La risposta dei valdesi a Bergoglio – di Cristina Siccardi

di Cristina Siccardi

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zzzzvrgnÈ arrivata la risposta alla richiesta di perdono da parte di Papa Francesco: i valdesi, durante il loro Sinodo mondiale a Torre Pellice (TO), che si chiuderà questo venerdì, hanno rifiutato le scuse: «E’ l’inizio di una storia nuova: perdonare vicariamente al posto delle vittime è impossibile ma si può invece accettare la volontà delle chiesa cattolica di dissociarsi radicalmente dal passato», così ha dichiarato il pastore Paolo Ricca.

Era il 22 giugno quando per la prima volta un Pontefice varcava, a Torino e a pochi metri di distanza da una chiesa fondata da San Giovanni Bosco, le porte di un tempio valdese e in quell’occasione inflisse una grandissima umiliazione alla Chiesa, della quale molti fedeli si sentirono feriti.

Quando si tratta di “dialogare” la Chiesa di Roma perde sempre un po’ di terreno a suo sfavore… e gli altri rosicchiano un po’ di verità cattolica, avvelenandola. Il cosiddetto “dialogo ecumenico” è una strategia che funziona in questo modo: hanno sempre da guadagnare errori ed eresie e i convertiti sono i cattolici, non coloro che appartengono ad un’altra religione.

È stata approvata, in sede di Sinodo e alla presenza di 180 rappresentanti sinodali evangelici metodisti una lettera di risposta indirizzata al Pontefice, che riportiamo integralmente:

Caro fratello in Cristo Gesù,

il Sinodo della Chiesa Evangelica Valdese (Unione delle Chiese metodiste e valdesi) riceve con profondo rispetto, e non senza commozione, la richiesta di perdono da Lei rivolta, a nome della sua Chiesa, per quelli che Lei ha definito «gli atteggiamenti non cristiani, persino non umani» assunti in passato nei confronti delle nostre madri e dei nostri padri nella fede evangelica.

Desideriamo in primo luogo unirci a Lei e alla Chiesa cattolica romana nella gratitudine a Dio, la cui fedeltà è più grande di ogni nostro peccato e le cui «compassioni non sono esaurite, ma si rinnovano ogni mattina» (Lamentazioni 3:22s.). Il dialogo fraterno che oggi conduciamo è dono della misericordia di Dio, che molte volte ha perdonato, e ancora perdona, la sua e la nostra Chiesa, invitandole al pentimento, alla conversione e a novità di vita, permettendo loro così di assumere ogni giorno di nuovo il compito di servirlo.

Accogliamo le Sue parole come ripudio non solo dalle tante iniquità compiute ma anche del modo di vivere la dottrina che le ha ispirate. Nella Sua richiesta di perdono cogliamo inoltre la chiara volontà di iniziare con la nostra Chiesa una storia nuova, diversa da quella che sta alle nostre spalle in vista di quella “diversità riconciliata” che ci consenta una testimonianza comune al nostro comune Signore Gesù Cristo. Le nostre Chiese sono disposte a cominciare a scrivere insieme questa storia, nuova anche per noi.

La nostra comune fede in Cristo ci rende fratelli nel Suo Nome, e questa fraternità noi già la sperimentiamo e viviamo in tante occasioni con sorelle e fratelli cattolici: è un grande dono che ci viene fatto e che speriamo possa essere condiviso da un numero crescente di membri delle due Chiese. Questa nuova situazione non ci autorizza però a sostituirci a quanti hanno pagato col sangue o con altri patimenti la loro testimonianza alla fede evangelica e perdonare al posto loro. La grazia di Dio, però, «è sovrabbondata, là dove il peccato è abbondato» (Romani 5,20), e questo noi crediamo e confessiamo, certi che Dio vorrà attuare questa sua parola anche nella costruzione di nuove relazioni tra le nostre Chiese, ispirata alla parola evangelica: “Ecco, io faccio ogni cosa nuova” (Apocalisse 21:5).

La ricordiamo, caro fratello Francesco, nell’intercessione e Le chiediamo di pregare per noi, invocando su di Lei, sul Suo servizio e sulla Sua chiesa, la benedizione del nostro Dio» (Lettera tratta da «Riforma. Settimanale delle Chiese evangeliche battiste, metodiste, valdesi»: http://riforma.it/it/articolo/2015/08/25/linizio-di-una-nuova-storia ).

