La dittatura ecclesiastica – di Patrizia Stella

… se crolla la Chiesa, non assisteremo solo al tracollo della fede a livello mondiale, ma anche al tracollo dell’economia, della sanità, della cultura, di tutta la società civile, perché eliminare o neutralizzare la vera Chiesa vuol dire eliminare Gesù Cristo, il Salvatore dell’umanità, unica fonte del nostro benessere e felicità sin da questa terra fino all’Eternità

di Patrizia Stella

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chsdmltDa quando il card. Bergoglio è stato nominato Papa col nome di Francesco, sembra che il mondo cattolico stia inevitabilmente dividendosi tra coloro che gli fanno quadrato intorno, osannando la sua persona sullo stile del “santo subito”, e coloro che non nascondono la loro perplessità circa il suo comportamento o discorsi che sembrano in dissonanza con il Magistero perenne della Chiesa.  Ma ciò che più colpisce di tutto questo, non è tanto il diverso schieramento dei fedeli che, in qualche maniera, si è sempre verificato dopo la nomina di un nuovo Papa, bensì la durissima presa di posizione di certo mondo ecclesiastico contro coloro che “osano” manifestare pubblicamente il loro dissenso in merito a certe innovazioni che stridono col Magistero perenne della Chiesa tanto difeso da Papa Ratzinger. Uno dei segni premonitori di divisione tra i cattolici è sicuramente il tanto discusso “sondaggio” voluto dal Papa su matrimonio e famiglia, tant’è vero che ha già seminato discordia tra il card. Muller, prefetto dell’ex Sant’Uffizio che ha dichiarato intoccabile la legge di Dio sulla famiglia uomo-donna, e il card. Maradiaga, nominato dal Papa a capo della commissione per la riforma della Curia romana, che invece propone una visione più aperta e liberale, staremo a vedere con quale modalità e misura. Molto chiaro e allarmante a questo proposito l’articolo di Antonio Socci su “Libero” del 26 gennaio dal titolo: “Ricomincia l’autodemolizione della Chiesa: i nuovi inquisitori contro Ratzinger”.

Il Direttore di Radiomaria, padre Livio Fanzaga, ad esempio, ha espulso dalle trasmissioni due giornalisti ben noti per la loro cultura cattolica, Palmaro e Gnocchi, per aver espresso, con molto rispetto, il loro parere negativo su certo comportamento e operato del nuovo Papa. Di lì a poco stessa sorte è toccata al prof. de Mattei che conduceva una rubrica dal titolo “Radici cristiane” come da interessante rivista omonima da lui diretta, per aver segnalato la deriva storica verso cui sta andando velocemente la Chiesa, non solo per la presenza di due Papi viventi, fatto davvero preoccupante nella storia della Chiesa, ma anche a motivo del pericolo rappresentato dal sondaggio su famiglia e matrimonio di cui sopra, come se la dottrina della Chiesa dipendesse dalle opinioni umane espresse col voto della maggioranza quando invece suo compito è di essere “segno di contraddizione”.

Anche la sottoscritta che ha trasmesso via internet tre articoli dal titolo “L’enigma Papa Francesco”, dove si è fatta portavoce dell’imbarazzo di molti fedeli davanti a certo operato del Papa nei confronti della tradizione perenne della Chiesa, si è vista recapitare una lettera biasimevole da parte del suo Vescovo con espressioni che si addicono solo a una condannata al rogo dall’Inquisizione, e con la richiesta di immediata convocazione per un colloquio personale chiarificatore! Che ci sia di mezzo la scomunica? Cosa mai avrò scritto di così grave? Mi sono chiesta allibita, mentre andavo trepidante a colloquio col Vescovo che invece poi si è risolto nel chiarimento e nella reciproca comprensione.

Ma in quale Chiesa ci siamo trovati all’improvviso a vivere, molti si stanno chiedendo, se non ci è più possibile segnalare errori, o dubbi, o altro, senza essere tacciati di calunnia o di maldicenza o, peggio ancora, di miscredenza o di infedeltà al Papa?Si deve obbedire al Papa solo in relazione a Cristo!” scriveva in un interessante articolo chiarificatore e liberatore del 18.1.2014 il teologo Mons. Antonio Livi, fervente seguace della teologia di S. Tommaso, i cui libri, soprattutto sulla filosofia del “senso comune” varrebbe la pena di leggere. Perché tanto zelo nel difendere l’operato di quest’ultimo Papa se in questi ultimi decenni negli stessi seminari, studi teologici, istituti religiosi si è insegnato di tutto e di peggio, con l’approvazione o col tacito consenso di molti Vescovi, buttando al macero con disprezzo intere edizioni del Catechismo della Chiesa cattolica voluto dal beato Giovanni Paolo II, chiamando in cattedra miscredenti, atei, teologi da strapazzo, protestanti, musulmani, ebrei… capitanati da personaggi mediatici opportunamente gonfiati come Mancuso, Augias, Odifreddi, Dan Brown,[1]. Volete finalmente sapere tutta la verità, nient’altro che la verità su Gesù Cristo, nonostante tutto quello che la Chiesa vi ha fatto credere in duemila anni? Basta leggere il romanzo di Dan Brawn, e ascoltare le lezioni di Mancuso che nega il peccato originale! Se poi si vuole travalicare il limite del rispetto, basta seguire coloro che considerano Gesù Cristo un guru o un gaudente o altro.

