Massacro in corso di cristiani (compresi donne e bambini). Qualcuno in Vaticano deve vergognarsi davanti a Dio e davanti agli uomini. Vergogna!!! – di Antonio Socci

di Antonio Socci

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zzstrgxtIl dramma in corso dei cristiani perseguitati vede i laici (perfino governi anticlericali come quello francese) quasi più sensibili del mondo cattolico ed ecclesiastico. Dove si trattano con poca sensibilità e qualche fastidio le vittime, mentre si usa una reticente cautela – cioè i guanti bianchi – verso i carnefici.

Duecentomila cristiani (ma anche altre minoranze) sono in fuga, cacciati dai miliziani islamisti che crocifiggono, decapitano e lapidano i nemici. In queste ore mi giungono pure notizie ufficiose di efferatezze indicibili su donne e bambini (speriamo non siano vere).

Considerando questo martirio dei cristiani che sono marchiati come “nazareni” senza diritti, braccati, uccisi, con le chiese bruciate e la distruzione di tutto ciò che è cristiano, la voce del Vaticano e del Papa – di solito molto interventista e vigoroso – è stata appena un flebile vagito.

Neanche paragonabile rispetto al suo tuonare cinque o sei volte “vergogna! Vergogna! Vergogna!” per gli immigrati di Lampedusa, quando peraltro gli italiani non avevano proprio nulla di cui vergognarsi perché erano corsi a salvare quei poveretti la cui barca si era incendiata e rovesciata mentre erano in mare.

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LA NOTA (STONATA)

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Ha ragione Giuliano Ferrara. Che di fronte all’orrore che si sta consumando nella pianura di Ninive, il Vaticano abbia partorito, giovedì (in grave ritardo oltretutto), una semplice “nota” di padre Federico Lombardi dove, a nome del Papa, si chiede alla “comunità internazionale” di porre fine al “dramma umanitario in atto” in Iraq, è quel minimo sindacale che ha l’unico obiettivo di salvare la faccia.

Anche perché è ben più di un “dramma umanitario” e nulla si dice su cosa bisognerebbe fare. Inoltre – osserva Ferrara – “nulla, nella dichiarazione freddina, viene detto su chi siano i responsabili di questi ‘angosciosi eventi’. Non un accenno alle cause che hanno costretto le ‘comunità tribolate’ a fuggire dai propri villaggi”.

Ormai la forza con cui Giovanni Paolo II difendeva i cristiani perseguitati è cosa passata e dimenticata. E anche la limpidezza del grande discorso di Ratisbona di Benedetto XVI – che era una mano tesa all’Islam perché riflettesse criticamente su se stesso – è cosa rimossa.

Quella dell’attuale pontificato è una reticenza sconcertante di fronte a dei criminali sanguinari con i quali – dicono i vescovi del posto – non c’è nessuna possibilità di dialogo perché nei confronti dei cristiani loro stessi han detto “non c’è che la spada”.

Una reticenza che è ormai diventata consueta nell’atteggiamento di papa Bergoglio, che non pronuncia una sola parola in difesa di madri cristiane condannate a morte per la loro fede in Pakistan o in Sudan (penso ad Asia Bibi o a Meriam), che si rifiuta perfino di invitare pubblicamente a pregare per loro, che quando c’è costretto parla sempre genericamente dei cristiani perseguitati e arriva ad affermare, come nell’intervista a “La Vanguardia” del 13 giugno: “i cristiani perseguitati sono una preoccupazione che mi tocca da vicino come pastore. So molte cose sulla persecuzione che non mi sembra prudente raccontare qui per non offendere nessuno”.

Per non offendere chi? I criminali sanguinari che crocifiggono i “nemici dell’Islam”? Non è sconcertante?

Ci sono migliaia di innocenti inermi in pericolo di vita, braccati e laceri, in fuga dagli assassini e Bergoglio si preoccupa di “non offendere” i carnefici?

Perché tutti questi riguardi quando si tratta del fanatismo islamista? Perché nemmeno si osa nominarlo? E perché si chiede alla comunità internazionale di mettere fine al “dramma umanitario” senza dire come?