Che cosa significa: «cominciare a scrivere insieme questa storia, nuova anche per noi»? Significa parlare delle persecuzioni subite anche dai cattolici per mano valdese? Significa, soprattutto, mettere dei punti fermi sui dogmi? Significa proporre la dottrina cattolica così com’è senza rinunciare ai suoi bimillenari insegnamenti? Significa riconoscere che esiste una sola ed autentica Chiesa, quella cattolica con sede a Roma? Oppure si è disposti a svendere a buon mercato, magari per un sorriso compiacente dei pastori e delle pastore e della Comunità di Sant’Egidio, che con i valdesi collabora, l’unica vera Chiesa fondata da Gesù Cristo sulla roccia di San Pietro?

La piccola comunità valdese (oggi conta circa 40.000 fedeli nel mondo, di cui 25.000 in Italia e 15.000 nell’America del Sud) in questo diabolico «dialogo ecumenico» ha tutto da guadagnare, mentre la magnifica, splendente e immensa Chiesa cattolica (universale) sempre più da perdere, anche in dignità.

37 commenti su “La risposta dei valdesi a Bergoglio – di Cristina Siccardi”

  1. giorgio rapanelli

    Ringrazio lo Spirito Santo, da me invocato, pur non credente, il 19 novembre 1970, di avermi fatto fare un cammino tortuoso, riportandomi nella Santa Chiesa Cattolica e non dai Valdesi. Ringrazio lo Spirito Santo di ricevere giornalmente Riscossa Cristiana, che mio orienta e mi illumina. E’ ciò che credo fermamente. E di ciò che fa il Bergoglio non mi interessa.

    1. Ringraziamo davvero lo Spirito Santo per tutto quello che ci dona e quindi
      anche per la preziosa Riscossa Cristiana e per tutti gli ottimi commentatori.
      Però purtroppo non possiamo evitare di interessarci a bergoglio, che sta
      distruggendo la VERA CHIESA.
      Io prego per lui ogni sera.

  2. Severo ma gentile commento della sempre eccellente dottoressa Siccardi, del tutto condivisibile. Ecco cosa si guadagna a porgere scuse (tanto inutili quanto assolutamente ingiustificate) agli eretici. Questi ultimi devono convertirsi ! Il loro superbo pontificare va respinto senza indugio; altro che dialogo! Giorgio

  3. Questa ossessione delle richieste di perdono per il passato della Chiesa, che si sostanzia nella negazione del suo passato, della sua dottrina e del suo magistero bimillenari (quindi una negazione ed un tradimento di NSGC tout court) condurrà inevitabilmente alla scomparsa del cattolicesimo. Già l’eresia ecumenista ne ha minato le basi (dissolvendone il carattere missionario, evangelizzatore e liberatore di tutti gli uomini). Non c’è follia peggiore dell’ecumensimo vaticansecondista, del rinnegamento dell’Euntes Docete ( adempimento del compito lasciato da Cristo ai suoi apostoli al momento della Sua Ascensione al Cielo). Finirà a sputi in faccia, o peggio (con i tagliagole del’Isis) per una gerarchia che non ha più il coraggio di testimoniare Cristo al mondo. Il sale ha perso il suo sapore, e ad altro non serve se non ad essere gettato via e calpestato dagli uomini. Con l’aggiornamento giovanneo i modernisti si sono letteralmente scavata la fossa. Stiamone lontani, cari amici. Laudetur Jesus

    1. Caro Catholicus, concordo al 100%!
      Ormai il Cattolicesimo sopravvive solo in un Piccolo Gregge, di fatto lo scisma è già avvenuto, il Sinodo servirà solo a renderlo più evidente e ad ufficializzarlo!

      1. Speriamo e preghiamo che venga effettivamente ufficializzato lo scisma, e che i vescovi ancora cattolici, per quanto minoritari, abbiano il coraggio di sancire l’anatema,il ramo secco (per quanto sarà enorme) andrebbe tagliato; mi chiedo se avverrà e in caso come, sarà uno strazio ma necessario!

  4. Allora se ho capito bene funziona così: qualcuno perdona ma non viene assolutamente perdonato, giusto? Ditemi voi se mi sto sbagliando oppure se è davvero così. Ecco cosa succede quando si pratica il dialogo a senso unico e ci si fida ciecamente di lupi travestiti da agnelli.