Ma se dal famoso Concilio Vaticano II abbiamo avuto una defezione di vocazioni come mai nella storia, con abbandono e chiusura di migliaia di conventi, chiese, istituti ecc. a motivo di un’anarchia dottrinale, liturgica e teologica spaventosa, confluita nella sottile persecuzione perpetrata contro il povero Benedetto XVI espulso perfino dall’università La Sapienza col tacito consenso di Cardinali e Vescovi, oltre che costretto a dare le dimissioni dai poteri forti e occulti che stanno dominando questo mondo di tenebre…, insomma, come mai proprio e solo adesso, con Papa Francesco, siamo tacciati di infedeltà al Papa, quando invece è proprio l’amore per la Chiesa e il Papa, che ha le sue radici principalmente nell’amore a Gesù Cristo, che ci spinge a parlare e a manifestare la nostra preoccupazione di laici credenti davanti al dilagare di tanta, pericolosa e insidiosa confusione? Per il semplice fatto che questo non è altro che l’epilogo di una serie di gravissime e progressive picconate a livello ecclesiastico perpetrate dai nemici della Chiesa dentro la Chiesa stessa.

Significativo e anche simpatico a tale proposito è un libretto di Mons. Nicola Bux, incaricato della Liturgia, che mette in guardia contro certe mode di celebrare la Messa che rasentano la dissacrazione, dal titolo eloquente: “Come andare a Messa senza perdere la fede”, ed. Piemme. Sulla stessa linea anche i libri di Gnocchi e Palmaro, quali Ci salveranno le vecchie zie” e “Cronache da Babele” Viaggio nella crisi della modernità, entrambi editi da Fede & Cultura.

Su uno stile diverso, ma altrettanto incisivo, è l’ultimo libro di Ugo Borghello, “Saper di Amore” ed. Ares. che, davanti alla sfide della globalizzazione anche religiosa, propone di distinguere la fede dalla religione, la carità dalle opere di carità, che spesso si compiono senza amore ecc.: Infine per chi volesse farsi protagonista del Vangelo e trovarsi a vivere accanto a Gesù come un bambino nella casa di Nazareth, consigliamo: “In quella casa c’ero anch’io” di Ferdinando Rancan, ed. Fede & Cultura.

Ma la dittatura ecclesiastica per eccellenza che ha manifestato il suo vero, terribile volto in quest’ultimo anno 2013/14, è stata quella di aver soppresso, in modo brutale l’ordine religioso dei “Francescani dell’Immacolata”, colpevole di essere fedele alla tradizione perenne della Chiesa secondo il “Motu Proprio” di Benedetto XVI, di pregare molto, di vivere povertà e castità, di avere molte vocazioni, cosa che probabilmente ha suscitato l’invidia e la gelosia di altri istituti che stanno invece sparendo. In questo caso è stato nientemeno che il neo eletto dal Papa a Prefetto della Congregazione per i Religiosi, Card. Joao Braz de Aviz, strenuo difensore della teologia della liberazione e delle società teosofiche brasiliane, ad accusare i Francescani dell’Immacolata di cose assurde e infondate, frutto di delazioni, privandoli addirittura della possibilità di fare ricorso al Supremo Tribunale della Signatura Apostolica, non solo, ma condannando alla destituzione e alla dispersione anche geografica (vale a dire all’esilio) tutti coloro che detenevano le redini dell’Ordine, a iniziare dal fondatore, padre Mannelli, di cui neppure si conosce il luogo dell’esilio, considerato “elemento pericoloso”. E non poteva certo fare una simile azione all’insaputa di Papa Francesco, come molti sostengono, dal momento che il card. de Aviz si è servito per procedere “dell’approvazione specifica” del Pontefice, approvazione riservata ai documenti dottrinali o disciplinari destinati alla Chiesa universale.

E mentre per il defunto don Gallo, (che Dio abbia pietà della sua anima) famoso per aver difeso divorzio, aborto, omosessualità con la distribuzione di profilattici agli adolescenti per il sesso libero e protetto, è stato allestito un funerale ecclesiastico di “alto” livello per il suo ottimo lavoro sociale coi giovani, funerale presieduto dal Card. Bagnasco e “concelebrato” da preti che portavano orgogliosamente come stola lo striscione dei gay, per contro vediamo che un Istituto di frati di grande livello morale, spirituale e ascetico viene letteralmente soppresso a suon di sentenze ingiuste dalla gerarchia ecclesiastica. Ci si chiede se la misericordia tanto conclamata sia da usare solo verso i peccatori per confermarli nel loro peccato, o verso quei fedeli devoti che, pur avendo commesso degli errori, sono disposti a chiedere perdono e a cambiare vita, sullo stile del figlio prodigo! No, su costoro si deve abbattere la scure della persecuzione, che uccide perfino la giustizia.

