Libera provetta in libero stato. Quattro passi nell’orrore  –  di Elisabetta Frezza

Dalla scoperta del comportamento imprevedibile degli “embrioni mosaico” ai nuovi passi avanti verso la costruzione in laboratorio dell’umanità. Il Fertlity Day è solo una tappa per assuefarci all’orrore. E intanto il mondo cosiddetto pro-life sta alla finestra o addirittura difende le scelte ministeriali… perché?

di Elisabetta Frezza

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z-dmnOrmai l’intero mondo che si definisce pro life, insieme alla chiesa-di-mondo di cui è fedele interprete, ha digerito il rospo della fecondazione artificiale e ha firmato il patto di non belligeranza con l’impero biotecnologico/farmaceutico che, tramite le sue pedine governative, ci sta colonizzando con le armi chimiche della propaganda. Il Fertility Day sponsorizzato dal Ministero è solo una delle tante campagne di conquista, l’ultima in ordine di tempo.

È calata una spirale del silenzio in casa “cattolica” su provetta e dintorni. Chissà perché.. Intanto, il gas tossico si diffonde dappertutto spargendo la sua carica normalizzatrice.

Troppa gente non comprende in quale temperie apocalittica stiamo allegramente sguazzando, e dorme sonni tranquilli convinta che lo Stato si preoccupi davvero della salute e del futuro dei suoi figli. È così perchè chi dovrebbe dare l’allarme, e suonare senza requie una musica altra, si dedica con inusitato impegno a cantare l’accompagnamento al reality show dell’orrore.

A ognuno le sue scelte di campo.

A noi non resta che continuare a mostrare, senza stancarci, la vera faccia di questo orrore, per capire a quale nemico ci stiamo consegnando senza opporre la benchè minima resistenza.

Apriamo dunque una finestra sul mondo nuovo.

La finestra è vera, non immaginaria, e il mondo su cui si spalanca anche. È vero e attuale. È già il nostro.

Un paio di anni fa, una ginecologa addetta ad “Assistere Medicalmente la Procreazione” (PMA) – che vuol dire combinare insieme gli ingredienti per l’assemblaggio extracorporeo di un essere umano, destinato poi, forse, a essere impiantato nell’utero di qualcuno – mi mostrò varie immagini di embrioni ai primissimi stadi di sviluppo, e mi fece notare come alcuni apparissero più carini, più regolari di altri e quindi, secondo un sillogismo fallace ma suggestivo, prevedibilmente più sani e belli in un ipotetico loro futuro.

Sfogliava un album di fotografie, una sorta di catalogo di umanità sintetica in fase iniziale, ed era estasiata dalle meraviglie del progresso raggiunto e in rapido divenire, tanto – azzardava – da far ragionevolmente pensare a un futuro non lontano dove un incubatore artificiale fosse in grado di superare le prestazioni imperfette di un qualsiasi utero materno, fatalmente soggetto alle intemperanze della proprietaria o a suoi eventuali accidenti (fumo, alcool, malattie, strapazzi). Profezia, peraltro, puntualmente verificatasi in via sperimentale, con grande clamore della stampa transnazionale e plauso ecumenico.

Toccai allora con mano quale fosse lo stadio terminale di alienazione dalla realtà raggiunto dagli stregoni della vita, avvezzi per mestiere a maneggiare speranze di esistenze, incapsulate in vetrini e provette, come una qualsiasi merce di consumo e di scambio. In quell’orizzonte, il prodotto prima facie difettato va scartato il più presto possibile per ottimizzare il risultato finale del ciclo produttivo (il famoso “bimbo in braccio”), in nome del trionfo della scienza decretato a priori e da celebrare sul palcoscenico mediatico.

Memore di quella esposizione surreale, leggo ora la storia fresca fresca dei c.d. embrioni mosaico (clicca qui).

Li hanno battezzati così, quegli embrioni da fecondazione artificiale (circa il 20 per cento, si è scoperto, della totalità di quelli prodotti in laboratorio) formati da cellule anormali insieme ad altre normali, secondo gli esiti dello screening genetico preimpianto (PGS) che determina la scelta di chi passa o non passa le eliminatorie alla gara della vita.

Si è scoperto che questi embrioni imperfetti, normalmente soggetti alla rupe tarpea (sottoforma di congelamento sine die, sentenza di morte edulcorata), sono in grado, se impiantati in utero, di riparare da se medesimi le proprie anomalie iniziali, ed essere bimbi sani alla nascita.