    1. Certo, ha capito bene. E sa perché non perdonano? L’ho sentito oggi direttamente da qualcuno di loro al TG: non possono sostituirsi ai loro antenati di 300 anni fa e perdonare al loro posto. A questo punto sono io a sentirmi confusa e a non capire: se loro non possono perdonare al posto dei loro antenati, può un attuale Papa chiedere perdono per presunti comportamenti non caritatevoli compiuti da altri cattolici secoli fa? Boh!
      Ringrazio la dott. Siccardi per questo articolo che condivido in pieno.

  5. I documenti del CVll hanno segnato la fine della Chiesa Cattolica conosciuta come tale per quasi 2 mila anni. L’astuta volontà dei novatori nel redigere documenti equivoci conditi con strisciante Teilhardismo e protestantesimo hanno permesso i papi conciliari di applicarli a modo di assicurare che “… hanno sempre da guadagnare errori ed eresie e i convertiti sono i cattolici, non coloro che appartengono ad un’altra religione” . Basta pensare quanto si è adoperato in questo senso JPll (ora “santo”) per applicare il documento sull’ecumenismo Unitatis Redintegratio. Affinché questo ed altri documenti del CVll, in particolare Nostra Aetate (chiesa e non cristiani), Dignitatis Humanae (la libertà religiosa), Guadium et Spes (chiesa e mondo oggi) non saranno aboliti o resi cattolici da un futuro papa cattolico non si potrà attendersi che una totale distruzione di quel che rimane della Chiesa Cattolica. Sia lodato Gesù Cristo!

    1. Ecco perché Maria Santissima a Fatima aveva chiesto di divulgare il terzo segreto nel 1960, proprio negli anni in cui si è aperta la porta alla falsa dottrina con CVII. Cari saluti e lode a Cristo!

    2. Grazie, Adriana, per aver riassunto così sinteticamente ed efficacemente quali sono i documenti dell’infausto conciliabolo contenenti evidentissime eresie (del resto già condannate da Pio IX, S. Pio X, Pio XI, Pio XII) e che debbono ASSOLUTAMENTE venir cancellati da un futuro papa Cattolico (meglio sarebbe dichiarare nullo l’intero CV II). Il male va tagliato alla radice, infatti, inutile potarne i rametti.

  6. Ciò che mi colpisce di più , e mi scandalizza , è il vedere come l’attuale “Vescovo di Roma” faccia di tutto per sconfessare quanto è stato fatto e detto da tanti suoi autorevoli e Santi predecessori. La confusione che potrebbe insinuarsi nelle menti dei veri credenti , se mai dovessero iniziare a seguirlo nei suoi vari , tortuosi e dottrinalmente non corretti ragionamenti,
    potrebbe portare a storture ancora più gravi rispetto a quelle che stiamo oggi vivendo.

  7. Quello che hanno detto i valdesi ha un risvolto imprevisto: se è impossibile perdonare al posto delle vittime è altrettanto fuori luogo offrire scuse per conto di qualcun altro. Soprattutto, poi, se ad offrirle è una pseudochiesa “2.0” che disconosce pressochè totalmente quella tradizione per la quale si ritiene in obbligo di scusarsi.

  8. Notare come “gli altri” non abbiamo mai timore riverenziale, rispetto umano nel manifestare la propria fede, e in questo non posso che ammirarli. Citano la Scrittura, dimostrando di “tenerci”, a differenza dei nostri clerici, i quali di fronte a eretici, atei e infedeli tacciono, rimpiccioliscono, temono che parlare di Cristo possa offendere la loro suscettibilità, accettando in cambio qualsiasi corbelleria, qualsiasi idiozia, non sentendosi abbastanza forti per ribatterere. Ribattere, illuminando la Verità, questo dovrebbe essere il dialogo.

  9. Carla D'Agostino Ungaretti

    Allora secondo i valdesi la solenne liturgia penitenziale celebrata da S. Giovanni Paolo II nel 2000 è stata solo una buffonata? Io non voglio entrare nel merito dell’opportunità di quel gesto, anche se esso fu disapprovato dall’allora Card. Ratzinger, perché so di non averne i titoli, ma resta il fatto che esso è stato compiuto da un Santo e allora un qualche significato “serio” deve pur averlo. Ma evidentemente Papa Francesco dà retta al “complesso di colpa” di cui la psicologia moderna ci ha riempito la testa e, come Pontefice, si sente ancora colpevole di qualcosa. Di che cosa, poi? Quel gesto non è bastato ai valdesi? Che cosa vogliono ancora? Essere riconosciuti anch’essi come Chiesa di Cristo? Dio non voglia che il Papa ceda a questo riconoscimento. Veni Creator Spiritus!

