L’ESTATE DI RISCOSSA CRISTIANA – Viaggio a Praga, la città delle cento torri – di Andrea Maccabiani

Praga è una città di 1.200.000 abitanti, attuale capitale della Repubblica Ceca. La sua storia è movimentata: dapprima capitale della Boemia, poi dal 1526 al 1918 parte dell’Impero Austro-Ungarico. Nel 1939 Praga e la Boemia vengono annesse al Reich nazista fino alla “liberazione” del 1945 ad opera dell’armata rossa sovietica. L’era comunista durerà fino agli inizi degli anni ’90 fino a che, nel 1993 si opererà la pacifica divisione delle repubbliche Ceca e Slovacca. Dal 2004 la Repubblica Ceca è parte dell’Unione Europea, senza l’adozione dell’Euro. La moneta nazionale è la corona ceca.

Dal punto di vista religioso il burrascoso susseguirsi di governi di matrice atea e materialista si è fatto sentire: secondo recenti sondaggi il 34,5% della popolazione ceca dichiara infatti di essere atea. I cattolici sono con il 10,4% il gruppo religioso più numeroso. I protestanti si aggirano all’ 1,1%, mentre la restante fetta della popolazione (54%) non esclude l’esistenza di Dio o aderisce a gruppi o sette di vario genere.

Nella storia boema la Chiesa Cattolica ha sempre resistito eroicamente alla rivoluzione protestante che ha tentato in vari modi di conquistare la regione. Già ben prima di Lutero, il teologo praghese Jan Hus promosse un movimento religioso basato sulle idee di Wycliffe. Le sue tesi vennero condannate dal Concilio di Costanza. Dopo la scomunica del 1411 fu bruciato sul rogo il 6 luglio 1415. Diede ispirazione al movimento detto hussita che ebbe anche velleità politiche. Dal punto di vista religioso gli hussiti aderiscono al variegato universo protestante.

La città di Praga si erge maestosa con questa ricca storia. Il grande fiume Moldava la divide in due: da un lato la parte più antica si snoda su una vasta area collinare dominata dal grande castello di Praga e la cattedrale di San Vito, dall’altra più pianeggiante la città ha potuto svilupparsi con grandi piazze e viali eleganti. A unirle il celebre ponte Carlo. L’appellativo “città delle cento torri” si riferisce ai numerosissimi campanili relativi ad altrettante chiese, una più bella dell’altra. La madre di tutte è naturalmente la cattedrale di San Vito, la cui realizzazione richiese 6 secoli. In essa sono conservati i corpi santi di San Vito, di San Venceslao Re e di San Giovanni Nepomuceno. L’architettura maestosa raccoglie altari e monumenti di tutte le epoche fino alle superbe vetrate novecentesche. L’unico scempio -ça va sans dire- è il barbaro adeguamento liturgico post-conciliare che anche in queste zone ha deturpato le chiese ben più delle guerre.

Assolutamente imperdibile la grandiosa basilica di San Giacomo, tempio barocco di dimensioni colossali, ricca di altari (era la chiesa dei francescani) e dotata di un’organo a canne maestoso e potente. La basilica di San Nicola con la sua caratteristica cupola è invece interessata da un lavoro di restauro interno, per cui non è stato possibile visitarla. In posizione più defilata e tranquilla l’antico monastero premostratense di Strahov, ancora dimora di una comunità di monaci. Vi si possono ammirare una biblioteca e una sala della teologia di rara bellezza. Il centro religioso famoso in tutto il mondo è la chiesa di Santa Maria Vittoriosa dove è custodita la famosissima statua del Gesù Bambino di Praga. Questa statuetta lignea di piccole dimensioni fu portata in Boemia da una nobile spagnola che la regalò ai carmelitani scalzi nel 1628. Questi la esposero nella loro chiesa dove tutt’ora si trovano le comunità maschile e femminile carmelitana. La fama dei miracoli operati da questa statua è davvero notevole. Interessante anche il piccolo museo sito nei locali attigui della chiesa dove sono custoditi i ricchi abiti del bambinello, cambiati dalle monache carmelitane a seconda dei tempi liturgici. Essi provengono da tutto il mondo: broccati francesi preziosissimi ma anche interessanti e pittoreschi ricami serici dal Giappone o dalle Filippine ornano la venerata immagine.

