Lega cattolica per la preghiera di riparazione. Notizie e avvisi. Una lettura di formazione di Mons. Marcel Lefebvre

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Calendario tradizionale. Giovedì 10 novembre 2016. Per il Martirologio clicca qui

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Gentili amici,

restiamo fedeli al nostro impegno nella preghiera di riparazione, ricordandoci che sempre il Sacro Cuore di Gesù è offeso dal peccato, tanto frequente non solo in noi, ma in genere in una società che perfino nelle sue leggi ha tradito la Parola di Dio; rinnoviamo anche le preghiere affinchè il Signore doni Santi Pastori alla Sua Chiesa. Possiamo rileggere, cliccando qui, le modalità della preghiera di riparazione. È prezioso anche l’ausilio del libretto con gli Atti di devozione al Sacro Cuore e le Litanie del Sacro Cuore (clicca qui).

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Per la nostra formazione, leggiamo “Una professione di Fede in tempo di crisi”, tratto dal libro, “Vaticano II. La dubbia autorità di un Concilio” di Mons. Marcel Lefèbvre. Il testo potrà anche essere scaricato in formato pdf cliccando qui; in tal modo potrete costituire e conservare la vostra biblioteca di letture di formazione.

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NOTIZIE E AVVISI

 I sacerdoti della Fraternità San Pio X celebrano la Santa Messa in rito antico in diverse città. Per l’elenco completo delle Cappelle in Italia e orari delle celebrazioni, clicca qui.

Domenica 9 novembre alle ore 11.30 a Vaiano (PO) nella chiesa dell’antica abbazia di San Salvatore, in occasione della festa titolare di Cristo Salvatore, si celebra la S. Messa in rito antico. Per scaricare la locandina, clicca qui

– Nella diocesi di Prato si celebra regolarmente la S. Messa in rito antico in latino, in seguito al Motu Proprio “Summorum Pontificum” del 2007 nelle seguenti chiese: la chiesa dello Spirito Santo a Prato (piazza del Collegio), ogni domenica e festa di precetto ore 17.00; la chiesa di Santa Cristina a Pimonte, ogni domenica ore 10.00; la chiesa di San Martino a Paperino a Prato la prima domenica del mese ore 16.00 e ogni giovedì ore 7.30; la chiesa del Sacro Cuore a Prato (Via Benincasa), tutti i primi venerdì del mese ore 21.00.

 Ogni domenica e festa di precetto a Firenze, alle ore 11.00 e alle ore 19.00, nella chiesa dei Santi Michele e Gaetano, viene celebrata la Santa Messa in rito antico. Al sabato le celebrazioni sono alle ore 7.30 e 11.00 e nei giorni feriali alle ore 7.30 e 18.30.

– Ogni domenica e festa di precetto a Belluno, alle ore 8.00, nella chiesa di Santo Stefano, viene celebrata la Santa Messa in rito antico.

– In Alto Adige/Sud Tirolo viene celebrata la Santa Messa in rito antico: ogni prima Domenica al mese a Silandro in via Ospedale alle ore 18, ogni terza Domenica al mese a Bolzano in via Weggenstein alle ore 18, ogni quarta Domenica al mese a Bressanone nella chiesa Mariahilf/Zinggen alle ore 18, ogni 8 del mese nella chiesa parrocchiale a Cengles alle ore 17.

 Ogni domenica e festa di precetto a Bergamo, alle ore 9.00 e ogni venerdì alle ore 20,30, nella chiesa della Madonna della Neve, viene celebrata la Santa Messa in rito antico. Al termine della S. Messa del primo venerdì del mese, Adorazione Eucaristica e recita delle Litanie del Sacro Cuore di Gesù. Per essere aggiornati sulle celebrazioni in rito antico, cliccare su https://www.facebook.com/madonnadellanevebergamo/

–  Ogni domenica e festa di precetto a San Lorenzo, frazione di Pizzoli (AQ), alle ore 18.00, presso l’Abbazia di Sant’Equizio, viene celebrata la Santa Messa in rito antico.

– Ogni domenica e festa di precetto a Milano, nella chiesa di Santa Maria della Consolazione, in largo Cairoli, viene celebrata alle 10.00 la Santa Messa in Rito ambrosiano antico. Per informazioni:http://messatradizionalemilano.blogspot.it/ .