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L’ESEMPIO DI WOJTYLA

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Oltretutto il papa poteva seguire l’esempio di Giovanni Paolo II. Ci aveva già pensato questo grande pontefice infatti a elaborare la nozione di “ingerenza umanitaria”, venti anni fa: quando si deve impedire un crimine contro l’umanità e non vi sono più altri mezzi diplomatici è doveroso, da parte della comunità internazionale, un intervento militare mirato e proporzionato che scongiuri il perpetrarsi di orrori incombenti.

Bastava a Bergoglio ripetere questo principio che è stato già recepito a livello internazionale.

D’altra parte che di questo ci sia bisogno lo dicono i vescovi di quelle terre: “Temo che non ci siano alternative in questo momento a un’azione militare, la situazione è ormai fuori controllo, e da parte della comunità internazionale c’è la responsabilità di non aver fatto nulla per prevenire o fermare tutto questo”.

Lo ha dichiarato Bashar Matti Warda, l’arcivescovo di Erbil che si trova in prima linea, immerso nel dramma.

E’ troppo comodo – da parte di certi cattolici – lanciare generiche denunce contro l’Occidente, contro il “silenzio colpevole” (di chi?), quando da anni fra i notabili cattolici si evita accuratamente di denunciare i fanatici islamisti con nome e cognome, quando si ha cura solo di sottolineare che il loro non è il vero Islam (che com’è noto è rose e fiori), quando non si richiama mai energicamente il mondo islamico al dovere di rispettare le minoranze cristiane e si evita di chiedere un intervento concreto della comunità internazionale per mettere fine al massacro.

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L’INAUDITO

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Del resto Bergoglio non solo non ha chiesto ingerenze umanitarie, ma nemmeno ha lanciato operazioni di soccorso umanitario o iniziative di solidarietà a livello internazionale che coinvolgessero il vasto mondo cattolico. Tardiva è stata anche l’attivazione della diplomazia.

Domenica scorsa, all’Angelus, non ha detto una sola parola sulla tragedia in corso e ha perfino taciuto sull’iniziativa della Chiesa italiana che ha indetto una giornata di preghiera per il 15 agosto a favore dei cristiani perseguitati.

Anche pregare per i cristiani perseguitati è “offensivo” verso i musulmani?

Quantomeno quella dei vescovi italiani sarà una vera e seria preghiera cristiana. E non capiterà di rivedere l’imam che, invitato in Vaticano per l’iniziativa di pace dell’8 giugno scorso con Abu Mazen e Peres, ha scandito un versetto del Corano dove si invoca Allah dicendo “dacci la vittoria sui miscredenti”.

Quasi un inno alla “guerra santa” islamica nei giardini vaticani. Un incidente inaudito.

Alla preghiera indetta dalla Cei non accadrà. Ora ci si aspetta almeno che il Papa, prima o poi, si associ all’iniziativa dei vescovi, magari replicando la preghiera in piazza San Pietro per la pace in Siria che, come ricordiamo, combinata con la diplomazia, qualche buon effetto lo ebbe.

Auspicabile sarebbe anche un’attivazione di tutta la cristianità per iniziative di aiuto e di solidarietà ai perseguitati.

Ma pare proprio che non sia questa l’aria. Sembra di essere tornati indietro allo smarrimento dei cupi anni Settanta, alla subalternità ideologica dei cristiani, a quel buio che fu dissolto solo dall’irrompere del grande pontificato di Giovanni Paolo II.

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fonte: sito dell’Autore

36 commenti su “Massacro in corso di cristiani (compresi donne e bambini). Qualcuno in Vaticano deve vergognarsi davanti a Dio e davanti agli uomini. Vergogna!!! – di Antonio Socci”

  1. Son lontani (purtroppo) i tempi in cui i Principi europei, chiamati dai Pontefici, indicevano le Crociate per difendere i Cristiani nel Medio Oriente. Era un’altra Chiesa, anch’essa piena di errori umani e di storture varie, ma forse (anzi, senza il forse) più coraggiosa, più consapevole di quello che rappresentava: il deposito in Terra della Verità Rivelata, e quindi l’unico baluardo contro ogni sorta di barbarie. Oggi invece siamo ahimè al ridicolo (lo dico con estremo dolore, il Signore mi perdoni) di alte gerarchie, dei vertici della Chiesa, che augurano “buon ramadan”, e che parlano di “frutti spirituali del ramadan”. Impensabile qualche secolo fa, aggiungerei incomprensibile anche dagli stessi islamici. Che Dio (quello unico e vero, quello cattolico, meglio specificare, a scanso di equivoci) ci aiuti. Saluti.

