La misericordia e la giustizia  –  di Piero Vassallo

Al seguito del papa buonissimo, la teologia buonista corre a perdifiato nelle praterie della misericordia corporale e suscita giornalistici gongolamenti e sonori applausi di popolo. Nessuno osa discutere seriamente la festante e avanzata opinione diffusa dal santo clero e delibata della folla plaudente. Tuttavia si stenta a credere che la somministrazione  di pie minestre e di sacri passaporti per l’Europa rappresentino i confini ultimi e supremi della misericordia evangelica.

di Piero Vassallo

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zzzzpspmgrntAl seguito del papa buonissimo, la teologia buonista corre a perdifiato nelle praterie della misericordia corporale e suscita giornalistici gongolamenti e sonori applausi di popolo.

Nessuno osa discutere seriamente la festante e avanzata opinione diffusa dal santo clero e delibata della folla plaudente. Tuttavia si stenta a credere che la somministrazione  di pie minestre e di sacri passaporti per l’Europa rappresentino i confini ultimi e supremi della misericordia evangelica.

Nel Vangelo di Luca, 17-11 e seguenti, si legge infatti che la misericordia esige la gratitudine e la conversione di coloro che ricevono i suoi benefici.

I miracoli di Gesù Cristo indirizzano i miracolati  alla conversazione celeste, non ad effimere e illusorie beatitudini da consumare nel breve giro della vita in terra. Nel breve racconto lucano si legge chiaramente la differenza che corre tra la misericordia materiale e gli spirituali effetti che discendono o non discendono dal ricevimento del dono della miracolosa guarigione.

San Luca rammenta appunto un episodio della vita di Gesù: l’incontro con dieci lebbrosi e la risposta al grido Gesù abbi pietà di noi:Andate e presentatevi ai sacerdoti“.

La misericordia divina risana i malati: “E mentre essi andarono essi furono purificati”. Dieci guarigioni e dieci uomini riconoscenti? Purtroppo solo uno dei miracolati, un samaritano, si presentò a Gesù per ringraziarlo. E Gesù addolorato dall’ingratitudine dei nove lebbrosi risanati: “Non ne sono stati purificati dieci? E gli altri nove dove sono? Non si è trovato nessuno che tornasse indietro a rendere gloria a Dio, all’infuori di questo straniero?”. E gli disse: “Alzati e va, la tua fede ti ha salvato”.

Non è seriamente credibile che i nove ingrati siano giustificati. La misericordia corporale non gira su ruote indipendenti dalla misericordia spirituale: la gerarchia dei valori smentisce la teologia in corsa verso gli orizzonti sociali, dove fioriscono le cucine ecumeniche.

La sollecitudine per i poveri migranti, ad esempio, non può essere dissociata dall’obbligo di evangelizzare. Il pane distribuito dalla pietà orizzontale – piamente anodina – è spiritualmente sterile.

I poveri oltre che bocche da sfamare sono creature destinate a una beatitudine eterna, che difficilmente – difficilissimamente – si può ottenere dalla sequela, mai statuariamente onesta, delle dottrine spacciate da falsi profeti, quale fu, ad esempio, Maometto.

Il pane della misericordia cattolica non può essere consegnato ai pellegrini dell’errore quale viatico e giustificazione del loro ingannevole cammino.

Da questo punto di vista il bacio al corano equivale, purtroppo, a una inconsapevole approvazione del cammino di perdizione suggerito da un mistificatore.

Il dovere verso i migranti inoltre contempla l’obbligo di tutelare la tranquillità nell’ordine, cui hanno diritto le popolazioni ospitanti. Diritto sistematicamente violato dalla folla dei delinquenti d’importazione.

Il civile rispetto che è dovuto agli stranieri non può rovesciarsi nella tolleranza di princìpi (e di atti) contrari alla legge dello stato, al diritto naturale e alla fede cattolica.

L’ecumenismo in fuga dal giusto e indeclinabile obbligo di fronteggiare la delinquenza d’importazione, incoraggia (si spera involontariamente) le trasgressioni degli immigrati e nei nativi produce la collera, che purtroppo alimenta xenofobia e sorda avversione al clero cattolico.

Il veleno insinuato dal lassismo pseudoecumenico e strutturalmente demenziale dei radicali di Pannella e della Bonino, ha prodotto una cultura catatonica, che insinua le sue paralizzanti suggestioni nella mente degli italiani. Purtroppo non destano l’allarme delle narcotizzate autorità politiche e di quella religiose le trasmissioni televisive liberali, nelle quali è concesso il diritto di delirare agli islamici, che promuovono ad alta voce un dualismo giuridico, contemplante – a carico dei paesi cristiani – l’obbligo di tollerare le organizzazioni maomettane e il diritto degli stati islamici di contrastare o addirittura di opprimere le comunità cristiane.

