L’altra faccia della Amoris laetitia: l’educazione sessuale e di genere obbligatorie anche per la chiesa  –  di Elisabetta Frezza

“Chi invece scandalizza anche uno solo di questi piccoli che credono in me, sarebbe meglio per lui che gli fosse appesa al collo una macina girata da asino, e fosse gettato negli abissi del mare” (Mt 18, 6)

È trascorso quasi un mese dalla uscita dell’Amoris Laetitia, ma nessuno pare essersi accorto che, oltre alla eucarestia per tutti, essa contiene dell’altro, sparpagliato nella piena di parole mondane capace di travolgere in unica soluzione l’edificio millenario della sapienza cristiana in tema di vita, famiglia, educazione.

di Elisabetta Frezza

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zzzzppkLa strada era già tracciata dall’Evangelii Gaudium e poi illuminata dai documenti sinodali per la parte in cui – forzando senza troppi scrupoli volontà umori e maggioranze, a tacer della dottrina – essi dovevano dettare le istruzioni per la chiesa a venire, oltre che ratificare extravaganze già in atto nel nome della misericordia a senso unico. Tutto, dunque, era già stabilito e anche – a chi aveva orecchie per intendere – già preannunciato. Nelle parole, e nei fatti.

Ma ora quei “semi di grazia”, gettati qua e là nel mare magnum di una produzione ipertrofica fatta apposta per annegare i naviganti, sono presentati al pubblico in più avanzata fase di maturazione. Sono sbocciati, quei semi, alla luce della letizia dell’amore, dove l’amore è talmente prorompente da prodursi in un nuovo fatidico “sì” della chiesa in (libera) uscita: il “Sì all’educazione sessuale”. Papale papale, così si intitola un paragrafo dell’ultima esortazione apostolica, nel capitolo dedicato al “Rafforzare l’educazione dei figli” senza ulteriore specificazione, nel senso che nulla si dice quanto alla loro generazione in un tempo in cui l’industria manifatturiera degli esseri umani gode di espansione incontrollata a dispetto di ogni crisi e a beneficio di ogni committente; nel senso che l’uomo creatore di se stesso, e dio di se stesso, non turba il sonno della chiesa dimentica del suo Dio, creatore e giudice.

Era ancora in corso il sinodo straordinario del 2014 quando il cardinale George Pell, prima di essere disinnescato da artificieri misericordiosi e ricondotto al silenzio per il bene della neochiesa, affermava che la questione della comunione ai divorziati risposati non era che uno “stalking horse”, cioè uno specchietto per le allodole, un bersaglio enfatizzato per distrarre l’attenzione dall’obiettivo vero. Che, a suo dire, erano le unioni civili e omosessuali.

http://www.catholicherald.co.uk/news/2014/10/17/cardinal-pell-communion-for-divorced-and-remarried-not-majority-position/.

L’obiettivo vero, in realtà, andava oltre quello individuato da Pell quasi due anni fa. Gli accadimenti successivi, in travolgente accelerazione dissolutoria, hanno spalancato scenari sempre più apocalittici. E tuttavia, pur non prevedendo l’ancóra imprevedibile, il cardinale ha avuto il merito e il coraggio di portare alla luce la tattica utilizzata dalla regia eversiva: la quaestio dei divorziati risposati, con le sue indubbie, enormi, implicazioni sulla legge divina dei sacramenti, era annunciato, pompato, strombazzato come babau sinodale in faccia ai nostalgici della dottrina di sempre, allo scopo di nascondere sommovimenti più profondi e radicali. La sagoma di Kasper, tedoforo della comunione allargata, esposta fin dal primo Angelus e poi dal palcoscenico del Concistoro Straordinario, attirava l’attenzione di tutti e lasciava libera la mano di altri per tessere altre trame secondo disegni assai più ambiziosi.

