Ho un debole per le iperboli, lo ammetto. Questa volta è stato Matteo Donadoni a dirmi che, appunto, di iperbole si trattava quando gli ho scritto che le neoliturgie della neochioesa sono messe nere: un prudente “non esagerare”, ore 13,44 di giovedì 16 maggio 2019, in risposta al laconico “messe nere le fanno loro tutte le domeniche”, stesso giorno e stessa ora. WhatsApp non lascia dubbi sulla cronologia, ma concilia l’iperbole quasi quanto vi indulge il mio gusto.

In effetti, quelle che vanno in scena la domenica nelle neochiese, “neochiese” anche se sono vecchie di secoli visto come le hanno ridotte, più che nere, sono messe grigie. Ma, devo iperbolicamente dire a Matteo, persino più pericolose poiché differiscono solo per la gradazione del colore e inducono all’accidiosa condiscendenza verso l’illusione del male minore, panacea di tutti quei cattolici che si sono arresi al mondo e non osano ammetterlo: quanto più diminuisce il punto di nero tanto più una messa viene sorbita di buon grado da quei bravi cattolici che hanno ridotto il cervello in pappa e gettato l’anima all’ammasso. Anzi, c’è persino chi, quando il bianco si presenta in una discreta percentuale, ci si getta a corpo morto e, anzi, sponsorizza l’evento perché il grigio di quelle neomesse sarebbe un grigio conservatore, ben altra cosa, dicono, rispetto al grigio scuro, quasi nero, di una neomessa celebrata su un barcone dei clandestini. Sul punto di virata dal grigio progressista al grigio catto-cons o persino catto-trad esistono opinioni diverse, si va dal grigio Alleanza Cattolica al grigio Opus Dei fino al grigio Comunione e Liberazione, però tendenza monsignor Negri. Ma sempre grigio rimane, vale a dire bianco quanto si vuole mescolato al nero.

Ora, voglio considerare almeno come argomento di scuola il “non esagerare” di Matteo e convengo sul fatto che le messe grigie si presentino in modo diverso dalle messe nere celebrate dai satanisti che seguono rituali e perseguono palesemente fini invertiti per giungere alla profanazione di Corpo, Sangue, Anima e Divinità di Nostro Signore Gesù Cristo. Convengo persino sull’osservazione che, in linea di principio, i fedeli delle messe grigie non pensano neanche a tale possibilità.

Però ci pensano così poco da non badare al fatto che stanno in chiesa come al circo, che vanno a prendere la comunione con meno venerazione di quando attendono ore in fila l’arrivo dell’ultimo I-Pad al centro commerciale, che arraffano l’ostia consacrata con le mani certe volte meno sudice dell’anima perché gli hanno insegnato che il peccato a differenza dei microbi non esiste ed è inutile confessarlo, che davanti a Nostro Signore non pensano neppure di inginocchiarsi perché lo fanno già tutta la settimana davanti a Nostra Signora Televisione, che non hanno bisogno di diventare un po’ migliori perché si vedono già perfetti dentro a Facebook e Instagram. D’altra parte, se davanti a Nostro Signore non si inginocchia colui che dice di essere il servo dei servi di Dio, perché dovrebbero farlo i semplici servi? A rigore, anche questa è profanazione.

A questo punto, sempre iperbolicamente, mi chiedo se sia più dannosa per il tuo-popolo-in-cammino quella consapevole fatta nel buio di una messa nera o quella più o meno inconsapevole commessa alla luce del sole durante una messa grigia. Perché bisogna riconoscere che c’è una gradazione anche nell’inconsapevolezza, la quale sfuma facilmente fino nella piena coscienza di quello che si sta facendo convinti che sia bene. È pur vero che il magistero bergogliano, nella Seconda Lettera a Sant’Eugenio Scalfari Apostolo, ha messo in chiaro che ognuno deve essere libero di fare ciò che crede e Nostro Signore si deve accontentare di quel che passa il convento. Ma bisognerebbe anche essere in grado di fermarsi un passo prima del baratro.

