Milano. Un parroco di buon senso turba la coscienza democratica di Repubblica

Redazione

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zzzzrvfrncSe un quotidiano a diffusione nazionale dell’importanza di Repubblica si interessa a ciò che avviene in una parrocchia della periferia milanese, c’è davvero da pensare che si tratti di qualcosa di molto importante. Sapendo poi che Repubblica più che un quotidiano è un mix di guida spirituale e di foglio d’ordini, la faccenda si fa davvero interessante.

Ecco dunque che leggiamo su Repubblica di oggi che un prete milanese, Don Luigi Badi, di anni 55 (chissà cosa ce ne frega dell’età, ma Repubblica ci fornisce anche quella…), parroco di San Martino a Lambrate (periferia est di Milano) ha consegnato alle famiglie dei bambini che frequentano il catechismo una lettera di “uno dei tanti gruppi tradizionalisti cattolici” (non specificato) che “si battono contro la cosiddetta «diffusione dell’ideologia gender nelle scuole».” Repubblica scopre con l’occasione anche l’esistenza di un “movimento nazionale”, che sarebbe bello sapere dove sia. Ma su questo, glissons. Quanto alla diffusione dell’ideologia gender nelle scuole, questa, non si discute, è “cosiddetta”. Ossia non esiste, e siamo in linea perfetta con i più recenti precetti di massa: l’ideologia gender non esiste, punto e basta.

Comunque sia, la lettera che dice? Niente di spettacolare, puro buon senso, nonché invito all’esercizio del diritto/dovere educativo delle famiglie: è un invito a vigilare affinché agli alunni non siano insegnate porcherie di vario tipo a scuola. E puro buon senso c’è anche nelle parole di Don Luigi Badi: “Io rispetto la laicità della scuola pubblica, ma solo la famiglia è titolare dell’educazione sui temi della sessualità,che sono fuori dai programmi ministeriali. Per parlarne in classe, bisogna che le famiglie siano informate e autorizzino”. Tutto qui.

Ma ce n’è a sufficienza per far “trasecolare” l’assessore Majorino, che all’uopo usa una frase magica di sicuro effetto: “Questa è caccia alle streghe”. Peraltro l’assessore trasecolante si incarta un po’, perché ammette che nelle scuole ci sono i progetti per “promuovere il valore del rispetto, della differenza sessuale e per il contrasto dell’omofobia”, e sappiamo bene cosa comporti questa terminologia così soft, che comunque si sbugiarda facilmente: è sufficiente il richiamo alla “omofobia”, una bufala ormai entrata però nel linguaggio corrente.

Nel rispetto del nuovo asse Neochiesa- Regime, l’articolo si chiude con la voce del leone, quel Don Giambattista Rota, della curia ambrosiana, che lo scorso anno dimostrò tutta la sua lealtà al regime attivandosi affinché fosse messo alla porta un insegnante di religione che aveva avuto l’imprudenza e l’impudenza di parlare di aborto in termini chiari ai suoi alunni. Ecco il ruggito di Don Rota: “Rispettando i regolamenti della scuola si garantisce l’educazione dell’alunno nella salvaguardia della responsabilità ultima della sua famiglia”.

Benissimo, tutto è ok. Repubblica ci ha detto che le preoccupazioni del parroco sono superflue, l’assessore è trasecolato, il clero ufficiale ha messo la parola fine spiegandoci che basta “rispettare i regolamenti della scuola”. Cosa vogliamo di più? Siamo davvero ben tutelati…

zzzzparroco mi gndr

24 commenti su “Milano. Un parroco di buon senso turba la coscienza democratica di Repubblica”

  1. Quelli di Repubblica sono soliti a certi atteggiamenti terroristici riguardanti realtà, persone o comunità, come dire, lontane dal frastuono nazional-italiota! Sempre pronti a entrare prepotentemente, a irrompere con maleducazione nelle vite di persone, gente normali, con l’unico ‘difetto’ di non essere allineati al totem democraticista e progressista che da settant’anni tiene l’Italia al cappio e avendo ormai vinto la battaglia libertina e laicista, riuscendo ad amicarsi persino il Sommo Romano Pontefice, si stanno perfezionando, con metodi da Gestapo e da Stasi, a portare sconquasso anche nelle piccole realtà di provincia. Qualche anno fa fecero esplodere una polemica contro un poveraccio reo solo di avere una testa di Mussolini in casa (anche Vittorio Feltri ha una testa del Duce), senza dimenticare il morboso voyeurismo riguardante le note vicende ‘erotiche’ di Silvio Berlusconi. Sono fatti così quelli di Repubblica, si fanno in quattro pur di dare risalto alle ‘vite degli altri’!