Nonostante più di 8000 firme di fedeli che conoscono la bontà dell’Istituto menzionato siano state presentate in Vaticano per fermare tale assurdo provvedimento e per chiedere la destituzione di Padre Fidenzio Volpi che ha avuto l’incarico di commissario dell’Ordine, in pratica distruggendolo, nessuna voce ufficiale si è alzata dalla Santa Sede per far luce su un episodio che passerà alla storia come il più scandaloso e persecutorio perpetrato dalla stessa Chiesa contro i suoi figli migliori!

Ma se il mondo ecclesiastico fa cerchio intorno a Papa Francesco e ai suoi più stretti collaboratori, vuoi per convinzione profonda, vuoi per ossequio reverenziale, vuoi per timore di ritorsioni, o perché l’onnipresenza di Bergoglio amplificata dalla grancassa mediatica impedisce ad altre autorità ecclesiastiche di far sentire la loro voce, vediamo per contro che certo mondo laicale credente o meno, quello più sincero, leale, coraggioso, preparato, non può non domandarsi cosa sta realmente accadendo nella Chiesa e nel mondo con seria preoccupazione, se non altro perché, a differenza degli ecclesiastici, costoro hanno dei figli da difendere e da proteggere in vista di un futuro che si profila sempre più buio.

E’ il caso del direttore de “Il Foglio” Giuliano Ferrara il quale, da bravo “ateo devoto” come suole definirsi, però aperto a ogni dibattito importante, e consapevole del periodo storico difficilissimo, ha pensato di scrivere una lettera pubblica a Papa Francesco, con la sottoscrizione di migliaia di aderenti, invitandolo a: “Reagire con tenacia, sapienza, pazienza e forza spirituale e morale agli attacchi delle avanguardie fanatizzate del mondo secolare che predicano aborto, contraccezione, manipolazione della persona, rifiuto della maternità e paternità, ecc. (…) promuovendo una controffensiva di preghiere, di azione pastorale e di idee”.  Che fosse un “ateo devoto” a spronare Papa e Vescovi silenti a prendere posizione con forza su argomenti di basilare importanza come gender, famiglia, aborto, eutanasia ecc. è il colmo, ma ormai non ci stupiamo più di nulla!

A onor del vero altre voci autorevoli in seno alla Chiesa si stanno alzando con forza anche se vengono messe a tacere dai media. E’ il caso del professor don Juan Josè Pèrez Soba, ordinario di teologia pastorale del matrimonio e della famiglia al Pontificio Istituto Giovanni Paolo II, il quale in un’intervista rilasciata alla stampa definisce la famiglia, cioè l’unione stabile di un solo uomo con una sola donna aperta alla vita, non un optiona tra i tanti, non un’invenzione della società, o dello Stato o della Chiesa, bensì una Istituzione voluta da Dio sin dalla creazione dell’uomo, quando ha presentato Eva ad Adamo in una unione d’amore, e pertanto egli sostiene che “LA FAMIGLIA E’ UN DOGMA” e quindi è intoccabile perché è creazione divina! Mettere le mani sulla famiglia significa sfidare Dio.

Edificante oltre ogni misura è inoltre la storia di un indiano, Bobby Jindal, figlio di induisti, 42 anni e pelle olivastra, fervente cattolico convertito, ora governatore della Lousiana, che si rifiuta di assistere alla marginalizzazione della Chiesa nell’America laicista di Obama dove i cattolici vengono neutralizzati, come in molte altre parti del mondo. Giovedì 13 febbraio ha tenuto un importante discorso sulla libertà religiosa presso la biblioteca dedicata a Reagan, in California, dove ha esordito con alcune frasi significative che qui sintetizzo: “Stasera voglio farvi un discorso che non ho mai fatto prima, vorrei parlarvi della guerra silenziosa contro la libertà religiosa, quella libertà che non è prerogativa esclusiva di pochi prescelti, ma è il diritto universale di tutti i figli di Dio.(…)  Questo vuol dire che siamo una Nazione costituita in conformità alle “leggi della natura, quella natura creata da Dio” e che siamo un popolo a cui Dio ha donato alcuni Diritti inalienabili e fondamentali che vanno difesi. (…) Non è l’America a sostenere e creare la fede, ma è la fede che ha creato e che sostiene l’America, quella fede contro la quale è in atto una guerra sotterranea che ha le sue radici nella ideologia del gender…” Se i ministri di Dio tacciono, il Signore sa suscitare anime fedeli, eroiche, dai luoghi più impensati.

  • Come si potrà in futuro considerare reato la pedofilia, l’incesto, o l’istigazione alla prostituzione, all’adulterio, ecc. se viene insegnato il sesso libero e senza regole sin dalle scuole primarie come diritto primordiale, assoluto e indiscutibile, anzi come bene assoluto? E la vera famiglia che fine farà davanti a questo bordello di unioni sessuali basate sull’istinto primario, incontrollato e irresponsabile? Distrutti i rapporti relazionali della famiglia, viene distrutto l’uomo.
  • E in questo dilagare dell’iniquità satanica passata come diritto, quale spazio potrà mai avere la fede, non solo cristiana, ma anche la fede in Dio delle varie religioni sparse nel mondo se viene soffocata e annullata dai potenti non più con le armi, ma a forza di leggi inique e perverse che minano la stessa natura e identità dell’uomo, fatto a “immagine e somiglianza di Dio”?