A questo punto, però, arriva il bravo conservatore che, da coscienzioso piazzista di prodotti per l’anima della Premiata Ditta Roma&C, ti propone il grigio chiaro, chiarissimo, quasi bianco, delle messe a cui va lui, che sono così belle e così compunte, dove si canta persino il “Salve Regina” in latino e, se vuoi fare la comunione in ginocchio, nessuno ti dice niente. Ma è proprio questo il punto dolente: una messa grigia o quasi bianca in cui nessuno ti dice niente se vuoi fare la comunione in ginocchio è anche una messa grigia o quasi bianca in cui nessuno dice niente se vuoi fare la comunione in piedi. Anzi, a voler usare la nefasta nomenclatura inventata da Ratzinger nel “Summorum Pontificum”, anche nelle messe grigie o quasi bianche la comunione in piedi è la pratica “ordinaria”, mentre quella in ginocchio è “extraordinaria”.

Il problema non sta nella modalità più o meno conservatrice in cui il rito viene celebrato, ma nel rito che viene celebrato. Ancora di più, sta nel rito e nella mens, se si ama latineggiare, secondo cui viene celebrato. E se un rito buono può essere pervertito da un mens cattiva, un rito cattivo non può essere salvato da una mens buona. Ciò spiega perché le messe nuove saranno sempre e solo messe nuove, mentre le Messe antiche del “Summorum Pontificum” possono essere devastate dall’idea che, salvo la forma, nuovo e antico, “ordinario” ed “extraordinario”, pari sono, così come concepito dalla mens ratzingeriana. In un caso e nell’altro, ci si trova davanti agli effetti di chiaro disturbo bipolare o a palese rigetto del principio di non contraddizione applicati alle Cose di Dio.

La liturgia non è un’invenzione dell’uomo, ma il diritto del Signore di essere adorato come Lui stesso ha stabilito: e non è l’ottimismo della volontà che conferisce origine divina a ciò che è stato inventato dall’uomo a propria immagine e somiglianza. Al più, in tal modo, si mette in scena una pantomima che non sana la ferita e induce il malato a pensare di essere sano. Ragione per cui, sempre iperboleggiando, quanto più tendono al chiaro, tanto più le messe grigie sono pericolose poiché divengono subdole portatrici apparentemente sane di profanazione e, in sovrappiù, giustificano in linea di principio e di fatto le messe grigio scuro. Innescando in tal modo la maledetta corsa verso il nero, cui tende tutto ciò che non viene da Dio. Morale: con le iperboli, forse, si esagera, ma non si sbaglia.

44 commenti su “Messe nere & messe grigie – Trenta righe”

  1. Tragicamente vero e quel diavolo dietro al prete è il simbolo perfetto di questa situazione. E la Premiata Ditta Roma & C tace, anzi acconsente… Biosgnerà trarne le conseguenze.

  2. Non vi dico cosa ho visto l’ultima volta che ho messo piede in una chiesa conciliare per un funerale. C’è veramente da avere paura per il destino di chi partecipa a certe cose. Ormai qui è venuto giù tutto e nessuno tranne pochi come quelli di Riscossa Cristiana hanno il coraggio e la lucidità di dirlo. E poi siamo ancora lì a cincischiare con i dubia, le correzioni e le lettere aperte ai vescovi (non solo quale sia sia più tragica o ridicola tra queste iniziative).

  3. Vi è nella attuale chiesa cattolica una radice malata (il modernismo? La Rivoluzione? Il Vaticano II? Io non lo so…) che la deforma e intossica in ogni suo aspetto esteriore. La liturgia è il campo dove questa malattia si manifesta nel modo più appariscente.

  4. Caro e sempre stimato Alessandro,dice bene il sincero amico Matteo.Io penso che bisogna pur guardare alle contingenze e non posso credere che le persone costrette alla messa “bianco-grigia”perché non hanno altro e vi assistono soffrendo e offrendo la loro sofferenza, si mettano in condizione di assistere a qualcosa di pericoloso per la propria anima.Se così fosse la loro vita spirituale si trasformerebbe in un incubo,il che sarebbe ancora più dannoso poiché subentrerebbe la disperazione che Gesù non vuole, se ci esorta a ripetergli “Confido e spero in te”.Il Signore legge nei cuori e ci conosce nell’intimo e se oggi consente che patiamo queste pene,lo fa per un fine che solo Lui conosce.Tutto vero(gente superficiale, Comunioni senza stare in grazia di Dio, ecc.), ma fra quella gente lì ci sono pure i buoni cristiani col santo desiderio di onorare il Signore e di riceverLo devotamente in Corpo, Sangue,Anima e Divinità.E poiché questo sacro Mistero ancora si compie, al di là di tutto sono convinta che le buone e sincere intenzioni concorrono di certo al nostro bene alla Sua gloria