    1. Non siamo al ridicolo, caro Leo, siamo letteralmente in ginocchio, proni di fronte al nemico, con un generale che, purtroppo, ha occhi e non vede, ha bocca e non parla, ha orecchi e non ode. Che generale è,dunque, se teme di turbare il terribile avversario, se non provvede al suo esercito, al bene del popolo che gli è affidato, se non combatte con e per i suoi, anche a rischio della vita perché la vita di tutti sia salva, perché all’orrore e alla falsità si contrapponga la verità, quella verità che egli stesso dovrebbe giorno e notte gridare e proclamare dai tetti, senza i funambulismi di un padre Lombardi che ormai non sa più cosa inventare?
      Ammiriamo il coraggio di Antonio Socci, la sua forza e la sua determinazione. Oramai non resta che confidare in uomini come lui. Scordiamoci i sacri vertici!

  2. Domenica prima del termine della S. Messa, al momento degli avvisi, (perché si sa la S. Messa domenicale è l’occasione per il gazzettino locale), il parroco ha avvisato che venerdì giorno dell’Assunta durante le celebrazione si pregerà per i cristiani in fuga dalla guerra, si proprio così – in fuga dalla guerra – non perseguitati, non cacciati senza nulla, non minacciati di torture orribili prima di essere uccisi. Non sanno più chiamare le cose col loro nome come volete che sappiano prendere posizione e riconoscere i nemici, mi correggo non sanno e non vogliono più prendere posizione e per questo non vogliono nominare i fatti per quello che anche un orbo vedrebbe. Lo stesso parroco durante il periodo estivo sposta l’orario feriale della S. Messa anticipandolo di un’ora perché alle 8,30 inizia l’oratorio e tra i bambini ci sono dei mussulmani, quindi niente S. Messa per i mussulmani e niente per i cristiani. Vero è che se la S. Messa fosse al solito orario credo nessun bambino verrebbe, ma semplicemente si presenterebbero in oratorio alle 9. Perché dico questo? stamattina in chiesa alle 7,30 eravamo in due.
    P.S. Parrocchia della periferia ex gloriosa Diocesi di Milano.

  3. Ecco i risultati dell’ecumenismo spinto all’estremo!
    VERGOGNA! VERGOGNA!! VERGOGNA!!!
    Propongo una preghiera pubblica per i Cristiani perseguitati indetta da un qualche sito tradizionalista….Riscossa Cristiana andrebbe benissimo per lanciare questo appello!

    1. Il secondo Papa buono, come se non fossero già stati abbastanza i danni perpetrati alla Chiesa dal primo. Perché da dopo il SuperConcilio Vaticano II, in pochi si siano preoccupati di essere, magari anche severi, ma almeno buoni Papi e non Papi buoni resta un mistero della fede… E ovviamente sulle macerie prodotte da un dilagante tafazzismo clericale ed ecclesiale , il Principe delle Tenebre sghignazza e ringrazia!

  4. Papa Francesco dovrebbe capire e se lo capisce fa finta di non capire, che le sue preghiere sincretistiche non funzionano, la dimostrazione è dell’otto Giugno, quattro coltivatori indiretti, con pale, picconi, vanghe ecc, baci, abbracci, dopo una settimana è scoppiata la guerra tra Israele ed Hamas, sono oltre cinquant’anni che si prega per la pace, e sono cinquant’anni che c’è sempre la guerra, in questo tempo il mondo precipita ancora più velocemente, allora qualcosa non funziona in queste preghiere, qualche motivo ci dovrà pur esserci per tutto questo sfacelo Chiesa in primis.
    Staremo a vedere.

