L’educazione “alla sessualità e alle altre cose dell’amore” secondo i boy scout – di Patrizia Fermani

La diocesi di Padova, sempre all’avanguardia, educa gli educatori al comandamento nuovo dell’amore come eros, con garanzia che i “nuovi modelli” saranno insegnati anche nelle rispettabili scuole paritarie.   = = = = = =

di Patrizia Fermani

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L’Amoris Laetitia è una nuova legge, scritta per rimodellare la morale cattolica sugli standard contemporanei. A questo scopo per  qualche lustro alla chiesa è bastato il silenzio. Il laisser faire applicato alle questioni etiche le serviva per  dare man forte alla “cultura” più “avanzata” e ad abituare il popolo di Dio ai progressi dei tempi. La morte orrenda di Eluana Englaro, per mano del padre e dei giudici, non ebbe  il conforto neppure  della chiesa dei principi non negoziabili, perché “non di tutto ci si può occupare”, come rispondeva  il parroco aggiornato a chi gli chiedeva di guidare soltanto una preghiera, non una sommossa popolare. La stessa macroscopica follia della Cirinnà e del Parlamento che l’ha votata ha beneficiato della  felpata prudenza clericale.

Però Bergoglio ha voluto caparbiamente mettere anche nero su bianco e ha scritto  la nuova Costituzione etica del post cattolicesimo conciliare. Una Costituzione al passo coi tempi e con nuove esigenze politiche.  E poiché da buon agnostico ritiene che quella della fede sia una questione privata che ognuno può risolvere a modo proprio, aveva già provveduto a sostituire l’universalità del messaggio cristiano con la  globalizzazione socio economica. Ma un mondo globalizzato richiede moltitudini di uguali obbedienti, non allenati all’uso della ragione, privi di forti principi morali e di solidi legami famigliari e concentrati invece sulle proprie pulsioni. A questo scopo è stato convogliato sul sesso l’interesse delle nuove generazioni, mentre veniva resa elastica l’idea della famiglia e rinnegata quella dei ruoli famigliari. La libertà e l’uguaglianza dell’89, applicate alla sessualità, producono un materiale umano di facile manipolazione. Ecco perché  l’educazione sessuale  nella scuola ha assunto  il  compito decisivo di preparare al sesso senza frontiere, insieme alla più pudica educazione all’affettività che  esalta la bontà indiscussa e il primato delle  pulsioni,  chiamate  con eleganza “emozioni”.

A questo vasto programma, l’A.L. fornisce anche il marchio di qualità cattolica e una tranquillizzante  garanzia di rispettabilità, sulla base del comandamento nuovo dell’amore come eros, il demone grande che fa bello e lieto qualunque comportamento umano, togliendo di mezzo l’ingombro del peccato.

Capita così che le parrocchie  saldamente in mano ai preti “costituzionali” (quelli refrattari vengono esiliati con la antica interdictio aqua et igni) organizzino istruttivi incontri a beneficio di genitori, educatori, insegnanti ed “animatori”, su sessualità e affettività, i nuovi pilastri pedagogici che appunto vanno oggi insieme come Ollio e Stanlio.

Ancora una volta la diocesi di Padova si dimostra particolarmente impegnata su un fronte che l’ha già vista pionieristicamente all’avanguardia. Esemplare l’incontro in due puntate dal titolo: “L’educazione alla sessualità e alle altre cose dell’amore”, affidato dal vicariato di san Giuseppe, a due coniugi già collaudati cultori della materia.

Essi si presentano subito quale  “coppia eterosessuale”, in modo da mettere in chiaro come anche per loro  l’unione tra un uomo e una donna sia  soltanto la  specie di un  genere più ampio.  La  garanzia di cattolicità è poi fornita  dalla comune ispirazione  bergogliana e dal fatto che provengono, e anche questo non è poco, dallo scoutismo.

 La prima lectio magistralis viene tenuta in forma quasi teatrale e con i toni giocosi della pochade, soprattutto per mettere senz’altro alla berlina il modello educativo di un tempo, quando  le madri scoraggiavano con i giri di parole, o addirittura con un silenzio elusivo, le curiosità sessuali dei figli piccoli e delle bambine in particolare.  Era l’epoca in cui il sesso aveva l’unica dimensione riproduttiva, mentre oggi, per nostra fortuna, viene subito precisato, ha assunto anzitutto quella ludica.