    1. Concordo con lei , Tonietta, anche perché anch’io mi trovo nella stessa condizione: per motivi insuperabili di salute sono costretto ad andare alla messa NO, anche se scelgo quella “bianca, che più bianca non si può…”; ovviamente non mi associo all’una cum Bergoglio, recito le preghiere in latino, Sanctus, Dominus non sum dignus, (la preghiera del Centurione), Pater, niente strette di mano, Comunione in bocca previa genuflessione, durante l’omelia mi raccolgo in me stesso e prego in latino (se il prete urla eresie , esco e rientro a omelia terminata). Offro tutto a Gesù e Maria SS.ma, anche perché illumino almeno qualche alto prelato e una parte del basso clero.

    2. Gentile Tonietta,
      capisco il suo ragionamento che, tuttavia, è sbagliato per il semplice fatto che la Messa è un atto pubblico, non una devozione privata. Pertanto, partecipandovi la si avalla in toto e le si da forza nel “grigio”.

  5. A mio avviso bisogna comnprendere le difficoltà di chi non altra messa che quella grigia. Però bisogna anche vere l’onestà di ammettere che in quellemesse non c’è quasi più niente di cristiano e equel poco che rimane viene brutalizzato. Io sono costretto per le mie condizioni ad andarci perché non sempre posso andare alla Messa vera, ma devo dire che le osservazioni del dottor Gnocchi non fanno una grinza anche se mi pungono sul vivo. Dovremmo avere l’onestà di dirci almeno che questo è IL problema. Come risolverlo non lo so. Grazie per la riflessione.

  6. Io sono mi sono sentita obbligata a lungo a frequentare queste messe che vengono argutamente definite grigie. Ora non è più così, vado alla Messa antica oppure niente. Non ce la faccio tutte le domeniche e allora mi affido a Dio. Non possiamo comunque continuare a dare il nostro credito ai profanatori neanche con la sola nostra presenza passiva.

    1. Come Gesù ha detto ‘Sia il vostro parlare Sì,sì, no, no’ o “Chi non è con me è contro di me, e chi non raccoglie con me, disperde” (Lc 11, 23) mi si permetta di pensare e dire che evidentemente in questioni come queste esistono solo due colori, il bianco ed il nero .

  7. Splendido, non ho altro da aggiungere. Solo il fatto che la ringrazio per questa sua capacità di scrivere con efficacia ciò che pensiamo. Apprezzo particolarmente la sua scrittura per la capacità anche un po’ ardita di inventare neologismi come questo delle messe grigie. Mi capita, anche se raramente, di non essere d’accordo con lei, ma vorrei esserlo anche allora per come lo scrive. So che non sta bene, le chiedo solo di non mollare almeno del tutto. Grazie

  8. E noi trad a discutere se le neo-messa sia valida ma illecita oppure illecita e invalida e via canonicheggiando. E’ giusto, poi, censire le differenze tra la neomessa e la S. Messa di sempre, divinamente istituita, e i numerosi errori teologici che i novatori modernisti alla Bugnini hanno incistato nel rito (come il famigerato “per voi e per tutti”).
    Ma c’è anche un altro argomento immediato ed efficace contro la neomessa: è brutta, sciatta, orizzontale, desacralizzata, talvolta ridicola, accompagnata da canzoncine tipo, come ricorda Gnocchi, “il mio popoloincammiiinooo”, abbruttita ancor di più da gesti cretineggianti come l’insopportabile “scambiatevi un segno di pace”, con relative transumanze di fedeli ipocriti e dal sorrisetto idiota, con prediche spesso pericolose, infarcite di neo-lingua liturgica (“inclusione”, “accoglienza”, “percorso”, “kerigma”), quasi sempre noiosissime (e forse è un bene..).
    Non dimentichiamo che il Bello è consustanziale al Vero e al Bene. C’è un’intrinseca verità nella Bellezza, sempre. E la neomessa protestantizzante è brutta,…