È PROPRIO IN QUESTO CATACLISMA DI VALORI, CHE LA CHIESA DEVE EMERGERE COME SEGNO DI CONTRADDIZIONE! SE LA CHIESA ARRIVASSE AL PUNTO DA RINNEGARE CIÒ CHE HA AFFERMATO DA SEMPRE, DIETRO PRECISO COMANDO DI DIO, CORRE IL RISCHIO DI RINNEGARE SE’ STESSA E DI AUTODEMOLIRSI, come ben ha spiegato Socci.

Infatti la Chiesa cattolica non può essere identificata solo col Papa, ma piuttosto con Gesù Cristo, di cui il Papa è Vicario, cioè esecutore fedele della missione affidatagli da Gesù. Pertanto, quando la Chiesa, per opera di certe autorità ecclesiastiche offuscate dal peccato, perde la sua identità soprannaturale voluta da Cristo, vero Uomo ma anche vero Dio, finisce più in basso di una qualunque altra povera e misera società civile, ed è quello che sta realizzando da anni con tenacia e abilità luciferina la massoneria, anche ecclesiastica. Di conseguenza, se crolla la Chiesa, non assisteremo solo al tracollo della fede a livello mondiale, ma anche al tracollo dell’economia, della sanità, della cultura, di tutta la società civile, perché eliminare o neutralizzare la vera Chiesa vuol dire eliminare Gesù Cristo, il Salvatore dell’umanità, unica fonte del nostro benessere e felicità sin da questa terra fino all’Eternità, unica fonte del nostro “Senso del Vivere”, come da ottimo libro di Ferdinando Rancan, ed. Ares.

Non vorrei essere tacciata di oscurantismo o di visione apocalittica, però ci troviamo in una situazione storica drammatica nella quale è inopportuno continuare a parlare della bellezza dell’arte davanti a un affresco meraviglioso di Giotto quando sta sopraggiungendo un terremoto spaventoso che rischia di radere al suolo tutto. In questo caso è d’obbligo correre ai ripari invocando con forza la misericordia del Signore su ciascuno di noi, nella ferma speranza che la vera Chiesa, purificata dalle sofferenze dei suoi figli fedeli, venga da Cristo stesso riesumata dalle catacombe della persecuzione e presentata al mondo come luce di Verità per la salvezza, il progresso e la gioia di tutta l’umanità.

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[1] Vincenzo Vitale, Volti dell’ateismo, Mancuso, Augias, Odifreddi, Alla ricerca della ragione perduta, con prefazione di Antonio Socci, Sugarco edizioni.

22 commenti su “La dittatura ecclesiastica – di Patrizia Stella”

  1. La Bellezza che abbiamo intorno in Italia è stata ispirata dalla religione cristiana, Giotto è colui che ha saputo farci immergere nella Bellezza di Dio, come voluto dalla Chiesa dell’epoca: a mio parere le opere d’arte sono dei testimoni oculari della Fede e di quanto nei secoli la committenza ecclesiastica sia stata importante e oggi dovrebbero diventare uno strumento di memoria della Chiesa nei secoli e sottolineare che oggi la Chiesa è diffusa in tutto il mondo grazie a una serie di iniziative, chissà se sarebbe stata allo stesso punto senza la Bellezza di Giotto e di tutti gli altri, secondo me su questo si deve puntare e tornare alla tradizione!

  2. nulla e’ durato 2000 anni. nessun re nessuna associazione nessuna idea politica. E’ necessario dare fiducia alla Chiesa quella sana

  3. Tanto senno nelle sue parole, D.ssa Stella, altro che visione apocalittica. Il suo punto, che condivido in toto, esprime null’altro che una visone improntata ad un sano “realismo” cristiano.
    Mi unisco con lei all’invocazione. Che il Signore sostenga la preghiera di tutti coloro che vogliono il vero bene della sua Chiesa (e, in ultima analisi, dell’umanità stessa).

    Visto che ha citato più volte Antonio Socci, mi permetto si postare i link a quattro suoi recenti commenti che richiamano con insistenza il fatto senza precedenti dei 2 papi viventi (regnante ed emerito) che è sotto gli occhi di tutti ma che, ormai digerito dai media, è tutt’altro che chiaro sotto molti aspetti e che, probabilmente, potrebbe lasciare spazi a imprevisti ulteriori sviluppi.

    http://www.antoniosocci.com/2014/02/chi-ha-spinto-papa-benedetto-a-mollare-e-perche/
    http://www.antoniosocci.com/2014/02/forse-non-e-canonicamente-valida-la-rinuncia-di-papa-benedetto/
    http://www.antoniosocci.com/2014/02/i-due-papi-e-noi-cosa-sta-veramente-accadendo-nella-chiesa/
    http://www.antoniosocci.com/2014/02/due-papi-in-san-pietro-i-perche-di-un-evento-mai-visto-in-duemila-anni/

