La spina aggiunta alla corona imposta sul capo di Cristo. Una conseguenza pregressa della legge Cirinnà sulle coppie di fatto – di Guido Vignelli

Col varo definitivo della legge Cirinnà il Parlamento italiano ha ripetuto il grido emesso duemila anni fa dalla Sinagoga ribelle, proclamando “non abbiamo altro Re che Cesare!” (Mt. 27, 15), ossia – tradotto in termini moderni – non riconosciamo altro sovrano e legislatore che il “popolo”, o meglio chi lo seduce, inganna e manovra contro Dio.

di Guido Vignelli

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Guido-Reni-Cristo-coronato-di-spineMercoledì 11 maggio 2016, il Parlamento italiano ha definitivamente varato la legge Cirinnà: ossia una legge che, elevando le convivenze (anche omosessuali) alla dignità di “famiglie”, in realtà abbassa la famiglia al livello delle convivenze; una legge che, rovesciando dalla base il diritto di famiglia, “cambierà il volto della società”, come hanno ammesso anche alcuni ministri in carica.  Ora molti, con giusta preoccupazione, si chiedono quali ne saranno le conseguenze nel prossimo futuro. Comunque sia, quella legge ha già prodotto una conseguenza nel lontano passato: una conseguenza che ha aggravato la Passione del nostro Signore e Redentore.

Secondo un’antica tradizione, i tipi di sofferenza inflitti a Gesù Cristo corrispondono a relativi tipi di peccati, commessi dall’umanità ribelle ed espiati dal Redentore subendo al suo posto quegli specifici patimenti. Ad esempio, la flagellazione ha espiato i peccati di lussuria, mentre i peccati di superbia sono stati espiati dall’imposizione della corona di spine – corona che cinse non solo le tempie ma anche l’intero capo del Redentore, come conferma il reperto della Sindone (Mc. 15, 17-19; Mt. 27, 29-30).

Poiché oggi il mondo cattolico tende a ridurre tutto all’aspetto strettamente individuale e privato, ci si dimentica che i peccati possono essere commessi anche da una classe, da una istituzione o da una nazione; in tali casi si tratta di peccati collettivi, sociali, pubblici. Ad esempio, un peccato di superbia, che eleva l’uomo ponendolo al di sopra di Dio, può essere commesso da una nazione intera nella persona dei suoi pubblici rappresentanti. Ciò accade soprattutto quando questa nazione si rifiuta di riconoscere che il Creatore, Legislatore e Redentore dell’umanità (e quindi anche della società) ha pieno e assoluto diritto ad essere ufficialmente riconosciuto come Re, o almeno rispettato nelle Sue leggi fondamentali, promulgate innanzitutto dal Decalogo e insegnate dal tradizionale Magistero ecclesiastico. Se poi questa nazione era un tempo cristiana, o addirittura è nata come tale per influenza della Chiesa stessa, allora questa nazione commette un peccato di pubblica apostasia dalla Fede ricevuta.

Orbene, l’11 maggio 2016 è stato commesso appunto un peccato sociale e istituzionale. Nella persona dei suoi rappresentanti parlamentari “democraticamente eletti”, non sotto costrizione di una minaccia esterna ma per libera e sovrana volontà, il popolo italiano ha sancito che il sapiente ordinamento divino, riguardante la famiglia come cellula e modello della società, non deve più valere nel diritto pubblico e nella organizzazione statale. In tal modo, la nazione italiana ha nuovamente violato almeno due dei divini Comandamenti e ha aggiunto una nuova offesa alla divina bontà e provvidenza, dopo quelle costituite dalla passate leggi sul divorzio, il nuovo diritto di famiglia, l’aborto, la fecondazione artificiale, etc. Del resto, il decreto Cirinnà è logica conseguenza della offensiva antifamiliare iniziata appunto con la legge divorzista (1970).

