Le facili deplorazioni di quanto accade a migliaia di chilometri dall’Italia si accompagnano al cedimento alle mode, al “dialogo” con una società italiana sempre più anticristiana. Le recenti dichiarazioni del Card. Scola e di Mons. Bressan.

di Rita Bettaglio

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zzmlnslmAnche il card Scola, arcivescovo di Milano, si è deciso a parlare della persecuzione e del martirio dei cristiani nel mondo, in particolare in Medioriente, in Iraq. Ce ne rallegriamo, certamente, ma restiamo nello stesso tempo poco colpiti dalle sue parole.

“In troppi paesi del mondo – si legge nella nota diffusa ieri dalla curia arcivescovile – professare la fede in Gesù Cristo significa mettere a repentaglio la vita, quella della propria famiglia e condannarsi a essere considerati cittadini di rango inferiore”.

Bene. Ma si è accorto il porporato che tra questi paesi c’è anche l’Italia e quella Milano in cui l’amministrazione comunale pare abbia assunto per obiettivo favorire tutto ciò che di anticristiano e anticattolico c’è sulla scena nazionale?

Mentre il sindaco Pisapia, a detta di molti amici milanesi, ha gettato la città nel più profondo disagio sociale, favorendo la proliferazione indisturbata di accattoni, zingari, extracomunitari sbandati, l’Arcivescovo ha evidentemente ritenuto ‘ecumenico’ augurare ai seguaci di Allah, residenti nell’Arcidiocesi che fu di Sant’Ambrogio, buon Ramadan. I milanesi potranno aggiungere all’elenco altre dichiarazioni politicamente corrette che mi fossero sfuggite.

Ebbene lasciatemi dire che le parole di Scola mi sembrano così facili, così a costo zero. L’Irak è distante, e denunciarne i crimini fin troppo agevole. La sistematica persecuzione dei cattolici nell’Italia di oggi, viene invece ignorata, e non solo da lui.

zzbndgyIl vescovo di Trento, mons. Bressan, giorni fa, invece di intervenire in favore della scelte attuate dall’Istituto del Sacro Cuore, che non ha rinnovato il contratto ad un’insegnante a tempo determinato che più volte aveva espresso di fronte agli alunni opinioni contrarie alla dottrina della Chiesa in tema di omosessualità, ha chinato il capo al politicamente corretto sussurrando un meschino: «non ci deve essere nessun tipo di discriminazione di tipo sessuale».

Forse che a Repubblica, quotidiano che ha immediatamente sposato la tesi dell’insegnante pro-gay, vengono spalancate le porte a chi ha idee contrarie alla linea editoriale? E si tratta solo di una linea editoriale, di un’idea che oggi è così e domani potrebbe cambiare.

Nel caso della scuola cattolica di Trento (e in molti altri simili) in gioco c’è la Dottrina della Chiesa che è immutabile e irreformabile in quanto proviene da Dio stesso e da Lui è giunta attraverso la Rivelazione e la Tradizione della Chiesa, attraverso Cristo stesso e il Magistero infallibile dei Romani Pontefici. Ravvisa mons. Bressan e l’allegra brigata di vescovi così attratti dal mondo, mons. Galantino in primis, una fondamentale differenza? O la società liquida in cui viviamo ha liquefatto anche la roccia su cui la Chiesa stessa si fonda, Nostro Signore Gesù Cristo, pietra angolare e motivo di scandalo per i pagani?

A mio modestissimo parere ciò che si è liquefatto è la qualità di parecchi uomini di Chiesa, le loro virtù umane prima ancora di quelle teologali. Don Abbondio e i suoi vasi di coccio hanno sostituito l’omnia munda mundis di fra’ Cristoforo, i suoi occhi sfolgoranti, con l’ammiccare incerto ai moderni pulpiti dei media.

8 commenti su “Parole di coccodrillo  –  di Rita Bettaglio”

  1. giorgio rapanelli

    Inutile dire che se le varie Gerarchie e il nostro Clero leggessero il Corano e dli Hadit e li meditassero senza progiudizi favorevoli o sfavorevoli avrebbero una diversa opinione sui Musulmani moderati. Che sono una valutazione errata, in quanto, o si e Musulmani veri e si è Musulmani apostati, quindi non Musulmani e quindi da eliminare fisicamente. Credo che i Musulmani ci dovrebbero trattare a casa loro come noi li trattiamo in casa nostra. Non è così che avviene. Per essi noi siamo di una religione inferiore, dataci dal Penultimo Profeta Gesù, mentre l’Islam è l’ultima rivelazione definitiva data da Dio a Maometto per mezzo dell’angelo Gabriele. Dio dice nel Corano come devono essere trattai i Cristiani e gli Ebrei. Inutile che Papa Bergoglio, i Cardinali, i Vescovi e il Clero credano che ci siano Musulmani moderati e Musulmani estremisti. Il Musulmano, o è un vero Musulmano, o non lo è. E chi non lo è, oppure finge di essere moderato, poi al momento opportuno deve ritornare ad essere un vero Musulmano. Altrimenti, “zac!”
    La Gerarchia ci sta portando al disastro. Dovrebbe dire che i Cristiani hanno il diritto di difendersi con le armi. Porgere il collo per il martirio uno può deciderlo per se stesso, non per gli altri, che vorrebbero vivere ed essere difesi. Quindi, pur alieno alla violenza, all’occorrenza, per difendere gli innocenti dalla fura fanatica di qualcuno, dovrei prendere un’arma e sparare per abbattere… Capisco che è un discorso duro. Purtroppo, entro venti anni avrete – voi che rimarrete in vita – una situazione di violenza in Italia causata dalla impossibilità di fare convivere la nostra Civiltà con la Civiltà musulmana e con la Civiltà tribale africana. Con buona pace della Kyenge,. dei progressisti inetti e ignoranti, della Sinistra parolaia ed astratta, eccetera.

