L’attivista Volker Beck e l’omicida Marco Prato uniti dal medesimo stile di vita gay – di Rodolfo de Mattei

Il politico omosessualista Volker Beck e l’omicida gay Marco Prato all’apparenza distanti sono, nella realtà, accomunati dal deleterio e perverso stile di vita gay.

di Rodolfo de Mattei

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zzzz2kltIl 1° marzo 2016, Volker Beck, il più noto attivista per i diritti LGBT dellaGermania è stato arrestato dalla polizia di Berlino, mentre lasciava l’appartamento di uno spacciatore sotto osservazione, con addosso 0,6 g di Crystal Meth. In seguito al fermo, Beck si è dimesso da tutte le sue funzioni politiche, tranne il suo mandato al Bundestag dove ha preferito mettersi temporaneamente in congedo per malattia al fine di non rinunciare al cospicuo reddito e nella tacita speranza che nel frattempo l’attenzione dell’opinione pubblica si distragga su qualche altra vicenda, permettendogli così di riprendere il suo posto senza troppo clamore.

La vicenda ha suscitato scalpore in Germania, in quanto Beck, rappresentante del partito  “Alleanza ’90/I Verdi” nel parlamento tedesco,è da sempre in prima linea nella promozione dell’agenda gender tra i giovanissimi, decantando la normalità e la bontà dello stile di vita gay. Secondo il politico tedesco:  “i gay sono come tutti gli altri, solo con un diverso orientamento sessuale”, e, per questo, i bambini, fin dai banchi di scuola, dovrebbero essere educati a pensare che “essere gay è normale”. Beck è promotore di un vero e proprio indottrinamento sociale, volto a creare ad arte e promuovere una distorta ed accattivante immagine dello stile di vita gay, ben lontana da quella che è la drammatica e disgustosa realtà.

L’”Osservatorio Gender” aveva denunciato lo scorso 6 novembre 2015 l’allarme “chemsex”, inteso come mix micidiale di droghe e sesso, lanciato dal “British Medical Journal” che aveva addirittura parlato di “priorità di salute pubblica”. Il vocabolo “chemsex”, neologismo che unisce le parole chemical e sex, è stato infatti introdotto nel Regno Unito per descrivere il sesso praticato, soprattutto in ambito omosessuale, sotto gli effetti della droga, al fine di migliorare le performance. In pratica, questa forma di “sesso estremo” consiste nell’assunzione di droghe come mefedrone, ghb e cristalli di anfetamina (le stesse di cui è stato trovato in possesso Beck), in maniera da poter, da un lato, lenire eventuali dolori dovuti a comportamenti contro natura e, dall’altro, sopportare interminabili orge sessuali che possono durare ore o addirittura giorni.L’arresto di Beck, in possesso della Cystal Meth, droga potentissima dagli effetti devastanti, ha fatto tornare di attualità il tema del “chemsex” che nell’ultima settimana ha riempito le pagine dei maggiori quotidiani tedeschi

Ma l’argomento “chemsex”, in questi stessi giorni, è divenuto noto ed è sulle prime pagine anche di tutti i siti web e quotidiani italiani. La vicenda di Beck arriva infatti sui giornali negli stessi giorni in cui, Roma e tutta l’Italia, è sconvolta dall’agghiacciante omicidio del “ragazzo di vita” Luca Varani, barbaramente sgozzato nel mezzo di un orgia omosessuale a base di fiumi di alcool e cocaina.

Gay dichiarato è Marco Prato uno dei due aguzzini, noto negli ambientiomosex con il soprannome della “lesbica con la parrucca”. Pratocome riporta “Il Giornale”: “è convinto di essere la reincarnazione della cantante francese Dalida, dopo un’infanzia e un’adolescenza agiata in cui veniva preso in giro per la sua omosessualità e per il suo sovrappeso”. Il killer era molto noto nella movida omosessuale sia come organizzatore che comefrequentatore di eventi gay, luoghi ideali per adescare giovani prede.Come organizzatore era conosciuto per l’aperitivo “AhPerò”, un appuntamento fisso della domenica per il pubblico gay che si svolgeva  in un locale di Colle Oppio. Come frequentatorePrato, assieme al suo compagno di mattanza, Manuel Foffo, è stato visto più volte in quello che sul web viene definito “primo e unico club transgender d’Italia”, a due passi da piazza Re a Roma, noto come il “fast food del sesso”. A raccontarlo è stato Marco Pasqua per “Il Messaggero“: “Un piccolo porticino, defilato tra due palazzi. ben conosciuto, sopratutto da chi cerca serata di sballo e prestazioni “anomale”. Tre settimane fa, anche Marco Prato, uno dei killer di Luca Varani, è stato visto in questo locale”.