  5. Quelle di stasera sono parole sacrosante, al pari di quelle pronunciate da Giuliano Ferrara. Sono giorni e giorni che prego, cerco, sollecito, ed aspetto disperatamente – non ci sono altri termini adeguati – un invito, una condanna, una presa di posizione. Nulla. Silenzio totale. Mi ha risposto solo un Sacerdote. Finalmente il comunicato di Padre Lombardi e SOLO ieri, è stata ufficialmente annunciata la missione di Pace affidata al Cardinale Filoni. E’ troppo poco, perché è in atto un genocidio. Dovrebbe mobilitarsi il Pontefice in prima persona, unitamente a tutti i cattolici, indicendo una o più giornate di Preghiera, digiuno, Adorazione Eucaristica. Accantonando per un po’ di tempo gli affanni legati all’ecumenismo, sarebbe ora di dedicare ogni sforzo non solo diplomatico, a Coloro che oggi come duemila anni fa stanno versando il proprio sangue a motivo delle fede in Cristo. Il Signore guidi l’annunciato intervento di Obama e Putin e lo conduca presto a felice conclusione. E perdoni i nostri peccati (compresi quelli di omissione).
    Ringrazio Giuliano Ferrara, il Direttore Deotto anche per il suo ultimo articolo, e Antonio Socci.

  6. Dante Pastorelli

    Il vescovo di Mosul ha capito, e credo da tempo, quel che papa e Vaticano o non capiscono o rifiutano di capire per un dissennato cupio dissolvi . E’ nel DNA dell’islamismo la conquista violenta nata dalla volontà di espansionismo micidiale nel nome di Allah.
    Ha ragione il vescovo di Mosul quando avverte che ci stiamo preparando le fosse comuni e stiamo offrendo il collo ai carnefici.
    Boumedienne ebbe a dire a suo tempo che l’islam avrebbe conquistato l’occidente non con la guerra ma col ventre delle sue donne. Ma una volta raggiunta una posizione di forza, sappiamo, per i cristiani non ci sarà scampo. Il nemico è in casa e papa e vescovi lo coccolano insieme alle imbelli autorità politiche. Se l’aspirazione di papi, cardinali e vescovi è il martirio lascino i loro palazzi e vadano a vivere l’esilio e la persecuzione insieme ai loro figli di serie B.
    Ieri il Papa ha parlato scandendo le parole. Ma non mi sembra che i socciani vagiti siano diventati una condanna forte e definitiva non solo dei massacri ma anche dei massacratori e delle radici dell’odio che li anima.

  7. Raccogliamo ciò che è stato seminato col Vaticano II. Il cattolicesimo debosciato che ha vergogna del suo passato e paura della propria ombra, è il risultato della sottomissione della Chiesa al “mondo”. Sottomissione per la quale si son dati da fare fior di prelati. Stupirsi dell’arrendevolezza del cattolicesimo contemporaneo, è assurdo; denunciarla è sacrosanto (specificandone le ragioni). Occorre riconoscere, con grande amarezza, che l’attuale gerarchia della Chiesa e buona parte del cosiddetto mondo cattolico, sono totalmente subalterni al laicismo. Con tutto ciò che ne consegue.

  8. Questo articolo è un pugno nello stomaco. Ignoravo il fatto avvenuto nei giardini vaticani ll’8 giugno scorso. La mia fede, debole e confusa, in questo momento resiste a pregare per il successore di Pietro o come vuole essere chiamato, il vescovo di Roma. Che il Signore lo illumini e lo perdoni per i Suoi silenzi: altri che quelli tanto rinfacciati al grande papa Pio XII! La tempesta è forte e il timone si trova in mani poco affidabili, secondo il mio modestissimo ed indegno parere. Iddio abbia pietà di me, ma sento un grande risentimento verso colui che dovrebbe darci una parola di conforto. Penso ai FFI che soffrono in silenzio la persecuzione di cui il vescovo di Roma è pienamente al corrente. Ieri l’altro, il card. Muller ha detto che è più facile incontrare i luterani che i lefebriani, se ho ben compreso. Cosa sta succedendo nelle alte sfere della Chiesa? Signore da chi andremo? Tu solo hai parole di vita eterna! Pregherò, indegnamente, per i martiri del Medio Oriente, del Sudan, del Pakistan e di tutti i luoghi in cui sono minoranze a fronte dei musulmani, così “pacifici e tolleranti”. Una cosa è certa: la rinuncia di Papa Benedetto ci ha messo in un bel guaio. Sta scritto: “Le porte degli inferi non prevarranno”, ma anche “Quando il Figlio dell’uomo tornerà, troverà la Fede sulla terra?”
    Il mio è uno sfogo, per nulla costruttivo, ma è quanto posso affermare in questo momento. Ve ne chiedo perdono! Il giorno dell’Assunta, proverò a recitare almeno una decina del Santo Rosario, secondo le intenzioni dei vescovi del nostro Paese.
    Ad Jesum per Mariam!