Ecco dunque l’esortazione. Dopo digressioni di psicologismo d’accatto incrociate con lezioni di galateo caricaturale, massime di baci Perugina alternate a ritornelli ad effetto speciale e a senso zero, tipo che il tempo è superiore allo spazio; dopo il manifesto erotico in cui, messo da parte ogni freno inibitorio, il piacere trova la sua consacrazione magisteriale, e bando a pudicizie fuori moda; dopo parole parole e parole tratte dal gergo del secolo per abbassarsi meglio alle sue perversioni e contribuire con forza alla normalizzazione di esse; dopo tutto questo e molto altro, al povero lettore superstite è dato imbattersi nei passaggi che affrontano l’insidia del momento, ovvero quella diavoleria che, camuffata dietro le formule di ordinanza e sintetizzata sotto il nome di gender, sta dilagando ovunque e provocando disastri irreparabili sulle nuove generazioni perché, con scientifica pervicacia, sa rapinare ai piccoli l’evidenza delle cose, il senso della realtà e il patrimonio sacro della loro innocenza. Il fungo dell’indifferentismo sessuale, coltivato da decenni sottotraccia dalle truppe femministe e omosessualiste congiunte da vincolo indissolubile, e spuntato fuori all’improvviso davanti agli occhi appannati della gente normale, è spiegato in sintesi mirabile nel numero 286 della esortazione. La quale però, lungi dall’additarlo come velenoso, ne raccomanda l’uso e il consumo.

Incistato nella Amoris Laetitia si scova un vero e proprio inno al gender, che incide col piano regolatore omosessualista e – per relationem – antinatalista globale (l’enciclica dedicata allo sviluppo sostenibile completa il quadro di riferimento).

Non si tratta di generica apertura. No. Si tratta di un programma esplicito e impositivo, e formulato da chi se ne intende perché, a possedere grammatica e sintassi della neolingua, ci si accorge che contiene tutti i tòpoi della propaganda genderista.

C’è l’inchino deferente alla psicologia militante (“i contributi preziosi della psicologia e delle scienze dell’educazione”, “tenuto conto del progresso della psicologia, della pedagogia e della didattica”), ai cui “esperti” titolati la chiesa consegna definitivamente i suoi figli; sullo sfondo, aleggia l’immagine del DSM 5, bibbia della psichiatria mondiale, che consacra l’omosessualità come normale orientamento sessuale e apre la finestra overtoniana sulla pedofilia. C’è il regolamento del gioco del rispetto, veicolo principe dell’indifferentismo sessuale a uso scolastico. C’è la lotta agli stereotipi di genere, parola d’ordine universale, esemplificata dalla casistica luogocomunista per cui, se il maschio non deve sentirsi sminuito a spazzare il pavimento e di mestiere può fare il ballerino, la femmina non deve trovare ostacoli alla carriera manageriale per retaggi culturali che la vogliono imprigionata nella camicia di forza dei ruoli materni e famigliari. C’è il gender fluid, perché, se il femminile e il maschile “non sono qualcosa di rigido”, per il principio di non contraddizione non ancora ufficialmente abrogato, vuol dire che sono qualcosa di flessibile.

In poche parole, c’è tutto. Il repertorio promozionale della nuova etica universale, confezionata dall’uomo autodeterminato per sostituire la legge naturale e reinventarsi a immagine e somiglianza di se stesso, è squadernato alla luce del sole nel testo della nuova esortazione apostolica e offre teorizzazione postuma alla ricca collezione di cartoline papali con gay, lesbiche, trans accoppiati o non, arricchita in questi giorni di supporto audiovisivo di propaganda femminista (https://youtu.be/B-m0HMQkXQo), affinché il piano di distruzione della famiglia sia davvero completo e a percezione multisensoriale.

