La radice del disordine – di Piero Vassallo

Lascia interdetti l’ascolto dei rumorosi e futili ragionamenti dei politicanti, che propongono, quale medicina capace di guarire i mali italiani, l’intrapresa di una spietata guerra contro gli evasori fiscali, colpevoli fruitori di mitologici guadagni.

di Piero Vassallo

 

equitalia

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Lascia interdetti l’ascolto dei rumorosi e futili ragionamenti dei politicanti, che propongono, quale medicina capace di guarire i mali italiani, l’intrapresa di una spietata guerra contro gli evasori fiscali, colpevoli fruitori di mitologici guadagni.

 La finalità della caccia all’evasore – miliardario capace di rendersi invisibile – sarebbe lecita se l’evasione avesse l’enorme volume immaginato dai pubblici oratori e se fosse ragionevole l’aumento del denaro a disposizione dei responsabili di una spesa pubblica già esorbitante e anormale.

 Alla radice del culto della gabella, peraltro, sta l’errata convinzione che l’elargizione del bottino ottenuto dagli intransigenti gabellieri sia un farmaco di mirabile efficacia.

 La storia del debito pubblico italiano dimostra, al contrario, l’esistenza di un giro vizioso, che ha inizio dalla pressione fiscale e dall’indebitamento dello stato per rovesciarsi nella spesa demagogica, nello scialo insensato e nello scandaloso benessere della classe politica e dei suoi faccendieri.

 Lo sguardo capace di scavalcare la scena rappresentata dalle leggende politicanti, vede che il desiderato aumento della raccolta fiscale si tradurrebbe – magicamente – in supplementare parassitismo e perciò incrementerebbe il dissesto delle imprese, il disagio della società e la depressione della tranquillità nell’ordine.

 Si pone pertanto il problema di spiegare ai politicanti la natura del vicolo cieco in cui si agita la politica vanamente intesa a fare la cresta sulle regalie di denaro pubblico.

  Nel lontano novembre del 1939, Pio XII, nell’allocuzione lungimirante, “Sertum laetitiae”, elencò le vere cause dei mali che affliggono la società moderna: “radice amara e fertile di mali la diserzione dalle campagne, la disgregazione delle famiglie, la leggerezza nel contrarre matrimoni, i divorzi, il raffreddamento del naturale affetto tra genitori e figli, la denatalità”.

 Occorre finalmente rammentare che lo stato italiano, implacabile con gli evasori, non è stato capace di agire contro la radice del malessere sociale, anzi lo ha moltiplicato concependo e imponendo leggi disoneste e infami contro la famiglia e contro la natalità e facilitando o addirittura incoraggiando la diserzione dalle campagne, un esodo che ha consegnato all’abbandono ingenti ricchezze.

 Gli oratori che vanno cianciando di gabelle risanatrici dovrebbero piuttosto contemplare le rovine seminate dal distorto concetto di libertà che ha illuminato gli autorevoli devastatori della società italiana.

2 commenti su “La radice del disordine – di Piero Vassallo”

  1. Occorre finalmente rammentare che lo stato italiano, implacabile con gli evasori, non è stato capace di agire contro la radice del malessere sociale, anzi lo ha moltiplicato concependo e imponendo leggi disoneste e infami contro la famiglia e contro la natalità e facilitando o addirittura incoraggiando la diserzione dalle campagne, un esodo che ha consegnato all’abbandono ingenti ricchezze.

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    Lo stato italiano, si è creato un mostro da combattere…. gli “evasori” i nemici più impalacabili coloro che rubano risorse al paese.

    Certo che a sentir loro, gli evasori dovrebbero essere l’80% dei cittadini italiani… ma guarda un po’…..

    Se così fosse, lo stato italiano non esisterebbe nemmeno ….chi pagherebbe le rette da nababbi di lor signori ? Chi manterebbe il baraccone mangiasoldi che si sono creati ad hoc con la scusa della democrazia?

    E mi par di ricordare che nei paesi consumati dal comunismo, il popolo è stato ridotto alla fame e i signori del partito sempre più ricchi. Nei paesi dell’est e nella Russia il comunismo sequestrò la proprietà privata e se ne impossessò…. in Italia non potendo fare ciò alla luce del sole, con la tassazione da guinness dei primati, ci stanno rubando i nostri pochi averi ( proprietà privata) e il mantra dell’evasione fiscale ne è il loro grimaldello. In questo modo ci imporranno un controllo da regime massonico – bolscevico- staliniano.

    La verità è che i più grandi evasori fiscali non sono gli italiani, ma i molti clandestini ed extracomunitari che sono da noi. MKa mai che se ne senta parlare….. Si pensi alle numerossime fabbriche di cinesi e i lavoratori schiavizzati…. dov’è lo zelo dello stato e dei sindacati in questo caso?

    L’evasione fiscale l’hanno creata lor signori, grazie alle durissime imposizioni tassative che in nessun paese al mondo esiste. Solo in Italia… e poi hanno il coraggio di parlare di lotta all’evasione…si, perchè han deciso che gli italiani debbano estinguersi per povertà e miseria.

    Povertà e miseria studiata a tavolino per distruggere l’Europa Cristiana. Piani diabolici che non avrebbero attecchito se la Chiesa Cattolica fosse rimasta tale. Si pensi che nel meraviglioso periodo del Medioevo gli usurai vennero fermati proprio dall’ azione sanatrice e preventiva dell’allora Chiesa Cattolica Apostolica Romana.

  2. Che sante parole, Piero Vassallo! Che splendida citazione quella della Sertum Laetitiae e come tutto ciò è assolutamente vero! Oggi stesso, giorno di mercato, un piccolo mercato di un piccolo paese dove venditori di merci poco più che cianfrusaglie vendevano speranzosi di un più consistente incasso visto il Natale vicino, sono apparse le Guardie di Finanza. A cercare che cosa? A chi? A poveri disgraziati che sono al limite della disperazione. Per toglier loro cosa? Per beccarli in quale fallo? E per di più hanno fermato anche me, ripartita con la mia macchina dopo la triste constatazione di un misero mercato che quasi nulla offriva e forse quasi nulla pretendeva.

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