    1. Cara Signora Carla,
      io non crederò mai che GP2° (e Roncalli, per non parlare di Montini) siano “santi”. LA CERIMONIA “penitenziale” del 2000 fu un atto su cui è meglio stendere un pietoso velo, e circa il quale presero pubblicamente le distanze anche Messori ed alcuni enti pontifici. Io sono più che convinto che i tre che ho elencato, stanno scontando un purgatorio doloroso, e non smetterò mai di pregare in loro suffragio. E la invito a fare altrettanto. E, comunque è vero che è semplicemente impossibile accettare scuse al posto di chi non c’è più.

      1. Sono al 100% d’accordo con Nicola. Ma quanti pietosi veli dobbiamo ancora stendere su questi “papi” responsabili di un genocidio di anime di portata incalcolabile. E purtroppo la tragedia continua … Per quanto le scuse, forse questi “papi” si sono dimenticati cosa hanno subito i cattolici in Inghilterra, Scozia, Irlanda e altri paesi di lingua inglese oppure Messico, Ecuador (per nominarne solo alcuni) per mano di protestanti e massoni ? Vengo da uno questi paesi, penso sia facile immaginare cosa penso della “solenne liturgia penitenziale celebrata da S. Giovanni Paolo II nel 2000”.

  10. Tutta questa smania di chiedere perdono per gli “errori” del passato da parte della Chiesa Cattolica non mi ha mai convinto!Siamo proprio sicuri che nei secoli passati la Santa Inquisizione ed i papi abbiano sbagliato nel perseguitare gli eretici,le streghe devote a satana,gli ebrei e nel fare le crociate contro i mao-mettani per liberare i Luoghi Santi?
    Si vede che quei precisi tempi storici richiedevano questa durezza e severità di comportamento;noi non c’eravamo mica per sapere se facevano bene o male a trattare anche molto duramente i nemici della Chiesa Cattolica!Intanto con questa severità,la Chiesa Cattolica prosperava ed era forte in tutto il mondo,rispettata dai popoli e dai governi delle nazioni.
    Le leggi delle nazioni cristiane erano conformi alle leggi di Dio.Oggi con tanto buonismo e perdonismo nei confronti degli “altri” degli “avversari”,vediamo a che punti di permissivismo siamo arrivati.Con questo non voglio giustificare i roghi e la tortura,ma un pò di severità faceva solo bene.

  11. Gualtiero Comini

    Leggo oggi la smentita del pastore della Chiesa valdese Eugenio Bernardini. Da qui la semplificazione: i valdesi non accettano la richiesta di perdono del Papa. “Chi ha interpretato così – dice il pastore Bernardini – non ha nessuna sensibilità religiosa, teologica, filosofica. Forse è un passaggio troppo teologicamente raffinato che invece il Papa comprenderà benissimo.” Personalmente infatti credo che sia possibile esprimere un perdono per conto di chi non è più in vita. L’importante, nel dialogo ecumenico, è che i viventi abbiano accettato quel perdono. In quanto a coloro che dicono che Papa Francesco sta distruggendo la Chiesa, o che i Papi Paolo VI, Giovanni XXIII o Giovanni Paolo II non sono Santi, mi vien da dire “…passa oltre e non ti curar di essi”. Nella Chiesa non esiste, su questioni che non investono la dottrina, un pensiero unico perchè ciò toglierebbe a noi cristianI il dono più grande che Dio ci ha fatto e cioè quello appunto della libertà dei figlo di Dio. Pace e bene