Aspiranti genitori che hanno deciso di procedere con la gravidanza nonostante la diagnosi infausta di partenza – e ciò non già per un attacco postumo di irrazionale altruismo, figurarsi, ma per il semplice fatto di non disporre di opzioni migliori, cioè per avere già sparato tutte le cartucce disponibili (e con la certezza di poter comunque contare sul paracadute dell’aborto eugenetico qualora i problemi persistano) – hanno clamorosamente ottenuto, contro ogni previsione della scienza, il loro bel bimbo in braccio, sano, come da domanda inoltrata.

Si è capito, cioè, che i difetti registrabili agli albori dell’esistenza extrauterina possono autocorreggersi strada facendo. Ciò ha posto qualche interrogativo pratico – scrupolo di coscienza sarebbe pretendere troppo – ai “fertility experts” preposti al giudizio sommario di meritevolezza su chi sia degno/non-degno di proseguire la corsa a ostacoli della vita.

La storia ci è raccontata così, come fosse una questione di pomodori ogm o al più di allevamento di storioni, nientemeno che dal New York Times, la bibbia della stampa mondiale. Ed è tanto più interessante perché la mostruosità dello scenario dell’oggi erompe, quale effetto collaterale involontario, da un’esposizione neutra, laicissima, moralmente asettica.

Vediamola.

«The couple wanted a baby boy….», comincia il racconto, «la coppia voleva un maschietto, ma l’embrione maschio che avevano selezionato – l’unico ancora disponibile dopo un dispendioso ciclo di fertilizzazione in vitro – non aveva passato brillantemente il test preliminare» (lo screening condotto su una manciata di cellule prelevate dall’embrione di cinque giorni di età).

Altre coppie al posto loro avrebbero riconsiderato le proprie scelte – continua il NYT – ma l’età avanzata delle due aspiranti madri (sì, si tratta di un paio di lesbiche alla soglia dei 50), imponeva di rischiare il tutto per tutto.

«L’intera gravidanza è stata come una emozionante corsa sulle montagne russe….» racconta una delle due guardando il bel maschietto di sua proprietà, sano e salvo per un vero “caso della vita”, ossia l’anzianità delle sue pretendenti nonché potenziali incubatrici (le quali, sottolinea il giornale, desiderano mantenere l’anonimato “perché nessuno è al corrente che la creatura non è biologicamente riconducibile né all’una né all’altra”, cioè ha un patrimonio genetico estraneo a quello delle due tizie che si definiscono sue madri).

Storie analoghe di bambini sani con un trascorso da embrioni mosaico – ci dice ancora il NYT – sono allo studio di gruppi di ricerca americani e (guardacaso) italiani, che hanno decretato aggirarsi intorno al 40 per cento la probabilità del lieto fine nella spericolata avventura post-impianto di questi miniesseri difettati. Va da sè che, qualora si scopra la persistenza o l’aggravamento in utero della anomalia, soccorre l’aborto procurato e si può scongiurare comunque la beffa di trovarsi tra le mani un bimbo malato su ordinazione. Che sarebbe un vero controsenso.

Il dottor Richard Scott, del laboratorio di medicina riproduttiva del New Jersey, riferisce al giornalista che ora, alla luce di questi dati del tutto imprevisti, si sta cercando di capire esattamente cosa fare degli embrioni mosaico. Già, bel dilemma, perché è un vero peccato non consegnare il pacco regalo ai vegliardi che lo vogliono tanto, ma d’altra parte c’è il rischio effettivo – osserva Scott – che le cellule anomale proliferino anziché arrestarsi nel rapidissimo processo di divisione cellulare, e allora finisce che ci si può ritrovare con un piccolo difettato (sempre che, chiaramente, non lo si ammazzi per tempo in utero).

Il dottor Norbert Gleicher, direttore del centro per la riproduzione umana di New York, si chiede dal canto suo se non sia opportuno riflettere su questo: se cioè un campione casuale formato da una decina di cellule prelevate così precocemente per la biopsia preimpianto, possa essere rappresentativo dell’intero embrione, e parametro unico in base al quale decidere le sorti dello sviluppo fetale successivo.

