Parliamo di catechismo. Halloween? No, Festa di Ognissanti e memoria dei defunti – con una premessa

Premessa

Riproponiamo questo articolo, pubblicato il 21 u.s., perché in questi giorni si è inaspettatamente riaperto un dibattito sulle effettive origini della cosiddetta “festa” di Halloween, da alcuni definita di origine cattolica, poi “snaturata”. Quindi, si dice, dobbiamo “riappropriarci” di questa festa, non combatterla. Ci sembrano francamente discussioni che lasciano i tempo che trovano, perché quanto più si va indietro nei secoli (e nei millenni), tanto più si possono trovare o supporre di trovare contaminazioni tra diverse tradizioni e via via proseguendo a ritroso può diventare un’improba fatica individuare il punto di partenza.

Piuttosto, tenendo – come suol dirsi – i piedi per terra, ci sembra necessario sottolineare come la “festa” di Halloween sia una delle tante cose inutili e/o dannose che negli ultimi decenni abbiamo importato da oltre atlantico, e sulla quale il sacerdote che senza dubbio ha più profondamente studiato e combattuto il demonio, Padre Gabriele Amorth, non usava mezzi termini: “intanto, fa schifo e mi fa schifo. Si tratta di una roba pagana, anticristiana ed anticattolica, proveniente da terre nordiche ed esplosa negli Usa. Questa robaccia, pretende, e talvolta ci riesce anche, di mettere in secondo piano ed offuscare la Solennità di Tutti i Santi che celebriamo con gioia il primo novembre. E siccome, appunto, il suo scopo é quello di mettere intralcio alla santità, é una ideazione del demonio che intende scompaginare i piani di Dio. Halloween é una festa pagana”. Altrettanto negativo è il giudizio di altri valenti sacerdoti. Tra questi, Don Marcello Stanzione e Don Leonardo Maria Pompei (che fornisce anche un’interessante analisi sulle origini della festa).

Infine, c’è un dato di fatto che non può lasciarci indifferenti: la “festa” di Halloween ha sostituito, anche in troppe parrocchie, la tradizionale festività dei Santi e il ricordo dei defunti. E per chiudere questa premessa, rileggiamo queste semplici parole, pubblicate sul Settimanale di Padre Pio: “Io vorrei che i genitori, i parenti e le famiglie usassero lo stesso dispendio di energie, di tempo e di soldi dedicato ad un evento insensato come quello di Halloween per educare ai valori veri, come quelli della comunione dei santi e dei defunti”.

Altro che “riappropriarsi di Halloween”!

PD

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Parliamo di catechismo. Halloween? No, Festa di Ognissanti e memoria dei defunti

Il Catechismo tradizionale offre la ricetta per l’antidoto naturale al veleno di Halloween, che distoglie le menti e gli animi dalle cose importanti – intramontabile cattiva abitudine del demonio – ma soprattutto ha il merito di riportarci alla realtà della nostra vita futura, quella cui siamo chiamati dopo la morte.

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La rubrica “Parliamo di Catechismo” oggi è dedicata alla pessima abitudine, diffusa anche in molte parrocchie, di dare spazio a una “festività” pagana, non insegnando più ai giovani il significato e il valore dei primi due giorni di novembre, dedicati a Tutti i Santi e al suffragio per le anime dei defunti.

Chi desidera porre domande alla nostra catechista, lo può fare inviando una mail a info@riscossacristiana.it, con oggetto: “Catechismo”. Preghiamo gli amici lettori di inviare lettere brevi, che trattino di argomenti di interesse generale. Nei limiti del possibile si darà risposta a tutti.