    1. Nella Chiesa invece esiste un pensiero UNICO perché UNICA è la Verità! Semmai l’elemento umano della Chiesa può avere diverse opinione e laddove le medesime contraddicono ciò che la Santa Chiesa insegna con Magistero infallibile ed eterno si parla di eretici e apostati. Ora, possiamo rigirarla in tutti i modi, ma la certezza che Roncalli(manifesta imprudenza e assenza di qualsivoglia virtù eroica oltre che sospetta eresia e apostasia), Montini(eretico e apostata) e Woytyla(eretico e apostata) NON possano essere venerati dalla Chiesa come Santi ce la da Nostro Signore Gesù Cristo mediante il Magistero infallibile ed eterno di cui sopra dal quale i presunti santi si sono sensibilmente discostati. Se poi vogliamo parlare di simpatia e umana bontà d’animo, le assicuro che conosco tanta gente con queste qualità anche non cattolici! Va bene essere comprensivi, indulgenti e concilianti ma fino ad un certo punto, poi si sfiora oltre che il peccaminoso pure il ridicolo. Pace e bene a Lei.

  12. Ecco i successi del dialogo ecumenico. Mentre noi rinneghiamo la nostra storia, come se tutti gli altri fossero immacolati e la Chiesa invece fautrice di delitti, gli altri se la ghignano soddisfatti. Non comprendo come si possa voler essere Papa o vescovo, o cardinale o sacerdote di una Chiesa che deve sempre chiedere perdono, perchè non si sono fatti buddisti sti ipocriti? Io sono cattolica perchè so che solo nelkla Chiesa cattolica si trova la Verità e la santità, se Francesco e predecessori credono che la Chiesa non sia Immacolata cosa stanno a farci, per prendere l’8 per mille, per farsi qualche viaggetto, per gli applausi? Si facciano dunque Valdesi così si sentono bene con la coscienza.

  13. Se qualcuno nutriva qualche dubbio circa la credibilità dei valdesi, questo episodio lo dovrebbe illuminare: rifiutare il perdono è un atto di superbia che fa a pugni con il Vangelo. Non preoccupa però l’atteggiamento di un piccolo gregge che permane fuori dall’ovile (preghiamo perchè si ravvedano e possiamo così riaccoglierli fratelli in Cristo), quanto piuttosto la fregola di un papa di riabilitare l’eretico per così condannare la Chiesa che lo ha preceduto ed affermare la propria personale visione, senza peraltro che sia stata resa “ufficiale” da pronunciamenti collegiali. Anche questo è un atto di superbia. Le esternazioni non sono dogmi e non sono dottrina della Chiesa: fra le virtù troviamo anche prudenza e temperanza e nessuno ne è esentato.

  14. Oramai basta con le richieste di perdono per fatti remoti compiuti da altri in situazioni che nel corso del tempo hanno subito sicure modificazioni apparendo ora peggiori di quanto in realtà siano state. Tutto meritato il muro alzato dai signori valdesi, bravi cristiani che hanno ben interpretato il Vangelo e che hanno ben capito come quel passato modo di vivere la dottrina da parte dei cattolici fosse così sbagliato. Si aprono tempi nuovi e si scriverà una storia nuova, le diversità saranno riconciliate (va molto di moda…) e quella famosa strada stretta verso il Cielo finalmente si allargherà: la percorreranno a frotte. Bisognerà però vedere cosa succederà al casello d’uscita.

  15. Normanno Malaguti

    Quando i Valdesi cercavano di uccidere San Giovanni Bosco, è storia nota di cento cinquantanni fa, ci hanno provato in più modi, anche con il veleno. Nelle controversie dimostrarono una falsità senza paragoni ed un’ignoranza che raggiunge il ridicolo.
    Richiesta di scuse in nome della Chiesa Cattolica: Impossibile! Si può e si deve chiedere scusa per il comportamento di alcuni figli della Chiesa, che col loro contegno contraddissero i comandamenti di NSGC, p.e. i francesi e i veneziani che nella IV Crociata commisero nefandezze vergognose nei confronti dei cittadini di Zara e nei confronti di Costantinopoli, al punto che il papa del tempo li disconobbe. Ma la chiesa resta pura, proprio perché è il Corpo Mistico di Cristo.
    Il vescovo di Roma, fra l’altro, ha fatto un bel pasticcio storico, indegno di uno scolaro di liceo che abbordi a spanne temi che conosce malamente. Ma questo sarebbe il guaio minore!

