mario palmaro

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Mario Palmaro ci ha lasciato, riempiendo il nostro cuore di tanta afflizione ma confermandoci nella certezza che il Signore sa quello che permette e che quindi quello che adesso ci appare ed è come una perdita irreparabile potrà avere il volto di una ulteriore prova di maturazione per la nostra fede e per la nostra azione missionaria. Mario infatti è stato un laico, un laico cattolico, che ha vissuto lo statuto battesimale con piena responsabilità e con totale dedizione alla vita della Chiesa e al bene del popolo. La sua straordinaria intelligenza, che gli consentiva di padroneggiare sia il contesto vivo della dottrina sociale della Chiesa e dei dogmi che ad essa si riferiscono, sia, d’altra parte, la capacità non comune di penetrare le questioni bioetiche su cui si gioca il presente e il futuro non soltanto della nostra Chiesa ma dell’intera società, lo hanno reso una presenza insostituibile nel cammino che la nostra Chiesa ha fatto in questi anni tormentati ma insieme carichi di tante promesse.

Non ha mai dubitato dell’intero dogma della Chiesa né ha scelto in esso quello che più immediatamente sentiva corrispondente alla sua formazione e alla sua sensibilità. Ha servito il dogma della Chiesa, la sua morale, la dottrina sociale, in maniera continuativa, sistematica, implacabile. Onore alla sua vita piena di fede e piena di carità ecclesiale e onore anche a quella testimonianza in forza della quale ha saputo porre alcuni problemi gravi che la vita della Chiesa è chiamata ad affrontare nell’immediato e nel futuro. A lui, che resterà nella storia della nostra cristianità come un laico, generoso e impegnato, capace di sacrificare tutto, anche gli interessi personali, financo la propria vita, perché fino agli ultimi giorni, nonostante la malattia che gli aveva irrimediabilmente minato le energie fisiche, ha saputo servire la Chiesa e la sua missione di evangelizzazione e di cultura in modo assolutamente impagabile. Noi amiamo pensarlo ormai come protettore dal cielo di un cammino che ogni giorno ci si rivela più impegnativo ma inderogabile.

Mons. Luigi Negri, Arcivescovo di Ferrara-Comacchio e Abate di Pomposa

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fonte: Cultura Cattolica

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8 commenti su “Mons. Negri ricorda Mario Palmaro”

  1. Palmaro ha interpretato al meglio una felice intuizione di S.E. Mons. Negri, sui “magisteri paralleli”. Con una fine intelligenza ha saputo dare voce al problema centrale che affligge la nostra amata Chiesa Cattolica da alcuni decenni. Ciò che ha scritto e detto nelle sue conferenze, rimane come un patrimonio culturale cattolico immenso. In particolare gli ultimi mesi sono certo il tempo dimostrerà che le sue tesi sono (purtroppo) vere.

    1. Il laico Palmaro e il vescovo Negri sono amici miei di lunga data, e ora che Mario è certamente nella gloria del Signore noi lo pensiamo come un amico che dal cielo intercede per noi che continuiamo la battaglia sulla terra. Così dice mons. Negri, alle cui parole mi associo, proprio come fa Corrado R., che se è Corrado Ruini è pure un mio amico di vecchia data, che però ultimamente non comunica più con me. Questo blog è l’occasione per ritrovarci tutti insieme, solidali nella lotta, nella speranza soprannaturale e nell’amicizia fraterna, che è l’unico sostegno umano che ci resta.

  2. Mons. Negri, La stimavo prima , ma La stimo ancor di più adesso che in maniera così politicamente scorretta ha avuto il coraggio di esaltare le virtù del compiantissimo prof. Palmaro. Di questi tempi sapere che ancora esiste un prete, anzi un Vescovo (e questo conforta anche molto di più) che pronunci parole di questo tipo, fa rinascere la speranza che non tutto sia irrimediabilmente perduto. Che Dio La benedica e Le conceda lunga vita!

  3. Scusate se sono un po’ fuori argomento , ma perché su questo sito non si trova ( salvo mia svista ) nessun accenno circa lo scandalo avvenuto proprio al funerale di Mario Palmaro , al quale , secondo quanto riferisce Rorate Coeli , si e’ cercato di rifiutare la Messa Tradizionale in Latino , da lui espressamente richiesta ?

  4. Io l’ ho sempre sostenuto : tranne Mons. Negri e pochi altri , la stragrande maggioranza degli uomini di Chiesa
    e’ impegnata a ” colloquiare ” con il Secolo , nella speranza vana e illusoria di essere accettati e di mostrarsi
    all’ altezza dei tempi !
    Grazie Mons.Negri e un caro ricordo alla memoria del prof. Palmaro !
    Distinti saluti
    Angelo

  5. Mi inserisco per una precisazione a Maria Luisa e a tutti i lettori.
    Il sito Rorate Coeli riprende quanto scritto su Riscossa Cristiana da Rigoletto Corsini, ne “La chiacchierata domenicale – 15”, del 16 marzo.
    Segnalo che Rigoletto Corsini ha corretto quanto inizialmente scritto.
    Mario non aveva già scritto al sindaco (e ottenuto da questi l’autorizzazione alla celebrazione del funerale in piazza), ma aveva minacciato di farlo.
    Il che – mi permetto di dire – non toglie una virgola alla gravità della vicenda.
    Questi ministri hanno ceduto solo di fronte alla minaccia che il loro sopruso diventasse di dominio pubblico; solo allora si sono rassegnati al fatto che la legge della Chiesa venisse applicata…

    1. RIGOLETTO CORSINI

      Ho scritto nella mia “chiacchierata domenicale” i retroscena del rifiuto della Santa Messa in rito romano antico da parte dell’Arciprete di Monza…cosa che Mario, del resto, aveva previsto quando era ancora in vita ecco perché…etc. Mi domando: a che punto siamo arrivati: a uno scisma da parte di coloro che illegittimamente esercitano il sacerdozio (non mi pare cattolico). Ma il Signore ci ha anche promesso che “Non praevalebunt”

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