Gli spigliati conferenzieri non sono  ovviamente sfiorati dal dubbio che proprio quel silenzio, incoraggiando il naturale senso del pudore, obbedisse alla preoccupazione di proteggere la delicata sensibilità dei piccoli,  che la sfera della sessualità richieda una conoscenza graduale commisurata alla progressiva maturazione della personalità individuale, alla capacità di autocontrollo, alla oggettiva difficoltà di imparare a comporre  gli istinti con la ragione, e soprattutto esiga una adeguata prospettiva morale. Insomma, che quel silenzio dicesse molte più cose importanti di quante non ne conosca la loro aggiornata filosofia di sedicente “coppia eterosessuale”.

Ma oggi il silenzio diventa quanto mai insignificante e inutile dal momento che le più brutali  informazioni sul sesso raggiungono per vie traverse anche i più piccoli all’insaputa della famiglia. La conseguenza ultima di questo apprendimento forzato e totalizzante, ci viene detto, è che del sesso i ragazzi “possiedono soltanto la dimensione genitale”.  È necessario dunque che tutti gli educatori, compresi gli animatori, affrontino altrettanto presto e sempre apertis verbis i temi del sesso con i rispettivi educandi ed “animati”(sic), purché questo sia fatto sempre  con una certa disinibita leggerezza. Insomma bisogna arrivare prima di altri, ma con metodo. Un tale compito “educativo” spetta  anzitutto ai genitori, i quali “non debbono in alcun modo delegarlo agli esperti” (va detto che questa raccomandazione controcorrente, ora che l’esperto domina sinistramente ogni nostra conclamata libertà, risulta senz’altro apprezzabile e fa ben sperare).

Tuttavia il fatto che questi ragazzi abbiano soltanto “una dimensione genitale” del sesso, non viene indicato come grave danno da riparare, non vengono ipotizzati  i  correttivi, né vengono messe in luce le cause e la gravità degli effetti, e tanto meno si indicano i principi morali capaci di prevenirne  le aberrazioni e i contraccolpi.

Infatti i nostri  educatori di educatori  tengono presto a precisare  di non voler offrire ricette “perché il mondo va molto più veloce di quanto noi non possiamo fronteggiare”.

E per dimostrare quanto veloce vada felicemente il mondo, nella seduta successiva vengono  proiettati  spezzoni di due filmetti che con rivoltante realismo  pornografico illustrano come avviene extra moenia la educazione sessuale di maschi e femmine in età adolescenziale, con tanto di  coito simulato  e  vegetali travestiti da organi sessuali. L’eloquio è adeguato al contenuto e non c’è motivo si dubitare del realismo nauseante delle scene e del linguaggio, la cui belluinità pecca forse per difetto.

Mentre qualcuno si chiede come possa essere corretto un fenomeno tanto avvilente, i conferenzieri rassicurano tutti prontamente con una soluzione illuminante: occorre che l’educazione sessuale passi soprattutto alla scuola. E aggiungono: “Per noi ha senso una rete di buona educazione alla sessualità”. Da dove si ricava che l’educazione prevista per la scuola è buona per definizione.

Eppure quale sia la missione della  Buona Scuola di Renzi Giannini, accolta con entusiasmo dalla chiesa (e per prima proprio dalla diocesi di Padova), è ormai cosa nota: propagandare ufficialmente il pansessualismo omoerotico sotto la cortina fumogena dei diritti, della cittadinanza, dell’amore, della diversità e della uguaglianza, delle emozioni, di questo e di quello perché tutto fa brodo per questa minestra avvelenata per grandi e piccini. In mezzo al  fumo delle parole a caso e delle idee confuse, un’unica cosa appare chiara: si dà ad intendere che l’educazione sessuale e all’affettività nella scuola abbia lo scopo lodevole di prevenire  con una adeguata informazione quella invasiva e prepotente imposta dalle piovre mediatiche. Invece si tratta di un medesimo indottrinamento, reso però più incisivo e irreversibile, perché rivestito dai bei panni “educativi”. E questo panerotismo assistito viene presentato anche come un buon servizio offerto alle famiglie che si trovano alleggerite da un compito sgradevole e difficile.

Intanto i nostri educatori di educatori, forse assaliti da qualche dubbio, forse sentendosi un po’ impigliati nella propria stessa rete, si tolgono d’impiccio infilando l’uscita di sicurezza della unica idea chiara che li affligge: “noi non abbiamo la verità sulla sessualità”. “ Ma  per una buona educazione a noi basta  proporre il nostro modello di coppia che mostra il bello dell’amore”.  Altri ovviamente sono liberi di proporre  modelli diversi, come quello dei due uomini e un bimbo adottato, propagandato da una nota serie televisiva.