    1. Caro Lamoricière, anch’io sono andato in crisi dopo le prime esternazioni di Bergoglio, ma poi i miei studi (seppur da dilettante) sul modernismo nella Chiesa Cattolica mi hanno permesso di vederci chiaro su quanto è successo nella Chiesa dal 1958 ad oggi (ed anche prima, sin dai tempi di Pio IX, che iniziò la battaglia antimodernista con il Sillabo e la Quanta Cura, battaglia poi ripresa vigorosamente da S. Pio X). Non ci sono scusanti: la Chiesa di Cristo oggi è in mano ai modernisti, che impazzano, minacciano, intimidiscono tutte le voci dissenzienti, non tollerano nessun contraddittorio, mentre prima di Roncalli tramavano e complottavano in segreto per diffondere le loro idee eretiche, già condannate da S. PIo X: da rivoluzionari sono ora diventati dittatori intolleranti (ma è così per tutti i dittatori, sia laici che religiosi).
      Non disperiamoci, però, combattiamo la buona battaglia, dicendo la Verità al clero modernista, che ama tanto tacerla per compiacere il mondo, e poi preghiamo per loro, per la loro conversione (Dio benedica chi fa proselitismo!), per il loro ravvedimento. Se persevereranno nell’errore, ne risponderanno a Cristo Giudice. Sia lodato Gesù Cristo.

      1. Gentile Pascaliano,
        le Sue parole mi confortano e mi additano una via da seguire. E’ vero, nelle parrocchie, nelle sacrestie, nei vari comitati pastorali, se proviamo a dire la Verità, per quello che siamo capaci, siamo appena tollerati come nostalgici. Tempo fa uno dei movimenti nati in questa “primavera dello Spirito” (secondo me, purtroppo, piuttosto un inverno) mi ha dato del lefebriano. L’ho preso come un complimento: meglio che modernista. Pregare, pregare, pregare e lottare in un’apologetica rettamente formata.
        A Gesù per Maria!!!

  9. Questi sono i “10 comandamenti” ideati da Bergoglio per vivere un’esistenza serena, c’entrano poco o niente con il Cristianesimo e a volte sono pure anticattolici, ma sono molto utili per capire il suo modo di agire, la sua pastorale e il suo magistero, il nono in particolare spiega perchè non ha mai preso posizioni forti contro l’aborto, l’eutanasia, l’ideologia gay e gender e perchè non dica chiaramente qual’è la vera Fede, il decimo considera la pace soltanto come “assenza di guerra” ed è in contraddizione con l’attuale comportamento di Francesco.

    1 – Vivi e lascia vivere
    Il Papa ha spiegato che ognuno dovrebbe avere come guida questo principio, che a Roma è riassunto nell’espressione “Campa e lascia campare”. “Vai avanti e lascia che gli altri facciano altrettanto”.

    2 – Donati agli altri
    Le persone, ha spiegato il Papa, hanno bisogno di essere aperte e generose verso gli altri perché “se si chiudono in loro stesse corrono il rischio di diventare egoiste. E l’acqua stagnante diventa putrida in fretta”.

    3 – Procedi con calma
    Per spiegare questo punto, Papa Francesco ha usato il personaggio di un romanzo di Ricardo Güiraldes, in cui il protagonista – Don Segundo Sombra gaucho – guarda indietro e rilegge la sua vita: “Dice che in gioventù era un torrente pieno di pietre che si portava dietro tutto, da adulto era un fiume impetuoso, e in età avanzata si muoveva ancora, ma lentamente”. Ha detto che gli piace quest’ultima immagine, quella di una pozza d’acqua calma, perché rappresenta “la capacità di muoversi con gentilezza e umiltà, una calma nella vita”. Gli anziani hanno questa saggezza, “sono la memoria del popolo”.