  9. Ci sono ottimi motivi, teologici, canonici e liturgici per non amare la neo-messa, sulla cui validità e/o liceità si discute: la rinuncia a un rito divinamente stabilito e sostituito da una “narrazione” protestantizzante partorita da Monsignor Bugnini; il rifiuto della lingua sacra, il latino; i numerosi errori teologici incistati nel corpus del Novus Ordo (uno fra tutti: il “per voi e per tutti”), lo stravolgimento del significato metafisico: non più Sacrificio, ma “mensa dei fedeli”.
    Ma c’è altro: la neo-messa è brutta, sciatta, piatta, orizzontale, disarticolata, scomposta. Accompagnata da canti orribili, come il “il mio popoloincammiiinooo” citato da Gnocchi, chierichette femmine, sacerdoti con casule in plastica che si siedono a riflettere (!) dopo le loro noiosissime prediche, infarcite di neo-lingua pastorale (“accoglienza”, “inclusione”, “solidarietà”), l’orribile “scambiatevi un segno di pace” con transumanze di fedeli dal sorrisino idiota.
    Il Bello, il Vero e il Bene sono consustanziali. La Bellezza contiene sempre la Verità. E la neo-messa è

  10. Comprendo le difficoltà di andare a una Messa vera, ma non si risolve il problrma andando a una messa falsa. Questo articolo ha il pregio di etterci davanti alla realtà, poi è chiaro che ognuno cerca di fare il meglio che può. Mi permetto comunque di rilevare che alcuni commentatori dicono apertamente che Bergoglio non è papa e poi vanno alle messe in comunione con Bergoglio. Perdonate il termine ma mi sembra un bel casino. E non venite a dirmi che tutto si regge su Benedetto XVI perché non mi va proprio di farmi prendere in giro. Ma come si fa a lamentarsi di tutto e poi andare ad abbeverersi allafonte avvelenata?

    1. Non è proprio così, caro Tiziano; dire che Bergoglio è un falso papa, è riconoscere uno stato d fatto, innegabile per chi abbia ancora un minimo di fede cattolica: Ma è anche vero che questi falsi religiosi, che occupano tutte le sedi con arroganza e prepotenza, non possono metterci fuori dagli edifici di culto, dove si incontrano Gesù e Maria SS.ma (specie in assenza del clero modernista), si fa adorazione, si prega in silenzio. Quando ci butteranno fuori a calci scenderemo nelle catacombe, pregheremo il Rosario nella nostra cameretta; per il momento, l’edificio sacro è ancora la nostra casa, che poi ci sia chi lo dissacra, peggio per loro, ne risponderanno a Cristo Giudice. I casi della vita sono tantissimi, li conosce solo il Signore, per cui andiamoci piano a stigmatizzare il comportamento dei nostri fratelli/sorelle nella fede cattolica. Pace e bene.

    2. Risposta: perché la fonte NON è avvelenata dall’ “una cum”. Questo è stato il grosso errore di don Minutella, partito con un’impostazione molto buona e coraggiosa.
      Non ho mai detto né penso che tutto si regga su Benedetto XVI. Penso che ci troviamo privi di “Papa in carica”

      1. comunque meglio don Minutella di tanti cleri locali che accettano tutto pur di stare tranquilli a fare omelie penitenziali sui mantra:migranti santi e cattolici cattivi, non giudicare i peccati come peccati, invitare tutti a peccare felici. Ci fossero tanti minutella all’ora presente sarebbero ormai costretti ad un rendiconto. E l’una cum con un anticristo (che sia l’ultimo o peggio, il penultimo, poco cambia) non ci piace. Però neanche con il secondo papa ci piace, perché il doppio papato non è cosa cattolica.

        1. Brava Angela, riserviamo l’Una Cum ai papi fino a Pio XII, dopo si tratta soltanto di capi della setta conciliare vaticansecondista, non di veri papi cattolici; lo stesso Pacelli profetizzò di ritenersi l’ultimo papa cattolico. Non si giura fedeltà ad un antipapa, ad un falso proifeta, ad un sabotatore della Chiesa di Cristo, in altri tempi il popolo di Roma lo avrebbe cacciato in malo lodo, purtroppo oggi mala tempora currunt.

      2. jb Mirabile-caruso

        Raffaele: “Penso che ci troviamo privi di “Papa in carica” “.