Seguono nell’articolo sragionamenti di altri scienziati, che si pongono molte domande e si danno molte risposte.

z-fcndzMa i loro poveri discorsi da biotrafficanti storditi suonano ridicolmente e tragicamente inadeguati alla materia che pretendono maneggiare e di cui nemmeno lontanamente percepiscono l’enormità e il mistero. Si palesano quali squallidi contabili della vita, miopi manovali di una industria mefistofelica fuori controllo umano. Eppure, nella loro totale insipienza, costoro sono i titolari dello ius vitae ac necis su torme di individui disincarnati, insieme agli sciagurati che li ordinano al nuovo supermercato dell’esistenza per dotarsi di un gingillo umano da esibire in società.

Ed ecco la conclusione, tanto piana quanto distopica, dell’articolo del NYT:

«Per la coppia che scommette su un embrione anormale, un bimbo sano è un gioioso promemoria – riflettendoci – della complessità dello sviluppo precoce dell’essere umano».

«Ora che ha 17 mesi, è “allegro, sano, estroverso, sempre sorridente” – dice una delle sue mamme – non avessimo usato quell’embrione, esso sarebbe stato o scartato o donato alla scienza. Il bambino che abbiamo, potrebbe ora non essere qui».

Che dire?

Io, voi, gli stessi fabbricatori di uomini, eravamo magari embrioni mosaico e non lo sapremo mai e nessuno potrà mai saperlo, perché fa parte del mistero della vita.

Chi ha vissuto aborti spontanei, minacce di aborto, gravidanze accidentate, sa di questo mistero, e ci si aggrappa, nella speranza come nel dolore.

Colpisce lo stupore diffuso di tutti questi dotti signori, molto esperti, che in realtà non sanno nulla di ciò che stanno facendo, e lo dimostrano, perché la loro “scienza” è fondata sul nulla. Rifiutano il mistero, costoro, e addentano i frutti dell’albero della vita fino ad abbuffarsene, sacrileghi e incontinenti.

E quando i risultati empirici della pseudoscienza, contro i vaticini della stessa, li riportano nell’alveo della realtà con la forza dirompente dell’evidenza, nemmeno colgono l’avvertimento. E continuano come arieti bendati la folle cavalcata verso l’abisso.

L’opera mirabile della natura si realizza a prescindere dalla protervia faustiana dell’uomo creatore di se stesso. E la natura si autoripara, ripara persino i manufatti, mette in moto meccanismi imperscrutabili stracciando e umiliando i suoi emuli. La magia della vita arriva a sparigliare le carte dei suoi goffi prestigiatori e consegna alla vita esiti inattesi.

Ma allora, dove inizia la natura e dove finisce l’artificio?

Come si dipana questo garbuglio inestricabile in cui si è ficcato l’uomo del terzo millennio, ribelle al suo creatore e Caino alla sua stessa stirpe?

La tragedia più grande che a noi è dato attestare in questo panorama da incubo è proprio l’assuefazione generalizzata all’orrore, che non viene percepito come tale ma, al contrario, diventa condizione normale da praticare a piacimento e prestazione da esigere a titolo gratuito. In ogni caso, è additata come traguardo glorioso del progresso e accettata da tutti come cosa buona.

Ma questa cosiddetta “scienza” è mera tecnica al servizio stabile del male: cioè, di una cosa che sembra vita, in realtà è blasfemia estrema e morte massiva.

Dietro l’angolo – o meglio: dietro il prossimo paletto – sono in cantiere ibridi e chimere, e saranno contenti gli animalisti della compenetrazione delle specie, sì che ci si chiederà presto come distinguere l’umano.

A tutto questo mira la propaganda laicista delle multinazionali della morte, e a questo concorrono i falsi paladini pro life che puntellano il sistema anziché bombardarlo, che si baloccano in sottili distinguo invece che svelare il mostruoso disegno in via di compimento. E così, remano tutti insieme appassionatamente verso il trionfo della riprogenetica e del transumanismo, verso la satanizzazione regressiva dell’umanità e la distruzione della stirpe dei figli di Dio.

Qualcuno dovrà pur chiamarsi fuori.

Intanto, godiamoci lo show della campagna di fertilizzazione di massa. Il 22 settembre è alle porte. Happy Fertility Day a tutti.