    4 – Preserva il tempo libero
    Il Papa ha citato l’arte, la letteratura e il fatto di trovare del tempo per giocare con i propri figli. “Il consumismo ci ha portati all’ansia di perdere una sana cultura del tempo libero”. Ha detto che bisogna spegnere il televisore quando ci si siede a mangiare: anche se la televisione è utile per tenersi aggiornati, a tavola impedisce “di comunicare” con gli altri.

    5 – Trascorri la domenica in famiglia
    La domenica è un giorno di festa: “L’altro giorno, a Campobasso, sono stato a un incontro tra il mondo dell’università e il mondo operaio: tutti chiedevano la domenica non lavorativa. La domenica è per la famiglia”.

    6 – Troviamo modi creativi per dare lavoro ai giovani
    “Dobbiamo essere creativi con i giovani. Se mancano le opportunità, è facile che cadano nella droga. E tra i giovani senza lavoro il tasso di suicidi è molto alto. (..) Non è sufficiente dar loro da mangiare: bisogna inventare corsi di un anno da idraulico, elettricista, sarto. La dignità è data dal fatto di portare il pane a casa”.

    7 – Prendiamoci cura della natura
    Il degrado ambientale “è una delle più grandi sfide a cui siamo chiamati”.

    8 – Dimentica in fretta le cose negative
    “La necessità di parlar male degli altri indica una bassa autostima. Vale a dire: mi sento così poca cosa che invece di migliorare cerco di peggiorare il prossimo. Lasciar andare le cose negative in fretta è una cosa sana”.

    9 – Rispetta il pensiero degli altri senza proselitismo
    Le credenze altrui vanno rispettate: “Possiamo ispirare gli altri attraverso la testimonianza così che si cresca insieme, ma la cosa peggiore che ci possa essere è il proselitismo religioso, che paralizza: parlo con te per convincerti. No. Ogni persona dialoghi a partire dalla propria identità. La Chiesa si sviluppa per attrazione, non per proselitismo”.

    10 – Lavora per la pace
    “Viviamo in un tempo di molte guerre”, ha detto il Papa, e “la richiesta di pace deve essere gridata. La pace a volte dà l’impressione di essere qualche cosa di tranquillo, ma non è mai quiete: è sempre una pace attiva”.

    C’è qualcuno che vuole commentarli?

    1. Quale commento?
      Dico solo che la prima volta che li ho letti stentavo a crederci (sì, perché dopo più di un anno a volte fatico ancora a rendermi conto di come vanno le cose), al punto che sono andata sul sito di Avvenire per verificare se erano davvero così.
      Non perdiamoci però troppo tempo sopra: impieghiamolo per pregare e per chiedere a Dio che abbia pietà.

  10. Il silenzio assoluto fino a pochi giorni fa sulla persecuzione prima e poi il massacro che sta avvenendo in
    Iraq è per me allucinante.
    E quando “accennò” alla fuga degli abitanti dell’Iraq, disse, appunto: gli iracheni stanno
    fuggendo .., cioè non I CRISTIANI STANNO FUGGENDO!!!!!!
    E ora non si tratta più solo di cristiani ma anche di persone di altre religioni, cioè di
    TUTTI coloro che non si “convertono” al jihadismo!!!!!
    Ieri sera fecero vedere a Rai News un breve filmato su quanto fanno questi fanatici ai
    loro prigionieri, cioè alle loro vittime.
    Era una ripresa consentita da questi “fratelli mussulmani” con lo scopo di far “capire”
    cosa avviene e cosa avverrà a chi non si “converte”!!!!
    Mi sentii quasi male e mi sento così se ci ripenso!!!
    E Obama?
    Ieri sera fu criticato anche lui.
    Ma qualcuno, compreso il papa, può pensare davvero che basti qualche invocazione
    di pietà, qualche esortazione per fermare questi massacri?
    E non penso neanche lo possano fare le preghiere (sono molto credente ed osservante).
    Quindi BISOGNA pregare, ma credo purtroppo che soltanto l’intervento militare possa
    fermare queste stragi demoniache.