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Ricordiamo a tutti la possibilità di scaricare gratuitamente il Catechismo di San Pio Xcliccando qui

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ztutti-i-santiSi legge ovunque sul web, provare per credere, che la festa di Halloween è entrata negli oratori e nelle parrocchie. Non staremo qui a ripercorrerne la vicenda epocale con i suoi significati e i motivi per cui si è trasformata  nella squallida pagliacciata che conosciamo – di cui ringraziamo sentitamente il mondo protestante – e che in tempi remoti ha anche avuto il suo perché nelle tradizioni dei popoli celtici, perché molto è già stato scritto e chiarito da studiosi più autorevoli di me. Personalmente ho trovato esauriente e approfondito questo studio e molto efficace questa testimonianza, ma ce ne sono molti altri.

Mi limiterò, in questa sede, a fare qualche modesta considerazione, nella speranza di dare qualche stilla di coraggio a quei catechisti che, in questo periodo dell’anno, volessero ancora ricordare ai bambini che il 2 novembre è la memoria dei nostri cari defunti, i quali, spesso attendono per molti anni (ancorché, come noto, tutti quanti “ritornati alla casa del Padre”) solo le nostre preghiere, in particolare la S. Messa e di seguito il S. Rosario, per essere liberati dalla penosa attesa del Purgatorio. E che l’1 è la festa dei Santi che in Paradiso ci attendono e di cui, spesso, portiamo il nome.

E qui si erge il primo ostacolo: chi ha più parlato di Purgatorio a catechismo? E’ possibile che qualcuno possa provare imbarazzo, dopo  decenni di catechismo distillato, alias iniziazione cristiana, a dover parlare di quello che davvero ci attende dopo la morte. Dopo aver depurato la dottrina dalle verità più scomode da spiegare, risulta difficile tornare sui propri passi con poche semplici parole. Eppure si può, con molta buona volontà, armati del santo coraggio dei soldati di Cristo che dovremmo essere, e forti del Catechismo di sempre, che non lesina spiegazioni su ogni argomento della vita dell’uomo.

Il Catechismo tradizionale offre la ricetta per l’ antidoto naturale al veleno di Halloween, che distoglie le menti e gli animi dalle cose importanti – intramontabile cattiva abitudine del demonio per l’appunto – ma soprattutto ha il merito di riportarci alla realtà della nostra vita futura, quella cui siamo chiamati dopo la morte. Per non parlare dell’immenso valore aggiunto ricavato dal risparmio di energie e soldi spesi per impartire storielle paurosette infarcite di dolcini colorati e acquistare costumi e maschere più o meno terrificanti. Diffidate pure di quei falsi profeti di cui è piena la chiesa moderna che provano in tutti i modi a conciliare dolcetti e scherzetti con la festa dei morti, asserendo in modo sfacciato che non vi è alcun bisogno di metterle in contrapposizione e invitando i bambini del catechismo negli oratori con la nobile pretesa di distoglierli da feste di strada e proponendo a loro volta feste ancor più macabre con Adorazione e S. Messa tutti in costume da scheletro e zucche. Vuote.

Ai genitori cristiani dico: non abbiate paura di scelte anticonformiste. Tenete a casa i vostri bambini e non stancatevi di documentarvi nel modo corretto sui possibili risvolti di queste festicciole ambulanti  che di macabro hanno soprattutto il nostro sfarfallare alla testa dei  nostri bambini di negozio in negozio. Ma non solo, dato che il 31 ottobre è esattamente il capodanno dei satanisti e, non so a voi, ma a me fa ribrezzo partecipare, seppure superficialmente o inavvertitamente, a certi truculenti riti. Come siamo potuti scadere così in basso da farci trascinare in massa con tanta goliardica stupidità in una tradizione che non ci appartiene e che per di più ha i toni nefasti della morte senza luce?

Pensiamo di fare un torto tremendo ai nostri figli impedendo loro di partecipare ai vari deliranti serpentoni per le vie della città  a bussare di casa in casa? O forse è a noi che piace tanto riempire la casa di zucchette ammiccanti? Non si chiede il martirio, si chiede la cattolicità, tanto per cominciare… Spiegate e sarete capiti. Siate chiari e semplici – i bambini sono sempre più avanti di noi nella comprensione del reale – parlate del demonio e dei suoi pericoli e vedrete che saranno loro i primi a non volerci più andare. Non tacitate la vostra coscienza con i soliti slogan mentali tipici del pensiero unico che vuole sdrammatizzare e appiattire ogni cosa con la logica del “non faccio niente di male” o del “dipende sempre da come lo proponi”. Non è più tempo del tentennamento, dell’indugio, del conformismo. Il nostro parlare sia SI SI NO NO. Il più viene dal maligno.