Sappiamo ormai quale sia la funzione di quell’espediente para-filosofico e pseudo-culturale che passa sotto il nome di gender. È la svirilizzazione dell’uomo e il correlativo sradicamento della donna dalla propria vocazione di moglie e madre, è la diffusione dell’omosessualismo e di tutte le sue varianti come pratiche normali e addirittura virtuose. L’eclissi identitaria permette di fare piazza pulita di tutti i residui anticorpi di una società già debilitata da un pensiero malato e autodistruttivo coltivato nel suo seno da decenni e, quindi, di annichilire la sua fecondità, di annientare la sua vitalità, insieme alla sua storia alla sua tradizione alle sue radici. Di aspirare la sua anima.

Sappiamo ormai, anche, che la c.d. educazione sessuale è stata concepita e imposta dalla centrale di comando sovranazionale al medesimo scopo dissolutorio. L’erotizzazione precoce è teorizzata a chiare lettere insieme alla familiarizzazione col fenomeno omosessuale e in funzione di questo. Occorre infatti disinibire i fanciulli, liberarli da ogni remora di ordine morale, renderli preda dei propri istinti elevando il sesso a orizzonte primario e onnicomprensivo dell’esistenza umana, sì che ogni tendenza e ogni comportamento sessuale possano diventare per tutti ugualmente buoni.

Educare obbligatoriamente i bambini alla sessualità”, si legge nelle dichiarazioni di intenti degli organismi attivi dagli anni Sessanta sul fronte del controllo delle nascite (Planned Parenthood, Siecus, OMS, documenti delle conferenze internazionali). La relazione Rodriguez dello scorso settembre, che offre un panorama esauriente e aggiornato di ciò che l’Europa vuole da noi, nei numeri da 28 a 30 chiede agli Stati membri di rendere obbligatoria la diffusione dei programmi “globali” di educazione sessuale e relazionale in tutte le scuole primarie e secondarie.

È evidente, dunque, come l’educazione sessuale nasca da un germe deviato, e ciò dimostra quanto sia illusorio se non capzioso far credere di potersi innestare sulla sua malapianta per imprimere ad essa una direzione altra, pretesamente sana. Appiccicare l’etichetta sbiadita di cattolico a qualcosa che nasce da intenti rivoluzionari e confligge intrinsecamente proprio coi principi dell’etica naturale e cristiana è un’altra tra le tante mosse truffaldine, e particolarmente grave ratione materiae, con cui la mimesi pastorale col mondo in decomposizione punta a scardinare l’ordine che ci è dato per il nostro bene.

Nella formazione di un individuo, tanto più se piccolo e indifeso, c’è una sfera che deve rimanere al riparo dalla intrusione di soggetti estranei, da manipolazioni arbitrarie e da qualsiasi omologazione forzata secondo i criteri stabiliti dal potere di turno e applicati dai suoi solerti funzionari. È la sfera, inviolabile, che riguarda la sua spiritualità, la sua intimità e sensibilità, il suo pudore.

Lo Stato etico penetra la vita intima dei suoi sudditi per sovvertirne i criteri naturali di comportamento, manipolando le coscienze ed espropriando la loro libertà insieme alla libertà educativa della famiglia. La neochiesa etica, sposando lo stesso sistema ideologico, gli fa da volano universale.

Quindi, il piano eversivo del padrone del mondo – dispiegato nel tempo attraverso l’azione strisciante e pervasiva della propaganda fino al traguardo della demonizzazione dei dissenzienti dal pensiero unico – si completa aggredendo alla radice. L’educazione fa parte del progetto egemonico e serve ad accaparrarsi il futuro. La penetrazione della ideologia nella scuola e nei luoghi di educazione della gioventù segna la tappa finale della campagna di conquista, quella destinata ad assorbire tutto il resto: quella cui, nel disegno diabolico, nessuno deve sfuggire.

