L’omelia canora di Mons. Staglianò – una lettera di Marco Bongi

zzvscvntCaro Direttore,

lo ammetto… prima di accingermi a scrivere queste poche righe ho provato, mettendoci tutta la buona volontà, a capire il messaggio insito nell’omelia canora del Vescovo di Noto, Mons. Antonio Staglianò. Avevo trovato uno spunto almeno “salvabile” laddove sembra, e sottolineo “sembra”, sostenere che esista un amore vero ed uno falso…

Ma la mia buona volontà è stata subito dopo messa alle corde quando si enuncia con enfasi che l’unico modo per amare veramente consiste solo nell’essere umani…, che non ha senso ripetere che Dio è Amore… che la canzonetta di Mengoni è il migliore inizio per un’omelia pronunciata in occasione delle S. Cresime…

Beh! Vorrei essere ironico ma sinceramente mi mancano le parole. Non ho più voglia di perdere tempo a commentare simili scempiaggini.

Mi limito solo a formulare una semplice domanda al noto ed autorevole sociologo Reggente Nazionale Vicario di Alleanza Cattolica: mi piacerebbe sapere, in altre parole, visto che ebbi l’onore di frequentare tale associazione in anni più felici, cosa dispongano le “veline” riservate del prof. introvigne circa la partecipazione ad iniziative che vedano protagonista l’illustre prelato siciliano.

 .

Ecco quì sotto i link al filmato dell’omelia:

 .

http://www.youtube.com/watch?v=6u9dxL2hQro

http://www.tgcom24.mediaset.it/cronaca/sicilia/il-vescovo-cantante-di-noto-mengoni-ruba-i-temi-delle-mie-prediche-_2104173-201502a.shtml

cordialmente

Marco Bongi

21 commenti su “L’omelia canora di Mons. Staglianò – una lettera di Marco Bongi”

  1. A mio parere, la cosa più grave è che passi il messaggio che sia più edificante, per i giovani, citare le parole di una canzonetta invece del Vangelo. I cantanti diventano i nuovi profeti, i quali si ergono a depositari del bene assoluto e della morale. Non occorre rivolgere lo sguardo a Gesù CRISTO, basta ascoltare un brano di Mengoni ed ecco che possiamo comprendere cosa sia l’Amore. Tutto ciò mi rattrista profondamente e quest’ennesimo episodio contribuisce ad aumentare la confusione che prolifera all’interno della Chiesa Cattolica.

  2. Domanda: ma come fa un vescovo a conoscere le canzoni di Mengoni, dove lo trova il tempo (o la voglia) per documentarsi su ciò?
    Non so se dirlo, ma io fino adesso non sapevo dell’esistenza di Mengoni e che fosse un cantante, figurarsi le sue canzoni, mentre Noemi è un nome già sentito, anche se non so identificarla e meno ancora conosco le sue canzoni. Lo so, io non faccio testo, sono un caso patologico, sto anche diventando vecchia, però… dopo aver trascorso una giornata a svolgere i miei doveri quotidiani, chi ha voglia la sera a sentire canzonette?

  3. Mentre guardavo il video, non appena il Vescovo ha iniziato ad intonare le canzonette mi venuto istintivo dissociare quella voce dalle insegne episcopali. Ecco allora che mentre mi figuravo la Mitra e il Pastorale che aleggiavano nell’aria mi sono chiesto: ma Sua Eccellenza invece si è accorta di essere diventato un vuoto a perdere???

    1. Caro Ale90, io e Lei la pensiamo in modo molto simile: come si può considerare Sacerdoti, Vescovi, Cardinali, ecc. delle persone che hanno SCELTO di NON comportarsi come tali ma di fare l’ESATTO OPPOSTO?…Lei aveva un ottimo motivo per figurarsi la Mitra e il Pastorale aleggiare nell’aria!
      Tutti quei Padri Sinodali che hanno votato per l’apertura alla sodomia e all’adulterio, con annessa profanazione di Gesù, è ancora lecito chiamarli Pastori?
      Non sono semplici CATTIVI PASTORI, sono veri e propri LUPI che hanno cambiato padrone…anche se a quel padrone non crederanno neppure!
      Si prepari, Amico mio, perchè prima del Sinodo ne vedremo delle belle, anche dai nostri ex-alleati, i conservatori…non parliamo poi di ciò che avverrà al Sinodo…sono comunque felice di vederLa sempre più agguerrito e combattivo!

