Onore a chi sa ancora cos’è l’onore – di Patrizia Fermani

Chiunque non abbia perduto il lume della ragione deve ringraziare Massimo  Bitonci, che apre la finestra della camera a gas in cui siamo tutti  ammassati.  Si sta attuando l’annientamento  programmato della ancora scomoda  popolazione europea,  prima depotenziata e poi assorbita in una nuova razza con un quoziente intellettivo adatto al lavoro ma non alla speculazione, e quindi facilmente  controllabile da una élite.

di Patrizia Fermani

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zzzzbitonciQuella gestita dal bel mondo in eterno risparmio energetico di pensiero ,  e  sostenuta  dalle convergenze parallele  tra  postcomunisti  a corto di legittimazione storica  e  post cattolici aggiornati  e adeguati ad un mondo in decomposizione.

La vicenda si riassume nel confronto tra chi semplicemente ha ancora chiaro il senso e il valore di principi  indiscutibili  ed eterni, senza i quali non è concepibile una vita umana e non bestiale,  e chi ha perso il senso della realtà delle cose e vede solo  quella di cartapesta  confezionata   ed elargitagli  dalla  grottesca  maschera contraffatta di questa  democrazia.

Tuttavia  il clamore stesso suscitato da una vicenda che è stata ampiamente illustrata in questi giorni  dal direttore,  può offrire il vantaggio  di attirare l’attenzione su  un fenomeno  cruciale per la vita di tutti e sui suoi risvolti epocali.  La teoria del gender e la sua diffusione nelle scuole,  al di là della idea demenziale da cui muove,  è ovviamente irriducibile   alla polemica sulle libertà in cui  vorrebbe schiacciarla   la piccola stazza morale e culturale di certi politici a tempo pieno  e del bel mondo di cui sopra,  forse anche  incapaci di valutarne la portata.   Ma si tratta di  un fenomeno  che  trascende addirittura   lo stesso terreno educativo.  Infatti la propaganda del gender comporta senz’altro  un attacco micidiale sferrato  contro le giovani generazioni,  il  buon senso, la morale comune e alla libertà morale delle vittime designate.  E per metterne  a fuoco tutto il peso e gli obiettivi finali,  occorre  incastonarla  direttamente nel   più ampio  progetto di distruzione di quel che resta ancora della civiltà europea e di costruzione del Nuovo Ordine Mondiale.

I tempi sembrano diventati maturi perché L’Europa  debba  diventare presto la Paneuropa,  quella  che presuppone la cancellazione  definitiva delle identità dei  popoli europei,   della loro storia,  della loro cultura e della loro forza vitale,  secondo un progetto vagheggiato già negli anni venti dall’aristocratico viennese Kalergi, ritenuto un padre spirituale della unione europea e insignito per questo nel  1950 del premio Carlo Magno. In un saggio intitolato “Idealismo pratico”, che attirò l’interesse di potentati economici e di politici di spicco al di qua e al di là dell’oceano,  il Kalergi disegnava  profeticamente,  in perfetto stile massonico,  quello che noi possiamo vedere profilarsi chiaramente  sotto i nostri occhi:  l’annientamento  programmato della ancora scomoda  popolazione europea,  prima depotenziata e poi assorbita in una nuova razza con un quoziente intellettivo adatto al lavoro ma non alla speculazione, e quindi facilmente  controllabile da una élite.  Questo risultato finale si sarebbe ottenuto  attraverso due azioni concomitanti prodromiche: il depauperamento etico ottenuto con la diffusione di ogni perversione sessuale,  e lo snaturamento etnico  derivante dalla immissione forzata di popolazioni allogene afroasiatiche.

Quelle che allora deve essere  sembrato  alla gente comune  il delirio di un visionario, oggi appare come un piano in via di realizzazione.   L’attacco alle strutture portanti  della società, a partire dalla famiglia,  attraverso la negazione di tutti quei  principi etici fondamentali  tenuti fermi  per due millenni  soprattutto dal cristianesimo  attraverso la affermazione  forte della legge naturale, lo vediamo in tutta la sua tragicità. E il gender ne rappresenta ora la testimonianza  più vistosa.  la funzione della educazione al gender è infatti  ormai nota, e sappiamo che essa mira alla  diffusione dell’omosessualismo e allo sradicamento della donna dalla propria vocazione famigliare. Ma  tutto questo serve  a sua volta,  allo annientamento di una storia e di una società che furono cristiane.  Infatti per realizzare in pieno  tale distruzione,   occorre preparare  generazioni  imbelli,  incapaci di trovare nella forza istintiva della giovinezza le risorse vitali per opporsi al proprio annientamento.  Occorre deprimere sul nascere le risorse orgogliose della virilità e la forza costruttiva  del ruolo  femminile nella  famiglia.  La storia ha sempre visto gli uomini difendere la patria e le donne  rifondarla  quando gli uomini sono morti in  guerra.  Questo schema,  che ha accompagnato la tormentata storia dell’uomo,   ha permesso di fare risorgere i popoli europei   anche dalle immani catastrofi del novecento.  Ecco dunque che svilite le identità nazionali nel melmoso europeismo degli ideali posticci,  accanto alla cancellazione culturale  che seguirà alla immane immissione  di  corpi estranei,  in un organismo già indebolito da ideologie suicide,   occorre “piegare le ginocchia degli uomini e rendere procaci le donne “,  per dirla in via di metafora con l’antico lirico  greco.  Dunque Il gender,  che  sovrappone alla prepotenza della  realtà sessuale naturale quella scaturita  da indotte contorsioni cerebrali,   è l’arma decisiva per preparare una società definitivamente disarmata e per eliminare a priori ogni possibilità di reazione.

