Lega cattolica per la preghiera di riparazione. La processione del 3 giugno a Reggio Emilia. Notizie e avvisi. Concludiamo la lettura di brani dei Padri della Chiesa sulla Beata Vergine

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Calendario tradizionale. Giovedì 25 maggio 2017 – Ascensione di Nostro Signore Gesù Cristo. Per il Martirologio clicca qui

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Gentili amici,

sabato 3 giugno a Reggio Emilia si terrà la processione in riparazione del gay-pride. Per i dettagli, cliccate qui. Invitiamo tutti a partecipare a questo importante atto di riparazione e, se impossibilitati, ad essere presenti con la preghiera. Preghiamo anche perché il Signore voglia presto darci Santi Pastori che possano guidare i fedeli in questa epoca di smarrimento, di confusione e di empietà. Possiamo rileggere, cliccando qui, le modalità della preghiera di riparazione. È prezioso anche l’ausilio del libretto con gli Atti di devozione al Sacro Cuore e le Litanie del Sacro Cuore (clicca qui).

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Per la nostra formazione, concludiamo la lettura di alcuni brani dei Padri della Chiesa sulla Beata Vergine. Il testo potrà anche essere scaricato in formato pdf cliccando qui; in tal modo potrete costituire e conservare la vostra biblioteca di letture di formazione.

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NOTIZIE E AVVISI

 I sacerdoti della Fraternità San Pio X celebrano la Santa Messa in rito antico in diverse città. Per l’elenco completo delle Cappelle in Italia e orari delle celebrazioni, clicca qui.

– Tutte le domeniche e i giorni festivi a Bologna si celebra la S. Messa in rito antico alle ore 18.00 nella chiesa di Santa Maria della Pietà in via San Vitale.

 Tutte le domeniche e i giorni festivi a Verona si celebra la S. Messa in rito antico alle ore 11.00 nella Rettoria Santa Toscana, in piazza XVI Ottobre n. 27.

– Tutti i sabati e nei giorni delle solennità a Brescia si celebra la S. Messa in rito antico alle ore 18.00 nella chiesa di San Zeno al Foro (piazza Carducci). Alle 17.30, recita del S. Rosario, esposizione del Santissimo Sacramento e benedizione eucaristica.

– Ogni domenica e festa di precetto a Pavia si celebra la S. Messa in rito antico, alle ore 9.30 nella chiesa dei Santi Filippo e Giacomo, in via Luigi Porta (centro storico).

– Nella diocesi di Prato si celebra regolarmente la S. Messa in rito antico in latino, in seguito al Motu Proprio “Summorum Pontificum” del 2007 nelle seguenti chiese: la chiesa dello Spirito Santo a Prato (piazza del Collegio), ogni domenica e festa di precetto ore 17.00; la chiesa di Santa Cristina a Pimonteogni domenica ore 10.00; la chiesa di San Martino a Paperino a Prato la prima domenica del mese ore 16.00 e ogni giovedì ore 7.30; la chiesa del Sacro Cuore a Prato (Via Benincasa), tutti i primi venerdì del mese ore 21.00; la Badia di Vaiano, da febbraio a giugno, un sabato al mese. Per il calendario dettagliato clicca qui.

 Ogni domenica e festa di precetto a Firenze, alle ore 11.00 e alle ore 19.00, nella chiesa dei Santi Michele e Gaetano, viene celebrata la Santa Messa in rito antico. Al sabato le celebrazioni sono alle ore 7.30 e 11.00 e nei giorni feriali alle ore 7.30 e 18.30.

– Ogni domenica e festa di precetto a Belluno, alle ore 8.00, nella chiesa di Santo Stefano, viene celebrata la Santa Messa in rito antico.

– In Alto Adige/Sud Tirolo viene celebrata la Santa Messa in rito antico: ogni prima Domenica al mese a Silandro in via Ospedale alle ore 18, ogni terza Domenica al mese a Bolzano in via Weggenstein alle ore 18, ogni quarta Domenica al mese a Bressanone nella chiesa Mariahilf/Zinggen alle ore 18, ogni 8 del mese nella chiesa parrocchiale a Cengles alle ore 17.

 Ogni domenica e festa di precetto a Bergamo, alle ore 9.00 e ogni venerdì alle ore 20,30, nella chiesa della Madonna della Neve, viene celebrata la Santa Messa in rito antico. Al termine della S. Messa del primo venerdì del mese, Adorazione Eucaristica e recita delle Litanie del Sacro Cuore di Gesù. Per essere aggiornati sulle celebrazioni in rito antico, cliccare su https://www.facebook.com/madonnadellanevebergamo/

–  Ogni domenica e festa di precetto a San Lorenzo, frazione di Pizzoli (AQ), alle ore 18.00, presso l’Abbazia di Sant’Equizio, viene celebrata la Santa Messa in rito antico.