In un carteggio dell’Alta Vendita tra il carbonaro Nubius e il Fratello tripuntato Volpe, datato 1824 e reso pubblico per volontà di papa Pio IX, si legge: «Il cattolicesimo, meno ancora della monarchia, non teme la punta di un pugnale ben affilato; ma queste due basi dell’ordine sociale possono cadere sotto il peso della corruzione.[…] Tertulliano diceva con ragione che il sangue dei martiri è il seme dei cristiani.[…]Non facciamo dunque dei martiri, ma rendiamo popolare il vizio nelle moltitudini. Occorre che lo respirino con i cinque sensi, che lo bevano, che ne siano sature. Fate dei cuori viziosi e voi non avrete più cattolici […]. Ma perché sia profonda, tenace e generale, la corruzione delle idee deve cominciare fin dalla fanciullezza, nell’educazione. Schiacciate il nemico, qualunque esso sia, dicevano le istruzioni, ma soprattutto, schiacciatelo quando è ancora nell’uovo. Alla gioventù infatti bisogna mirare: bisogna sedurre i giovani, attirarli, senza che se accorgano. Andate alla gioventù e, se è possibile, fin dall’infanzia».

Le stesse istruzioni dell’Alta Vendita citate da Nubius dicevano anche: «Noi dobbiamo giungere al trionfo dell’idea rivoluzionaria tramite un Papa» e ancora: «Ciò che noi dobbiamo chiedere ed attendere, come i giudei attendono il Messia, è un Papa secondo i nostri bisogni».

Il combinato disposto di questi documenti storici, letto alla luce delle ultime novità ecclesiali, può lasciare impietriti e persino sgomenti. Le trame sovversive dei nemici di Dio e dell’ordine naturale, cultori della propria onnipotenza necrofila in nome dell’ideale rivoluzionario, paiono avere trionfato. L’obiettivo di infiltrare i gangli vitali delle strutture educative, Nubius lo ha già raggiunto, senza tema di smentita. Lo ha raggiunto nei fatti, e basta vedere cosa viene insegnato a creature totalmente indifese nelle scuole di ogni ordine e grado, lo ha raggiunto in diritto perché ha ottenuto la copertura della legge, tanto iniqua quanto totalitaria; ma lo ha raggiunto persino conquistandosi la benedizione ecclesiale con sigillo apostolico.

Quali che siano le conseguenze che ciascuno voglia trarre dal panorama tracciato, la cosa certa è che il documento papale produrrà ben presto effetti devastanti – di fatto lo sta già facendo – nel circuito degli ambienti osservanti che si professano cattolici. L’ordine diramato è chiaro, e la sua perentorietà discende in linea retta dalla prepotenza invincibile degli occhiuti organismi sovranazionali preposti a vegliare sul benessere materiale e morale dell’intero orbe terracqueo in cui il fu cattolicesimo è dissolto.

La prudenza connivente dei chierici organici al sistema, ligi alle direttive episcopali, e dei funzionari d’apparato, di fronte all’ondata inarrestabile di follia istituzionale riversata sui bambini, lasciava intendere già da tempo qual era la direzione imboccata. Ma adesso l’abbandono dell’infanzia e delle famiglie che la vogliono difendere dai colpi delle armate della dissoluzione è messo nero su bianco nel magistero papale. La chiesa pervertita e invertita ha ora il suo manifesto.

Non per nulla il boy scout di governo, impreparato in geografia italo-elvetica ma non privo di fiuto da animale politico, ha già provveduto a presentare i propri ossequi alle gerarchie al potere cooptando nella accolita dei suoi più stretti collaboratori il “teologo, quasi prete e gay” bolognese Benedetto Zacchiroli. Lungi dall’essere uno schiaffo, il suo, è un astuto suggello alla corrispondenza di sensi, mai tanto laetamente amorosi, tra Palazzo Chigi e Santa Marta. Come un mazzo di rose rosse.

L’allineamento è compiuto. E Roma espugnata.