  11. Mi unisco ad Antonio Socci e ai lettori che hanno manifestato la santa indignazione che il momento storico esige e che nelle alte sfere è mancata. la colpa è ovviamente del pacifismo cattocomunista che ormai prevale ANCHE NEI MEDIA. Gravissimo errore della Chiesa è stato trasporre sul piano politico contingente la pace spirituale contenuta nell’insegnamento di Gesù. Predicare la pace in modo acritico senza mai dire da quale parte stiano la ragione e il torto è senz’altro diplomatico, ma eccone le conseguenze. Sì, preghiamo, ma ESTOTE PARATI:

  12. Grazie Diego, mi hai preceduto di un soffio!
    Qualcuno lo ha già commentato questo decalogo, ma avverto i lettori di Riscossa Cristiana: è un articolo molto forte (che condivido), non adatto ai palati “delicati”.
    http://www.unavox.it/ArtDiversi/DIV893_Belvecchio_Papa_volgare.html
    Quando uscì il “grande” “Credo” del card. Martini, (quello che iniziava con il meraviglioso “Io credo in Dio, verità di ogni mia scelta”), Giovanni Paolo II, il giorno dopo mi sembra, con grande savoir faire dichiarò, senza far nomi: “Non sono ammessi Credo locali”. Ma ora chi parlerà? Chi fermerà quest’ondata di buonismo, ecologismo, sapienza politicamente corretta, che dalle famigerate “preghiere dei fedeli” si è diffusa, come una colata di lava, alle omelie, alla catechesi, e ora anche più in la?
    Grazie anche ad Antonio Socci, che in alcune occasioni mi sbalordisce per l’acutezza, la profondità e il coraggio.
    Bruno

  13. Il comportamento di Bergoglio in ambito politico è coerente con quello sul piano spirituale. Sul piano politico si fa vicino agli aggressori (islamici) ed è infastidito dalle vittime (cristiani) non fosse altro perché ciò che si sta verificando smentisce le sue tesi indifferentiste. Sul piano religioso manifesta simpatia ai nemici della fede, a cui dedica interviste ed esprime vicinanza, e bastona duramente chi vuole rimanere Cristiano e restare radicato nella Fede. Ormai siamo alle prese con una malattia autoimmune: l’organismo non riconosce più l’agente infettivo e si accanisce contro se stesso.

  14. Dante Pastorelli

    Questa banale favola del proselitismo ormai dovrebb’esser messa tra le cianfrusaglie d’un ecumenismo smidollato. Come si possa presentar Cristo a chi non lo conosca, al fine di salvar le anime, senza tendere con la forza della testimonianza personale, certo, ma anche con la forza delle parole del Vangelo e l’invito a rispettare i Comandamenti di Dio non so.
    Il fine a cui tende la predicazione e la testimonianza di vita è la conversione. I convertiti diventano proseliti.
    Se per proselitismo s’intende procedere a scambi del genere in cui era maestro il comandante Lauro a Napoli vada. Ma per la Chiesa, per la Gerarchia, per i missionari soprattutto, il proselitismo è nell’essenza della donazione del Vangelo. In qualche modo credo abbia influito la traduzione “insegnate” del greco “mateteusate” che significa, molto più icasticamente , “rendete discepole” tutte le genti. Come si fa a render discepole le genti senza far proseliti? Come può un quadrato esser tale se ha solo due lati? In ogni caso anche nella traduzione “ammaestrate” è palese il fine dell’azione missionaria. Si insegna per consegnare a chi la voglia la Verità salvifica. Il dialogo in campo religioso è invenzione modernista che recide alla base la missionarietà della Chiesa quale voluta da Cristo. Il rifiuto della vera missionarietà è il orribile tradimento di Cristo.

  15. Se anche il buon Socci ne ha le tasche piene, significa che siamo arrivati tutti a non poterne più . Suoniamo le nostre campane, e non diamo tregua ai nemici di Cristo. San Luigi IX Re di Francia , grande cristiano risveglia nel popolo cattolico l’amore a Dio e toglici la paura di professarci cristiani. Evviva i Santi Crociati evviva le Crociate .