Così facendo, il Parlamento italiano ha ripetuto il grido emesso duemila anni fa dalla Sinagoga ribelle, proclamando “non abbiamo altro Re che Cesare!” (Mt. 27, 15), ossia – tradotto in termini moderni – non riconosciamo altro sovrano e legislatore che il “popolo”, o meglio chi lo seduce, inganna e manovra contro Dio. Il Parlamento ha anche proclamato “non vogliamo che Costui regni su di noi!”, perché il Cristo “si è fatto chiamare Figlio di Dio” (Mt. 27, 7) al posto del Popolo (democraticamente) Eletto, ponendosi quindi sopra la sovranità popolare, pretendendo di reprimere le passioni sociali liberate dopo due millenni di “superstizione e tirannia”. Con una differenza, rispetto a quanto avvenuto durante il processo: mentre allora Pilato cedette per paura ammettendo che in tal modo permetteva un delitto, oggi i parlamentari sedicenti cristiani hanno osato votare liberamente una legge iniqua presentandocela come “parzialmente giusta” o “preventivamente migliore” rispetto a un’altra peggiore che rischiava di passare. Il povero Pilato non avrebbe potuto neanche immaginare simili sofismi per giustificare un tradimento della giustizia!

Con il proclama e con il rinnegamento che ripetono quelli della ribelle Sinagoga di allora, i rappresentanti ufficiali del popolo italiano hanno aggiunto una nuova spina alla derisoria e crudele corona già imposta sul capo del Redentore: una spina che Gli sarà concretamente inflitta dalla pubblica amministrazione quando dovrà applicare la legge Cirinnà. Questa ennesima spina non solo porta al culmine l’offesa osata, ma anche rischia di esaurire la pazienza di un Dio finora propenso a sopportare il ripudio e a rinviare la giusta punizione di un popolo ingrato, ribelle e apostata. E’ infatti certo che una colpa collettiva esige una punizione altrettanto collettiva di quel popolo che l’ha commessa, o che non ha saputo né voluto opporsi a quei suoi rappresentanti che l’hanno commessa.

Di questa nuova spina, anche la Conferenza Episcopale Italiana ne porta la responsabilità oggettiva. Invece d’impedire il varo di una legge iniqua come quella appena approvata, essa ha impegnato tempo, parole e scritti in battaglie secondarie o superflue o addirittura dannose. Non c’è da sperare che ora l’episcopato organizzi pubbliche preghiere e penitenze per riparare all’iniquità anticristiana e alla ignavia cristiana, visto che non ha fatto nulla per impedirla, anzi ha tentato di delegittimare quei movimenti cattolici che hanno almeno provato ad opporvisi. Su una Gerarchia come questa, che reputa la difesa della “biosfera” ben più importante di quella della sanità naturale e soprannaturale della famiglia, rischia di piombare la punizione preannunciata dalla Madonna nel “terzo segreto” di Fatima: una punizione forse poco misericordiosa, ma molto salutare.

20 commenti su “La spina aggiunta alla corona imposta sul capo di Cristo. Una conseguenza pregressa della legge Cirinnà sulle coppie di fatto – di Guido Vignelli”

  1. “Se si devono perdere voti per una battaglia giusta, bè, allora perdiamoli pure”; questo il commento di Renzi in TV alle proteste sollevate dall’approvazione della legge sulle unioni civili con il ricorso alla fiducia (alle quali si è associato pure mons. Galantino, ormai presentato come “il capo dei vescovi italiani”). Quindi possiamo ancora considerare Renzi cattolico ? devoto partecipante alla messa ? ma ci vuole proprio prendere in giro ? e sì che quando prese il timone del governo spervao quasi che rimanesse coerrente alla sua dichiarata fede cattolica, ma devo riconoscere che mi sbagliavo di grosso. Si dimostra ogni giorno di più come semplice “prestanome” dei poteri forti che tramano nell’ombra per distruggere la familgia, per violare l’innocenza dei fanciulli, per collaborare alla distruzione della civiltà dell’Europa, favorendo l’attuazione del cd piano Kalergi, cioè l’invasione islamica del vecchio continente. Evidentemente non pensa che “verrà un giorno” anche per lui.

  2. Ma a chi come me non ha mai votato o appoggiato o simpatizzato minimamente per coloro che hanno partorito questa legge e tutte le precedenti leggi inique ed anticattoliche, è sperabile che la punizione divina sia attenuata se non sospesa. Noi missini che colpa ne abbiamo di questo governo?

    1. Dio premia e castiga sulla terra le nazioni.
      Va da sé che vengono coinvolti anche gli innocenti; basti pensare alle vittime innocenti (bambini) delle guerre; è una conseguenza cosmica del male.
      Preghiamo e speriamo.