Da una così sincera e spassionata professione di relativismo assoluto la lezione bergogliana emerge in tutta la sua forza propositiva. Anche il modello di questa sedicente coppia eterosessuale  sarà superato dalla velocità dei tempi che cambiano. Mentre rimarranno a lungo i buoni modelli proposti dall’Oms e ora accolti con entusiasmo anche dalle scuole paritarie sotto la bella formula burocratica. E su questi verranno così formate tutte le nuove inermi generazioni.

La coerenza con l’orizzonte teologico e culturale di Bergoglio è sincera e senza incrinature. L’A.L. ha aperto tutte le porte educative. La soddisfazione dei preti presenti in sala, in divisa rigorosamente casual, è visibile e tangibile. Le scuole “cattoliche” stanno scaldando le pietanze pansessualiste e omoerotiche da servire nelle varie materie, come vuole la legge 107.  I musulmani con figli in età scolare forse non saranno d’accordo. Ma quelli, per rispetto, bisognerà lasciarli stare. Anche perché, loro, menano.

25 commenti su “L’educazione “alla sessualità e alle altre cose dell’amore” secondo i boy scout – di Patrizia Fermani”

  1. Ottima informazione ed ottimo articolo!
    D’altronde pochi giorni fa’ si è consumato ad Assisi il Convegno nazionale dell’Ufficio Famiglia CEI, dal titolo “Vi occuperete di pastorale famigliare”, al quale hanno partecipato pure quelli di “spiritualità di frontiere”. Tutto sulla sequela del punto 250 di A.L.
    Per chi volesse farsi un’idea concreta: https://www.youtube.com/watch?v=Ahyu9jwMibc&ebc=ANyPxKpUe1TiBhcLHDTh-mmxnEQhNgRYXsuTcJUQtOjyws9IEEEFfhnkAAq0Vw40ZQYtcxy99nH6.

    Certo nemmeno a Padova si scherza, ma ormai la “lætitia” moltiplica teste ovunque.

  2. Ma è la freschezza che ci sorprende, come spirito che soffia dai bauli di monsignor Ricca…
    Forse poi due Papi ci benediranno sincroni.

    1. Non ho mai avuto simpatia per scout e scoutismo, fin da quando ero bambino. Mi rifiutai tenacemente di entrare nei “lupetti”. Nel 1975 “Il Tempo” di Roma segnalò che gli scout di una Parrocchia romana avevano collaborato alla festa dell’Unità

  3. Tizio Caio Stomacato

    Ho visto a spizzichi il filmato del convegno linkato da Tonietta: desolante!
    Non un segno di croce, non una preghiera, nulla che profumi di sacro.
    Lastrine: sembrano le lastrine utilizzate in qualche squallida azienda, anzi ente della pubblica amministrazione per spiegare i nuovi obiettivi del piano budget.
    Empatia (?), accogliere la persona nel punto in cui è ed accompagnarla (dove?).
    E’ la nuova strategia di Boeri incentrata sulla consulenza all’utente/cliente dell’INPS col bustone arancio?
    Benedetti i “volti inespressivi” di chi prega il rosario innanzi alle cliniche per la salvezza dell’anima di chi uccide ed è ucciso!

  4. Gentile Dr.ssa Fermani, ottimo il suo articolo.grazie
    Sicuramente cari amici di RC avrete sentito l’ultimissima sfacciataggine di quel “senza Dio” di Omissis: perdonare l’aborto!!!!!!! a (chi lo pratica e a chi lo chiede)
    Scusate, ma mi mancano le parole per commentare questo nuovo abominio…
    Oh! Dio buono e misericordioso rendiTi giustizia di coloro che offendono il Tuo nome…la Tua Legge…

  5. Però ieri Bergoglio ha persino ribadito che l’aborto rimane un peccato grave….quasi non credevo alle mie orecchie, pensavo che intendesse sdoganare anche quello. Comunque ha dato la facoltà ad ogni sacerdote di assolvere gli abortisti mentre prima ciò era riservato solo ad alcuni preti.

    1. Omissis ha fatto il solito giochetto: avrà anche detto che l’aborto è un peccato grave, però misericordiosamente assolvibile da tutti i sacerdoti, ovvero nella testa della gente derubricato a peccato veniale (con l’aborto si incorre nella scomunica, e quella chi la toglie?).