  4. Ho guardato e sentito: anche a me mancano le parole.
    Attendo comunque, abbastanza ansiosa, almeno un commento del Reggente Nazionale….

    1. Cara Paola, apprezzo molto la Sua ironia, Lei sa meglio di me che il Reggente Nazionale, ammesso che faccia qualcosa, farebbe una di queste due cose:
      1)Lo imiterebbe.
      2)Gli farebbe i complimenti.
      Sembra assurdo dirlo, ma bisogna SPERARE che ci sia il solito, ASSORDANTE, SILENZIO!

  5. E’ andata meglio a me. Qualche settimana fa avevo qui riportato ciò che m’era accaduto durante la Santa Messa domenicale nella mia parrocchia: l’organista aveva accompagnato la Comunione dei fedeli con una melodia a me conosciuta come “la canzone dell’amore perduto” di De Andrè. Dallo stupore non riuscii neppure a chiedere all’organista (peraltro assai bravo) ed uscii di Chiesa imprecando tra me e me. Tra l’altro, De Andrè non mi è mai piaciuto …
    La cosa si è ripetuta ieri mattina, Pasqua.
    Non mi sono fatto fregare e, dopo qualche profonda inspirazione, ho affrontato il nostro “Kapellmeister”. “Ma lei è consapevole di quel che ha suonato durante las Comunione ?”. Nonostante i propositi di stare calmo, l’esordio non era stato proprio felice: “Telemann” mi ha risposto. “Chii ? Georg Philipp Telemann ?” ho chiesto.. “Si’, Concerto per tromba. Ma lei ha sentito giusto, infatti è stata copiata da De Andrè”
    Ho bofonchiato qualcosa sul fatto che non fosse musica sacra ma avevo perso,…

  6. Dopo la audiovisione dell’omelia “canora”, successiva alla meditazione del Santo Vangelo di oggi, ho subito fatta mia la risposta che Maria di Màgdala indirizza ai due Angeli, in bianche vesti, davanti al sepolcro vuoto e mi permetto di proporla a chi si aggrappa a nuove forme di omelie “alternative” pericolose per l’anima dei giovani (e non solo) fedeli, appunto FEDELI e non fans… :
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    Al Suo posto ci sono Noemi e Mengoni?
    Preghiamo per la santificazione dei Ministri di Dio!

  7. Quello che più mi ha sconcertato è stato vedere un discendente degli apostoli proporre le parole di un canzonettiere al posto delle parole di Dio.
    Lo smarrimento del prelato di fronte a chiese e seminari vuoti deve essere diventato panico per arrivare a tanto.
    Io lo capisco e prego per lui, perché presumo assolutamente la sua buona fede.
    Solo vorrei far notare che i momenti più toccanti e più coinvolgenti delle celebrazioni pasquali nella mia parrocchia sono stati: il momento del silenzio di tutta l’aula al momento di traslare l’eucarestia nella cappella invernale, la toccante immagine della chiesa spoglia del venerdì santo e il solenne canto del preconio pasquale accompagnato da strumenti tradizionali.
    Per il resto del tempo ho dovuto chiudere gli occhi per ritrovare il senso di ciò che si stava celebrando.

  8. Dopo la audiovisione dell’omelia “canora”, successiva alla meditazione del Santo Vangelo di oggi, ho subito fatta mia la risposta che Maria di Màgdala indirizza ai due Angeli, in bianche vesti, davanti al sepolcro vuoto e mi permetto di proporla a chi si aggrappa a nuove forme di omelie “alternative” pericolose per l’anima dei giovani (e non solo) fedeli, appunto FEDELI e non fans… :”Hanno portato via il mio Signore e non so dove l’hanno posto”.
    Al Suo posto ci sono Noemi e Mengoni?
    Preghiamo per la santificazione dei Ministri di Dio!

