L’Europa e l’incapacità di sviluppare una politica dell’immigrazione  –  di Kovács András e Szamosszeghy Bodó Károly

Parliamo della politica di Viktor Orbán, primo ministro ungherese, a cui sarà veramente molto grato tuo nipote. Se avrai un nipote…

di Kovács András e Szamosszeghy Bodó Károly

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zzzzrbn2909Anche chi precedentemente aveva dei dubbi, adesso lo trova evidente: non solo l’Unione Europea, ma tutta l’Europa, tutto ciò che noi riteniamo Europa da millenni, sta vivendo una delle crisi più grandi della sua storia.

Il cittadino comune europeo si sente sempre più perso nel suo continente, nella propria patria, nella propria città, in casa sua. La leadership europea non solo non offre una soluzione, ma non è neanche arrivata a capire la gravità del problema. Naturalmente la colpa non è del tutto sua. Sono colpevoli anche quelli che hanno eletto questa leadership europea sopra gli stati nazionali non in base alle competenze ma in base a contrattazioni meschine e stupide. Infatti il risultato si vede: la leadership è stupida, incoerente, incapace, inabile, “declinatrice” di responsabilità ma soprattutto è prigioniera di idee obsolete.

Non sono molto diversi neanche i leader dei singoli stati. I leader della maggior parte dei paesi europei sono dei prigionieri delle elezioni all’avvenire, delle lobby dietro al proprio partito e dei media con ideologie superate. Se fossero in grado di pensare e di agire autonomamente, non lo farebbero lo stesso. Non osano neanche respirare senza le lobby e i media. Se non c’è nessuno che dia soldi per la campagna elettorale e non c’è l’appoggio dei media, perdono il potere. Quindi dicono delle stupidate ed agiscono contro ogni buonsenso senza esitare, se le lobby ed  i media ritengono giusto.

Ora un’Europa di queste condizioni è stata invasa in pochi mesi da una folla di milioni di immigrati.

I leader europei insieme ai leader degli stati agiscono immediatamente secondo i vecchi e ben abituali riflessi. Nello spirito di “aiutiamo tutti quelli che non sono europei” e della multicultura hanno lasciato e lasciano invadere l’Europa.

Naturalmente neanche questa volta i fatti rendono sfocata la loro vista acuta… Non conta che gli immigrati arrivano senza alcun controllo. Viene chi vuole e porta ciò che vuole. (Pensiamo solo a come è contrastante con i controlli che un cittadino europeo deve attraversare per viaggiare in aereo). Non conta neanche che gli immigrati sono musulmani, che non solo non accettano il cristianesimo ed i principi di libertà, ma addirittura considerano tutto ciò un nemico odioso da combattere e da annientare. Non conta neanche quel fatto che contrariamente all’immagine data dai media la maggior parte degli immigrati non è rifugiato di guerra e generalmente non arrivano famiglie ma uomini energici. Non importa neanche il fatto che queste persone non chiedono ma esigono, che vogliono far valere i propri diritti, ma dei loro doveri e responsabilità non gli importa niente.

Tutto questo non conta perché i media parlano diversamente. Nei media si può apparire in una luce positiva solo se ci si prende cura degli immigrati, se li si aiuta, se si scattano selfie con loro e se si raccontano storie commoventi (spesso false e inventate) di loro. In più è rituale scomunicare e stigmatizzare tutti quelli che osano alzare la voce contro il flusso degli immigrati. È un esercizio quotidiano chiamare nazisti, razzisti e infami tutti quelli – che siano ministri o cittadini comuni – che non appoggiano il flusso dei musulmani.

Qualcosa però è cambiato nelle ultime settimane. È venuto un leader sicuro di sé di uno stato membro dell’Unione Europea e ha dichiarato che il bianco è nero, mentre il nero è bianco. Ha dichiarato che così non si può procedere, ha dichiarato che l’Europa corre alla sua rovina. Lui è Viktor Orbán, il primo ministro dell’Ungheria.

I leader europei ed i media hanno scelto la solita tattica, cioè hanno preso nel mirino Viktor Orbán in tutti i modi. Ne hanno parlato male, gli hanno dato del nazista, l’hanno minacciato con la chiusura dei fondi europei, con l’esclusione dall’Unione Europea. Ma non hanno considerato alcune cosette.

zzzzrvltmmgNon hanno considerato il fatto che si può far credere una qualunque cosa sull’Ungheria fascista ad un telespettatore su una poltrona, ma quando il telespettatore in Italia, in Austria, in Germania, in Danimarca, in Svezia, in Francia esce per strada e sente sulla propria pelle ciò di cui il “fascista” Orbán parla, allora prima o poi crolla l’immagine suggerita dai media. Sono un ottimo esempio per l’immensa stupidità dei media i risultati scioccanti dei voti del pubblico. In Austria, in Germania, in Francia i telespettatori ed i lettori comuni erano in una stragrande ma nello stesso tempo impressionante maggioranza dalla parte del primo ministro ungherese.

Gli incapaci politici occidentali e gli operai dei media bugiardi non hanno considerato neanche il fatto che il monopolio delle informazioni è cessato di esistere. Ormai è inutile tentare di aizzare il mondo contro Orbán con false fotografie di “Bicske”, perché in un lampo d’occhio la verità viene alla galla, e si diffonde nel mondo cosa è successo veramente.