  2. Perchè non raccogliere la versione del Parroco?
    Questo il sito della comunità pastorale http://www.lambrateortica.it/joomla/, con relativa mail personale.
    Una miniera di iniziative e sorprese che denotano una intensa vita spirituale a favore del gregge da custodire e far crescere secondo il mandato evangelico: pasci le mie pecore.
    Un esempio da imitare per tanti altri parroci.

  3. Come sarà arrivata a Repubblica, la notizia della lettera distribuita da Don Badi alle famiglie ? Ma é semplice , qualche famiglia sedicente cattolica “allineata” al Pensiero Unico avrà diligentemente fatto pervenire a Repubblica il foglio in questione. Io purtroppo di cattolici che non conoscono piu la Parola di Dio né il Catechismo della Chiesa Cattolica e che seguono il mondo, ne conosco tanti purtroppo. Il vero problema non é il mondo ma quelli che si dichiarano cattolici. Una volta un vecchio Monsignore del Duomo mi disse :”Noi siamo una minoranza nella minoranza. Ovvero i cattolici veri sono una piccola minoranza all’interno della minoranza che si dichiara Cattolica.

    1. C’è una riflessione eccezionale e purtroppo verissima del compianto Card. Giacomo Biffi: “Al giorno d’oggi non è tanto l’eresia, quanto l’ortodossia a fare notizia”:

  4. Siamo alla deriva. La teoria gender viene negata e un parroco non può esortare le famiglie a sorvegliare sull’educazione dei figli. Che futuro ci aspetta?

  5. Quindi bisogna insegnare le gender theories ma bisogna dire che non esistono le gender theories? Questo immondo foglio scandalistico dimostra a che livello di acrobazia menzognera i bolscevichi di risulta riescono ad arrivare. Consola sapere che si tratta della lettura preferita del Sommo Pontefice..

    1. Sono d’accordo con lei eccetto per la parte che riporta “Sommo Pontefice” senza virgolette.
      Per un cattolico, il non cattolico (detto) VdR nonchè demolitore del cattolicesimo, va identificato come Bergoglio Jorge Mario, tale quale come risulta nel passaporto Argentino da lui rinnovato dopo il suo arrivo in Vaticano.

      1. Così è, in effetti, gentile Signora. Per noi cattolici è davvero un problema angosciante. Si ha un bel dire che la Parola è sempre lì, che neppure il Pontefice può andare contro Cristo (Sua Eminenza Card. Sarah): non siamo protestanti che procedono a libero esame. Noi crediamo in una Chiesa Una, Santa, Cattolica e Apostolica. E ora il gregge è senza pastore.

  6. Ieri parlavano di “sedicenti Brigate Rossi, oggi di “cosiddetta teoria gender”, ma i personaggi sono sempre gli stessi. Sancte Michael Arcangele, defende nos in proelio!

  7. Il gender non esiste, suggerisce il giornalista collettivo di Repubblica. Ma se è già approdato perfino negli ospedali! In quello di Verona, nei dati anagrafici di tutti i documenti è sparito già da tempo il termine “sesso” per far posto a “genere”: si sono preparati per tempo al futuro prossimo venturo.