Le inquietanti prediche gridate dai tele-teologi maomettani sotto l’ala protettiva di una sinistra allo sbando dovrebbero almeno destare l’attenzione del santo clero, che peraltro è minacciato (insieme con i fedeli) dall’espansione da una presenza arrogante e minacciosa,  consentita dalla pietà politicante dura d’orecchi e di cervice.

9 commenti su “La misericordia e la giustizia  –  di Piero Vassallo”

  1. Grazie, caro Vassallo, del suo ottimo, come sempre, articolo!
    Direi anzi un’analisi pressoché perfetta!
    Che descrive una realtà abbastanza abbastanza inquietante….
    Confidiamo in LUI!

    1. Caro Bruno, se Francesco non dovesse celebrare nessuna Santa Messa per la Solennità dell’Assunzione in Cielo di Maria SS. la cosa sarebbe di una gravità inaudita, sufficiente a convincere anche un papolatra che conservi intatto l’uso della ragione che Bergoglio NON VUOLE fare il Papa cattolico ma solo diffondere le sue personali idee…sapendo ciò, come sarà possibile (sempre se la testa funziona bene) non schierarsi preventivamente contro un eventuale esito acattolico del Sinodo, dichiarando in anticipo che l’Autorità di chi dovesse aprire all’abominio è nulla?

  2. Superfluo dire che quanto scritto dal dott. Piero Vassallo è pienamente condivisibile. Purtroppo nè il Governo nè le Gerarchie Ecclesiastiche , pur rendendosi conto dei guasti irreversibili ( non penso infatti che non se ne rendano conto ) , continuano , per qualche oscuro disegno , nella loro attività distruttiva dela nostra Civiltà Cristiana .

    1. Caro Ettore, il disegno sarà sì oscuro, ma al contempo è anche molto chiaro, cristallino, se lo si analizza con il discernimento degli spiriti (dono dello Spirito Santo) e con la chiave di lettura delle profezie ella beata Katharina Emmerick, relative al tempo dei due papi (che stavano costruendo una strana Chiesa, nella quale non c’era niente di sacro, dove tutti erano ammessi, eretici, scismatici, pagani, ecc.). Mi sembra di aver letto che anche in un libro di Benson edito da Fede e Cultura, si parli del “vescovo vestito di bianco” che prepara la strada all’Anticristo. Quindi nessuna meraviglia se tutti tacciono, pur “tremanti e piangenti in questa valle di lacrime”, il clero non si ribellerà, nessuno di essi si opporrà apertamente al VdR. Tocca ai laici salvare la vera Chiesa, coraggio quindi. Laudetur Jesus Cristus

  3. Tutto tragicamente vero, al mille per cento, esimio Professore. I baci al corano sono incomprensibili, a voler essere buoni. Un stretta di mano e un atteggiamento rispettoso sarebbero più che sufficienti. Annunciare la Buona Novella è un dovere intrinseco alla nostra stessa Fede in Cristo Gesù. E ogni Pastore degno di questo nome deve raccogliere e non disperdere, nutrire il corpo e soprattutto l’ anima. Trasmettere l’ amore verso l’unico Dio, Morto e Risorto per la nostra salvezza; insegnare il rispetto per la legge. In sintesi guidare sempre ogni persona a dare a Dio ciò che è di Dio, a Cesare ciò che è di Cesare. Riguardo alla Tv riferisco quanto casualmente ho ascoltato la scorsa settimana: “la verità non esiste. Si cerca”. Non solo delirio, qui c’è il buio profondo dello spirito. Forse sarebbe bene preoccuparsi di questo, lasciando da parte i gioiosi conviti interreligiosi. Occuparsi meno delle mutevoli faccende umane e fissare lo sguardo al Cielo, nostra meta ultima.

    1. La verità non esiste per Lucifero e per i suoi corifei, poiché lui la rifiuta, e nutre solo odio omicida verso noi poveri mortali, poiché il Creatore ci ha preferiti a lui, menzognero e omicida fin dal principio. Per questo ci vuole morti ad ogni costo (spiritualmente parlando, oltre che fisicamente) e ci prova intensamente e ripetutamente, con sempre maggior accanimento, dal 1717, con la massoneria, la Rivoluzone Francese, quella italiana (cd risorgimento), quella russa, ed ora con lo sciagurato laicismo edonista, antropocentrico, pervertitore, in una parola anticristico (l’ultima battaglia del diavolo, come scrive giustamente il rev, Paul Kramer).

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