    1. Fra chi ha spinto il papa a mollare c’è una buona quota di “santosubitismo” , l’ala polacco-medjugorjana di cui Socci è parte attiva

  4. Ma qual è, di grazia, la Chiesa sana, visto che siamo tutti peccatori? A che cosa servono queste terribili denunce del male, sempre dell’altro o della chiesa non sana, naturalmente? Il desiderio e l’accorata preghiera di Cristo prima della sua passione era: “Che tutti siano una cosa sola come io lo sono col Padre”. Perché non si riesce a dialogare e si finisce col dividersi, impoverendo così la Chiesa e tradendo il desiderio di Cristo? Mi sembra che anche qui ci sia la logica di certi partiti in cui alcuni si autoeleggono i “migliori”, con il permesso quindi di giudicare tutti.
    Sono sinceramente nauseato da queste contrapposizioni che finiscono col creare amarezza e confusione. Tutti siamo peccatori, cari miei! Solo i santi sono i veri rinnovatori della Chiesa, non gli intellettuali! Anche ai tempi di S. Francesco la Chiesa attraversava un momento infelice, per cui egli – fosse oggi – avrebbe potuto scrivere un articolo come quello di Patrizia Stella, invece ha fatto la cosa più difficile, ha preso sul serio il Vangelo e, lasciandosi cambiare dal Maestro, ha purificato la Chiesa.
    Preghiamo perché Dio ci mandi nuovi santi e perché anche noi lo possiamo diventare. Ricordiamoci che Lutero – che aveva anche le sue ragioni -, non moderando il suo orgoglio e la sua supponenza, ha portato a una lacerante divisione! Perché non cercare continuamente il dialogo, come ha fatto il vescovo con Patrizia? Perché accusare e calunniare i fratelli attraverso il web? Perché non si ha il coraggio di prendere il telefono e parlarsi, evitando così fratture difficilmente sanabili? Lo so che non è facile … ma… Come mai non siamo in grado di mettere in atto la correzione fraterna suggeritaci da Cristo?

    1. Caro Claudio, premesso che la Chiesa è Santa, è fatta di uomini che stanno combinando un sacco di pasticci (per dirla con molto garbo) che sono sotto gli occhi di tutti, che portano turbamento e confusione. In questi casi la correzione fraterna è anche parlar chiaro, assumersene la responsabilità e le conseguenze. E’ possibile “dialogare” laddove ci sia almeno un minimo di volontà comune di dialogo e di base comune di Fede e di valori. Mi pare che, per fare un esempio, P. Livio non abbia “dialogato” molto con il prof. de Mattei. La preghiera, che tutti facciamo perchè la Chiesa si risani, non può diventare il paravento per non voler vedere le cose troppo sgradevoli. Nessuno vuole creare “contrapposizioni” che addirittura ti hanno nauseato. Ma denunciare quelli che sono veri e propri attacchi alla Dottrina, secondo te è creare contrapposizioni? E infine ti chiedi: “Perchè accusare e calunniare i fratelli attraverso il web?”. La calunnia consiste nell’ingiusta accusa scientemente fatta contro un altro. Se avessi trovato nell’articolo di Patrizia Stella una sola “calunnia”, non lo avrei pubblicato. Se invece vogliamo stare zitti a guardare la Chiesa che sta andando a pezzi, chiedo scusa per quanto abbiamo fin qui fatto per i Francescani dell’Immacolata, per gli epurati Gnocchi, Palmaro e de Mattei, chiedo scusa per quando abbiamo denunciato il sacrilegio commesso dal Card. Bagnasco in occasione dei funerali di Don Gallo (anche con lui si sarebbe dovuto dialogare?), chiedo scusa per tutte le denunce contro politici cattolici che siedono tranquillamente alla stessa greppia con abortisti e gentaglia del genere, chiedo scusa per quando abbiamo denunciato il sincretismo che dilaga in una Chiesa dove si dice, con totale incoscienza, che ebrei e islamici possono benissimo salvarsi, eccetera, eccetera. Se il dialogo consiste nel chiudere gli occhi e le orecchie, beh, in effetti non siamo dialogatori.

      cordialmente

      Paolo Deotto

    2. Il continuo dialogare ha portato i frutti avvelenati che sono sotto gli occhi di tutti. Nostro Signore Gesù Cristo non ci ha comandato di dialogare ma di predicare il Vangelo a tutte le creature…
      Qui vorrei qui citare Timoteo 2 – Cap. 4, 3-4 perché lo trovo emblematico:
      Verrà giorno, infatti, in cui non si sopporterà più la sana dottrina, ma, per prurito di udire qualcosa (oggi leggi: DIALOGARE), gli uomini si circonderanno di maestri secondo le proprie voglie, rifiutando di dare ascolto alla verità per volgersi alle favole.
      E’ da cinquanta anni che i nostri pastori hanno sostituito la sana predicazione della Verità con il dialogo. Questa purtroppo è la chiesa conciliare che fa rima con dialogare e porterà il Novus Ordo al Novus Ordo mondiale in cui la chiesa conciliare sarà equiparata a tutte le altre religioni. Assisi docet. Ma portae inferi non prevalebunt sulla Chiesa Una, Santa, Cattolica e Apostolica. Per quanto piccola, è la sola che sopravvivrà. Laudetur Jesus Christus!