Curioso anche il quartiere ebraico con diverse sinagoghe e il caratteristico cimitero. Notevole la collezione di arte sacra medievale ospitata nell’ex monastero di Sant’Agnese:

Le piazze di Praga sono veri e propri salotti dove sedersi ed ammirare il profilo della città e i caratteristici edifici residenziali. Il famoso orologio astronomico della piazza della città vecchia è attualmente oggetto di un delicato restauro e impossibile da ammirare almeno fino ad agosto. Numerosi parchi e spazi verdi arricchiscono questa bella capitale di spazi tranquilli dove sostare.

Nel suo insieme Praga è un’ottima meta turistica e offre con sapiente ospitalità la ricchezza della sua storia e del suo paesaggio. E’ una città tranquilla, pulita e con traffico limitato (se rapportato alle nostre grandi città italiane). I trasporti pubblici sono molto efficienti e capillari. Il cambio euro/corona ceca garantisce prezzi ragionevoli. La proposta culinaria non è ricchissima ma comunque da provare: quando si è stufi si trova rifugio nella tradizione italiana che non manca anche di una certa qualità (per la carbonara è meglio arrangiarsi in appartamento oppure attendere il rientro a casa!). Il caffè espresso -importante punto di riferimento italico all’estero- è facilmente reperibile in tutti i bar, con qualità che raggiungono anche l’alto livello.  L’unico neo è l’accesso a pagamento in molte chiese, il quale avrà pure la sua ragionevolezza ma che a mio avviso mercifica parecchio i luoghi sacri anzittuto pensati per la preghiera e da sempre monumenti ad accesso “democratico” e libero.

Una città che va certamente visitata e scoperta anche dal punto di vista del patrimonio cattolico, il quale è di grande spessore, sia nei monumenti che nelle ben più importanti figure di santità.

(Fotografie dell’Autore)

5 commenti su “L’ESTATE DI RISCOSSA CRISTIANA – Viaggio a Praga, la città delle cento torri – di Andrea Maccabiani”

  1. Sovetico va tradotto come CONSILIARE o DEI CONSIGLI. Lasciare questa parola parola non tradotta è falso e menzogna. L’Unione Consiliare era la democrazia socialista nella quale governava il popolo riunito nei consigli e comitati di vario grado.
    Il comunismo non esisteva. Era solo uno scopo futuro che non era realizzabile per mancanza delle teorie e ideologie della sua realizzazione. Dire ERA COMUNISTA al posto di ERA SOCIALISTA è menzogna.

    Le forze militari consiliari hanno veramente liberato tanti paesi europei dal nazismo, non in virgolette. I nazisti volevano sterminare i popoli cosiddetti superflui, quindi tutti loro devono ringraziare i popoli dell’Unione Consiliare per la liberazione dal nazismo e per avere evitato lo sterminio fisico totale.
    Gli americani sono entrati in guerra verso la fine, solo per avere vantaggi come vincitori di guerra.

    Mentire è vergognoso, descrivendo i fatti storici nei siti cattolici si deve evitare le menzogne politiche manipolative. Le menzogne fanno danni e provocano conseguenze, tra cui l’odio in risposta da parte dei popoli offesi…

    1. Ma sta scherzando? Sta difendendo un’ideologia e uno Stato che, comunque lo vogliamo chiamare, ha diffuso dottrine errate, perseguitato le religioni e provocato DECINE DI MILIONI DI MORTI per fame, carestie, mancata assistenza sanitaria e non ultimo sistematico sterminio via gulag. Ma vada a farsi benedire, letteralmente: ne ha bisogno.

      1. Decine di morti, Alessandro? Troppo vago:
        100.000.000 (cento milioni)!!
        “Il libro nero del Comunismo”, Mondadori, collana Oscar.

  2. Forse ha dimenticato il patto tra Germania e Unione Sovietica. Solo dopo l’invasione della Polonia, avendo cominciato a temere il nazismo, si sono decisi a diventare i “liberatori”.
    Mi spiace,ma le virgolette sono necessarie.
    Antonio

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