stessi. In particolare non vengono perdonati i peccati contro lo Spirito Santo, ovvero i peccati contro la Verità (questo è scritto nel Vangelo!). Da alcuni secoli ci siamo inorgogliti dei successi della Scienza e della Tecnica e ci siamo dimenticati che è stato Cristo a mutare il pensiero ed a creare la Scienza e quindi la Tecnica. Su questo punto i cristiani sono poco informati ed anzi propendono per dare un valore solo umano al “Progresso”. Questo è un peccato contro la Verità e non viene perdonato. E’ inutile girarci attorno e sperare che le contorsioni del pensiero del tedesco Ranher facciano parte del “Progresso” inarrestabile e vincente contro l'”oscurantismo” mediovale di Padro Pio.

  15. Antonio Manzionna

    Il tanto vituperato SOCCI! Mi spiegate perche’ mai non s’e’ mai parlato tanto del CVII se non dopo l’avvento di Bergoglio? Perche’ mai non s’e’ sentito tanto disagio nella Chiesa, non s’e’ visto un cosi’ veloce degrado della Chiesa percepito anche dal semplice fedele del cosidetto addetto ai lavori? Non e’ tutto cominciato con Bergoglio, ma sicuramente e’ lui il picconatore, quello che ha sviluppato il fumo di satana in alte fiamme! Con satana non va usato il fioretto ma la spada, e dobbiamo ringraziare Socci per aver tutto portato in prima pagina! E malgrado cio’ c’e’ ancora qualcuno vuole sorvolare e pensa a criticare chi ha ben indicato il grande nemico della Chiesa se non altro per il potere che gli e’ stato dato ( non certo da Gesu’ Cristo, quel giorno lo Spirito Santo ha volto lo sguardo da tutt’altra parte!) .

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