    1. Aggiungerei anche che chi non combatte il male (e l’islam è anticristiano ed antiumano quindi è male), ne è complice – San Tommaso docet. Il combattimento cristiano si pone su un piano spirituale e di conversione del prossimo, per ricondurlo all’uso retto della ragione (dono del Dio Cattolico, unico vero Dio di dutti), come modo per conoscere la Verità della unica Rivelazione Divina in Cristo Signore. Se quindi fai gli auguri di buon ramadan, non combatti il male, ne sei complice. Il combattimento cristiano ha poi anche una dimensione militare, con tanto di fondamento teologico. Basti guardare gli Ordini Militari del passato (Templari, gli stessi Normanni nel Sud Italia e Nord Africa ecc…). Non può infatti essere messo in discussione che un eventuale intervento militare per restituire ai poveri cristiani perseguitati quanto loro appartiene, sarebbe un atto di carità, e potrebbe essere occasione di conversione anche per i loro persecutori. Io non sono un Cardinale, e intellettualmente, spiritualmente e moralmente valgo quanto al due di picche, perchè ho bisogno del continuo sostegno del Signore in tutte le povere cose che dico e faccio nella mia vita, ma credo che per un Cardinale queste argomentazioni costituiscano l’ “abc” in materia di Fede. O no ?! Saluti.

    2. Ha ragione. Anch’io penso che, non solo la gerarchia, ma i cristiani in genere dovrebbero leggere il corano (naturalmente dopo essersi ben formati nella vera religione): ne trarrebbero degli utili insegnamenti, soprattutto capirebbero con chi hanno a che fare. Ciò non esclude che ci siano singole persone ben disposte e sincere, con le quali si possa collaborare e instaurare rapporti di amicizia e di buon vicinato. E’ tutto l’apparato della loro religione che è inconciliabile con il cristianesimo, meglio è tutto da un’altra parte; il significato che noi diamo a parole come pace, accoglienza, moderatezza, tanto per citare qualche esempio e alcune parole che vanno di moda oggi, è altro rispetto all’islam. Lei ha detto bene: non esiste il vero mussulmano moderato.

  2. Normanno Malaguti

    Stiamo vivendo giorni nei quali i Pastori che difendevano la Chiesa Cattolica dalle aggresioni del mondo anticristiano, stanno diventando mosche bianche.

    Mi vado convincendo ogni giorno di più che quanto denunciato da Solideo Paolini nell’importante
    saggio “FATIMA -Rispettare le Profezie-”
    stia attuandosi con andamento esponenziale.
    Ciò che avviene aTrento ciò che avviene a Milano, ciò che si é verificato nello sconcertante e scandaloso incontro del Vescovo di Roma con Traettino, il pastore evangelico dei pentacostali, stia divenendo prassi, quella parassi che minaccia sotto le spoglie di ‘Nuova Pastorale’ la Dottrina della Chiesa, sancita da quasi due millenni di Sacra Tradizione e confermata dalle affermazioni dogmatiche e perciò infallibili, espresse nel corso di oltre diciannove secoli dalla chiesa Una, Santa, Cattolica ed Apostolica.

    Incombe su tutti noi il dovere che impegna tutti i cattolici fedeli alla santa Fede perenne, di armarsi spiritualmente ed intelletualmente per difenderla di fronte a chichessia.

    I fedeli, laici, sacerdoti e consacrati sanno che nessuno li esime dal difendere e propugnare quanto il Verbo di Dio incarnato, ha introdotto
    e trasfuso nella Chiesa come ‘Sacra Doctrina’,
    come inalterabile Depositum Fidei.

    Non stupiamoci.ma preghiamo intensamente, quotidianamente, perché il Santo Spirto di Dio ci preservi dall’apostasia che pare ci venga porta sempre più spesso, ora con fare mellifluo, ora autoritarismo, su un piatto di piombo dorato.
    Ascoltiamo l’invito del Signore: “Parati estote!”.

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