zzzzmtrplsMa alla distruzione interna deve accompagnarsi quella identitaria della civiltà europea, il cui prodromo è stato lo annullamento della sovranità e dei confini nazionali.  Ora si è passati al processo di annientamento, per  immissione continua e  forzata,  sempre più scoperta e accelerata,  di intere moltitudini  culturalmente incompatibili.  Per la creazione futura di una nuova razza addomesticata  e selezionata,  ci si allena  assiduamente con l’eugenetica di nuovo conio,  benedetta ora anche da noi dalla  corte costituzionale e  ancora  dal bel mondo sempre appagato dalle conquiste di civiltà.

Nel  panorama a dir poco disperante di questo progetto osceno,  si affaccia il fatto decisivo destinato ad  assicurarne la  buona riuscita: la  santa alleanza  tra il culturame sinistrorso,  vuoto quanto virulento,  e il cattolicesimo degenerato:  essi  abitano insieme il cavallo di Troia  senza il quale quel disegno perverso non sarebbe mai arrivato all’odierno grado di maturazione.

In particolare i due stadi del programma si sono ora sovrapposti  e sono diventati concomitanti, perché paradossalmente hanno ricevuto una  spinta formidabile e forse in parte inattesa. E’ la spinta  ricevuta  dalla  dissoluzione del cattolicesimo,  nella religione civile imposta dalle organizzazioni sovranazionali.  Questa torsione, iniziata cinquant’anni fa  è ora portata alle sue estreme conseguenze dalla dottrina bergogliana:  da un lato,  l’abolizione di fatto  del peccato incoraggia ogni  tipo di corruzione del costume, dall’altro,  si favorisce la dissoluzione identitaria  della religione cristiana anche attraverso il rimescolamento etnico che prepara  la fine del cristianesimo occidentale.

Il progetto distruttivo non risparmia  la forza economica dell’Europa,  quella  conquistata da essa a suo tempo risorgendo  dalle ceneri di una guerra  che ne aveva cancellato  spesso gratuitamente   anche una grande parte della fisionomia storica.  Ma è stupefacente come la nuova chiesa di Bergoglio celebri ossessivamente  una apologia  della povertà  materiale, quasi  invocandone  una diffusione  e distribuzione  in via egualitaria.  La stessa  auspicata non per nulla dalla pensosa presidente della Camera  che tempo fa pronosticava, con gravità istituzionale,  l’adeguamento del  nostro stile di vita a quello dei nostri “ospiti”.  Ed è  in fondo lo stesso concetto che emerge dal curioso  elogio  che il Sole 24 ore, cioè la Confindustria,  interessata evidentemente a sacrificare l’occupazione dei giovani europei ai ricavi del lavoro asiatico  a bassissimo costo,  ha fatto proprio  dell’impudico  pauperismo  esibito durante tutta la  visita  papale a Firenze.

Nei  nugoli di aria fritta fiorentina, sapientemente cucinata da chi scrive i discorsi pubblici di Bergoglio,  i suoi aedi sono riusciti persino a vedere la fatidica “svolta” della chiesa.   In cosa questa  consistita  è emerso ancora una volta,  proprio dal silenzio intenzionale sui temi etici,  che si traduce in un contributo   determinante alla negazione dei principi cristiani,  e scopre il tragico  declinare di questo cattolicesimo che a  passo di tango sposa  la religione civile guidata dai banchieri e dai depositari dei “diritti umani”.  Quelli, per intenderci,  della Corte di Strasburgo che ha multato l’Italia in quanto rea di non avere ancora consacrato in via legislativa il c.d. matrimonio omosessuale ,  caro del resto, perché no?,  anche ai “cattolici” evoluti  clerico marxisti, europeisti,  ecumenici e non omofobi.  Chi si trova a difendere i fondamenti dell’etica cristiana, ha di fronte ora come avversario una chiesa che si pone  come obiettivo pastorale la costruzione della “società  civile”,  ovviamente secondo i dettami della religione civile,   elaborata giorno dopo  giorno dai poteri forti e dalle menti deboli che affollano le sedi istituzionali di New York, di  Bruxelles o di Strasburgo,  in perfetta sintonia con le Marzano, le Boldrini e i Gassman.