20 commenti su “Libera provetta in libero stato. Quattro passi nell’orrore  –  di Elisabetta Frezza”

  1. L’avevo detto che la rupe Tarpea sarebbe tornata di moda. Il mio professore di storia contemporanea dell’università disse che i servizi segreti tedeschi covavano ancora i progetti di Hitler. Ciò era emerso da un dossier del 1975. Ed, infatti, siamo agli albori della nuova razza ariana e del paganesimo imperante. Per fortuna abbiamo la certezza che questa “generazione perversa” verrà spazzata via……

    1. L’articolo è interessante, la deriva della scienza preoccupante, il silenzio della gerarchia vergognoso, anzi: empio!
      E mi sembra evidente la “scelta di campo” da parte del Signore, che non suscita più vocazioni per nutrire questa (falsa) Chiesa ed anzi ne susciti in abbondanza a quella porzione di essa che ancora ha il coraggio di conservare la Fede e non ha perso il ben dell’intelletto.

  2. Per la Massoneria, cara avvocatessa, la Persona Umana non deve esistere (e il motivo è che non devono esistere le Persone Divine: “Dio” DEV’essere un Tutto amorfo e oscuro, senza Cuore e senza Mente. Aborrito quindi il Figlio Unigenito, in linea con l’Arianesimo).
    È tollerata l’ “Umanità” (human race in lingua americana), comunque assimilata a una genia animale. Ce lo ripetono da decenni, con materiale direttamente importato da Londra e dagli USA.

    Tale genia alquanto ripugnante va:
    1- trattata da Massa e modellata
    2- ridotta enormemente in quantità: ha “riscaldato troppo Gaia, il Pianeta Vivente”
    3- abituata a FARE pochissimi figli. Meglio, a rivolgersi ai laboratori di produzione, da cui non esce neppure un “imperfetto”. La Svezia è già “Paese senza mongoloidi” – noi ci siamo vicini
    4- educata a vedere la Famiglia come “tomba”, e le convivenze omosessuali come “raffinate e aperte”

    Esorcismi a parte, i “princìpi non negoziabili” polverizzerebbero tutto questo macchinario

  3. Intanto, chi ha un utero in grado di ospitare la vita se ne vergogna e si affanna a dissociarsene, mantre gli uomini che ci hanno convinte che dare la vita sia un compito risibile, un ingombrante fardello, dedicano la loro vita a tentare disperatamente di scimmiottare anche solo una parvenza di ventre materno. chi ci casca, pianga se stessa. la risposta corale al family day è stata: non siamo mica uteri! infatti, chi lo ne ha più bisogno, dell’utero? la concorrenza e già stata sbaragliata. avanti il progresso!

  4. Dire che si resta senza parole è dire nulla! siamo sull’orlo dell’inferno! come uscirne? Con mezzi umani non se ne esce, proviamo a fare ciò che chiede la B.V. Maria a Fatima, a Civitavecchia e in tante parti del mondo? Convertiamoci e cambiamo radicalmente vita. Il resto lo faranno il N.S.G.C. e Lei: l’Avvocata Nostra! Cuore Immacolato di Maria O.P.N.

  5. E tutto questo nel silenzio ASSOLUTO di chi dovrebbe farci da guida. Anzi prima o poi approveranno anche questo (sempre per via della misericordia e delle porte aperte a tutti – o meglio a tutto -; certo per gradi , ora solo le coppie omosex e i fedifraghi, poi piano piano anche il resto. (Se si fa tutto e subito sai che casino fanno questi) OMISSIS.

  6. Per logica e per rigore ‘scientifico’ questi novelli Frankenstein dovrebbero disporre per iscritto la loro volontà di venire soppressi da loro simili allorquando dovesse accadergli qualcosa (una malattia seria, un incidente invalidante) che facesse di loro degli esseri ‘non più perfetti’.

  7. Gentile Sig.a Frezza grazie del suo stupendo articolo-denuncia, dove non poteva esprimere in maniera migliore l’abominio che stanno facendo in forma di dittatura silenziosa, dove IL SILENZIO vige e l’uomo diventa davvero un lucifero: colui che si vuole mettere al posto di Dio creando mostri dove con la scusa della scienza fanno progresso che porta l’umanita’ alla distruzione totale e le anime alla dannazione eterna. Oggi salvo rari casi, non ci si puo’ piu’ fidare di studiosi, ricercatori e medici. Tutto business anti-Cristo a qualsiasi costo perché il loro dio satana e la massoneria impone leggi massoniche bene descritte sopra dal Sig. Raffaele. Questo e’ quanto si sa spudoratamente, ma certamente che ne staranno facendo di ogni per la clonazione mischiando cellule tra animali e uomini ed ogni nefandezza possibile contro natura e Dio N.S.G.C. . Dio la benedica e spero che le Sue urla arrivino a piu’ persone possibili affinche’ si ribellino al regime dittatoriale. Dio la benedica