32 commenti su “L’altra faccia della Amoris laetitia: l’educazione sessuale e di genere obbligatorie anche per la chiesa  –  di Elisabetta Frezza”

  1. Pietro Montevecchio

    Concordo su tutto. Ma non sottovaluterei un dato: questi vecovoni piegati a squadra dinanzi agli stalloni di Caligola sono già avanti con gli anni. E per legge naturale non dureranno molto. Esiste, di contro, un minoritario, ma agguerrito clero di trentenni che della chiesa ha conosciuto solo Giovanni Paolo II e benedetto XVI. Saranno impreparati, saranno sgarrupati, ma sono un futuro migliore di questo presente di sessantottini infoiati.

    1. Beato te, Pietro, che sei così fiducioso. Io invece sono completamente sfiduciato perché tutti i sacerdoti che conosco, forse sono troppo pochi, ma sono peggiori dei loro predecessori che vanno in esaurimento. Del resto non potrebbe essere diversamente visto che questi giovani sono stati formati/sformati da quelli là. E’ vero che “il Regno” è di Dio e Lui solo sa come e quando provvedere, ma da un punto di vista umano (certamente, molto limitato!) la situazione è davvero drammatica, e mi sembra in continuo peggioramento!

  2. “L’allineamento è compiuto. E Roma espugnata.” : “ma il signore aveva altri progetti”,ricorda, dottoressa Elisabetta, le parole di Katharina Emmerick? Satana potrà anche conquistare tutti i centri di comando del mondo, civili e religiosi, ma non avrà l’ultima parola, non la spunterà contro NSGC. Faranno tutti un bratta, bvruttissima fine, questi signori oggi al comando, questi massoni, questi filopervertitori, questi distruttori della famiglia e dell’infanzia innocente. Altro che macine al collo ! Ricorda una notizia apparsa anni fa, di un ingegnere che faceva ricerche geologiche in Siberia, a grande profondità, nel periodo del comunismo sovietico : ad un certo momento sentì urla staianti, laceranti (forse anche imprecazioni, bestemmie) provenire dalle profondità della terra. L’ingegnerre narrava che, pur essendo egli ateo e comunista, ne fu talmente atterrito che interruppe i lavori. Cosa ne penserà Bergoglio, che afferma che Dio non condanna per sempre ?

    1. Caro Catholicus, sono d’accordo con lei. Pur essendo costernati di fronte a tutto ciò che di male vorticosamente sta avvenendo, in quegli “altri progetti” dobbiamo confidare e aggrapparci a questa speranza che io configurò nel soccorso della Madonna. Dunque, santo rosario, specialmente in questo mese di maggio, organizzato insieme anche nelle case con rose, fiori e suppliche a Lei che tutto può, affinché abbia di noi pietà.

  3. Cara Frezza, che il papa odori di zolfo ce ne siamo accorti e che dietro alla AL si nascondesse questo inganno qualcuno di noi lo sospettava già….
    Ahimè le parole della Vergine a Fatima: “molti saranno ingannati e si perderanno”. Lei sta gridando nel deserto. Temo sia necessario l’intervento di Dio.

  4. Non bisogna leggere in un documento papale piu’ di quanto vi sia scritto, anche se AL sembra fatto apposta per questo. Certo e’ che la similitudine tra la pseudochiesa e un’ Europa filomassonica e’ sempre piu’ stringente. Bergoglio, come ho gia’ espresso altre volte, e’ da respingere al mittente perche’ essenzialmente politico nella misura tale da compromettere il suo stesso mandato. Siamo ben lontani ormai da papi come Pio VII, che nel respingere ogni compromesso affermava le ragioni della Chiesa: “non possiamo, non dobbiamo, non vogliamo”. Quanto poi dice Elisabetta Frezza riguardo a una contiguita’ tra moti ottocenteschi e idea di papato, era gia’ emerso nella rivoluzione francese quando si arrivo’ a prefigurare, senza troppi preamboli, l’inutilita’ del papato alla luce della neochiesa controllata dal governo. Ed e’ questa la direzione che ha preso Bergoglio.