        “Privi di Papa in carica”, signor Raffaele, significa “essere senza Papa”: riconoscere questa Verità è oltremodo problematico per la stragrande maggioranza dei cattolici che ricevono la grazia di vedere più chiaramente della quasi totalità del popolo di Dio. Varcare la soglia del Sedevacantismo, infatti, equivale a ritrovarsi in compagnia di quattro appestati che si dichiarano essere “nel” mondo, mentre rimanerne fuori si rimane a far parte “del” mondo, scelta questa senza paragone più conveniente sotto tutti i punti di vista mondani.

        Peccato che questa scelta per così dire “politica” abbia, de facto, la valenza di CONNIVENZA con i nemici di Cristo e della Sua Chiesa! Con tutte le sue gravissime implicazioni che essa comporta!

  11. Concordo su tutto e non posso fare a meno di sorridere nel segnalarvi quanta gente per schivare (giustamente) le messe grigie si spinge addirittura alle messe in rito orientale di scismatici ortodossi pur di non partecipare alla messa in rito tridentino. Quando la pezza è peggio del buco…

  12. non so ancora come ringraziarti per l’articolo, è come se tu mi avessi letto nel pensiero… tra la forma e la fede, devo preferire sempre la fede: lex orandi senza lex credendi non è più giustificabile, anche a costo della vita.
    grazie. Emanuel

  13. Io ho provato tutte le varietà attuali della CHIESA UNA (almeno si dice ancora così nel credo anche se non la trovo una da alcuna parte) ed in sincerità non me la sento di condannare le varie scelte (che brutto dover dire ciò) proprio perché manca il bianco totale. Se qualcuno mi smentisce ne sono felice ma neppure il dott Gnocchi può farlo. L’una cum non mi piace, ma è posteriore alla consacrazione, preghiamo perché Dio ….nella Chiesa in comunione con…. Fino all’ultimo Gesù ha accettato Giuda fra i suoi, tanto da comunicarlo ancora ed averlo ordinato sacerdote (Giuda non fu mai vescovo però, secondo me, perché la Pentecoste è successiva). Giuda non ha mai celebrato una Messa, oggi tanti giuda celebrano, quante Messe siano valide e quante no, non lo so, sacrileghe direi lo sono quasi in totale. Giuda fu un apostata come per avvisarci che la Chiesa sarebbe alla fine divenuta apostata (san Paolo II Tess. e “quando sarai vecchio-nel papato- un altro ti cingerà la veste e ti ….”). Vanno deposti i doppi pietri, non esistono doppi .

  14. Fino alla deposizione prevista dal Magistero (bolla papale Paolo IV Cum ex apostolatus officio) anche con la forza, come non dovremmo pagare le tasse onde non farci complici dell’omicidio di stato degli INNOCENTI, con l’aborto, l’eutanasia, pillole varie comprese i cambi di sesso ai bimbi ed altre porcherie che FINANZIAMO noi con le stesse (e dovremmo attivarci per farlo in buon numero finchè non tolgano queste leggi che sono in odio a Dio), così, e questo è fattibile da subito, si diventa complici dell’apostasia finanziandoli con l’8 x mille. Se tacciono davanti a qualunque denuncia, vedasi quelle di don Villa, i dubia, le lettere, nonché gli scismatici di Lefebvre che hanno denunciato anche loro da decenni come don Villa, davanti al portafoglio verranno a miti consigli, non è la prima volta che i fedeli son ricorsi a tale metodo.

  15. Imperdibile e assolutamente da divulgare questo pensiero :
    L’ho detto e ripetuto nei tanti post indignati, anche a quanti, come il cosiddetto priore di Bose, chiede una rivolta, contro Salvini, dei “cattolici” nelle urne.
    Ma dove eravate voi “cattolici”, dove era il “priore”, e questo “papa” dove era davanti all’aborto, al divorzio ed alle unioni civili omosessuali.
    Non avete fatto “BAO”, mai una parola a favore della famiglia, respingendo e condannando gli organizzatori di qualsiasi evento a favore e osannando abortisti/e, lasciandoli anche parlare, esporre le loro demoniache idee, all’interno delle nostre chiese, coprendo, perche’ non provocasse loro disturbo, e cosi’ profanando, la Santa Eucaristia.
    Dove eravate voi davanti ai martiri cristiani, ormai giornalieri.
    Ed ora vi indigniate se un politico invoca i Santi a protezione di questa Europa ormai perduta?
    Siete proprio senza vergogna….
    Che Dio abbia pieta’ di voi e ci perdoni tutti!!
    (Mario Minetti)