In Italia, che soffre almeno quanto l’Ungheria a causa del flusso degli immigrati economici, oggigiorno è difficile “vendere” alle persone l’idea che tutto va bene in questo modo. Oggi non è più possibile far credere alla maggior parte degli ungheresi e degli italiani che l’immigrazione è buona ed è da incoraggiare. Dove le persone si trovano di fronte ai problemi non si aspettano una lezione ma una soluzione. Delle soluzioni che Viktor Orbán utilizza e che consiglia pure per l’Europa.

Chi prima chi dopo, ma pare che sempre più leader di paesi si sveglino e anche se arrabbiati, continuando ad infamare Orbán, iniziano a camminare su quella strada che Orbán consiglia. L’idrocefalo dell’Europa però continua ad essere un ostacolo. La leadership europea completamente incapace, incompetente e che teme solo il proprio potere, continua a rimanere attaccato al principio ultraliberale di “facciamo entrare tutti e aiutiamo tutti”.

Non a caso tanti si ricorderanno della caduta ingloriosa del glorioso Impero Romano. Gli imperatori romani instupiditi per il benessere e per la devianza prima appoggiavano solo l’immigrazione e lo stabilimento dei barbari poi tra le orge nei loro palazzi, ascoltando bellissimi discorsi hanno vissuto come i barbari, che hanno invaso, hanno occupato e poi rovinato quell’impero che poco prima era il re del mondo. La leadership dell’Unione Europeo non è il re del mondo, ma con la sua gozzoviglia ed il suo non fare nulla somiglia in modo significativo agli imperatori che causarono la caduta dell’Impero Romano. L’unica possibilità per l’Europa, perché la storia non ripeta se stessa, perché i barbari non possano distruggere di nuovo, e questa volta probabilmente per sempre, il mondo e la cultura romani e cristiani è che il cittadino comune costringa i propri leader politici ad utilizzare la politica dell’autodifesa. Chi non è disponibile, a breve termine deve essere eliminato.

Perché ormai non è in palio il benessere dei nostri nipoti, ma l’esistenza dei nostri nipoti.

Orbán lotta perché noi abbiamo, o possiamo avere dei nipoti. Tu da che parte sei?

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Szamosszeghy Bodó KárolyKovács András

contatti: bundi01@vipmail.hu

5 commenti su “L’Europa e l’incapacità di sviluppare una politica dell’immigrazione  –  di Kovács András e Szamosszeghy Bodó Károly”

  1. giorgio rapanelli

    Nessun commento. L’Ungheria si sta difendendo e ci sta difendendo dall’invasione di musulmani, africani grassi come maiali (altro che fuggenti da fame e guerre!). Ho perduto ogni fiducia negli USA, popolo della libertà, che difende la libertà dell’Occidente. Adesso è la Russia che ci sta difendendo dalla maledetta loggia LGBT, emanazione satanica del nuovo ordine mondiale, dalla civiltà gay e dall’Isis.

  2. Il baluardo, l’ultima difesa che ha l’Europa ormai dilaniata e plagiata dalle ‘forze del mare’, ‘dalle due bestie che vengono dal mare’, i due imperi che hanno scatenato l’odio per le ‘forze di terra’. Non potranno, nonostante tutto, mai farcela. Orban, a differenza degli sciuscià che ci governano, lustra scarpe da settant’anni, ha una visione geopolitica precisa che sottintende una visione spirituale e metastorica altrettanto precisa. E sempre Orban è consapevole che i Balcani rappresentano l’epicentro di tutto perché porta dell’Est, porta della Via della Seta, insieme, guarda caso, alla Siria, e proprio nei Balcani si sta concentrando lo spostamento delle ‘mandrie’ che lorsignori, da negrieri e schiavisti, organizzano. Altro che Bergoglio, è Orban a possedere logica, misericordia, senso di appartenenza e spirito di difesa. Stiamo assistendo in diretta e alla luce del sole l’ultimo assalto dei servi del maligno. Ormai non si nascondono neanche. Ha pico tempo e lo sa. Deve accelerare…

  3. Io sono dalla parte di Orban. Le sue idee sono anche le mie. La carità deve essere volta prima verso i propri cittadini e le proprie tradizioni cristiane e poi verso gli altri sennò si tradisce la propria gente, la propria storia. Ma sembra che nessuno di quelli che in Europa ha responsabilità di governo voglia sentire da questo orecchio. Speriamo che Dio ci ascolti e che protegga il Primo Ministro ungherese, unica voce ragionevole in questa situazione di follia.

    1. Gentile Lia, io non mi inoltrerei nella discussione su chi sia il prossimo più prossimo… Osserverei invece il drammatico occaso della Carità, di cui si parla così tanto e se ne fa così poca. E’ con profondo disgusto che ho visto in tv quest’estate baldi volontari dedicarsi sulle spiagge all’ACQUAGYM coinvolgendo insieme vecchietti e…MIGRANTI (aitanti africani) col nobile scopo di far fare pace con le onde ai superstiti del Mediterraneo!
      Un tempo i volontari seri passavano un mese, un anno, una vita negli ospedali e nei campi d’Africa, e pure a spese proprie, grazie anche ai vecchietti che, anziché buttar soldi per l’acquagym, mandavano le offerte ai missionari, pensando alla salute temporale ed eterna propria e dei negretti…
      Il tradimento della propria storia e della propria gente è evidente anche in questo!

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