Malta, comunione ai divorziati risposati, contro il catechismo. Nuove voci chiedono al papa una risposta di chiarezza ai dubia  –  di Marco Tosatti

di Marco Tosatti

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La conferenza episcopale maltese – cioè l’arcidiocesi di Malta, (Charles Scicluna, nella foto) e la diocesi di Gozo – hanno emanato un documento che si intitola: “Criteri per l’applicazione del capitolo VIII di Amoris Laetitia”. Nella nostra traduzione dall’inglese, recita così: “Attraverso il processo di discernimento, dovremmo esaminare la possibilità della continenza coniugale. A dispetto del fatto che questo ideale non è affatto facile, ci possono essere coppie che, con l’aiuto della grazia, praticano questa virtù senza mettere a rischio altri aspetti della loro vita insieme. D’altra parte, ci sono situazioni complesse dove vivere ‘come fratello e sorella’ diventa umanamente impossibile e crea un danno maggiore. Se come risultato del processo di discernimento, intrapreso con ‘umiltà, discrezione e amore per la Chiesa e il suo insegnamento, in una sincera ricerca della volontà di Dio e un desiderio di dare una risposta perfetta ad essa’ la persona separata o divorziata che sta vivendo una nuova relazione riesce, con una coscienza informata ed illuminata , a riconoscere e a credere che lui o lei è in pace con Dio, a lui o lei non può essere impedito di partecipare ai sacramenti della Riconciliazione e dell’Eucarestia”.

E’ evidente che questa disposizione contrasta in maniera clamorosa con il Catechismo della Chiesa Cattolica in vigore, dove dice, al N.1650: “Oggi, in molti paesi, sono numerosi i cattolici che ricorrono al divorzio secondo le leggi civili e che contraggono civilmente una nuova unione. La Chiesa sostiene, per fedeltà alla parola di Gesù Cristo (« Chi ripudia la propria moglie e ne sposa un’altra, commette adulterio contro di lei; se la donna ripudia il marito e ne sposa un altro, commette adulterio »: Mc 10,11-12), che non può riconoscere come valida una nuova unione, se era valido il primo matrimonio. Se i divorziati si sono risposati civilmente, essi si trovano in una situazione che oggettivamente contrasta con la Legge di Dio. Perciò essi non possono accedere alla Comunione eucaristica, per tutto il tempo che perdura tale situazione. Per lo stesso motivo non possono esercitare certe responsabilità ecclesiali. La riconciliazione mediante il sacramento della Penitenza non può essere accordata se non a coloro che si sono pentiti di aver violato il segno dell’Alleanza e della fedeltà a Cristo, e si sono impegnati a vivere in una completa continenza”. Oltre a documento magisteriali che abbiamo già citato in questo articolo.

E’ molto difficile negare che la confusione, da questo punto di vista, sia grandissima nel mondo cattolico; che non si tratta solo (ma quando mai lo è stato, onestamente?) di quattro cardinali che non riescono ad ottenere una risposta dal Papa su questioni astratte di dottrina; e che la situazione invece di appianarsi, come forse avrebbero sperato gli strateghi dell’ambiguità dei due Sinodi sulla Famiglia, va peggiorando, e il problema si allarga. E il rumore non si sente solo nelle “sacrestie”, come ha dichiarato padre Antonio Spadaro, il portavoce non ufficiale di Santa Marta. Laici e persone ordinate esprimono un disagio che appare diffuso.

Consigliamo a chi conosce l’inglese di leggero questo commento di The Wanderer, di cui traduciamo qualche frase:

“Il tempo del silenzio su questo tema fra cardinali, vescovi e preti è trascorso. Non fate errori su questo: è un avvenimento che ha tracciato una linea nella sabbia che avrà conseguenze sul futuro immediato della Chiesa Cattolica. Chi rimane in silenzio su questo tema sarà complice delle sue conseguenze. Tristemente il Vaticano, attraverso l’intimidazione e in un modo quasi dittatoriale, ha cercato di dipingere i quattro cardinali e quelli che li appoggiano come se volessero rovesciare il Papa”.

“Con tutto il dovuto rispetto, il silenzio del Papa su questo tema e gli attacchi continui ai quattro cardinali allargano le divisione crescente nella Chiesa…alcuni punti il Papa li può risolvere, e questo è uno di essi. Non il suo portavoce, non i suoi rappresentanti, ma il Pastore dei Pastori, il Papa, il rappresentante di Cristo in terra, deve rispondere e guidare il gregge quando questioni di questa portata emergono. E dopo tutto, sono proprio le parole del Papa che hanno creato la controversia. Santità, la vostra guida è necessaria, affidata da Dio stesso. Il vostro silenzio su questo tema ha solo dato fuoco e provocato lo scisma di fatto che sta avvenendo”.

Ma perché il Papa non risponde? Torniamo a padre Spadaro, nella sua intervista al Religion News Service

“Papa Francesco distingue fra due tipi di opposizione: c’è l’opposizione che è critica di persone che tengono alla Chiesa. Loro amano la Chiesa. Vogliono, in buona coscienza, il bene della Chiesa. Ma c’è un altro tipo di opposizione, che vuole solo imporre la propria visione, che è un’opposizione ideologica. Il Papa ascolta la prima ed è aperto a imparare. Ma non da per niente attenzione alla seconda”.

Se dobbiamo credere a padre Spadaro – noto per aver preso in giro con fake account su Twitter i quattro cardinali – dunque il Papa non risponde perché ritiene “ideologica” la critica espressa tramite i Dubia.