    1. Cara Claudia, questo dimostra la MALAFEDE di Bergoglio e come devono essere considerati il suo psedo-magistero e la sua pastorale anti-cattolica!
      Per lui non conta la Verità, conta il “riuscire a farla franca”…e la pavidità dei prelati gioca a suo favore!
      Ma dovrà presentarsi anche lui al Giudizio di Dio!

  5. Cesaremaria Glori

    L’accelerazione cui si accenna all’inizio di questo preciso intervento dell’avvocato Elisabetta Frezza, comincia, se non andiamo errati, proprio con l’insediamento al soglio pontificio di Papa Bergoglio. Prima di questo evento si parlava di gender et similia soltanto a livello elitario ma non se ne faceva ancora una bandiera sia in sede globalistica che europea. Dopo l’elezione di Bergoglio i Media, le istituzioni onusiane ed europee hanno iniziato a spingere sull’acceleratore con grande giubilo delle suffragette italiote e dei loro impacciati ed ipocriti compagni di partito o di schieramento anticristiano in senso lato. Se il Concilio CVII si poté paragonare all’apertura del vaso di Pandora che dette la stura ad ogni vento di trasgressione e di libera uscita dai rigori ( che hanno tenuto per più di un millennio e mezzo) della disciplina antica, l’elezione di Bergoglio è coincisa con l’accelerazione dello scardinamento della civiltà giudaico/romana mediata dal Cristianesimo che maturò da…

  6. Cristiano Lugli

    Ottima sintesi, che non lascia spazio ad ulteriori rettifiche. È una tela tessuta pian piano, che porta la firma di tutti i partorienti ( e partoriti ) della collegialità vaticansecondista. Bergoglio è semplicemente l’ultima grande maturazione del frutto. Una chiesa che parla di erotismo e di educazione sessuale non può che essere accondiscendente con un visione di mondo tanto perversa quanto anticristica.
    Grazie Elisabetta!

  7. Cosa aggiungere ad una analisi tristemente perfetta. Il perito chimico = Bergoglio, jn un colpo solo ha fatto un concentrato di eresie e di aberrazioni, che con la chiesa Cattolica e il suo Magistero nkn c’entrano niente. L’amoris laetitia , è il top (per il momento) dei documenti diabolici, non vedere in esso l’opera diabolica è da pervertiti spirituali.

  8. Mi appello a tutti coloro che hanno figli: difendiamoli a qualunque costo. Se questi diavoli intaccano il cuore dei piccoli, e’ finita. Attenzione, amici! Questa potrebbe essere la battaglia decisiva per la Cristianità.

  9. BRAVA Dr.ssa Frezza,
    come non essere d’accordo con il suo splendido articolo!…
    Il (gravissimo) peccato contro l’infanzia violata, grida “vendetta” al cospetto di Dio.
    Infatti è l’unico peccato che Dio NON perdona, quindi sarebbe meglio (questo consiglia Gesù) per colui che si macchia di tale aberrazione che si appendesse una macina al collo per poi gettarsi in mare! e crepare!!!!!!!!!!
    Bergoglio le sa queste cose?! forse sì, ma…c’è la Misericordia ( in tutte le salse) per tutti.
    Povero illuso.

    1. No Carissima Vittoria, la misericordia (secondo il verbo della chiesa conciliare) è per tutti, meno che per i CATTOLICI VERI. Quelli sono brutti e cattivi. Ricordate l’episodio riportato in questo sito del Dr. Deotto, della fuga di “Bach, Beethoven, Mozart, ecc”, per aver chiesto una S. Messa con il Rito Tridentino?