    1. Albino Mettifogo

      Caro Anonimo,
      condivido in pieno quanto da lei scritto.
      Per parte mia, dopo quanto ho dovuto leggere e vedere in questo fine settimana, ho deciso domenica prossima di recarmi alle urne e votare per Salvini. E non tanto per il personaggio in sè, ma perché ormai si tratta di uno scontro definitivo e finale tra due opposte visioni del mondo e della vita. Sono stati proprio i vari Bergoglio, Bianchi e compagnia a convincermi definitivamente di questo.
      Quanto a loro, visto che mi hanno ripetutamente mortificato come cristiano, sostenendo apertamente che ero fuori dalla “chiesa” solo perchè non condivido le loro idee in tema di immigrazione (e tralascio tutte le bestemmie e le eresie che sono uscite dalla loro bocca), d’ora innanzi al momento di firmare l’ 8xmille, e finché permarrà questa situazione, scegliero convintamente di destinarlo allo Stato. Se vogliono continuare sulla china che è cristiano solo chi ha idee politiche di sinistra radical-chic, o quanto meno disponibili al compromesso, facciano pure. Ma non con i miei soldi.
      Albino

      1. Sono perfettamente d’accordo: è uno scontro tra il Bene e il Male. D’altronde Gesù lo ha detto: “il mondo ama ciò che è suo” e “vi manderò come pecore in mezzo ai lupi”… anch’io voterò per Salvini e lo farò non per ripiego ma con convinzione e anche riconoscenza per il coraggio (da “cor” latino= cuore) e -forse- vera fede. I maligni indiavolati hanno dimenticato (se mai l’hanno saputo) l’ “In hoc signo vinces” costantiniano, e la vittoria di Lepanto contro i turchi, susseguente la recita del rosario sulle navi della flotta veneziana! E dal 2014 l’8 per mille lo dò alla chiesa ortodossa…

        1. Albino Mettifogo

          Cara giulia2,
          anche a me ieri è venuto in mente l’ “hoc signo vinces”. Credo che questa comunanza di pensieri non sia casuale. E’ una prova che lo Spirito Santo, sui veri cristiani, agisce sul serio, li consiglia e li sostiene. Costantino, quando ricevette quel segno non era affatto un cristiano, come non lo era prima di lui il persiano Ciro e come non lo è Salvini. Qualcuno ha dimenticato anche questo.
          Un abbraccio forte in Cristo Gesù. Cordialmente,
          Albino

      2. Infatti l’8 x mille alla loro antichiesa io l’ho tolto, destinandolo allo stato, dal 2013 quando fu inventato il doppio bianco vestito, 2 pietri. Quanto alle tasse dovremmo ammutinarci anche lì, dato che è l’unica campana che suona ed anche onde smettere di finanziare omicidi di stato di innocenti, perché i colpevoli invece vengono graziati “nessun tocchi Caino”, ma solo gli Abele. Ci facciamo complici finanziando queste cose.

        1. Albino Mettifogo

          Cara Angela, in linea teorica ha ragione. Ma in pratica come si può fare? Qualsiasi lavoro dipendente uno svolga, la tassazione si compie alla fonte. Quello che riceviamo in busta paga è già il netto decurtato dalle imposte. Stesso discorso per le pensioni di anzianità. Forse una cosa del genere la potrebbe fare chi svolge un’ attività di lavoro autonomo o da imprenditore, o chi è soggetto all’ IMU…agli altri non resta che la preghiera.
          Albino

    2. Questa indignazione contro chi invoca i santi e chiede la protezione della Madonna mi indispettisce fino all’inverosimile. Sono traditori di Cristo e del gregge loro affidato, vomitevoli al punto che pure a Mangiafuoco farebbero venire il mal di stomaco. Una vergogna senza precedenti. Si stracciano le vesti per i morti in mare (causate non da Salvini, ma dai trafficanti di esseri umani) e si abbracciano con i massacratori di bimbi innocenti. VERGOGNA VERGOGNA VERGOGNA!