  6. Argomento spinosissimo per chi ha figli piccoli. Il silenzio purtroppo non era più sufficiente già 30 anni fa, quando alle reticenze materne rispondevano i “pissi pissi” dei compagni di scuola e vari giornaletti, più o meno espliciti. Anzi, il pudore è controproducente non potendo contare su un tessuto sociale solidale, una volta scoperchiato il vaso di Pandora i ragazzi sono completamente privi di difese. Resta però vero che l’educazione affettiva propriamente detta si fa in famiglia. Tutto ciò che possiamo fare noi come genitori è insegnare ai figli il rispetto di sé. E se è vero che, esauriti gli ortaggi e le spiegazioni tecniche, l’educazione sessuale si riduce a un elenco dei vari metodi anticoncezionali, non dimentichiamo mai di dire la verità che non piace a nessuno: non esiste un anticoncezionale sicuro al 100%, e il rapporto implica sempre una responsabilità enorme, che non possono accollarsi dei ragazzini. Per me è lampante che l’educazione “affettiva” è pensabile solo nel momento in cui si accetta anche l’aborto come conseguenza estrema. Partiamo da lì.

    1. No signora Federica: se si accetta l’aborto come conseguenza estrema si parte solo nel modo giusto per finire all’inferno… Partiamo piuttosto dai 10 comandamenti e dal rispetto verso Nostro Signore.

      1. intendevo, partiamo da lì per smontare la legittimità della cosidetta educazione affettiva, che può esistere solo nel momento in cui si accetta che se “qualcosa va storto” vi si deve porre quel rimedio. i manualetti solitamente iniziano con la filastrocca dei ragazzi che si vogliono bene, seguono ragguagli tecnici, ll’elenco dettagliato degli anticoncezionali e infine -ops!- se questi falliscono (e quanto spesso!) parte il paragrafetto fatto di sigle e leggi che ti illude di poter tornare indietro e rimediare all’errore. l’argomento viene trattato di proposito con supetficialità, ma secondo me è il fulcro.

    2. Nessun anticoncezionale è lecito e il loro uso (sia all’interno del matrimonio che fuori) è sempre un peccato mortale.
      Non sono sicuri al 100%? Tanto meglio!!! MAGARI FALLISSERO SEMPRE!!!
      Accettare l’aborto come estrema conseguenza? Sarebbe come voler accettare LO STUPRO come estrema conseguenza, anzi, lo stupro è MOLTO meno grave dell’omicidio!
      L’unica cosa da accettare sono le leggi di Dio, immutabili e valide sempre, comunque e per tutti: i ragazzini vogliono “giocare a fare sesso”? Quei ragazzini diventeranno genitori, pronti o non pronti, volenti o nolenti…magari ciò li farà maturare…o magari no…in ogni caso certe azioni comportano delle conseguenze, sia terrene che, SOPRATTUTTO, ETERNE: questo è quello che bisogna insegnare loro.
      Se si educassero seriamente i ragazzi / i giovani alla castità prematrimoniale certi “problemi” non si porrebbero neppure!

  7. Caro Camerata, sì ho sentito la “squallida scusa” del solito mos. Fisichella che per parare un pò il…a Omissis, ha dichiarato che.l’aborto è un peccato grave!
    Grave???
    E’ un peccato mortaleeeeeee ,altro che grave, si sopprime una vita è OMICIDIOOOOO
    Padre Pio l’aveva predetto,quando si arriverà a scusare questa infamia tutto…sarà perduto.

  8. Noi genitori ci troviamo terribilmente soli. Mentre lo spirito del mondo vuole rubarci i nostri figli in ciò che è il loro bene più prezioso, quella che una volta era la Chiesa cattolica ci ha lasciati completamente soli, remando allegramente nella stessa direzione del mondo. Che strazio! Che infinita tristezza!
    Questa gente non sa più cosa sia amare Dio. Non conosce più la bellezza, la gioia – quella vera – di seguire i Suoi comandamenti. “I Tuoi precetti sono più dolci del miele e di un favo stillante” e si potrebbe continuare con altri versetti dei salmi, fino ad arrivare al Vangelo “i miei comandamenti non sono gravosi”. Ma per capire ciò occorre un cuore che ami, cosa che non vedo in tanti pastori odierni.
    Rimane la preghiera, sofferta: Signore, vieni presto in nostro aiuto! Salvaci! Salva i nostri figli!

