Putin killer e ora corrotto: è iniziato l’attacco finale? – di Marcello Foa

di Marcello Foa

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zzzz2ptnMettiamo in fila le ultime notizie su Putin.
La scorsa settimana è stato accusato dalla Gran Bretagna di essere il mandante dell’omicidio Litvinenko, senza alcuna prova e nell’ambito di un’inchiesta non giudiziaria ma politica.

Ora dagli Stati Uniti arriva un altro siluro ed è significativo che sia stato lanciato tramite un media britannico, la Bbc. Durante uno speciale televisivo il ministro del Tesoro Usa ha accusato il presidente russo di “essere corrotto” avvertendo che il suo governo lo sa da anni. E naturalmente la Bbc, citando un “insider russo”, ha aggiunto che Putin avrebbe ricevuto in dono da Abramovich uno yacht da 35 milioni di dollari.

Insomma nel giro di una settimana Putin è stato indicato come un assassino e come un ladro. Manca solo l’accusa di pedofilia… Segnali che vanno interpretati secondo i canoni delle moderne guerre asimmetriche e che non lascerebbero presagire nulla di buono: gli Stati Uniti sembrerebbero intenzionati ad accelerare la resa dei conti con il capo del Cremlino.

A meno che la vera partita sia stia giocando non a Mosca ma a Washington. Fuor di metafora: negli ultimi 15 anni la politica estera americana è stata dominata dai neocon, che perseguendo i loro folli piani sono riusciti a destabilizzare l’Afghanistan, l’Irak, la Tunisia, l’Egitto, la Libia, la Siria, a mettere in un angolo la Russia e a dichiarare una “guerra al terrorismo” ottusa e strumentale che non ha portato più pace ma ancor più terrorismo con le sembianze dell’Isis.

Da qualche tempo, però, l’ala moderata dell’establishment americano pare aver trovato la forza di ribellarsi, in un impeto sia diplomatico che militare, testimoniato dalla rivolta dei generali del Pentagono contro la politica Usa in Siria.

C’è una parte di America che vuole davvero chiudere i conti con l’Isis, è la stessa America che ha riallacciato i rapporti con l’Iran e ora parrebbe disposta ad avviare una nuova distensione con Putin. Nei giorni scorsi il segretario di Stato John Kerry, parlando a Davos, ha evocato la possibile revoca delle sanzioni, nei prossimi mesi, se il Cremlino rispetterà gli accordi di Minsk sulla pace in Ucraina. Dichiarazione che è prematuro considerare come una vera e propria apertura ma che potrebbe essere letta nell’ambito della lotta di poter in corso nella capitale Usa. I neocon lanciano perfidi siluri mentre l’establishment tende la mano.

Che succede a Washington? E che farà Obama, troverà davvero il coraggio di correggere, almeno in parte, gli errori fin qui commessi? Prepariamoci, saranno settimane decisive.

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fonte: Il Giornale   

5 commenti su “Putin killer e ora corrotto: è iniziato l’attacco finale? – di Marcello Foa”

  1. giorgio rapanelli

    Ciò che preoccupa è la limpidezza mentale del popolo americano che ha votato – ottenebrato – prima un inetto come Bush junior e poi un Obama, ondivago mezzosangue, che ha resto instabile le nostre frontiere, insieme a mezze cartucce come Sarkozy e Cameron, coadiuvati dal nostro Napolitano (quello che ha imposto falliti come Monti, Letta ed adesso il Renzi). Per ora gli USA non sono più un punto di riferimento per la nostra sicurezza. Se qualche mossa la stanno facendo è perché la Russia di Putin è intervenuta in Siria. Putin “assassino”? Un traditore negli ambienti delicati delle spie fa danni mostruisi e deve essere condannato a morte. Continuo, affermando che per fortuna che esiste ancora la “fortezza” Israele a difendere l’Occidente… Adesso siamo in attesa della bomba terroristica dell’Isis in Italia. Che scoppierà, stiamone certi. Ho l’impressione che all’Anno della Misericordia seguirà l’Anno della Vendetta. Intanto noi siamo su apatia e paura: come reagiremo?

  2. Leggo sempre con grande piacere gli articoli di Marcello Foa, uno dei pochissimi giornalisti che svolge il mestiere di…giornalista! Cosa molto difficile oggi a fronte del 90% dei giornalisti che svolgono il mestiere di sciuscià.

  3. Forse vorrebbero fargli fare ( a Putin ) la fine di Gheddafi , che prima hanno incensato, e poi nel giro di una notte hanno indicato come il peggior nemico del mondo.

    1. Sicuramente Putin non si lascerà fare quel servizio senza reagire per le rime; temo proprio che si sia alla vigilia di una guerra senza quartiere, come suo dirsi; ormai l’occidente è manovrato dal demonio, e la Chiesa Cattolica, prima bastione invincibile dal demonio, adesso ne è complice, più o meno involontaria. Possiamo sperare solo in un intervento dall’Alto, che sconfigga le potenze totalitarie che attualmente vorrebbero mano libera sulla scena interazionale per trasformare il mondo in una landa popolata da decerebrati, vere e proprie amebe al loro servizio.

  4. Donato Franchino

    Stiamo cominciando a rimpiangere i tempi della guerra fredda. Gli USA erano, solo da questo punto di vista, il bene in contrapposizione al male rappresentato dall’URSS. Adesso che questo ruolo è superato e quel pericolo non esiste più, non certo per merito USA, stiamo assistendo agli errori che che spargono per il mondo. Gli Stati Uniti sono rimasti al 1989, tranne che per il nemico, che adesso viene creato a loro piacimento. Io credo che Obama continuerà a trascinarsi nella sua banale e scialba presidenza fino a gennaio 2017, senza concludere nulla sul fronte antiterrorismo e politica internazionale. La speranza è riposta solo nella possibilità che non arrechi seri danni.

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