      1. C’è in Vaticano una forza di occupazione, o “testa di ponte” in termini militari. Da abbandonare, anzitutto in senso psicologico/culturale. Si presta attenzione a chi è accettabile (sempre con i limiti umani, questo è ovvio) – Non a chi fa “per lavoro” l’opposto di ciò che è il suo ruolo.
        A non rivederci, a non risentirci

        1. In vaticano c’è anche la polizia in numero rilevante pagata dalle nostre tasse….. che passa al metal detector ecc.….ma la separazione tra chiesa e stato vale solo per poter peccare meglio allora…..questi conciliari sono poco lineari ma tanto contorti, amano il sesso libero ed il denaro….nonché il potere e le immunità di uno stato autonomo, ma solo pe r certe cose autonomo….

      2. Albino Mettifogo

        Sono stato per curiosità a visionare la pagina facebook di quel settimanale che una volta era “Famiglia Cristiana”, astenendomi dall’ intervenire nel dibattito. E’ incredibile l’ipocrisia che pervade i commenti di coloro che intervengono. Quello che scrive Tonietta è tutto vero: si stracciano le vesti come Caifa di fronte al gesto di Salvini (condivisibile o meno), ma passano tranquillamente sopra alle eresie e alle bestemmie pronunciate dai “pastori” odierni. E guai a coloro che glielo fanno notare. Da voltastomaco poi l’invito a “convertirsi” alla “loro” visione del mondo. Tanta vergogna per loro. E tante lacrime di amarezza per me, e per tutti noi. Questo week-end è stato davvero uno spartiacque. Mi auguro che lo scisma si consumi presto. E che Dio abbia pietà di noi, costretti, come lo fu Atanasio, a fuggire nel deserto per scampare alla persecuzione. Il Signoreci perdoni…e ci protegga.
        Albino

  16. Il discorso sulla Messa del dottor Gnocchi è condivisibile ma…
    Personalmente devo dire grazie a Benedetto XVI se ho conosciuto la vera Messa (questo senza negare o sminuire i suoi tanti errori); anche nel nuovo rito ci sono stati miracoli eucaristici…
    Ciò non toglie che faccio di tutto per andare alla Messa di sempre, anche se a volte devo fare diversamente….

  17. Dio ci ha inflitto Bergoglio al fine di far schiumare tutta l’eresia (anche quella dentro di me, s’intende) e finalmente separare il destino dei buoni cattolici da quello di chi abusa della Chiesa godendone i titoli onorifici e le prebende.
    L’atteggiamento verso Bergoglio diventa dirimente. Verso i precedenti pontefici si poteva nicchiare, mantenere comodi dubbi, sottovalutare certe semi-eresie, ma ora è il tempo della chiarezza e del taglio radicale. Taglio=scisma, non nel senso classico però. E’ la neochiesa a scindersi dalla verità, mentre non fa scisma chi rimane attaccato alla verità della dottrina.

    E Salvini, che molti hanno tirato in ballo?
    Come per Costantino e Ciro il grande (grazie Albino!), Dio può servirsi di un tanghero come Matteo per scoprire il bluff della menzogna; può ricavare qualcosa di buono anche da un “ciula” come lui e farne l’eroe che guida una massa diseredata alla riscossa.
    E Salvini, oltre a difetti, ha pure molte doti buone, nonché alcuni ottimi consiglieri al suo fianco.

    1. jb Mirabile-caruso

      Aurelio: “È la neochiesa a scindersi dalla verità, mentre non fa
      ………………scisma chi rimane attaccato alla verità della dottrina”.

      Così è per i pochissimi che ricevono la grazia di vedere come le cose stanno nella realtà. NON così sarà tuttavia per i moltissimi che sono caduti vittime dell’inganno di credere che quella che loro vedono sia la Chiesa cattolica di sempre. Quale sarà il destino delle anime di questa immensa moltitudine? E quale sarà la sorte delle nostre anime, di noi che siamo stati consapevoli dell’inganno e NULLA abbiamo fatto affinché fosse smascherato? Di noi che, nel corso degli ultimi sessant’anni, abbiamo visto che alla nostra Chiesa era stato sostituito il Papa e NULLA abbiamo fatto per prontamente correggere la pericolosissima situazione a cui la nostra Chiesa era stata diabolicamente forzata?

      Siamo proprio certi che questa nostra INAZIONE non ci porti per direttissima alla dannazione eterna?

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