– Ogni domenica e festa di precetto, a Monza, viene celebrata la Santa Messa in rito antico alle 18.45, nella chiesa delle Adoratrici Perpetue del Santissimo Sacramento, via Italia 37. Per informazioni, cliccare “La Messa di sempre – Monza” . 

– Ogni primo venerdì del mese, al Priorato Madonna di Loreto, a Rimini-Spadarolo, alle ore 21, Adorazione Eucaristica notturna per riparare le offese e gli oltraggi al Sacro Cuore di Gesù.

– a Firenze, nell’Oratorio di S. Francesco Poverino, Santa Messa domenicale in rito antico alle ore 10 e tutti i venerdì, alle ore 18.30, Preghiera di Riparazione (S. Rosario, Litanie del Sacro Cuore, Atto di riparazione ed altre preci anche per impetrare l’aiuto divino alla Chiesa martire della ferocia islamica). Per informazioni: Dante Pastorelli, dante.pastorelli@virgilio.it, tel. 055.600804.

– Ogni venerdì un gruppo di fedeli si ritrova per la preghiera a Cremona. Per informazioni: Mauro Faverzani  – mauro.faverzani@gmail.com

– Ogni primo venerdì del mese viene celebrata la Santa Messa in rito antico alle 19.30 a Modena nella parrocchia dello Spirito Santo in via Fratelli Rosselli. Vi partecipano alcuni aderenti alla Lega di riparazione  secondo le intenzioni proposte dalla nostra iniziativa. Ricordiamo che nella medesima chiesa viene celebrata ogni domenica alle 17 la S. Messa (dal 2007) e, a richiesta, anche gli altri sacramenti.

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– Se altri sacerdoti fossero disposti a fare lo stesso nella zona in cui operano, ce lo facciano sapere e provvederemo a darne comunicazione.

– Ricordiamo che è possibile anche il semplice incontro tra laici che preghino secondo le intenzioni della Lega come già indicato. Anche in questo caso, sarebbe utile segnalarcelo in modo da poterne dare comunicazione. Rimane il fatto che lo strumento più efficace per la diffusione è il passaparola, che sarebbe meglio chiamare apostolato.

– Nei limiti delle nostre forze, siamo a disposizione per incontrare gli amici che intendono impegnarsi in questa impresa. Per questo, si faccia riferimento all’indirizzo di posta elettronica della Lega di riparazione, legariparazione@email.it , e troveremo il modo e il tempo per farlo.

Paolo Deotto – Alessandro Gnocchi

Sia lodato Gesù Cristo

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LETTURA DI FORMAZIONE

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Una professione di Fede in tempo di crisi

di Mons. Marcel Lefèbvre

Per scaricare il testo in formato pdf, clicca qui

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Il 21 novembre 1974 ho pubblicato una dichiarazione in cui prendo una posizione di principio, tale da non essere condizionata da avvenimenti troppo legati al contingente. Posizione di principio che è, mi pare, quella della Fraternità San Pio X da sempre.

Evidentemente, i termini ne sono sempre più saldi, più netti, più definitivi, perché la gravità della crisi si amplifica sempre di più, di certo non diminuisce. Se vedessimo la crisi risolversi e profilarsi qualche beneficio da queste riforme, allora forse, al contrario, occorrerebbe essere meno inflessibili; ma mi pare che sia del tutto illusorio. Più si va avanti, più la situazione della Chiesa diventa grave.

Ecco allora quelle parole, scritte per professare la nostra fede in questo tempo di crisi.

La dichiarazione del 21 novembre 1974, «carta» della Fraternità San Pio X

Noi aderiamo con tutto il cuore e con tutta l’anima alla Roma cattolica, custode della fede cattolica e delle tradizioni necessarie a conservare tale fede, alla Roma eterna, maestra di saggezza e di verità.

Al contrario rifiutiamo ed abbiamo sempre rifiutato di seguire la Roma di tendenza neo-modernista e neo-protestante, che si è chiaramente manifestata nel Concilio Vaticano II e, dopo il Concilio, in tutte le riforme che ne sono derivate.