  8. Consiglio di pubblicare questo contributo di S.E. Mons. Giampaolo Crepaldi, DALLA SCUOLA PUO’ MAI ESSERE ASSENTE IL MAESTRO?
    http://www.vanthuanobservatory.org/_files/bollettini/allegati/bollettino_dsc_1_2015_editoriale.pdf
    Piccoli stralci “Davanti all’immenso campo dell’etica e della religione, la scuola pubblica si professa agnostica e, al massimo, fa propria la regola di Wittgenstein: “di ciò che si può dire bisogna parlare, di ciò che non si può dire bisogna tacere”. L’emergenza educativa deriva quindi dall’aver abbandonato l’idea che la scuola è luogo di ricerca e di trasmissione della verità.
    Capita così che Dio sia escluso dalla scuola. La si chiama, di solito, “laicità epistemologica”. Ma escludendo Dio dalla scuola si esclude Dio dal sapere e il sapere perde la propria organicità e universalità.”
    “L’emergenza educativa non si è però fermata al suo proprio livello.. essa è avanzata e si è trasformata in “allarme educativo”

    1. Altri stralci: ” si è passati dall’emergenza educativa all’allarme educativo quando la scuola si è fatta strumento dell’ideologia del gender e i ministeri hanno emanato linee guida che apparentemente erano diretti a combattere l’intolleranza e l’omofobia ma che in realtavevano la pretesa di rieducare le coscienze e di diffondere ufficialmente una ideologia post-umana. L’ideologia del gender, per esempio, è sempre più istituzionalizzata e penetra nella scuola statale in modo automatico e per inerzia.”

      Il bollettino citato dal titolo “Perche’ la scuola educhi ancora” contiene altri interessanti contributi di Stefano Fontana, Fabio Trevisan, Silvio Brachetta. Un pressante invito: genitori cattolici, svegliamoci, la prima responsabilità educativa è quella della famiglia!

    2. Grazie, Ettore, per la citazione dell’ultimo aforisma delle “Ricerche filosofiche” di Ludwig Wittgenstein: mi ha fatto tornare indietro di parecchi decennii, quando ero un fervente appassionato della filosofia del linguaggio, della scienza, del comportamentismo americano, e di tutte quelle correnti filosofiche che circolavano alla grande, in Italia, negli anni ’60-’70 (dopo decenni di idealismo e chiusura alla cultura anglosassone, durante il fascismo). Per me era una passione, l’amore per la conoscenza del pensiero moderno (culturalmente, non religiosamente) nelle sue espressioni filosofiche e scientifiche, che mi portava ad ammirare Wittgenstein, il Circolo di Vienna, Rudolf Carnap, ecc. Da lì, però, sono poi passato all’approfondimento critico della storia del cattolicesimo moderno, e così mi sono scoperto veterocattolico. Scusate la divagazione nostalgica.

  9. Più che una caccia alle streghe LGBT, mi sembra una caccia al cattolico che non si inchina all’ideologia del momento.
    Una scuola media della provincia di Brescia ha rassicurato i genitori preoccupati, citando il discorso del ministro Giannini di qualche mese fa: ora sì che possono dormire sonni tranquilli!
    Spero che ci siano insegnanti disposti a fare obiezione di coscienza.

  10. Normanno Malaguti

    Convengo sull’affermazione di Piero Vassallo: Il ridicolo fa il gioco degli avversari dell’ ideologia repubblicana e qui siamo al colmo del ridicolo!. La fortuna dei militanti di “Repubblica” é di non avere più il minimo senso del ridicolo. Ma anche sul commento di Filleno: Questa é veramente persecuzione del cattolico che si comporta da cattolico.

  11. SONO D’ACCORDO CON TUTTI!!!! Visto che siamo rimasti in pochi, dobbiamo esserne coscienti, dovremmo fare dei grandi manifesti almeno contro
    l’insegnamento del gender invitando tutti i genitori a chiedere nel dettaglio il progetto educativo, e quindi di NON FIRMARE ASSOLUTAMENTE il
    formulario di corresponsabilità. ATTACCHIAMOLI DAVANTI ALLE CHIESE, DAVANTI ALLE SCUOLE, FACCIAMOLI VEDERE PERCHE’ TROPPA GENTE
    CONTINUA A NON AVERE UNA MINIMA IDEA DI QUANTO SUCCEDE in questa deriva che perdendo Dio perde anche l’uomo.

  12. Mi sembra che vada oggi di moda dire che si “deve andare nelle periferie esistenziali”….ecco un parroco che vive nelle periferie – quelle vere- e compie la sua missione con lealtà ad un Insegnamento veramente Cristiano e Cattolico. Tanti invece hanno preferito divenire “teologi della collaborazione”: è il loro tempo, ma arriverà anche il Suo…..

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