  3. Il patriarca Kirill, cioe’ il massimo esponente della chiesa ortodossa, esterno’ le sue preoccupazioni per il riconoscimento delle unioni gay aggiungendo come tutto cio’ rappresenti un segno apocalittico. Credo sia la stessa impressione che avvertono molti credenti. Nonostante le dichiarazioni congiunte a Cuba, temo che Bergoglio prima o poi pronunci parole di apprezzamento per le decisioni prese ieri in parlamento.

  4. Condivido in toto l’articolo.Premesso che non c’è più(forse non c’è mai stato)un partito cattolico che ci possa rappresentare,i cattolici che hanno votato il Pd risponderanno di fronte a Dio come risponderanno tanti ecclesiastici che non hanno alzato la loro voce di fronte a questa legge orrenda.Si sapeva bene che il Pd aveva in progetto la legge sulle unioni civili,ma ciò non importa perché le menti di questi cattolici sono ormai offuscate dall’ideologia del sociale e non da vera ed umile Fede.Penso anch’io che in un futuro non troppo lontano il Signore dirà il Suo Basta!Noi dobbiamo essere fedeli ed oltre alla preghiera incessante occorre essere veri testimoni ed in ogni occasione manifestare la Verità nella nostra vita quotidiana,con la parola e la vita in ogni ambiente dove ci troviamo ad operare, soprattutto nell’ambiente ecclesiale a costo di essere derisi e tacciati da integralisti… solo così sapremo affrontare ed aiutare ad affrontare la prova che ci attende… “ma chi persevererà sarà salvo”

  5. Osservando quanto viene da tempo propagandato nei vari programmi della TV di stato; dalle maggiori testate gionalistiche; dal Papa (chi sono io per giudicare?) e ora dalla legge, dovremmo riscrivere l’art. 1 della cosituzione: L’italia è una repubblica basata sulla PEDERASTIA.
    Tutto ciò con un governo di “cattolici”. Qualcuno avrà spiegato a Renzi, Boschi, Alfano, etc. etc. il significato di cosa vuol dire essere cattolici e soprattutto Cristiani?
    Il mio unioco conforto e quello do non averli mai votati questi spregevoli impostori. Edi non averne mai avuta neanche la tentazione, per grazia di Dio.

  6. ilfocohadaardere

    D’accordo su tutto tranne che la legge sulle unioni (in)civili sia espressione del “popolo italiano”. Questo Governo non è stato eletto né voluto dal popolo italiano. Se fossimo in una vera e reale democrazia, con una lege elettorale equa, questi parassiti e marionette manovrate dalla massoneria e dalla troika europea sarebbero spazzati via….ma abbiamo una legge elettorale che non consente di scegliere liberamente gli eletti. E non votiamo direttamente un premier.

  7. La buona battaglia, però, non è ancora persa. Ricordatevi che l’art. 73 della Costituzione prevede che le leggi debbano essere promulgate dal Presidente entro un mese dall’approvazione parlamentare. Ed il successivo art. 74 afferma che lo stesso Presidente potrebbe non firmare e rinviare il testo al parlamento. Non si potrebbe (per ipotesi teorica) tentare qualcosa su Mattarella? Per quanto cattocomunista, non credo che sia insensibile ad un movimento di ferma e seria pressione.

    1. Caro Alessandro,
      è vero che i miracoli esistono, ma pensare che Mattarella non firmi la legge è forse sperare troppo!
      E chi potrebbe fare pressione su di lui, in odore di massoneria?
      Il papa, che è forse peggiore?
      Purtroppo l’iniziativa dovrebbe essere popolare, cioè grandi manifestazioni e torbidi, vale a dire, solo a mero titolo di esempio: massaggiare parecchie teste di parlamentare con morbido randello di pioppo per liberarle dai cattivi pensieri.
      Ma non lo farà nessuno, perché agli italiani va bene così. Vulgus vult decipi ergo decipiatur!
      Pensi a quello che hanno fatto in tema di pensioni…

      1. Caro Michele, nessuno oggi crede ad un Mattarella cuor-di-leone; però se nessuno, ma proprio nessuno si muove, allora è inutile piangere. In un mese (questo è il termine costituzionale che citavo) voglio sperare che ci sia qualcuno meno pavido, meno asservito alle logiche del più lercio e perverso potere, che si muova. Diversamente è inutile sperare in un referendum, anche perchè è stato già detto (Gasparri) che esso verterebbe solo su alcuni articoli della legge Cirinnà, e non su tutta la norma nel suo complesso (immondo).