Tutte queste riforme, in realtà, hanno contribuito e contribuiscono ancora alla demolizione della Chiesa, alla rovina del Sacerdozio, all’annientamento del Sacrificio e dei Sacramenti, alla scomparsa della vita religiosa, ad un insegnamento di tipo naturalistico e teilhardiano nelle università, nei seminari, nella catechesi, insegnamento derivato dal liberalismo e dal protestantesimo, tante volte condannati dal Magistero solenne della Chiesa.

Nessuna autorità, neppure la più elevata nella gerarchia, può costringerci ad abbandonare o ad indebolire la nostra fede cattolica chiaramente espressa e professata dal Magistero della Chiesa da diciannove secoli!

Perciò, senza alcuna ribellione, noi proseguiamo la nostra opera di formazione sacerdotale alla luce del Magistero di sempre, persuasi di non poter rendere miglior servizio alla Santa Chiesa cattolica, al Sommo Pontefice e alle generazioni future.

«Se accadesse», dice san Paolo, «che noi stessi o un angelo venuto dal cielo vi insegnassimo cose diverse da ciò che vi ho insegnato, che sia anatema». San Paolo si fa anatema lui stesso qualora insegni delle novità, qualora insegni qualcosa che non ha insegnato un tempo.

Non è ciò che ci ripete il Santo Padre oggi? E allora, se una certa contraddizione si manifesta nelle sue parole e nei suoi atti o negli atti dei Dicasteri, allora noi scegliamo ciò che è stato sempre insegnato e facciamo orecchie da mercante alle novità che distruggono la Chiesa.

Non si può modificare profondamente la lex orandi, cioè la liturgia, senza modificare la lex credendi, cioè la fede. Ad una Messa nuova corrispondono un catechismo nuovo, un Sacerdozio nuovo, dei seminari nuovi, delle università nuove, una Chiesa carismatica, pentecostale: tutte cose che sono in contrapposizione con l’ortodossia e il Magistero di sempre.

Poiché questa riforma è nata dal liberalismo, dal modernismo, è intimamente avvelenata, scaturisce dall’eresia e conduce all’eresia, anche se non tutti i suoi atti sono formalmente eretici.

È dunque impossibile per ogni cattolico cosciente e fedele adottare questa riforma e sottomettervisi in qualsiasi modo. L’unico atteggiamento di salvezza e di fedeltà alla dottrina cattolica è il rifiuto categorico di accettare questa riforma. È per questo che noi ci atteniamo fermamente a tutto ciò che è stato creduto, praticato nella fede, nei costumi, nel culto, nell’insegnamento del catechismo, nella formazione dei sacerdoti, nella Chiesa fino al 1962, prima dell’influenza nefasta del Concilio Vaticano II.

Così facendo, con la grazia di Dio, l’aiuto della Vergine Maria, di san Giuseppe, di san Pio X, siamo convinti di restare fedeli alla Chiesa cattolica e romana, a tutti i successori di Pietro e di essere fedeli dispensatori dei misteri di Nostro Signore Gesù Cristo nello Spirito Santo. Amen.

Qualche commento a posteriori sulla dichiarazione

Questa dichiarazione, evidentemente, può sembrarvi molto forte, ma credo che fosse necessaria. Davanti ad un tale disastro che colpisce le anime, non si può tacere. Non più. Perché è di questo che si tratta. Le istituzioni sono piccola cosa, benché siano di origine divina, mentre qui si tratta delle anime. Sono le anime che si perdono!

Anime che non credono più al Sacrificio della Messa, anime che non hanno più rispetto per la Santa Eucaristia, di conseguenza; anime che non si confessano più. Anime che non battezzano più i loro figli, anime che non chiedono più l’estrema Unzione perché i preti adesso si rifiutano di andare a darla… E tutti quei conventi abbandonati, quelle case religiose disperse, quei seminari vuoti! Non si vogliono più seminari, si vuole una formazione “alternativa”… Quale? Solo Dio lo sa!

Allora, vedete, io penso che noi… non possiamo. Come di fronte all’ondata del protestantesimo, all’epoca di Lutero, i cattolici hanno resistito nei paesi invasi dalla Riforma, così noi, di fronte a quest’ondata di neo-protestantesimo, dobbiamo dire di no. Non possiamo dire neppure: ne prenderemo una parte che riteniamo buona, non prenderemo ciò che non lo è. Non è possibile perché, come vi dicevo, tutto è collegato: liturgia nuova, fede nuova.