  9. “I musulmani con figli in età scolare forse non saranno d’accordo. Ma quelli, per rispetto, bisognerà lasciarli stare. Anche perché, loro, menano.” : ogni VERO genitore cattolico dovrà comportarsi allo stesso modo! La stato, la scuola e le istituzioni non rispettano la sua visione della vita e l’innocenza dei suoi figli? Quel rispetto VA PRESO, con le buone o con le cattive!
    E’ assurdo che i genitori musulmani riescano a farsi temere di più di quelli cattolici: se in una classe ci fosse anche solo un Padre, VERAMENTE cattolico, gli insegnanti di schifezze avrebbero paura anche solo ad entrarci…tantomeno oserebbero insegnare simili abomini a suo figlio!

  10. ritengo che in casa sia necessario vivere la Fede, in maniera sincera e robusta;insegnare loro a svolgere i compiti di scuola con ordine e attenzione;offrire a ragazzi e ragazze una gamma scelta(cioè pochi e buoni) di interessi perseguiti lungo tutta la fanciullezza e giovinezza con costanza e partecipazione dei genitori,senza che l’interesse diventi giostra quotidiana, da un punto ad un’alto della città, del paese, tutti isterici ed affannati; che ognuno abbia i suoi compiti giornalieri da svolgere con puntualità e al meglio in casa; preparare con slancio le grandi feste liturgiche che sono anche ed in modo particolare feste familiari. In modo tale di arrivare all’età dei turbamenti con abitudini sane che siano alternativa degna alla morbosità naturale, gonfiata in modo innaturale da parte di quelle forze che vogliono schiavizzarli e renderli ebeti consumatori di droghe, pornografia, violenza e piacevolezze simili.
    Non c’è pù scuola garantita. Sia nella pubblica che nella privata i genitori devono essere pronti a battersi da leoni e leonesse.

  11. Tizio Caio Stomacato

    Per fortuna in questo tripudio di misericordia buonista, un peccato grave c’è così da garantire per qualcuno il rischio di andare all’inferno!
    Contraddire il Pontefice regnante, quindi dare scandalo, come i quatto cattivoni che, senza contrizione, continuano perfino a celebrare Messa!
    Parola di Vescovo emerito di Syros, Santorini e Creta, Presidente della Conferenza episcopale di Grecia.
    http://www.lastampa.it/2016/11/22/vaticaninsider/ita/commenti/un-vescovo-ai-quattro-cardinali-scandalizzate-il-popolo-cristiano-FlG6J65iwlgB8U4clP7LBP/pagina.html

  12. Cito: “La morte orrenda di Eluana Englaro, per mano del padre e dei giudici…..ecc. ” contiene una importante omissione. Andrebbe aggiunto -come ognuno sa- il nome dell’allora Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che condivide con i due citati la piena responsabilità della morte della povera Eluana. E’ lui infatti che si RIFIIUTO’ di firmare il Decreto Legge velocemente approntato Dal Governo Berlusconi, che sospendeva la sentenza almeno fino alla sua definitiva approvazione alle Camere. Considero questo rifiuto un atto gravissimo, compiuto in palese violazione della Costituzione in quanto il Decreto soddisfaceva in pieno i requisiti richiesti per la sua emanazione ed approvazione (Art. 77). Il seguito della vicenda è noto. Il padre, in una intervista, confessò apertamente di essersi inventato quanto affermato (sotto giuramento!) ai giudici. Lascio ad altri il giudizio su questi due personaggi. Infine, la Corte Europea di Strasburgo, con una sentenza, che spero faccia giurisprudenza, che idratazione e alimentazione non costituiscono accanimento terapeutico.

  13. Purtroppo oggi le famiglie non sono unite nemmeno sotto il profilo morale!
    I nonni ci provano, ma poi intervengono le nuore o i generi, o peggio le figlie e i figli, più moderni e senza la Grazia santificante.
    in moltissimo casi restano soltanto le mode e le correnti di pensiero, sicuramente dannanti!
    l

  14. Caro Bonelli, concorderai sul fatto che Napolitano è complice, altro che,dell’assassinio di Eluana che, anima pulita sarà certamente in Paradiso,in quanto al “sinistroso” chissà…quando comparirà davanti a Dio…quale sarà la sua fine eterna! un bel fuoco ardente…che ne dite?

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