    2. Cara Vittoria, ormai credo proprio che Bergoglio sia in aperta mala fede, cioè consapevole del fatto di spingere le anime verso l’inferno, come ha fatto recentemente con Pannella, in occasione del suo compleanno. Poveretto, forse non si rende conto che così si prenota un posto anche lui, in quel luogo dove c’è “dolore e stridor di denti”. Dev’essere proprio incavolato forte con Cristo e il Cattolicesimo per comportarsi così, lui sì che ha bisogno di misericordia, ma anche di una salutare “caduta da cavallo”, alla maniera di Paolo di Tarso.

      1. Caro Catholicus, concordo al 100% con Te sul fatto della malafede ma non sono sicuro che Bergoglio creda all’esistenza (o almeno all’eternità) dell’Inferno!
        E’ probabile che, come gli ortodossi, ritenga che dall’inferno prima o poi si possa uscire!

        1. Caro Catholicus,Bergoglio spinge le persone a cadere in peccato mortale poichè questo è il compito che gli è stato assegnato da satana.Infatti Bergoglio è un massone ed i massoni al 33° grado sono consacrati segretamente al demonio.In cambio del potere e del denaro che satana fornisce ai massoni,vuole le loro anime e nel caso del “papa”
          ha anche il compito di portargli più anime che può,poichè il diavolo ci tiene tanto a riempire il suo inferno.
          Questo era il terzo spaventoso segreto di Fatima mai rivelato:che satana sarebbe riuscito ad insediarsi al vertice della chiesa cattolica.Paolo VI aveva detto che il fumo di satana era penetrato già allora nella chiesa,adesso siamo arrivati al massimo:il “papa” non rappresenta più Dio ma satana;questo obiettivo era stato prefissato dalla massoneria fin dal 1800:arrivare ai vertici della chiesa per distruggere il cattolicesimo dall’interno.
          A poco a poco ci sono riusciti infiltrando i massoni nei seminari che poi sono diventati vescovi e cardinali.

      2. Ottima idea quella della caduta da cavallo per Bergoglio , Catholicus. Il problema della chiesa oggi e’ che andrebbero comprate decine di migliaia di cavalli perché il numero dei ‘ Sauli ‘ e’ oggettivamente fuori controllo .

  10. Silvia Elena Masetti

    Nel 1968 nascerebbe Amoris laetitia , pari passo con il Capitalismo. Circa il 1971, pistola sulla tempia : svincolo del dollaro dall’oro. Si doveva togliere il salario alla forza lavoro per far combaciare la tecnologia con il plusvalore, ma pagare meno la gente al lavoro. Quindi meno nascite, per arrivare all’odierno Tanatocapitalismo. Se il consumo è sostenuto dal Credito, non resta che l’accumulo dal saccheggio, nullo investimento produttivo, zero guadagno , per crescita zero. Cosa resta? La Natura ( regolamento Laudato sii..) ciò che un essere può fare per conservare la Vita ( regolamento Amoris..) perchè la Crescita oggi è Mercato : il gioco dei bimbi, il sole, l’aria, la gente, l’amicizia, un’agonia che procura dolore e morte. Tutto funziona mafiosamente!

  11. don MUGUREL DOREL PUIA

    Forse la Roma di sopra, la roma esibizionista … ma Lei, stimatissima dottoressa Elisabetta – che con i suoi articoli conferma il suo forte e bel nome cattolico di ELISABETTA – è GìA UNA CELLULA VACCINATA DEL GERME DELLA VITTORIA DELLA VERA E SANTA ROMA CATTOLICA E PETRINA E MARIANA OBBLIGATA ORA ALLE CATACOMBE MA DOMANI … Statemi nella Pace di Cristo che ha gìa provveduto celebrando un paradosso inespugnabile in mezzo a questi nemici – sotto il loro naso, nel loro immondo e digenerato ventre – che gli sventrerà all’improviso; GLI RODE GìA DAL DI DENTRO MA NON SANO COSA C’è … Il fatto che hanno precipitato tutte queste azioni nella Cattolica è GìA UN SEGNO CHE SONO STATI SCOPERTI IN TEMPO UTILE! Era programmata un’azione latente, incubante della Cattolica più a lungo ma… SORPRESA CELESTE!
    Viva Cristo Rè, Maria la Regina e Roma Cattolica Sua Santa Figlia!
    don +germoglio dell’Imm.Euc.C. di M. S.ssma Regina