Questa nuova liturgia è davvero ispirata dagli stessi princìpi e dalle stesse idee che sono inscritti nel nuovo Catechismo. Perché che altro è la liturgia, se non il catechismo vivo, il catechismo applicato? La liturgia non potremmo definirla meglio: il catechismo vissuto.

Allora, evidentemente, non si può aver trasformato completamente una liturgia con dei princìpi nuovi senza farlo traspirare nel catechismo o, viceversa, non si può fare un nuovo catechismo con dei nuovi princìpi, un nuovo modo di concepire la fede, e al tempo stesso conservare una liturgia veramente fedele alla Tradizione.

È appunto quello che è successo al protestantesimo: Lutero ha cambiato la liturgia e cambiando la liturgia ha cambiato la fede della gente, ha cambiato il catechismo e ugualmente ha cambiato il Sacerdozio. Se si cambia profondamente la liturgia, necessariamente si cambia il Sacerdozio, perché il Sacerdozio è interamente orientato alla liturgia. È la sua stessa definizione: il sacerdote è fatto per il Sacrificio.

Se si comincia a snaturare il Sacrificio, si snatura il sacerdote, e se si snatura il sacerdote si snatura il seminario, che è la casa di formazione del sacerdote, e così via… È tutto collegato. Perciò non si può fare una selezione delle novità post-conciliari, dicendo: accettiamo questo, rifiutiamo il resto. Non è proprio possibile. […] Si può accettare solo ciò che è fedele alla Tradizione perenne della Chiesa.

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Fonte: Mons. Marcel Lefebvre, Vaticano II. La dubbia autorità di un Concilio, Editrice Ichthys, Albano Laziale, pp. 9-12.

3 commenti su “Lega cattolica per la preghiera di riparazione. Notizie e avvisi. Una lettura di formazione di Mons. Marcel Lefebvre”

  1. giorgio rapanelli

    Queste parole fanno tremare… Un ateo mi diceva che l’ultimo vero papa è stato Pio XII. Hanno trasformato il Sacrificio del Cristo che si immola sempre sull’altare in una “mensa”, un una “cena” del Signore. Di Preghiere di Riparazione ne occorrerebbero migliaia… Però, i segnali ci sono. La vittoria di Trump potrebbe essere un segnale dei tempi dopo l’amministrazione satanica Obama, e quella precedente di Bush jr.. membro di Skull and Bones, teschio e ossa, loggia massonica oscura dell’Università di Yale.

  2. jb Mirabile-caruso

    Mons. M. Lefebvre: “Tutte queste riforme, in realtà, hanno contribuito e contribuiscono ancora alla demolizione della Chiesa,
    ………………………….alla rovina del Sacerdozio, all’annientamento del Sacrificio e dei Sacramenti, alla scomparsa della vita
    ………………………….religiosa, ad un insegnamento di tipo naturalistico e teilhardiano nelle università, nei seminari…”……….

    Ogni qualvolta leggo uno scritto di Mons. Lefebvre avviene alla mia Mente di vedere le cose con una chiarezza ad essa estranea. Vedo, ad esempio, ciò che è stato artatamente fatto al Concilio Vaticano II: si è introdotto una menzogna allo scopo preciso di affievolire un po’ la luce della Verità, così da affievolirla ancora un po’ con un’altra menzogna…fino ad arrivare alla tenebra più completa a cui siamo arrivati con Bergoglio.

    Questa è la strategia diabolica che i rappresentanti di satana hanno introdotto al Vaticano II. La Chiesa di oggi è così cieca da trascinare all’Inferno quanti la seguono. Soltanto l’intervento Divino può salvarLa.

  3. Leonardo Bruni d'Arezzo

    Lettura edificante, vera e attuale anche se datata ’74. Qualche giorno fa un pretuncolo quarantenne, chiamato al capezzale di una novantenne moribonda di mia conoscenza, si è presentato dopo molta insistenza in jeans e camicia sbottonata sul petto, senza una croce nè una corona del Rosario. Due parole di circostanza, acchiappata l’offerta e tanti saluti. Non ha chiesto se lei voleva confessarsi, non aveva gli olii santi e neppure una particola. Delusione profonda della vecchietta, sempre molto credente e praticante. Si è dovuto chiamare un altro parroco, questa volta settantenne, che almeno si ricordava ancora qualcosa del suo “mestiere”.

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