    3. … … … Ma San Francesco ha avuto l’appoggio dei Papi di allora, il grande, il grandissimo Innocenzo III e il suiccessore Onorio III. Credo che anche Padre Mannelli ci abbia provato a purificare la Chiesa ma ha conosciuto le sanzioni ed il bastone di Padre Volpi!
      E mi sia consentito anche di dire che il Concilio Vaticano II non mi par proprio che possa paragonarsi al Concilio Lateranense IV, nè per i contenuti nè – tantomeno – per i frutti.
      Eh lo so: l’ho detta grossa!

  5. Antonio Socci su “Libero” di oggi fa un’attenta analisi del perché al Concistoro per la creazione di 19 nuovi cardinali ha invitato a partecipare Sua santità Benedetto XVI, proprio ieri che ricorreva la festa della Cattedra di San Pietro, quindi la festa del papato.
    “Perché è tornato, interrompendo l’assenza dal mondo annunciata come totale e definitiva?” Si chiede Socci, e continua:
    “Nessuno è nella mente dei due papi, quindi è inutile fare illazioni. C’è però una coincidenza che fa riflettere. Proprio l’altro ieri il Concistoro era stato aperto dalla relazione del cardinale Kasper sui temi caldissimi del prossimo Sinodo (relativi alle questioni della famiglia e dell’accesso ai sacramenti).
    Kasper rappresenta le fazioni progressiste-moderniste della Chiesa [… ] e Ratzinger – prima da cardinale, braccio destro di Giovanni Paolo II – e poi da Papa, è sempre stato considerato da queste fazioni come il grande avversario. Nelle scorse settimane si sono fatte sentire molto le fazioni ecclesiastiche che vorrebbero fare del Sinodo una sorta di Vaticano III. Del resto dall’esterno sono arrivate pressioni gravissime per un ‘rovesciamento’ della dottrina cattolica: basti ricordare il recente fazioso attacco dell’Onu alla Chiesa. Ma la presenza ieri in San Pietro, al Concistoro, di ‘Sua Santità Benedetto XVI’, chiesta da Francesco, è uno di quei fatti che parlano da soli. Che fanno fare memoria della retta via e della retta dottrina. Dal momento che il dovere principale del Papa è proprio la custodia del ‘depositum fidei’. La stessa omelia di Francesco, ieri, è stata – per così dire – di sapore ratzingeriano. Il Papa ha detto infatti ai nuovi cardinali: ‘La Chiesa ha bisogno del vostro coraggio, per annunciare il Vangelo in ogni occasione opportuna e non opportuna, e per dare testimonianza alla verità’.
    Ha aggiunto che ‘la strada che Gesù sceglie è la via della croce… Diversamente dai discepoli di allora’, ha osservato il Papa ‘noi sappiamo che Gesù ha vinto, e non dovremmo avere paura della croce, anzi, nella croce abbiamo la nostra speranza. Eppure, siamo anche noi pur sempre umani, peccatori, e siamo esposti alla tentazione di pensare alla maniera degli uomini e non di Dio’. […] Il Papa ha chiesto dunque ai cardinali di respingere la mentalità del mondo. Infine ha ricordato ai pastori che il gregge di Cristo è perseguitato in molte parti del pianeta, invitando a ‘lottare contro ogni discriminazione’, a pregare per questi fedeli e a confortarli nella prova in tutti i modi. Francesco ha parlato come Benedetto.”
    Questo ha detto Antonio Socci, e forse Francesco oggi ha parlato come Benedetto. Speriamo con tutto il cuore che d’ora in avanti come Benedetto non solo parli, ma anche agisca.

  6. Ha detto bene Patrizia Stella parlando dei laici che si ribellano a quanto sta avvenendo nella società: costoro hanno dei figli da difendere.
    Ricordo anche cosa disse in più di un’occasione Benedetto XVI: il problema non sono gli attacchi alla Chiesa che vengono da fuori ma quelli che vengono dall’interno.
    Non dobbiamo però lasciarci spaventare, è tempo di rinsaldare la nostra fede, di pregare di più e con più vigore, e di fare il possibile con i doni che il buon Dio ci ha fatto per contrastare il male in atto.

  7. Ottimo articolo! Dobbiamo solo di avere fede e fortificarci contro tutto questo assedio veramente infernale. Dobbiamo consacrare i nostri cuori all’Immacolata prima che sia tardi. Preghiamo.

  8. Caro Paolo, Ti ringrazio per la cordiale risposta, che incoraggia il dialogo che tanto auspicavo. La tua risposta mi permette di chiarire meglio la mia situazione, che potrebbe essere anche quella di molti altri affezionati ascoltatori di Radio Maria.

