Parliamo di Catechismo. Le domande dei lettori, le risposte della nostra catechista/10

Ulteriori indicazioni su come usare il testo del Catechismo di san Pio X nel primo anno di catechismo.

Credere alle verità di fede non è affatto un atto di ingenuità, ma un atto di ragione.

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Uno spazio su Riscossa Cristiana per rispondere ai lettori che desiderano consigli pratici e metodologici per dare ai loro figli l’indispensabile preparazione sulla Dottrina cattolica.

Chi desidera porre domande, lo può fare inviando una mail a info@riscossacristiana.it, con oggetto: “Catechismo”. Preghiamo gli amici lettori di inviare lettere brevi, che trattino di argomenti di interesse generale. Nei limiti del possibile si darà risposta a tutti.

PD

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Ricordiamo a tutti la possibilità di scaricare gratuitamente il Catechismo di San Pio Xcliccando qui

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Continua l’anno catechistico anche per chi,  per scelta o per forza, ha ritenuto meglio fare a meno della proposta di Iniziazione cristiana in vigore nelle parrocchie,  e ha deciso di spiegare ai figli il catechismo di sempre, quello di san Pio X . Don Giuseppe Sarto scrisse questo preziosissimo libriccino per i suoi parrocchiani,  anche analfabeti, pensando proprio a tutte le domande di un cristiano e portando così a compimento, si può dire, ciò che, prima di lui, santa madre Chiesa aveva da sempre  perseguito.

Gli amici che seguono questa rubrica hanno letto l’articolo dell’8 novembre 2016 (clicca qui) in cui si davano alcune indicazioni per l’uso del catechismo di san Pio X nel primo anno di corso. Alcuni di loro ci hanno scritto chiedendo di sviluppare ancora questo tema. Riprendo quindi da dove ho interrotto in quella sede, per andare avanti nel cammino di questo primo anno.

Dopo aver affrontato la figura di Dio e delle Sue opere, per quale fine Dio ci ha creati, parliamo subito del Paradiso e dell’Inferno (domande 14, 15, 16, 17, 18), senza lesinare in spiegazioni quando i bambini faranno le loro domande opportune e inopportune , come spesso accade a catechismo. Per questo argomento occorrono un paio di lezioni e ci faremo aiutare dalle belle illustrazioni del libricino  “Alla scuola di Gesù” perché anche l’occhio vuole la sua parte, a patto che i disegni rispecchino con grazia e bellezza le realtà della nostra fede. E questi libretti lo fanno.

In seguito passeremo alle domande sull’Unità e Trinità di Dio (n. 19 – 25). La Trinità è un mistero di fede e qui non possiamo aspettarci che i bambini interiorizzino in poco tempo quello che nemmeno gli adulti possono comprendere. Ma se ne può lungamente parlare anche con esempi che renderanno  più scorrevole la comprensione. E’ importante dire che cos’è un mistero (n.30) e spiegare loro che, se una verità del tutto superiore alle nostre facoltà, non è contraria alla ragione, può da noi essere accettata e creduta, perché ce l’ha rivelata Dio. Facciamo pure degli esempi: se io dicessi che un cane vola, tu mi dovresti dire che è impossibile,  perché la tua ragione sa che i cani non hanno le ali. Ma se constatiamo nella creazione che Dio  è Immenso, Eterno, Onnisciente e Onnipotente, non è contrario alla ragione credere che sia anche Uno e Trino. E’ dunque un concetto che supera ma non contraddice la ragione.

Si può anche fare l’esempio riportato dal “Dragone” (Spiegazione del catechismo di san Pio X – per catechisti): “Un incredulo, mentre a tavola stava tagliando una frittata, disse a Lecordaire: – io credo solo a quello che capisco – Signore – domandò allora il celebre predicatore domenicano – comprende lei perché il fuoco fa liquefare il burro e rassodare le uova? – No, non capisco… – Eppure questo non le impedisce di credere alla frittata, vero?”.

L’argomento dell’Unità e la Trinità di Dio continua nel cap. II n. 37, 38, 39, 41, 42, 43, 47. Ci sono alcuni passi del Vangelo in cui la Trinità si rivela e possiamo raccontarlo così: nell’Annunciazione, quando l’arcangelo Gabriele svela a Maria il mistero della Trinità parlandole del Padre, l’Altissimo, del Figlio, che scenderà nel suo seno, e dello Spirito Santo, che opererà il prodigio dell’Incarnazione. Oppure nel Battesimo di Gesù, ormai adulto, al Giordano, quando si manifestano al mondo le tre Persone: il Padre si fa udire, il Figlio è presente personalmente in Cristo e lo Spirito scende in forma di colomba.