E’ il caso di dirlo!

zhllwChe cos’è il Purgatorio? L’esistenza del Purgatorio è verità accertata dal Concilio di Trento: “Le pene temporanee che non sono ancora state espiate in questa vita si devono espiare in Purgatorio, prima che possa venire aperto il regno dei Cieli” (Sess. 6, c.30; DB840). Diciamo ai ragazzi che se non esistesse il Purgatorio, l’antica abitudine di pregare in suffragio dei morti non avrebbe alcun senso, dato che per i dannati è vana e illecita la preghiera e per i salvi in cielo è supererogatoria, perché godono già la beatitudine celeste. Le anime purganti soffrono pena indicibile, nemmeno lontanamente immaginabile, causata dalla separazione da Dio e chiamata pena del danno, molto simile a quella infernale. Oltre a questa c’è la pena del senso, cioè del fuoco e di altre pene interne ed esterne dell’intensità delle quali non possiamo formarci un’idea (Spiegazione del catechismo di san Pio X- Tommaso Dragone. Sodalitium P.I, capoV).

Per via di quella grande invenzione della Comunione dei Santi, noi anime della chiesa militante, possiamo fare molto per soccorrere le anime purganti con i suffragi e pagare tutto o parte del loro debito, sollevandole da pene tremende. Le nostre buone opere sono assai utili, ma la Santa Messa le supera tutte, essendo il sacrificio stesso di Gesù sul Calvario, rinnovato in modo incruento,  graditissimo a Dio Padre perché ci applica i meriti infiniti di Cristo e giova alle anime immensamente di più di qualsiasi altra opera buona.

Questa breve sintesi, utile più ai catechisti, può essere semplificata con brevi frasi ai ragazzi più grandi, narrando anche alcuni esempi, come questo che segue, tratto dalla Spiegazione del Catechismo di San Pio X e molto efficace perché ricca di spunti immaginifici:

“La martire santa Perpetua racconta che mentr’era rinchiusa in prigione in attesa del martirio, vide il fratellino Dinocrate, defunto, mesto e sofferente che si sforzava per arrivare a dissetarsi a una grande vasca di acqua freschissima. Dopo molti sforzi inutili, lo vide rientrare dal luogo tenebroso da cui era uscito. La santa comprese che era in Purgatorio e che aveva bisogno di suffragi. Pregò fervidamente per lui e dopo qualche giorno ebbe la consolazione di vederlo giulivo e splendente, che attingeva con una coppa d’oro acqua nella vasca e beveva a larghi sorsi e che infine corse a giocare con altri fanciulli in un meraviglioso giardino. Perpetua comprese che le sue preghiere avevano terminato la purificazione di Dinocrate e gli avevano spalancato le porte della felicità eterna.”

Buona festa di Ognissanti!

25 commenti su “Parliamo di catechismo. Halloween? No, Festa di Ognissanti e memoria dei defunti – con una premessa”

  1. Per il secondo anno ho scritto sul diario di scuola di mio figlio di non farlo partecipare ad attività riguardanti Halloween. Cosa pensino le maestre non so ma in effetti tutti quegli assurdi lavoretti gli sono stati risparmiati. Ho parlato con il maestro di religione pregandolo (almeno lui!) Di parlare ai bambini del purgatorio e dei santi.

    1. Così avrà un bimbo meno “americano”, cioè meno suddito dell’Impero Fasullo, e più suddito di Cristo re, cara signora

  2. È ora di alzare la testa e di riappropriarsi delle nostre tradizioni. I protestanti si tengano le loro e noi vergogniamoci , guarda caso, proprio il prossimo prossimo 31 ad avere a che fare con loro commemorando nefaste ricorrenze.