    1. Oggi pomeriggio, dieci minuti di Radio Maria in auto. La d.ssa Dedé (http://www.iltimone.org/1007,Autori.html) afferma che “la NOSTRA MORALE non ci consente di operare la fecondazione in vitro, ma tutti i passi che la precedono sì, sono praticabili anche da noi”.
      La nostra morale, una delle tante oggi su piazza, non ci fa fare ciò per cui lavorano i cari e stimati colleghi che si impegnano per la “Salute Riproduttiva”
      “La federazione dei Centri per i Metodi Naturali aderisce al Fertility Day”.

      La realtà supera la fantasia, come scrive Luciano qui sotto.

  8. Come sempre la realtà supera la fantasia. Ci troviamo davanti ad una catastrofe SPIRITUALE di portata immane e i “guardiani” alias il clero nella migliore delle ipotesi dorme profondamente, i “migliori” invece sono collaboratori di satana e “benedicono” l’amore senza considerare che in tantissimi casi si tratta di egoismo (sempre nella migliore delle ipotesi), siamo al mercato della “vita” , quando detta vita viene GRATUITAMENTE donata da Dio, ma non vogliamo PAGARE. Bene PAGHEREMO tutto a caro prezzo. Che Dio abbia pietà di noi. Attenzione PIETÀ e non misericordia

  9. jb Mirabile-caruso

    Elisabetta Frezza: : Troppa gente non comprende in quale temperia apocalittica stiamo allegramente sguazzando, e dorme sonni tranquilli
    ………………………….convinta che lo Stato si preoccupi della salute e del futuro dei suoi figli”……………………………………………………………….

    Temo proprio, signora Frezza, che Lei abbia colpito il chiodo sulla testa: è un dato di fatto, infatti, che la stragrande maggioranza della popolazione si comporta come i bambini che – appunto perché tali – dipendono dalle illuminanti spiegazioni dei genitori per comprendere le cose nella loro oggettiva realtà. Ho da lungo tempo conteso – confortato da prove empiriche – che la MATURITÀ della Mente NON necessariamente viene da tutti conseguita in congiunzione con quella fisica – come generalmente si SUPPONE – ma MOLTO più avanti negli anni per molti, e MAI nella vita per la grandissima maggioranza della massa che, appunto, migliore parola non c’è per descriverla che MASSA!

  10. jb Mirabile-caruso

    …………. Continuazione del commento di sopra……….

    Ora, non vorrei che il termine “massa” venisse percepito in senso dispregiativo, perché non lo è nelle mie intenzioni, ma certamente è inteso nel senso di “mancanza di MATURITÀ mentale” che pone l’Essere Umano in una condizione di mostruosità in quanto l’unione di un Corpo adulto e di una Mente bambina: una mostruosità che tuttavia si accoppia e procrea – NON perché spinta dall’Amore come Dio intese che fosse, in quanto il VERO Amore NON è sperimentabile da una Mente bambina – ma spinta, al contrario, dalla libidine animale, con tutte le implicazioni inquietanti che questo tipo di procreazione comporta nella prole. Continuo spesso a chiedermi cosa sia il MALE: in mancanza di una risposta che sia armonicamente accettata e dalla Fede e dalla Ragione, mi trovo costretto a prendere anche in considerazione la possibilità che esso possa consistere in questa procreazione dettata dalla libidine, invece che dall’AMORE.

    1. jb Mirabile-caruso

      Piero Vassallo: “…mi auguro che [questo Suo articolo] sia letto (e imitato) dagli esponenti del clero taciturno”…………………..

      Mi sto domandando, signor Vassallo, a cosa mai corrisponderebbe questa “taciturnità” del Clero parlando schietto. Potrebbe essere VIGLIACCHERIA? Molto comune, dopotutto, nella nostra specie italica!

  11. Il fatto è che il brutto del nazional socialismo e del fascismo è sopravvissuto e governa felice. Il meglio, che è stato il tentativo di rinascita dell’Europa romana e cristiana, o del semplice riscatto umano naturale, è morto combattendo eroicamente nei cieli nei mari e nelle terre di tutto il mondo contro le forze di messer satanasso.

  12. Ringrazio del preciso appunto. Non si potrebbe esprimere tutto in maniera più semplice e comprensibile anche da povera gente come me?

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