  9. “Io infatti non mi vergogno del vangelo, poiché è potenza di Dio per la salvezza di chiunque crede, del Giudeo prima e poi del Greco. È in esso che si rivela la giustizia di Dio di fede in fede, come sta scritto: Il giusto vivrà mediante la fede.” (Romani 1, 16-17)
    La spinta predicatrice di questa nuova Chiesa conciliare non viene più dal Vangelo di Gesù Cristo ma dalle canzonette di Mengoni, Noemi, e chi più ne ha più ne metta. La fede è una cosa seria, è un dono così eccelso che trae la sua linfa vitale solo e soltanto dall’ascolto della Paola di Dio. Tutto questo citare e prendere spunto non dalla Parola di Dio ma da altro (che non viene da Dio ma dall’uomo e spesso dal nemico di Dio) è sintomo di poca fede (ammesso che ce ne sia ancora) nella potenza della stessa Parola di Dio e non fa certo bene ai giovani che spesso vivono nell’idolatria di questi personaggi famosi che sono, per loro, dei veri e propri modelli di vita da seguire e che usurpano il posto all’Unico Modello di Vita che è Gesù…

  10. Noto è una Diocesi illustre, perla di un territorio radicalmente cattolico, nel senso che tuttora è visibile che Chiesa e società sono due facce della stessa medaglia.
    Come capitale nobiliare e città legata ai Borboni, ebbe, ovviamente, il proprio movimento massonico ottocentesco. Fu realizzato un Pantheon degli uomini illustri, poi… trasformato in chiesa!

    Ai nostri giorni, è stato realizzato il miracolo della ricostruzione FEDELE della Cattedrale, crollata quasi completamente nel 1996.

    L’ondata suicidaria della Chiesa contemporanea è arrivata solo adesso, con esiti comici.

  11. Eccellenza Staglianò, un’altra volta dimostri la Sua eccellenza rifacendosi a qualche passo dell’intramontabile Vangelo o raccontando la vita di qualche santo da cui, checché se ne pensi, molto spesso i giovani sono fortemente affascinati e colpiti. A loro piacciono molto le esperienze di vita forti e non proprio semplici. Provare per credere.

  12. luciano pranzetti

    A me, che gli ho inviato una secca e ironica protesta, il pastore canterino Staglianò – replica di suor Cristina – ha risposto con un “bèccati questa!” esibendomi, cioè, quale attestato di stima e di alta benemerenza evangelica, la lettera di una ex CL convertitasi al. . .buddhismo, che lo elogiava per aver cambiato gli schemi di una vecchia Chiesa passatista col farsi, grazie a lui, moderna e vicina ai giovani. Poveraccio! Pensate al cambio: al posto della Sacra Scrittura, di San Tommaso, Sant’Agostino e di altri santi dottori, costui ha pensato di tener l’omelia con sceme e bischere canzonette secondum Noemi e Mengoni. Qui da noi si direbbe: me . . .mengoni!!!

  13. Il vescovo di Noto mi sembra pieno di buone intenzioni e giustamente desideroso di comunicare; però con simili esibizioni dà l’impressione di tener presente come figura episcopale di riferimento non Sant’Ambrogio, non San Carlo Borromeo, ma San Remo.
    Purtroppo c’è un cedimento del livello stilistico ecclesiale: dal solenne, dal mistico, dal sublime si sta scivolando nel ( l’inter ) nazionalpopolare, decisamente corrivo rispetto all gusto plebeo. NB. Non sono un aristocratico: mio nonno era contadino.

    1. Non c’è nulla di più nazionalpopolare del Latino sacro, caro Franco.
      L’ Italiano “è” il Latino che ha subito un mutamento con i secoli (e si è fatto ancor più musicale, nelle sonorità). Ma il popolo sa benissimo, anche oggi, che una “Salve Regina” cantata in Latino è più “sua” che la stessa “Salve Regina” recitata in Italiano

  14. Diciamocela tutta, Francesco vuole una Chiesa in uscita e loro, da bravi cortigiani, hanno obbedito e sono andata fuori… DI TESTA!!!

  15. Alessio Paolo Morrone

    Avete notato che il vescovo di Noto (scusate il gioco di parole.) assomiglia in modo “sospetto” a Elio??? Non vi insospettisce tutta questa “cultura” pop?Non sarà che oltre a dover fronteggiare massoneria,ateismo,islamismo,agnosticismo,dovremo fronteggiare le giurie di X-factor???
    Ho cercato di metterla sul ridere,ma,non so perché,quando mi rivedo la perfomance di Staglianò mi viene da piangere….

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