  16. Dante Pastorelli

    Meglio tardi che mai, mi son detto quando ho letto l’impegnativo titolo d’una dichiarazione della CEI: “Noi non possiamo tacere. 15 agosto, Giornata di preghiera per i cristiani perseguitati”. Il cuore mi si è allargato, ma è tornato in un attimo piccino e più sconsolato. Certo i vescovi italiani non tacciono e riconosocono i cristiani sono perseguitati, ma trattasi di un altro flebile vagito, per ripetere la significativa espressione di Socci. Un vagito soffocato all’interno della comunicazione dell’incipiente viaggio del Papa in Corea. I cristiani son perseguitati ed uccisi in qualche zona del mondo da vaghi gruppi terroristici. Ma la scaturigine dell’odio contro i cristiani e lo spirito di conquista no, non si individuano nell’islamismo. Dinnanzi a tanta codardia avrei preferito il silenzio.

  17. Ferruccio Metolda

    Concordo in pieno con quanto ha scritto il sig. Marcus, e adesso voglio proprio vedere se il Papa avrà il coraggio di strillare piu’ volte “vergogna” come ha fatto a Lampedusa lo scorso anno. Che succede santità, se muoiono immigrati è una vergogna mentre se muoiono cristiani va tutto bene? Chiedo troppo se Le chiedo di essere adirato come un anno fa a Lampedusa?

  18. Giammaria Leone Ricciotti

    Queste più che giustificate e reazioni sembrano darci speranza in risorse occulte del sentimento cristiano, ma rendono evidente la urgenza di riaffermare il primato della Giustizia , presupposto della Carità nella dottiuna morale depurata da seducenti ‘ equivoci ,dando fattiva ed organizzata espressione al disagio. Occorre aggiungere l’azione all’opinione.

  19. per capirci di più,vi suggerisco la lettura del documento conciliare”nostra aetate”,dove fra l’altro si esorta a costruire una società civile con i musulmani……anche se all’epoca non ancora ce ne erano come oggi.credo che sia anche questo un effetto del famoso “fumo di satana”

  20. Mi sa che Socci è il terzo sul podio … (dopo Gnocchi&Palmaro e De Mattei …) … è triste solo il pensarlo, ma il dubbio è lecito …

  21. Ho sentito parlare, in questi ultimi tempi, spesse volte, di “periferie esistenziali”. Bene. Domando: più “periferie esistenziali” di Mosul (leggi Ninive), Nigeria, Sudan, Pakistan, periferie, ovviamente per i cristiani, violentati, torturati, oppressi, dove sono nel mondo?
    Si fosse spiaggiata una balena bianca in qualche arenile sperduto nell’angolo più recondito del pianeta ne avrebbero riecheggiato anche i muri, tanto sarebbe stato intenso edi insistito il tabureggiare dei mezzi di comunicazione di massa! Siamo messi proprio male. Non disperiamo tuttavia.
    A Gesù per Maria.

  22. Ripensando al fatto dell’8 giugno, nei giardini vaticani, quando l’imam ha scandito un versetto del Corano dove si invoca Allah dicendo “dacci la vittoria sui miscredenti” mi sento di plaudire il comportamento di questo signore che, senza rispetto umano, ha gridato la sua verità. L’episodio, mutatis mutandis, mi ha suggerito un’associazione mnemonica con l’intervento di San Francesco di Assisi all’assedio di Damietta. Il Patrono d’Italia si reca da sultano per convertirlo, per annunciargli il Vangelo e, secondo, la mentalità del tempo, per dimostrare al potente sovrano islamico, di trovarsi nel giusto, si dichiara disposto a sottoporsi all’ordalia. Ecco: San Francesco ci insegna a non avere “rispetto umano”, a gridare la Verità. Non si tratta ovviamente dell’immagine politicamente corretta, oggi dominante, che vuol fare del Poverello di Assisi, il campione dell’irenismo.

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Ricognizioni è nato dalla consapevolezza che ci troviamo ormai oltre la linea, e proprio qui dobbiamo continuare a pensare e agire in obbedienza alla Legge di Dio, elaborando, secondo l’insegnamento di Solženicyn, idee per vivere senza menzogna.

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