  3. Senz’altro Bergoglio va il 31 ottobre in Svezia per festeggiare a modo suo il compleanno del suo principale (quello che non ha le ginocchia, perché troppo superbo per fare la genuflessione).
    Dolcetto o scherzetto? Mr. Bergoglio ha deciso di tirare un bello scherzetto alla SANTA CHIESA CATTOLICA APOSTOLICA ROMANA fondata da CRISTO.
    Facciamo ardere le candele benedette ed esorcizzate sui nostri davanzali per tutta la notte tra il 31/10 ed il 01°/11 (lo aveva detto Padre Amorth e lo stanno ricordando altri sacerdoti in questi giorni).

  4. All’ultima riunione con i genitori dei bambini di quarta elementare il parroco e io (presente come mamma E come catechista) abbiamo cercato di spiegare la pericolosità di Halloween. Per tutta risposta ci siamo sentiti chiedere da alcuni genitori di smettere di parlare ai bambini di certe cose perché altrimenti si impauriscono!
    Ogni commento è superfluo!

    1. Stessa esperienza da noi! Dopo una visita al camposanto coi ragazzi del catechismo proprio il 31 ottobre c’era stata una rivolta. Troppo spaventoso e lugubre il cimitero per i nostri figli! Glom!!!!

      1. Idem oggi in parrocchia da me. Omelia del sacerdote, uomo giusto e di retta dottrina, che termina con la condanna di Halloween e l’accento sul suo carattere diabolico. Tutti i genitori tra i banchi che mormorano la loro disapprovazione; alcuni che dopo la Messa parlano di prete medievale, che spaventa i bambini con le sue parole da bigotto d’altri tempi. Addirittura, quando sono intervenuto per difenderlo, hanno pensato che scherzassi! Ho poca speranza.

  5. Il nostro vicario, (da quando è con noi) organizza ogni sera del 31 ottobre “Lo zucchino d’oro”. I bambini e ragazzi possono mettersi in gioco per cantare, suonare, ballare ecc. , insomma una serata dove chi ha qualche talento puo’ cogliere l’occasione per mettersi in mostra. E’ un alternativa a “dolcetto scherzetto”. C’è sempre il pienone di bimbi e genitori..

  6. Conosco mamme che si impegnano con tutto il loro essere ad “abbellire” casa con zucche e pipistrelli. Ma quando arriva Natale si sentono stanche per fare il presepe!!

  7. Io ricordo che negli anni ’50 c’era l’usanza di mettere una zucca vuota, con un candela accesa dentro, davanti alla porta di casa (o in cima alla viottol he conduceva alla cascina), proprio la sera prima di Ognissanti erano tempi di sicura fede cattolica, regnane Pio XII. Gli adulti (specie i nonni) ci dicevano che era per indicare l strada di casa ai nostri parenti defunti che, in quell’occasione, scendevano dal Cielo a farci visita. Anzi, mi sembra di ricordare che si mettesse vicino alla zucca anche qualcosa da mangiare, hai visto mai che la lunga strada percorsa dai nostri cari avi avesse messo loro fame ! (beata ingenuità infantile!). Dico questo per ricordare le radici cattoliche di una usanza scippataci dagli americani (come tante altre cose poi ritornate da noi con una finta aurea di “americanata”) e poi ripropostaci in chiave degenerata e blasfema.

    1. Di quale zona si tratta?
      Direi che siamo (eravamo) in piena superstizione celtica. “Superstizione”in senso tecnico: idea e ritualità sopravvissuta alla fine del Paganesimo; “celtica” in senso etnico

      1. la mia zona era in Toscana, lungo l’asse che va da Firenze a Lucca, nella campagna lucchese, terra di profonda fede cattolica, a differenza delle altre zone toscane, minate dall’anticlericalismo più duro e puro. Luca città bianca in una regione rossa, diversa anche nel dialetto e nel “tratto” della sua gente, educata, garbata e riservata. Si usava dire “si va a Lucca a prendere il garbo” (cioè a imparare la buona educazione). Spesso benestanti, i lucchesi, ma mai vanitosi e presuntuosi.