In un quadro ben più vasto  si colloca dunque   la dilagante  e micidiale campagna  a favore della educazione al gender.   Essa è sostenuta   dal lungimirante postcomunismo,  che ci fa tanto rimpiangere  persino un Togliatti e la sua  relazione adulterina  tradizionale.  Ma è ora caldeggiata senza più remore di sorta   dal cattolicesimo aggiornato, rimasto   miseramente senza veli,  mentre le uscite di Bergoglio sul tema hanno solo il peso di una studiata  strategia mediatica,  contraddetta dai fatti.   Le direttive pastorali in materia,   date sottobanco, devono  essere infatti di tutt’altro tenore , se  le diocesi,   mentre ci si sbraccia per far riempire i barconi degli scafisti con i futuri iconoclasti della religione cattolica,  mandano in giro la propaganda del gender fatto in casa ad uso delle scuole paritarie e degli insegnanti di una religione ormai variegata come il gelato artigianale. In  questa follia c’è il metodo  e c’è  forse proprio  la determinazione di accelerare un epocale progetto distruttivo.

Così di fronte ad una  canea che si muove  con tutta l’ottusità del branco  forse senza neppure capire quale sia la posta in gioco,  dobbiamo dire grazie  ad un uomo che cerca di salvare il  principio  elementare e  naturale,  comune anche agli animali,  secondo cui  occorre sempre difendere la prole dai predatori.  Un principio che casualmente è stato sancito persino da una Costituzione  resa agnostica e socialista per l’avallo  di  c.d. cattolici come Dossetti e La Pira.

Insomma, se  c’è ancora  qualcuno che riesce a mantenere la testa fuori dalla  di melma in cui  forze poderose cercano di affondare l’individuo e la famiglia per potere anche affondare una storia e una civiltà, possiamo avere solo motivi di  conforto, e di riconoscenza.

8 commenti su “Onore a chi sa ancora cos’è l’onore – di Patrizia Fermani”

  1. «Chiunque non abbia perduto il lume della ragione deve ringraziare Massimo Bitonci». Concordo in pienooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo!
    GRAZIE BITONCI, GRAZIE ALLA GRANDE E SUBLIME PATRIZIA FERMANI.

  2. Ringrazio la dott.ssa Fermani per il magistrale articolo. Due mie osservazioni ed una richiesta.I poteri forti che stanno portando avanti il piano Kalergi lo vedrànno ritorcersi contro di loro quando ques sub razza africana e mediorentale sarà maggioranza in Europa. Le armi di questa nuova razza sarànno il corano e l’odio e la ferocia che maometto ha predicato e tutto questo distruggerà i creatori di questo mostro alla Frankenstein. Secondo c’è un’Europa che non é stata e non sarà Kalergizzata ed é quella dell’Est che ha mantenuto integralmente la Fede Cattolica nei suoi politici,nei suoi pastori e nei suoi popoli e che stanno respingendo l’INVASIONE. La mia richiesta é se potesse raccontare e spiegare in un articolo, l’elogio del sole 24 ore/confindustria nei riguardi del pauperismo del Papa a Firenze perché non ne sono a conoscenza.Grazie per il Suo lavoro di difesa della Verità.

  3. Eccellente articolo. Purtroppo temo che la poca aria che entra dalle poche finestre aperte da pochi coraggiosi (come Bitonci) non basti! Siamo asfissiati dal criminale e satanico disegno dei “poteri forti”; la loro spudoratezza non ha limiti: stanno già convincendo la massa-ebete a nutrirsi di insetti e schifezze varie! Input+Input+Input… così funziona la manipolazione mentale: alla fine il messaggio comincia a passare!

  4. Il resto che siamo è veramente piccolo se queste cose si leggono soltanto qui. Non che mi ritenga degno di far parte di quel piccolo “resto” di cui parlano le Scritture, soltanto provo gioia nel leggere che vi sono persone che scrivono le cose che scrive lei, cara Signora e, soprattutto, che in diversi le condividono e alcuni coraggiosi pure si battono per la verità come fa il Sindaco Bitonci.
    Siamo solo all’inizio di questo viaggio nella notte: siamo in quella tenebra in cui tutto si confonde e ciò che sembra vero è falso e ciò che viene ritenuto falso è invece vero. La chiesa di Bergoglio, con i suoi sinodi e i suoi giubilei, serve solo a nascondere l’imperante apostasia e viene usata dalla politica che vive dei cascami delle peggiori ideologie del secolo scorso.

  5. Concordo in tutto.
    Solo non temiamo,Cristo ha vinto il mondo.
    Del resto se chiede continuamente di pregare per lui ci sarà un motivo…

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