– Ogni domenica e festa di precetto a Milano, nella chiesa di Santa Maria della Consolazione, in largo Cairoli, viene celebrata alle 10.00 la Santa Messa in Rito ambrosiano antico. Per  informazioni:http://messatradizionalemilano.blogspot.it/ .

– Ogni domenica e festa di precetto, a Monza, viene celebrata la Santa Messa in rito antico alle 18.45, nella chiesa delle Adoratrici Perpetue del Santissimo Sacramento, via Italia 37. Per informazioni, cliccare “La Messa di sempre – Monza” . 

– Ogni primo venerdì del mese, al Priorato Madonna di Loreto, a Rimini-Spadarolo, alle ore 21, Adorazione Eucaristica notturna per riparare le offese e gli oltraggi al Sacro Cuore di Gesù.

– a Firenze, nell’Oratorio di S. Francesco Poverino, Santa Messa domenicale in rito antico alle ore 10 e tutti i venerdì, alle ore 18.30, Preghiera di Riparazione (S. Rosario, Litanie del Sacro Cuore, Atto di riparazione ed altre preci anche per impetrare l’aiuto divino alla Chiesa martire della ferocia islamica). Per informazioni: Dante Pastorelli, dante.pastorelli@virgilio.it, tel. 055.600804.

– Ogni venerdì un gruppo di fedeli si ritrova per la preghiera a Cremona. Per informazioni: Mauro Faverzani  – mauro.faverzani@gmail.com

– Ogni primo venerdì del mese viene celebrata la Santa Messa in rito antico alle 19.30 a Modena nella parrocchia dello Spirito Santo in via Fratelli Rosselli. Vi partecipano alcuni aderenti alla Lega di riparazione  secondo le intenzioni proposte dalla nostra iniziativa. Ricordiamo che nella medesima chiesa viene celebrata ogni domenica alle 17 la S. Messa (dal 2007) e, a richiesta, anche gli altri sacramenti.

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– Se altri sacerdoti fossero disposti a fare lo stesso nella zona in cui operano, ce lo facciano sapere e provvederemo a darne comunicazione.

– Ricordiamo che è possibile anche il semplice incontro tra laici che preghino secondo le intenzioni della Lega come già indicato. Anche in questo caso, sarebbe utile segnalarcelo in modo da poterne dare comunicazione. Rimane il fatto che lo strumento più efficace per la diffusione è il passaparola, che sarebbe meglio chiamare apostolato.

– Nei limiti delle nostre forze, siamo a disposizione per incontrare gli amici che intendono impegnarsi in questa impresa. Per questo, si faccia riferimento all’indirizzo di posta elettronica della Lega di riparazione, legariparazione@email.it , e troveremo il modo e il tempo per farlo.

Paolo Deotto – Alessandro Gnocchi

Sia lodato Gesù Cristo

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LETTURA DI FORMAZIONE

Sulla Beata Vergine Maria

scritti dei Padri della Chiesa/III

per scaricare il testo in formato pdf, clicca qui

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Pietro Crisologo († c. 450). Dai Sermoni

Maria è chiamata madre, ma quando Maria non è stata madre? L’autore sacro dice che Dio «chiamò mare [mària] le acque raccolte in un sol luogo» (Gn 1, 9-10). E questo mare non accolse forse nel suo unico seno il popolo che usciva dall’Egitto (cf. Es 14,19ss), affinché la rinata progenie celeste emergesse come nuova creatura? L’Apostolo infatti dice: «I nostri padri furono tutti sotto la nube, tutti attraversarono il mare, tutti furono battezzati in rapporto a Mosè nella nube e nel mare» (1 Cor 10,1).
Ora, affinché Maria sia sempre colei che precorre la salvezza umana, essa stessa ha giustamente preceduto in un cantico di lode al Signore quel popolo che l’onda generatrice aveva fatto rinascere alla luce: «Allora Maria, la profetessa, sorella di Aronne, prese in mano un timpano […] e fece cantare il ritornello: Cantate al Signore perché ha mirabilmente trionfato» (Es 15,20-21).
Dunque questo nome, Maria, è genuinamente profetico, salutare per quanti rinascono, segno della verginità, decoro della pudicizia. indizio della castità, sacrifico di Dio, virtù d’ospitalità e sostegno di santità. A buon diritto quindi questo nome materno è quello della Madre di Cristo.