    Io debbo molto della mia preparazione culturale e religiosa alle trasmissioni di Radio Maria – che non è solo p. Livio -, a questa emittente cattolica che ha ormai raggiunto, partendo da un centro della Lombardia, ben 64 paesi. Avendo la fortuna di conoscere qualche lingua ogni tanto mi sintonizzo sulle Radio Maria in lingua spagnola, francese o inglese, e posso constatare che viene diffusa la cultura cattolica, la preghiera, la liturgia. Ovviamente ogni nazione ha il suo stile e la sua cultura. Radio Maria Francia, per esempio, mi incanta per le belle liturgie e i canti davvero ben curati, che mi ricordano un po’ quelli ortodossi. Anche le catechesi si ascoltano con grande piacere e gioia per il cuore. Ecco il motivo per cui, pur notando un cambio di registro del Direttore della Sede madre, questa affezione rimane. Come avrai visto però, la lettera che ho mandato a te era diretta anche a p. Livio, un po’ come quando si parla con la nuora perché la suocera intenda. Certo, De Mattei e Gnocchi e Palmaro sono stati apprezzati collaboratori e molti certamente rimpiangeranno la loro presenza. Non mi pare giusto però per questi fatti mettere in cattiva luce tutta l’opera straordinaria che Radio Maria sta facendo in tanti paesi. Sabato scorso, per esempio, c’è stata una bellissima tavola rotonda di due ore sul come contrapporsi alla pericolosissima ideologia di gender, invitando a unirsi alle sentinelle in piedi.

    Che poi la chiesa sia santa perché il suo Capo, Gesù Cristo è Santo, lo sappiamo tutti, ma sappiamo anche che è formata da esseri umani peccatori. Sono proprio quelli che la Chiesa dichiara santi a ritenersi dei peccatori bisognosi della misericordia di Dio. Mi piacerebbe che, sia per quanto riguarda il Papa, che per Radio Maria, si riuscisse a cogliere, non solo le contraddizioni, che sono in ogni realtà umana, ma il grande bene e le grandi provocazioni che da queste realtà ci vengono. Come non cogliere, per esempio, la semplicità, pur nella ricchezza di contenuti, delle catechesi sui sacramenti che il Papa sta tenendo il mercoledì, o le omelie a Santa Marta, o il forte richiamo ai neocardinali? Perché non vengono mai citate?

    Certo, sappiamo che ci sono anche casi di Chiesa disastrata, che, pur creando confusione, non ha i problemi dei Francescani dell’Immacolata. Anzi, guai protestare, perché pare avere successo. Racconto un caso fra i tanti. Sabato scorso in una parrocchia di Trento, affollata di fedeli provenienti anche da altre parrocchie, il parroco ha spostato la messa vespertina delle 18.30, alle 20.30, per la celebrazione di una Messa rap. La Chiesa era straripante di gente, con una forte componente giovanile. La musica era sparata tipo discoteca, ma il Parroco ha detto che “sono molti i modi per lodare il Signore, che il Signore è buono e misericordioso e vicino a ogni uomo. La Misericordia divina è tanto grande – ha proseguito – che dubito possa esserci l’inferno. L’inferno semmai lo facciamo qui in terra quando non amiamo”. La liturgia era molto personalizzata, come ho potuto notare andandoci una volta. Mia sorella, assidua frequentatrice di quella chiesa, dall’alto dei suoi 77 anni, era entusiasta. Tutto è terminato con l’invito al ballo intorno all’altare. Mi sono permesso di dire a mia sorella: “Spero che quei giovani incontrino davvero Gesù. Forse allora si accorgeranno che le cose non sono facili come lo stare insieme ascoltando la musica che più ti piace”. E allora ti potrebbe capitare di dire – come i discepoli -: “Questo discorso è duro, chi lo potrà comprendere?”, e ancora la voce di Gesù che prosegue: “Volete andarvene anche voi?”.

    Io ho cercato di dialogare via mail con questo sacerdote, ma mi ha invitato a rivolgermi al mio parroco. Che cosa possiamo fare? Una protesta pubblica? Così gli affezionati fedeli ti coprirebbero di indignate contro proteste, dandoti del retrogrado conservatore? Certo, la Chiesa è oggetto di una grande aggressione da parte delle potenti lobbie della ideologia di gender e dell’omosessualismo sfrenato, che hanno buon gioco quanto più i cattolici sono in lotta tra di loro. Oggi, ad ogni modo, p. Livio ha letto e commentato con molto vigore un articolo tratto da il Giornale e oggi sul Foglio, in cui si denuncia la criminale e liberticida ideologia di gender. Nel Vangelo di oggi Gesù ci dice che certi demoni si possono vincere solo con la preghiera e il digiuno. Radio Maria da anni fa pregare i suoi ascoltatori e invita al digiuno. Scusa la lunghezza! Grazie!