  12. Per Luciano: è vero la Misericordia (secondo la scuola di Bergoglio) è applicabile “solo” ai detrattori della Santa Chiesa Cattolica, Apostolica Romana!
    Ma sappiamo bene che davanti a Dio, le parole del vescovo di RM valgono zero assoluto.
    Per Catholicus: d’accordissimo su tuo intervento, non altro da aggiungere, se non riaffermare che questo papa, noi cattolici “veri”,fedeli alla parola del Signore ,NON LO VOGLIAMOOOOOOOO

  13. Se va avanti così, coloro che si ritengono veri cattolici devono crearsi una chiesa per conto loro dando luogo ad uno scisma e se è necessario eleggere i fedeli più preparati come preti e vescovi. Giuro che quando avrò sentore del primo matrimonio gay celebrato in una chiesa cattolica, che prima o poi accadrà non verrò più a messa.

  14. Credo che vada qui ricordata la cattolica americana Randy Engel , si puo’ dire un’ altra ‘ profetessa di sventura ‘ che gia’ da meta’ anni ’80 denuncio’ in modo esplicito l’ infiltrazione della ‘ cultura ‘ gay-friendly ‘ ,dell’ omosessualita’ attiva e della efebofilia tra i sacerdoti ed i vescovi degli Stati Uniti . Il suoi libri ‘ The rite of sodomy ‘ e ‘ Sex education – the final plague ‘ ( 1989 ! ) sono diventati ora dei classici , ma da allora venne ostracizzata non solo dalla gerarchia ecclesiastica U.S.A. ma anche dagli stessi cattolici ‘ conservatori ‘ , che denunciarono i suoi libri come ‘ altamente sensazionalistici ‘ . Se invece di renderla una pariah agli occhi degli ‘ intellettuali ‘ americani l’ avessero ascoltata , la chiesa cattolica in America si sarebbe risparmiata il fallimento economico ( in tribunale ) di diverse diocesi per centinaia di milioni di dollari causato dai ricatti di ‘ malintenzionati ‘ e dalle cause legali fattele dalle vittime di abusi.

    1. Splendido commento, caro Alessio: la verità fa paura a moltissimi ed è apertamente rifiutata da moltissimi altri!
      Oltre a ciò, anche parecchi di coloro che la accettano hanno paura di dirla (o di dirla fino in fondo), per rispetto umano, falsa prudenza, paura, falsa obbedienza o convenienza!

  15. Grazie a Elisabetta Frezza per questa relazione densissima e lucidissima.
    La competenza in materia le permette di radiografare nitidamente l’apostasia manifesta del firmatario del documento.
    Apostasia in mala fede, non eresia (cosa che potrebbe essere inconsapevole).

    I tempi impongono una cruda chiarezza di scelte, che mi fa tremare i polsi.
    Da un lato occorre guardarsi dal settarismo di percepirsi “i soli veri cattolici”, dall’altro non si può neppure vivere come niente fosse nella nostra parrocchia, pur convinti che i pastori siano pavidi e traditori: saremmo simili ai “marranos”, minati da una doppiezza radicale.
    Per come la vedo io, bisognerà sollecitare i pastori ad uscire allo scoperto e a confessare la vera fede, non perché lo chiediamo “noi che siamo i perfetti”, ma appunto perché siamo imperfetti, bisognosi di cura. Senza studi teologici, ma non senza sensus fidei.
    Se ci verrà tappata la bocca con falsi argomenti, pazienza, passeremo ad un altro pastore, ma avremo la coscienza a…

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