La Divina Commedia nel mondo  –  di Giovanni Lugaresi

di Giovanni Lugaresi

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zzdntRAVENNA – Ventesima rassegna del Progetto Dante, con “La Divina Commedia nel mondo” a quota 52. Sarà pure in disarmo, per così dire, l’attivissimo Walter Della Monica, ma intanto a questo ambìto traguardo è pervenuto. Dopo la lettura-commento dell’intero poema dantesco in tre anni ad opera di Vittorio Sermonti, nella splendida cornice della basilica ravennate di San Francesco, legata alla seconda parte degli anni Novanta del Novecento ecco infatti la nuova iniziativa a proseguimento di quel “Progetto Dante” ideato e attuato (nella pratica dei fatti) dal Della Monica medesimo. Una nuova avventura non priva si difficoltà, ma che dal Nostro è stata portata avanti con il senso pratico, lo spirito organizzativo e, soprattutto l’amore per la cultura, che sempre ne hanno caratterizzato il pensare e l’agire.

“Divina Commedia nel mondo” edizione 2014, dunque, con tre perle: la lingua bengali, quella croata e quella georgiana.

Il via, venerdì 19 settembre alle 21 nella basilica di San Francesco – a condurre Alessandro Gentili, all’organo per gli stacchi musicali, Paola Dessì, che torneranno nelle due serate a seguire, quelle del 26 e del 30 settembre.

Ed eccoci ai particolari di questa edizione della rassegna di conversazioni e letture internazionali, testimonianza di come culture “altre” sulla faccia della Terra abbiano accolto e compreso il celebre poema.

Sulla presenza di Dante in Bangladesh, dunque, la serata del 19 settembre, con l’unica versione nella lingua bengali della “Commedia” tradotta da Shyamal Kumar Gangopadhyay. Parteciperanno lo stesso traduttore e l’esperta Neeman Sobhan dell’Università di Roma La Sapienza. Il secondo Canto dell’Inferno (Dubbi di Dante sul viaggio e Virgilio a spiegare che Beatrice , iniziata dalla Vergine e da Santa Lucia, gli ha fatto visite nel Limbo) verrà letto in italiano e in bengali, con Alessandro Sorrentino e Shyamal Kumar Gangopadhyay. A conclusione, la consegna del “Lauro dantesco” ai partecipanti alla rassegna e (“ad honorem”) al dantista di chiara fama, emerito dell’Università di Napoli Federico II, Enrico Malato.

Il 26 settembre, conversazione sulla presenza di Dante in Croazia e sull’ultima versione della “Commedia”, tradotta da Mihovil Kombol (1883-1955), e completata dallo scrittore Mate Maras. Parteciperanno, con lo stesso Maras, l’esperta dell’Università di Udine Natka Badurina; a seguire, la lettura in italiano e in croato del XXXI Canto del Paradiso (L’apparizione di San Bernardo) con Francesca Sarah Toich e Mate Maras. Il “Lauro dantesco ad honorem” sarà consegnato alla studiosa di iconografia dantesca Elisabetta Gulli Grigioni.

Infine, martedì 30 settembre, Dante in Georgia, con l’unica versione del suo poema in lingua georgiana, traduzione dello scrittore K’onst’ant’ine Gamsaxurdia (1893-1975). Parteciperanno gli esperti Luigi Magarotto e Gaga Shurgaia dell’Università Ca’ Foscari di Venezia. Le letture in italiano e in georgiano del XXVII Canto del Purgatorio (Dante, Virgilio e Stazio – Salita al Paradiso terrestre) saranno di Riccardo Pratesi e Gaga Shurgaia.

Il Lauro dantesco ad honorem, in quest’ultima serata della ventesima rassegna della “Divina Commedia nel mondo” andrà ad Alfio Longo, editore ravennate di notevole dignità per le prestigiose pubblicazioni di studi danteschi, attivo da quasi mezzo secolo sulle orme paterne, il non dimenticato Angelo, uomo di poche parole ma di iniziative culturali rilevanti, oltre i ristretti confini della città.

Iniziativa esemplare, anche questa, riferita ad un personaggio ravennate, perché non è vero che nemo propheta in patria. Ci sono infatti benemeriti della cultura (nella fattispecie riferita a Dante) ai quali si deve omaggio e Walter Della Monica, con la sensibilità che lo contraddistingue, non li dimentica. Si pensi, nelle edizioni precedenti della manifestazione, a Laura Malagola, mancata nello scorso autunno, e a Franco Gabici, da anni attivissimo presidente del comitato ravennate della Società Dante Alighieri, al quale si deve, fra l’altro, la rinascita del “Bollettino Dantesco”.

Ma non è peraltro finita. Perché sabato 4 ottobre, sempre alle 21, e sempre in San Francesco, all’insegna di “Per seguire virtute e canoscenza” – “I giovani leggono Dante”, avrà luogo la lettura in varie lingue del Canto XXVI dell’Inferno, con la partecipazione degli studenti delle medie superiori di origine straniera, appunto. Un modo, questo sì, fra tante fumose, vane parole, di favorire l’integrazione di quegli stranieri che veramente vogliono integrarsi in Italia, e dunque, devono ben avere contezza della nostra cultura.

2 commenti su “La Divina Commedia nel mondo  –  di Giovanni Lugaresi”

  1. Nel duomo di Orvieto vi e’ritratto Dante, forse una delle immagini piu’ note del poeta. circondato da voluminosi tomi da cui attinge conoscenza, ne elabora pensieri, studia le diverse vie confrontando le fonti tra loro. E’ questa la rappresentazione stessa della cultura, approfondimento e ricerca, connessioni mentali e sintesi di nuove idee, studio e soprattutto fatica. Leggendo la Commedia si e’ ogni volta affascinati da tanta bellezza, come se quei versi fossero letti per la prima volta anche se gia’ conosciuti a mente. Ma nel contempo ogni verso si presenta allo sguardo con nuove possibilita’ interpretative che l’ avanzare degli anni disvela. La Commedia e’ complessa come e’ complessa la vita, come e’faticosa la cultura stessa. Quando sento parlare di cultura, soprattutto i nostri politici, vedo gente che non e’ capace di confrontarsi con un testo che superi qualche decina di pagine, a rinunciare all’ ennesima apparizione in tv o a presenziare allo stadio la domenica…

  2. Ma… il commento di Vittorio Sermonti è disponibile in libro o altra forma? Ho bisogno di un buon commento e non so come trovarlo. Ringrazio chi volesse darmi qualche indicazione.

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