    Claudio Forti

    1. Condivido il suo pensiero, Claudio.
      La situazione è molto complessa e tutti, anche i migliori, presi alle strette in questi tempi difficilissimi, possono fare scelte anche platealmente sbagliate (anche se in buona fede) o comunque difficili da conciliare con la logica comune, oltre che con l’insegnamento cristiano, come nel caso di p. Livio (che continuo a stimare moltissimo) con le sue recenti “purghe”.
      In questi frangenti dobbiamo continuare a tenere alto il livello di guardia, sempre denunciando (e pregando per) quello che non va, stando tuttavia attenti (come fa chiaramente intendere lei e con cui mi trovo in totale accordo) a non buttare alle ortiche un’opera grandissima come Radio Maria per colpa di una pur contestabile scelta del suo direttore.

  9. Lettera ‘ biasimevole e inquisitoria’ da parte del suo Vescovo ? Ad una laica per di piu’ ? E questo qualcuno lo chiama dialogo ? Signora , sia serena per quanto e’ possibile di questi tempi , non ha
    assolutamente nulla di cui rimproverarsi , anzi quello che scrive e’ esattamente quello che pensano centinaia di migliaia, se non milioni, di cattolici in tutto il mondo , giustamente a sacrosantamente
    indignati e scandalizzati da quanto sta succedendo , e non precisamente da ieri mattina…. Se crede di essere troppo dura e prova sensi di colpa , legga quanto scrivono Ann Barnhardt , Mundabor ,
    si guardi Church.Militant.TV di Michael Voris su cio’ che succede all’estero. Restera’ allibita. Il grande Romano Amerio aveva gia’ lucidamente visto , e previsto , cio’ che avveniva e sarebbe avvenuto.
    Usava la penna ma sapeva che nelle sue mani diventava una spada . Questo lo sa fare , in modo diverso ma ugualmente efficace , anche Lei. Continui a farlo , ne abbiamo tutti bisogno , ecclesiastici
    per primi.

  10. Giorgio Rapanelli

    Il guaio è che moltissimi cattolici non hanno mai letto il Nuovo Testamento, gli Atti degli Apostoli e San Paolo. Durante le assemblee o le riunioni nella Sala del regno dei Testimoni di Geova, il conferenziere che tiene il discorso cita i versetti della Bibbia a comprova di ciò che ha detto. Segue un silenzio, durante il quale si sente solo il fruscio delle pagine delle Bibbie consultate dalle persone presenti. Nella stessa Scientology si citano gli scritti di L. Ron Hubbard e dove si possono consultare, poiché “se non è scritto non è vero”. Così afferma Ron.
    Ora, abbiamo i Vangeli… Nella mia ignoranza non li conosco troppo bene. Credo, però, che sul matrimonio ed il divorzio il Vangelo sia chiaro. Come pure sulla condanna del peccatore, che non è da condannare senza misericordia, ma di invitarlo a “non peccare più”. Ossia, a non convalidare il peccato per essere moderni e à la page..
    Consultare il Vangelo? Sì, ma quale? Quelli ufficiali dove nulla viene omesso? Ne “La Bibbia mini illustrata” a cura di Pietro Vanetti S.I., con l’imprimatur del cardinale arcivescovo di Milanio Carlo Maria Martini del 13 settembre 2000, mi sono accorto che è stato eliminato dal Vangelo secondo Matteo, Trasfigurazione di Gesù, il 17, 10-13… Eliminato perchè forse faceva riflettere su di una eventuale “reincarnazione” del profeta Elia? Quella mini Bibbia è stata molto ben confezionata con un sacco di foto a colori… Non sono andato più alla ricerca di eventuali tagli. Valli a fare i tagli con il Corano e poi vedi cosa ti succede!
    Comunque sia, poiché affidandoci alla mente razionale, erudita nella teologia, rischiamo di perderci nei suoi meandri con punti di vista personali, rivolgiamoci solo allo Spirito Santo, affinché illumini la via da percorrere in questa palude umana priva di luce.

  11. Come sempre brava, lucida, preparata e documentata la nostra Dottoressa. Stella. Ce ne fossero tanti come lei . Ho solo paura di una cosa; che col tempo in un modo o in un altro gli tappino la bocca.Tenga duro Signora ci siamo in tanti a pensarla come Lei ma per quieto vivere o viltà non si espongono. Ognuno nel suo piccolo svegli la gente che si è addormentata e non vuol pensare con la propria testa. Compattiamoci e …avanti tutta ! Roby

  12. Bellissimo articolo Patrizia, condivido tutto. La debacle universale avanza inesorabilmente e l’unico modo per arginarla e salvarsi e’ pregare, convertirsi come Gesu’ Cristo da più di 2000 anni e la mamma celeste da 2 secoli, con le sue apparizioni, ci invitano a fare. Grazie a Dio ci sono ancora giornalisti e scrittori che da autentici cattolici testimoniano con grande coraggio ed umilta’ la loro fedelta’ a Cristo.
    Dio la benedica e protegga.
    Con profonda stima.

    1. Beh, non è che uno voglia fare il dietrologista per forza, ma qualche dubbio veniva pure …
      Forse dare adito a queste “illazioni” implica veramente sminuire la statura di BXVI. Che continua a giganteggiare ….

      1. Angheran@email.it

        Un conto è dire che Ratzinger è stato avversato in tutti i modi , un conto è dire che la rinuncia non è valida. Socci insisteva nel fare due più due

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