E’ una motivazione solo in parte sorprendente, perché viene da un regno fra i più massicciamente ideologici e ideologizzati della storia recente della Chiesa. Ma può essere anche una forma di auto inganno, dirsi: son solo quattro cardinali, e non riconoscere l’ampiezza e la gravità del disorientamento. A meno che la confusione e il disorientamento non siano conseguenze, ma obiettivi. E, in generale, il silenzio dell’autorità, qualunque autorità, quando interpellata, non ci appare giustificabile.

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fonte: Sito dell’Autore

9 commenti su “Malta, comunione ai divorziati risposati, contro il catechismo. Nuove voci chiedono al papa una risposta di chiarezza ai dubia  –  di Marco Tosatti”

  1. I primi frutti venefici coltivati sudamericano eretico stanno maturando e nelle diocesi inizia a dilagare l’apostasia e la profanazione dei sacramenti.

    E’ sempre più urgente fermare questo eresiarca anticristo.

  2. Un tempo i papi confermavano nella fede i cattolici, ora siamo a questo:
    “Il Papa ascolta la prima ed è aperto a imparare”. E qui Spadaro ha detto la verità.

    Magari doveva imparare il catechismo prima di diventare papa, anzi prima di diventare prete…

    Un personaggio del genere non può essere papa, anzi neppure curato di campagna, visto che non ha nemmeno i requisiti base per essere definito cattolico.

    Torni a casa sua e provi ad imparare il catechismo se ci riesce, ma nel frattempo la finisca di insultare la Prima Sede con questa boutade.

    1. Già, ma la sostanza del suo agire l’ha data qualche mese fa, in occasione dell’incontro con i luterani, dove ha parlato avendo una statua di Lutero a fianco, rispondendo ad una ragazza: ‘non devi fare proselitismo perché il proselitismo è il veleno dell’ecumenismo’! Come si può comprendere, caro Matteo, qui non è più una faccenda solo di catechismo ma un tradimento; il passaggio nei ranghi del nemico. Uso il termine nemico perché, per i luterani & Co. (valdesi, anglicani etc…) noi cattolici siamo nemici e la Chiesa di Roma è la prostituta. Non so se vige ancora, in ambito militare ma non solo, il trattamento speciale indirizzato ai traditori durante una guerra.

      1. Bene Feder, a queste parole di Omissis “non devi fare proselitismo perché il proselitismo è il veleno dell’ecumenismo’! ” io avrei risposto : “mio caro Bergoglio, lei si sbaglia di grosso, è l’ecumenismo che è il veleno (satanico) della vera fede cristiana, come hanno apertamente affermato, tra gli altri, S. Pio X e S. Massimiliano Maria Kolbe: si aggiorni, studi, rifletta prima di parlare !”

  3. Non c’è nessuna “confusione”. C’è un’azione pervicace, ossessiva, quotidiana per la de-costruzione della Chiesa e l’erezione della Torre di Babele con le Sue macerie, secondo il classico “Solve et Coagula” alchemico.
    In altri termini: “Dio è stato un dilettante nelle opere della Creazione e della Redenzione – adesso ci mettiamo le mani noi, i Professionisti”.

    Come per i Francescani dell’Immacolata, si vanno ad assassinare per prime le situazioni più genuine e radicate: Malta è un popolo “cattolico per natura”, anche per la posizione sul limitare dell’Islam e per l’evangelizzazione diretta da parte di San Paolo naufrago.
    Lì vicino c’è Noto, altra realtà intimamente cattolica (dove il “Solve et coagula” è avvenuto -per la Cattedrale- in modo pienamente umano: un crollo accidentale, senza vittime, e una ricostruzione mirabile): in azione un Vescovo esplicitamente eretico.
    Per PRIMI devono “morire” i popoli e gli ambienti sensati e civili: i “Romani” nel senso più bello

    Non c’è alcun “dubium”: è tutto molto semplice e brutale

  4. Quando insegnavo il catechismo ai ragazzi della Cresima, o quando all’ occasione istruivo i miei alunni secondo i principi della nostra Religione, ho dunque insegnato una dottrina che non vale più. Ed è stato (almeno per il catechismo) solo fino a un paio di anni fa. Con tutta la riverenza e il rispetto per mons. Lefebvre, mi è successo un po’ come a lui: fino a un minuto prima della riforma conciliare lodato e ringraziato come attento difensore della fede anche in terra di missione; un minuto dopo biasimato, intimidito e a rischio di scomunica. Ma se la verità è immodificabile proprio perché Verità, non è assurdo e irragionevole riformarla?

  5. http://www.diocesinovara.it/diocesi_di_novara/comunicazione/00003138_Da_lunedi_16_gennaio_la_Tre_Giorni_di_Formazione_di_Armeno.html

    Novara: una comunità tuttora strutturalmente cattolico/romana, cioè nella quale Fede, opere, civiltà formano un tutt’uno. Questo si deve anche all’esperienza storica della resistenza al Protestantesimo sulla linea delle Alpi, o meglio delle Prealpi (Sacri Monti)- un po’ come Malta, sulla linea del Mediterraneo.
    Ergo: condannata a “morte” dal suo “Clero più informato” – con la partecipazione di quello salesiano e di quello padovano

  6. Non Metuens Verbum

    Su codesta Malta gerarchia “cattolica” El Papa non ha nulla da dire ? Invece su quell’altra Malta ordine militare sovrano, e sulla sua difesa della morale cattolica contro un abusatore di fiducia, ha da dire e da pestare i piedi ?

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