“L’ingresso, scrive sempre Pasqua, costa 35 euro e bisogna fare una tessera. Chi scende le scale di questo ritrovo, utilizzato anche dagli scambisti, sa di entrare in un fast food del sesso. Locale angusto, claustrofobico, un bar, un palo per la lap dance e poi il punto forte: i camerini. E’ qui che si consumano i rapporti, mordi e fuggi, zero convenevoli, perché anche chiedere un nome può essere maleducato. «Non voglio conoscere, voglio fare sesso. Se vengo qui è perché voglio un corpo», racconta G., uno dei clienti (sedicenti eterosessuali) di questo club. Alcuni vengono visti girare con una bottiglietta d’acqua semi-vuota: l’hanno riempita di Ghb, la droga dello stupro. Aiuta ad abbassare le inibizioni sessuali. Per fare sesso senza pensare troppo”.

Non voglio conoscere le persone, nemmeno chiedo i nomi“, racconta uno dei clienti. “Giriamo più locali per vedere in quale si trova la merce migliore“, replica un altro. Non c’è infatti solo il club frequentato da Marco Prato. A Roma vi sono diversi posti dove – varcata la soglia – tutto è permesso e “agevolato” dallo stordimento garantito da mix micidiali di alcool e stupefacenti. Emblematico è il nome di un altro di questi locali esclusivamente dedicati al sesso omosessuale estremo, “Il Diavolo dentro”, che si trova, sempre a Roma, in zona Prenestina. Non riportiamo qui i dettagli delle irripetibili proposte di serata che è possibile leggere nell’“Angolo delle idee”, direttamente sul sito del locale: si va dalla proposta “Bisex Party” che prevede il nudismo obbligatorio per i maschi, alla proposta di “Orgia della domenica pomeriggio”, fino ad altri impronunziabili appuntamenti.

Il “diavolo dentro” lo avevano certamente Marco Prato e Valter Foffoquando hanno pensato di uccidere qualcuno solamente per “vedere l’effetto che fa” e quando hanno portato a termine il loro folle e barbaro piano. Solo una mente ed un corpo impossessati dal demonio possono infatti spiegare la follia e le atrocità commesse dai due killer nei confronti di Luca Varani.

Il politico omosessualista Volker Beck e l’omicida gay Marco Prato all’apparenza distanti sono, nella realtàaccomunati dal deleterio e perverso stile di vita gay. In un certo senso, si può dire che tra i due, Beck è il colpevole e Prato la vittima. Il politico tedesco, arrestato per droga, essendo uno dei più importanti attivisti gay a livello internazionale, è infatti tra i principali responsabili della normalizzazione sociale attraverso le menzogne ideologiche di un diabolico stile di vita, che uccide il corpo e l’anima delle sue inconsapevoli vittime, la cui tragica verità è in questi giorni sotto gli occhi di tutti.

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fonte: Famiglia Domani  

9 commenti su “L’attivista Volker Beck e l’omicida Marco Prato uniti dal medesimo stile di vita gay – di Rodolfo de Mattei”

  1. Bisognerebbe inventare un nuovo vocabolario per trovare parole che vanno oltre l’orrore e il raccapriccio passando attraverso il voltastomaco, senza trascurare la collera e l’indignazione.
    Per esprimere la pena, invece, basta la stessa parola.

