Liceo Dini di Pisa: l’Arcigay entra a scuola con l’autogestione – di Rodolfo de Mattei

di Rodolfo de Mattei

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Pisa l’Arcigay approfitta dei corsi di autogestione promossi dagli studenti per entrare nelle scuole ad impartire le proprie lezioni su gender e sessualità. Il Liceo Scientifico Statale “Ulisse Dini” di Pisa,come si legge sul suo sito web, con la Circolare n. 100 del 22 dicembre 2017 ha infatti approvato e programmato per l’8 e 9 Gennaio 2018 uno speciale piano di attività didattiche alternative, intitolato Schola mea, mea lectio, organizzato dagli stessi studenti della scuola in “autogestione” dove, con gran sorpresa dei genitori, sono “saltati fuori” ben due corsi tenuti da esponenti dell’Arcigay locale.

La circolare, diramata tre settimane fa dal dirigente scolastico dell’Istituto, illustra le modalità di svolgimento delle attività degli studenti di “Schola mea, Mea Lectio”, precisando come i corsi didattici alternativi benché non obbligatori saranno aperti a tutti e si svolgeranno in pieno orario scolastico dalle 9 alle 12.45 :

“I rappresentanti di istituto, a nome degli studenti del Liceo, hanno programmato attività per i giorni 8 e 9 gennaio 2018, dalle ore 9.00 alle ore 12.45. In tale ottica vengono date le seguenti disposizioni organizzative, rispetto alle quali tutti gli studenti sono chiamati ad assumere precisi impegni e responsabilità e tutti i docenti a collaborare fattivamente, secondo i propri doveri di servizio:

  1. Il programma di attività didattiche alternative organizzate dagli studenti si svolgerà all’interno delle ore di lezione (9.00 – 12.45) esclusivamente nelle aule assegnate del piano terra. Ai piani primo, secondo e terzo saranno riorganizzate le lezioni per coloro che non intendono partecipare alle attività (la dislocazione delle classi sarà comunicata dall’Ufficio di vicepresidenza ogni mattina entro le ore 9.00). 

(…)

  1. Ogni giorno, alla prima ora, tutti gli alunni si recheranno nella propria classe per l’appello e la registrazione della presenza. Coloro che sceglieranno di aderire per quel giorno alle attività autogestite dovranno dichiararlo durante l’appello del docente alla prima ora, che provvederà alla trascrizione immediata sul registro elettronico (entro le 8.10) dei loro nomi e della loro scelta (…)”.

A sollevare le proteste dei genitori degli studenti del Liceo Dini è stata la lettura del programma delle lezioni dell’autogestione, reso pubblico solo il giorno precedente all’avvio del progetto, che ha portato a galla l’assegnazione di 2 aule “didattiche”, delle 30 complessive, suddivise in 4 differenti gruppi, Sociale, Scientifico, Storia e attualità e Varie, all’associazione omosessualista “ArciGay” di Pisa.

PRIMA AULA

Nella prima di queste aule si è parlato di “Educazione Sessuale” con un intervento, che come si legge sul programma, “riguardante l’educazione sessuale, malattie sessualmente trasmissibili, metodi anticoncezionali e AIDS e HIV”.

SECONDA AULA

Nella seconda aula, intitolata The normal hearth+intervento si è tenuta, come da programma, la proiezione di un film a tematica LGBT con un successivo dibattito annesso, guidato ovviamente da un rappresentate dell’associazione dell’Arcigay: “Proiezione del film “The Normal Heart” (2014). Il film è ambientato nei primi anni ottanta a New York, quando il virus dell’HIV ha iniziato a diffondersi tra le comunità gay della città. Dopo la visione del film ci sarà un dibattito tra gli studenti guidato da un esperto dell’associazione Arcigay“.

LE REAZIONI

Dopo esser venuti a conoscenza della presenza dell’Arcigay all’interno del programma didattico, i genitori del Comitato “Famiglia, Scuola, Educazione” hanno diramato un comunicato per denunciare l’inopportunità che

“su un tema tanto delicato e sensibile come l’educazione sessuale a salire in cattedra sia un’associazione omosessualista come l’ “ARCI Gay”. I genitori ritengono, infatti, che la trattazione di tematiche riguardanti l’educazione alla sessualità non possa limitarsi alla promozione dei meri “tecnicismi” per evitare gravidanze indesiderate e malattie infettive ma debba necessariamente includere aspetti di affettività e di accoglienza della vita intesa come valore primario e intangibile. L’associazione ARCI Gay non solo non fornisce alcuna garanzia di attenzione a questi fondamentali aspetti, ma è portatrice di una visione quantomeno parziale della sessualità umana”.

Il Comitato “Famiglia; Scuola, Educazione” si domanda inoltre, “a quale titolo l’ “ARCI Gay”, essendo un’associazione privata palesemente schierata e militante sulle tematiche omosessualiste, sia abilitata a tenere una lezione sul tema dei metodi anticoncezionali. I genitori del Comitato “Famiglia, Scuola, Educazione” sono assai preoccupati che gli studenti del “Dini”, che, non dimentichiamo, sono in larga parte minorenni, anziché essere accompagnati verso una crescita umana integrale, siano abbandonati all’ennesima compagna propagandistica mirata alla promozione di stili di vita cari alla comunità LGBT”.

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fonte: Osservatorio Gender – Famiglia Domani 

2 commenti su “Liceo Dini di Pisa: l’Arcigay entra a scuola con l’autogestione – di Rodolfo de Mattei”

  1. jb Mirabile-caruso

    Rodolfo de Mattei: “Il Liceo Scientifico Statale “Ulisse Dini” di Pisa ha approvato e programmato […] uno speciale piano di attività didattiche
    ………………………..alternative, intitolato ‘Schola mea, mea lectio’, organizzato dagli stessi studenti della scuola in “autogestione” “.

    Ma questa “schola mea, mea lectio” non è, per caso, la vecchia minestra all’uopo riscaldata de “l’utero è mio, e me lo gestisco io”? Non avrei mai pensato che un giorno, prima di morire, avessi potuto ridere – io che al massimo sorrido – al cospetto di una immane tragedia! Forse questi nostri giovani sono stati troppo esposti, attraverso le televisioni lasciate irresponsabilmente sotto il controllo esclusivo di una certa oligarchia, alle manipolazioni libertarie di matrice distintamente massonica, e non sufficientemente informati delle dinamiche del libero arbitrio e delle sue gravissime implicazioni. La Scuola ha cessato di essere “educazione” per diventare squallida, volgare “propaganda”!

  2. Abbastanza politicamente corretta la protesta delle famiglie che inserisce parole come “affettività” tanto care ai luciferini promotori della corruzione giovanile. Ecco a cosa siamo ridotti: a sommessi bisbiglii.

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