        1. Verissima la sua descrizione di Lucca. La forte differenza fra la zona “rossa” e la Lucchesia è avvertibile anche oggi.
          Mi stupisco -e apprendo, dal suo intervento e da quello di Elite- che in Italia, fuori dall aree “galliche”, ci fosse una sopravvivenza pagana ddi quel tipo. Molto negativa l’idea dei morti che ritornano nei “loro” posti: l’inverso di Ognissanti, che ci dice che noi possiamo e dobbiamo arrivare nel “loro e nostro” Posto

      2. Raffaele, non sottovalutiamo gli atti devozionali popolari che vengono dalle tradizioni locali. Se infatti è vero che spesso derivano da usi precristiani, è altrettanto vero che la Santa Chiesa cattolica li ha accolti come altrettanti gesti graditi al Signore, nella migliore tradizione romana (accogliere costumi locali e dar loro nuovo significato). Così molte feste, processioni, tradizioni di pastori e contadini sono diventate altrettanti gesti cristiani, e talvolta addirittura sacramentali a tutti gli effetti, come la benedizione della gola a San Biagio, i ceri a Pasqua, la benedizione degli animali a Sant’Antonio, e mille altri.
        Tutto ciò non va confuso con zucche, streghe, dolcetti e scherzetti, che col sacro non hanno mai avuto e mai avranno nulla in comune.

  8. Sì, anche nelle mie zone si faceva così.
    Si metteva la zucca per illuminare la strada ai defunti e del cibo.
    Sono del salernitano e i miei nonni avevano questa usanza.
    Mia mamma, 87 anni la ricorda ancora.

  9. Non la festeggio e non la faccio festeggiare ai miei due pargoli. Spiego loro che truccarsi da fatina o da Sam il pompiere a carnevale è divertente; ma è mostruoso vestirsi da mostro, diavoletto o streghetta, perché così si diventa quello che si mostra. Halloween? No!

  10. Che bello!!! Ieri mattina ho fatto catechismo. Ho i ragazzi di 2° media. Dopo aver letto e meditato il vangelo del giorno ho chiesto: domani sera che festa è? Quasi in coro: la festa di halloween. Ho chiesto di nuovo. Alcuni zitti altri di nuovo halloween. Una ragazzina fa:ma halloween nn è una festa cristiana. Hai perfettamente ragione, le ho detto. Ho preso il cartellone che avevo preparato e gliel’ho mostrato. C’erano foto di ragazzini come loro. Uguali e un po diversi. Hanno chiesto perche quelle foto e chi fossero quei ragazzi. (Dapprima un po strafottenti) quando ho iniziato a dirgli che erano vissuti in questo periodo e morti quasi tutti di tumori ma offrendo tutto a Gesù per amore, si sono ammutoliti e hanno ascoltato davvero con tanto interesse. Hanno capito che i santi nn sono le statue sugli altari ma persone vere compresi ragazzini della loro età. E che per diventare santi nn bisogna fare miracoli ma vivere la vita alla presenza si Gesù. Davvero i ragazzi vivono quello che gli insegniamo e diventano quello che vivono. Io nn voglio che diventino delle zucche vuote!!

  11. ascolto molto volentieri RADIO del BUON CONSIGLIO, una radio semplice e genuina,su queste frequenze si parla di Dio e del VERO Vangelo,ci parlano gli uomini di Chiesa “non allineanti”, al pensiero unico(cioè alla ciurma di Bergoglio)altro che Radio Maria!!!! servi di Satana.
    Peccato che in Lombardia non posso ascoltarla, non ci sono le frequenze; non è una radio ricca come quella che può permettersi il Fanzaga…

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