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Idelfonso di Toledo († 667). Dal  Libro sulla verginità della Santa Maria contro tre negatori

O mia Signora, o mia protettrice, Madre del mio Signore, ancella del Figlio tuo, Madre del tuo Creatore, io ti prego, io ti scongiuro, io ti supplico perché mi sia concesso lo Spirito del tuo Signore, perché mi sia dato lo Spirito del Figlio tuo, perché io riceva lo Spirito del mio Redentore; concedimi di intendere degnamente le tue vere prerogative, di parlare degnamente dei tuoi veri privilegi e di amare tutto quello che è vero e degno di te.

Tu fosti prescelta, eletta da Dio, vicina a Dio, obbediente a Dio, congiunta a Dio; fosti visitata dall’angelo, salutata dall’angelo, benedetta dall’angelo, resa beata dalle parole dell’angelo; rimanesti in ansia per le sue parole, sorpresa nel tuo animo, piena di stupore per il suo saluto, meravigliata all’annuncio del suo messaggio.

E intanto tu apprendi d’aver trovato grazia presso Dio, sei invitata a non avere timore, sei risollevata dalla fiducia, sei illuminata dall’annunci dei prodigi divini e sei avviata alla gloria di una ineffabile novità. La tua castità viene affermata in grazia del Figlio tuo e la tua verginità è assicurata dal nome del Figlio tuo. Ti viene confermato che colui che nascerà da te sarà il Santo e sarà chiamato il Figlio di Dio, e ti viene dichiarato in modo mirabile quale sarà la potenza di colui che da te dovrà nascere.

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Andrea di Creta (†740). Da Encomio IV per la nascita della SS. Madre di Dio

“Sei benedetta fra le donne” (Lc 1,42), tu per la quale le genti, credendo, gridano in profondo riconoscimento: “Benedetto colui che viene nel nome del Signore: è Dio e ci illumina” (Mt 21,9). Sei benedetta fra te donne, tu, mistica vite piantata da Dio, lussureggiante nelle adunanze della Chiesa, per cui fai fiorire dal tuo seno il maturo grappolo dell’incorruttibilità. Sei benedetta fra le donne, tu, campo coltivato da Dio, che hai portato entro il tuo seno come entro un covone la spiga della nostra vita, non seminata e non irrigata. Sei benedetta fra le donne, tu, terra realmente desiderabile, da cui il vasaio prese il fango del nostro terreno per riparare il vaso rotto dal peccato.
Sei benedetta fra le donne, tu, nuova Silo, in cui si riposa l’arca spirituale dell’Incarnazione del Verbo di Dio e, in verità, «abitò corporalmente tutta la pienezza della divinità» (Col2,9). Sei benedetta fra le donne, tu, realmente divino Dabir nel quale i mistici maestri della santa Chiesa, ispirati da Dio, avevano il santuario oracolare delle divine rivelazioni e vaticinavano le cose future. Sei benedetta fra le donne, tu, spirituale Betlemme, che per volontà divina e per natura sei diventata e sei detta spiritualissima dimora del pane della vita. Difatti dopo aver abitato in te, così come seppe, e dopo senza confusione si mescolò alla nostra massa, esso fece fermentare in s stesso tutto l’Adamo per divenire pane vivificante e celeste.

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Giovanni Damasceno (†749). Dalla Esposizione della Fede Ortodossa

Professiamo Madre di Dio la santa Vergine veramente e nel senso stretto della parola: come, infatti, è vero Dio colui che da essa è nato, vera Madre di Dio è colei che ha generato il vero Dio incarnato. Diciamo, infatti, che Dio è stato da essa generato non in quanto la divinità del Verbo abbia avuto inizio, quanto all’esistenza, da essa; ma in quanto lo stesso Dio-Verbo, nato dal Padre fuori del tempo e prima dei secoli, senza principio, eterno con il Padre e con lo Spirito, negli ultimi tempi, per la nostra salvezza, abitò nel grembo di essa, s’incarnò da essa senza subire mutamento, e nacque. Perché la Santa Vergine, non ha generato un semplice uomo, ma il Dio vero.

Non solo, ma questi si è incarnato, non facendo discendere il corpo dal cielo e passando da essa come attraverso un canale, ma assumendo da essa un corpo a noi consustanziale, e che sussiste in sé. Se, infatti, il corpo fosse stato preso dal cielo e non fosse stato assunto dalla nostra natura, che bisogno c’era di farsi uomo? Infatti, l’Incarnazione del Dio-Verbo, per questo avvenne: affinché la stessa natura peccatrice, decaduta e corrotta, vincesse il tiranno incannatore, e così fosse liberata dalla corruzione, come dice il divino Apostolo: «Giacché per mezzo dell’uomo venne la morte, per mezzo dell’uomo anche la risurrezione dai morti» (1 Cor 15,21). Se è vera la prima asserzione, lo è anche la seconda.

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