  8. Amici,
    non c’entra niente,ma perdonatemi per questo mio pensiero.
    Mi è venuto all’improvviso,ora.
    Pensavo che i diavoli fossero brutti,deformi,arrabbiati e puzzolenti!
    Mi sbagliavo..sono belli,giovani e sorridenti.
    Sono garbati ed educati.
    Profumano pure e incantano.
    Io,invece puzzo di lavoro,
    sono povera
    e stupida,
    arrabbiata sempre.
    Ma ci vedo!E credo in quello che,non capisco,ma sento.
    Buona giornata.
    e sto invecchiando.

  9. Se il Presidente fosse realmente cattolico e non catto – comunista, non ci sarebbe bisogno di alcuna pressione ( nemmeno di quella di un polpastrello del dito mignolo) per rigettare questa orrenda legge. Ma state tranquilli che non lo farà. Come quella sul divorzio e quella sull’aborto, anche questo altro deferente ossequio a satana sarà firmato da un presidente catto-comunista.

    1. Amici miei, ma ci rendiamo conto dell’attualità del dantesco “Ahi, serva Italia”(con tutto quel che segue…)? In questa stupenda Europa i cui “Padri fondatori sono araldi della pace e profeti dell’avvenire” ( discorso vdr premio Carlo Magno), presidenti del consiglio o della repubblica non contano un fico secco: sono solo marionette al servizio dei grandi manovratori. Devono obbedire e basta. Figuriamoci se l’invisibile Mattarella potrebbe non firmare o lo scoutino non esultare per la “frocio-legge” (così ben definita da Paolo Deotto)! Stanno dove stanno perché non se ne sono trovati altri più amanti della poltrona e più ambiziosi di loro e con una faccia come la loro. Poco gliene importa di fare la figura dei pupazzi. Ma scherziamo? Un coraggio così non è mica da tutti!

      1. Cara Tonietta, come scrivevo in precedenza (veda il mio scambio con Michele Begin, poche righe sopra queste), solo Mattarella (che in effetti non è certo un cuor-di-leone) può respingere la legge al Parlamento, avendo i poteri costituzionali per farlo (artt. 73-74 Costituzione). Diversamente è inutile sperare in un referendum; innanzitutto perchè il popolo italiano è ormai un “bell’addormentato”, e poi perchè il referendum sarebbe indetto solo per l’eventuale cancellazione di alcune norme della Cirinnà, lasciando intatta l’impostazione (immonda) di questa (immonda) legge.

  10. Stefano Mulliri

    Caro camerata, credevo di essere l’ unico residuato del vecchio, m.s.i. ma credo ,che ora sia più bello , stare e soffrire sul getzemani con NOSTRO SIGNORE , anche perchè , vedi oggi è 13 maggio e questa data a me dice tanto, e lo dice anche a chi fa finta di niente , vedi Galantino , e tutti quelli come lui.
    Credimi, l’ultima parola , non è la loro , ma di COLUI che è il vero padrone del mondo , e di tutto.

    Sia lodato Gesù Cristo.

  11. Alessandro, mattarella?
    chi? quella mummia imbalsamata, che si fa i fatti suoi al calduccio e ben stipendiato, mamma mia quanti soldi prende al mese quello là!!!!!!!!!!!!!!
    Ma l’avete sentito( quelle rare volte che gli dicono di aprire bocca)? fa venire sonno nella migliore delle ipotesi, parla come un robot ed di una tristezza indicibile!
    Cosa volete che gli importi della legge Cirinnà…
    nelle vene a quello gli scorre l’acqua…cadavere che cammina.
    e comunque se mattarella è cattolico… io sono un’ astronauta

    1. Cara Vittoria, lo so bene che su Mattarella si può fare poco affidamento; non è un cuor-di-leone, ed è stato messo lì apposta perchè non dia fastidio. Però non tentare nulla è un errore grave; vorrebbe dire lasciare mano libera a Belzebub.Renzi ed alla sua degna consorte Lilth.Cirinnà di spadroneggiare. Essere cattolici vuol dire ribellarsi al male, anche quando vuole sedurre il mondo, assumendo la forma di “diritti inviolabili della personalità”.

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