    1. Il dottor Normanno Malagutiha scritto una cosa sapiente e opportuna, che tutti dovrebbero prendre in attenta considerazione. Io aggiungo solo che le zioni dei cristiani e anche dell’autorità eccleisastica deve rispondere a criteri di prudenza, i quali sono giudicati dalla coscienza di ciascuno e soprattutto da Dio “che scruta i cuori”. Noi non possiamo emettere giudizi perentori e assoluti sul comportamento altrui (papi compresi)perché ce lo proibisce la logica aletica (non abbiamo tutti i dati necessari per giudicare (l’oggetto, il soggetto e le circostanze) e anche il Vangelo (“Non vogliate giudicare”). Possiamo però avere legittime opinioni (non più che opinioni, insisto) da esternare con prudenza, per evitare che la voglia di salvaguardare la santità della Chiesa ci porti a disgregarla dall’interno. Ciò avverrebbe se tutte le buone pesone che hanno buon criterio cattolico (il dogma) si mettessero a “assolutizzare” anche ciò che di per sé è relativo.

  16. Gualtiero Comini

    Smentisco quanto detto prima. Chi non crede alla santità dei papi dalla Chiesa dichiarati tali si pone con evidenza al di fuori della Chiesa. Difficile invocare il pensiero di Gesù Cristo quale ci fosse stato rivelato direttamente e in un incontro personale. Il pensiero di Gesù lo conosciamo attraverso la Chiesa.

    1. Caro Signor Gualtiero, ma non certo da “questa” Chiesa, che ormai è solo un’accozzaglia di gente che niente ha di cattolico; è tutta gente (salvo rarissime eccezioni) che ha tradito Cristo e tutti i santi e papi preconciliari . Se c’è ancora una chiesa tra gli ecclesiastici, questa è nella FSSPX e nell’ IMBC ( poi c’è Chiesa Viva, con il compianto don Villa, Salpan Editore, ecc)i). Il resto non mi dice niente, anzi mi mette solo a disagio, come cattolico devoto dei papi di nome Pio. Questo per darle una doverosa risposta, a testimonianza e incoraggiamento per i fratelli e sorelle in Cristo che ci leggono, con il dovuto rispetto ed affetto, caro signor Gualtiero. Laudetur Jesus Cristus (non buongiorno, buon pranzo, buonanotte).

      1. In sæcula! Devo dire però che temo molto per la FSSPX in quanto non capisco la loro posizione verso Bergoglio riconoscendolo papa seppure non cattolico. Non vorrei verderli finire nelle fauci della chiesa conciliare come la società costituita da quel santo ed eroico vescovo braziliano che fu Mons. Antonio Castro de Mayer. Prego ogni giorno che non accada!

    2. Caro Gualtiero, chi non crede alla santità di quei papi si pone al di fuori della neo-chiesa modernista, che nulla ha a che fare con la Chiesa Cattolica: il Magistero infallibile è chiaro e irreformabile e nessuno che lo contraddica pubblicamente senza ritrattare può essere considerato Santo, ricordiamoci cosa disse Gesù degli scandali e ricordiamoci che i Santi devono possedere integra la Fede Cattolica!
      Ecco il “santo” GPII:

      “I Dogmi e le dottrine crescono e si evolvono”
      “Il Buddismo è una grande religione”
      “Lutero aveva un profondo spirito religioso”
      “Atei possono essere salvati, per esempio: Ghandi vive per sempre!”
      “La Chiesa cattolica ha errato contro l’unità dei cristiani”
      “Tutti gli uomini appartengono alla Chiesa cattolica”
      “Il Modernismo rinnova ed unisce la Chiesa di Cristo”
      “Anche il Buddismo è una religione di salvezza”
      “I musulmani adorano un vero Dio”

      Tutto ciò era già stato condannato in modo infallibile dalla Chiesa Cattolica!

  17. “La grazia di Dio, però, “è sovrabbondata, là dove il peccato è abbondato” (Romani 5,20), e questo noi crediamo e confessiamo, certi che Dio vorrà attuare questa sua parola anche nella costruzione di nuove relazioni tra le nostre Chiese». (Estratto d Risposta valdese). L’errore concettuale apparentemente trascurabile è evidente nell’ultima frase, in questo caso a carico del valdese (non generalizzabile, toccherà il turno si cattolici). L’impostazione grammaticale avrebbe consentito più semplicemente di usare “Sue chiese”. Sarebbe stato sufficiente. Siamo (noi uomini, per quanto figli di Dio) insuperabili nella capacità di individuare nella proposta d pace il pretesto x fare la guerra. Ora domando: Può questo compiacere il Signore?

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