  2. Non basta! La verità è che questi esseri non cercano di essere accettati ( fingendo di essere anime candide), ma vogliono imporsi come modello dominante per distruggere la società così come è intesa in tutti i suoi aspetti.
    E’ l’ultimo tassello del mosaico: prima la libertà sessuale e la degenerazione dei costumi (da cui matrimoni improntati sul sesso, disordinati, falliti) e l’indottrinamento sulla contraccezione e l’aborto (niente figli,: ostacolano successo e divertimenti), poi l’esaltazione della violenza, in seguito il tentativo di liberalizzare le droghe (il cui uso si é ampliato) e ora loro: la ciliegina sulla torta. E noi siamo i pirla, i poco furbi, i bacchettoni, i moralisti, gli oscurantisti. Un vero programma di devastazione culturale e sociale. Tutti questi comportamenti si sommano in questi individui, che rappresentano, in sintesi, la degenerazione di cui sopra. Questo è il nuovo umanesimo che vorrebbero proporci.

  3. E’ proprio vero che non si finisce mai di informarsi (o di imparare); Chemsex: scopro che la chimica ha sostituito la vaselina per “lenire eventuali dolori dovuti a comportamenti contro natura”!!! Mi chiedo cosa useranno questi “diversamente normali”, “diversamente naturali” e “diversamente lucidi” per lenire i dolori dovuti alla loro discesa all’inferno!

  4. Sempre più perplesso

    … e il tutto proprio nei giorni in cui quella tribuna da avanspettacolo che è il parlamento della repubblica (chiedo scusa per questa parola volgare) italiana vara la legge sulle unioni civili (ergo: le altre sono … incivili?).

  5. Per quel che riguarda Beck e Prato posso dire solo la parola SCHIFO (ma, come ha detto Tonietta, bisognerebbe aggiornare il vocabolario, visto che non esistono parole adeguate a definire certa gentaglia)!
    Per quel che riguarda la vittima (per la quale bisogna pregare) posso soltanto citare il Siracide:
    “Chi avrà compassione dell’ incantatore morso dalla serpe,
    e di tutti coloro che s’accostano alle belve?”.

  6. “Ogni generalizzazione va da sé è fuorviante e occorre cautela. Non darei enfasi all’orientamento sessuale o alle inclinazioni dei protagonisti di questa vicenda.” E’ questo il commento che leggo sul mio cellulare al fatto di cui sopra. Bene non diamo enfasi, “Sono dei narcisisti, l’episodio segnale l’imbarbarimento della società” continua l’interlocutore che è un dirigente di un ex-ospedale psichiatrico. Mi domando solo: se fosse successo il contrario e cioè che due adulti (e smettiamola di chiamarli ragazzi) eterosessuali avessero fatto ad un omosessuale quello che loro hanno fatto a Varani come avrebbero trattato l’episodio i mass media. E ancora: com’è e attraverso quali meccanismi la società si è imbarbarita? Gli “illuminati” giustificazionisti di ogni comportamento purché autodeterminato ce lo spieghino.
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  7. Io guardo molti TG e le varie rassegne stampa, e riguardo al terrificante accaduto
    non ho mai sentito la parola “gay” e l’ho letta solo su un giornale!!!!
    Perché????
    Non si vuole offendere il popolo gay?
    Non si vuole mettere in evidenza l’aspetto diabolico di questa situazione?
    Cioè neanche i cristiani vogliono far capire che il sesso gay è un albero marcio
    che darà sempre più spesso frutti marci?

  8. quando si vive lontani da Dio….questi sono i risultati.
    Il cuore è la misura dell’uomo e la profondità dell’essere;
    per quello che hanno fatto questi individui e per quello che Beck va propagandando,si vede bene a chi appartiene la loro anima…. cioè al demonio.

  9. Perversione chiama perversione e delitto chiama delitto. La catena è solida. Certo, anche le persone normali possono cadere. Ma io proprio non mi ci vedo in uno di quei locali a frequentare quella gente. Anche le discoteche erano e sono troppo “trasgressive” per me. Sono rimasto alle “festicciuole” organizzate sul terrazzo di casa negli anni 60, col giradischi che diffondeva canzoni semplici che parlavano solo d’amore… etero, naturalmente. Non c”era alcun bisogno di specificarlo. E, massimo della trasgressione, due, tre minuti passati dondolandosi con una ragazza, bene attenti a porre le mani solo sulle sue spalle. Si concludeva ringraziando, si beveva, se c’era, una bibita e poi, si parlava e a volte, si scopriva qualche elemento caratteriale in comune. Poteva anche scapparci un accordo, una unione. Un volersi bene…. magari per una vita intera.

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