Tertulliano cercò di aprire uno spiraglio di luce nel mistero della SS.Trinità, con il paragone del sole: nel sole si distinguono tre cose: il sole, i raggi e il calore. Il sole genera i raggi luminosi, i raggi sono generati dal sole; il calore deriva dal sole e dai raggi insieme. Così come ogni corpo ha tre dimensioni (lunghezza, larghezza e profondità, il tempo ha tre momenti (presente passato e futuro), la materia ha tre strati (solido, liquido e gassoso).

Credere alle verità di fede non è affatto un atto di ingenuità, ma un atto di ragione. Per dissipare un po’ di nebbia nelle menti dei nostri bambini, si può raccontare la divertente storiella di quel medico incredulo che chiedeva al suo domestico, canzonandone la fede, se era andato in cielo a contare le persone della Santissima Trinità in cui credeva ingenuamente. Il domestico replicò – e lei è andato a Pechino a contare quanti cinesi abitano in quella città? O è forse entrato nello stomaco  dei suoi pazienti per scoprire le malattie e trovare i rimedi? Ebbene io, come lei, credo alla testimonianza di altri e in particolare di Dio, che vale più di qualsiasi altra.

Dopo qualche lezione passata a riflettere su queste cose, possiamo passare alla creazione del mondo (cap.III, n.54, 57, 59): chi sono gli Angeli e i demoni.  La presenza accanto a noi di un Angelo Custode che è sempre al nostro fianco e che continuamente ci suggerisce le buone azioni e i buoni propositi e ci protegge anche dai pericoli fisici è argomento sempre affascinante per i bambini. Solo quando saremo in cielo comprenderemo quante grazie  e aiuti abbiamo ricevuto dal nostro Angelo Custode. Molti santi hanno visto il loro Angelo, come santa Francesca Romana, tormentata dal demonio ma sempre protetta dal bellissimo fanciullo di circa nove anni vestito di bianco e raggiante che spesso si faceva vedere e che si copriva il volto con le mani di fronte a qualche mancanza della santa.

Poi passeremo all’uomo, e  all’anima e (n. 60, 62, 63, 66, 70). Questo argomento è davvero importante perché da qui si inizia a stimolare le coscienze dei nostri piccoli. L’anima è la parte spirituale dell’uomo, per cui egli vive, intende ed è libero, e perciò capace di conoscere, amare e servire Dio. Non muore col corpo ma vive in eterno. Per questo dobbiamo averne la massima cura, perché essa è in noi la parte migliore e immortale, e solo salvando l’anima saremo eternamente felici.  Questo è il nostro destino: siamo nati e non moriremo più.

Il lavoro di memorizzazione, lo abbiamo detto più volte, è doveroso anche con qualche inciampo e un po’ di fatica. Queste misteriose verità, spiegate con questi esempi, imparate a memoria e anche un po’ incomprese da piccoli, ritorneranno alla mente  nel corso della vita e saranno, insieme a tutto quello che impareranno a catechismo, la base di una buona cultura su cui far fiorire la vita della fede. Nei catechismi moderni tutto questo è venuto a mancare, nella penosa ed ingenua convinzione che le cose che appartengono alla sfera del mistero, non potendo essere comprese, possano essere bellamente eliminate. Su quali basi dunque  i nostri bambini, una volta adulti, potranno riflettere e camminare per raggiungere la perfezione della vita cristiana? Difficile raggiungere l’uscita di una caverna buia senza nemmeno un flebile lumino che ti indichi almeno dove stai mettendo i piedi. Anzi impossibile. Dunque accendiamo questa fiaccola nel buio del nostro cammino perché il deposito della fede si tramanda così da venti secoli e quando si è smesso di farlo, la fede è venuta a mancare. I conti sono presto fatti.

Ho passato molti anni a insegnare cose insulse e melliflue ai bambini e mi stupivo di quanto questi fossero distratti e refrattari a ogni argomento di catechismo. Da quando ho preso in mano il CSPX vedo nei loro occhi  la voglia e la curiosità di andare oltre, l’attenzione desta, l’occhio vivo. Il desiderio di ritornare e di parlarne ancora. Bisogna provare per credere.

1 commento su “Parliamo di Catechismo. Le domande dei lettori, le risposte della nostra catechista/10”

  1. Vero confermo anche io riguardo ai ragazzi di liceo e università! Hanno una grandissima sete di capire e per loro qualcuno che sa rispondere alle domande è come acqua nel deserto. Il Catechismo di S. Pio X è assolutamente da riprendere in mano.

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