Quando le idee sono poche ma ben confuse

O, meglio, qualcosa di chiaro c’è: l’ansia di alzare la bandiera omofila di ordinanza

Redazione

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zzzzmrnttMentre Introvigne nuota tra Villa san Giovanni e Messina e per rifocillarlo gli viene lanciato qualche arancino dal ferry boat di linea, il popolo di Piazza San Giovanni si trova a dover ringraziare i propri rappresentanti politici, “cattolici normali”, che hanno votato il gender a scuola contro il quale era sceso in piazza.

In mezzo al popolo della piazza – ci dice Introvigne (clicca qui) – non c’erano nè i clericali nè i fondamentalisti.

I primi, che si muovono solo a comando dei vescovi-pilota, sono stati lasciati a casa dai vescovi-pilota perché questi già avevano dato il loro mandato per l’occasione a politici e sociologi di riferimento.

Quanto ai secondi, sono un fenomeno più complesso che Introvigne studia da anni e presto dedicherà loro un intero volume. Tanto impegno speculativo lo ha portato a definirli come coloro che deducono meccanicamente la politica dalla religione. Che sarebbe anche una critica fondata se si trattasse della invasione della religione nel campo riservato alla politica (strade, ferrovie, contratti collettivi di lavoro, organizzazione di uffici giudiziari, previdenza sociale e assicurativa, guerra alla Libia, pubblica istruzione intesa in senso tecnico…). Sennonché siamo di fronte al processo inverso, della politica che invade il campo dell’etica legata al diritto naturale e divino, e quindi dei principi fondamentali da cui muove la dottrina cattolica. In parole povere, c’è il tentativo di negoziazione politica dei principi non negoziabili.

Pur consapevoli che questi sono caduti ultimamente in disgrazia, tanto da essere innominati e innominabili, resta il fatto che costituiscono i cardini del cattolicesimo (io sono la Via, la Verità e la Vita), e che il cattolico veramente “normale” dovrebbe dare a Dio quel che è di Dio.

Ma, forse per amore della retorica che fa perdere il senso delle parole, e nell’ansia di alzare la bandiera omofila di ordinanza, Introvigne azzarda che chi non è andato in piazza si sottrae al dovere civico di giudicare le leggi. Cioè esattamente il contrario di quanto, per le ragioni suesposte, i presunti fondamentalisti si sforzano di fare.

In ogni caso, il discorso riprende incisività e il nostro conclude in uno slancio chiarificatore, insieme al signor de Lapalisse, che chi è fondamentalista non scende in piazza e chi scende in piazza non è fondamentalista.

Da questo curriculum negativo della categoria dei fondamentalisti, si desume che in costoro sopravvivono i postumi della malattia lefebvriana, proprio quella che Introvigne stesso aveva contratto da giovane.

Egli conclude la sua analisi teo-sociologica indicando fra gli opposti estremismi (fondamentalismo da un lato e laicismo dall’altro) la retta via, quella mediana, che subordina alla politica anche i principi fondamentali. Conveniamo con lui che c’è in effetti questa terza via che passa tra la Scilla del fondamentalismo e la Cariddi del laicismo (cioè tra Villa San Giovanni e Messina), ed è quella relativista del compromesso tra religione e politica. Dove si confezionano i pacchi (vedi testo unico sulle convivenze) per la sussistenza dei cattolici normalizzati.

Qualcuno, in un eccesso di pedanteria, potrebbe anche definire questa terza via come “fondamentalismo democristiano”.

9 commenti su “Quando le idee sono poche ma ben confuse”

  1. Questa citata terza via, secondo un’opinione corrente, si chiama “catto-comunismo”. Consiste nel mettere insieme atei materialisti e volonterosi di ispirazione cattolica, per produrre effetti che vadano bene un pò agli uni e un pò agli altri. Roba vecchia già vista, ma che va sempre bene in Italia per produrre disastri a lungo termine.

  2. Il diktat “Estremisti – non democristiani, non sottomessi alle direttive vescovili, del “mondo cattolico” e delle Supreme Sfere: Pentitevi o Sparite” è.un chiarissimo “ordine di scuderia.

    Ho sottolineato nei giorni scorsi la gravità e la totale scorrettezza (per il passaggio dal piano della discussione a quello della “correzione” moralistica) della reprimenda del prof. padre Gonzalo Miranda alla signora Orecchia, accompagnata e seguita da uno stuolo di interventi consimili di sconosciuti.
    Ora interviene il dottor Introvigne -chiaramente sceso in campo, fin dallo scoorso anno, per “sollecitazione” del Vescovo e dei Vescovi.

    I Legionari (che hanno dato la cattedra a de Mattei, come la diedero a Palmaro) tremano davanti alla Terreur vaticana; l’Opus Dei e alcune Diocesi sono già state commissariate; adesso arriveranno gli “affiancatori dei Vescovvi” in OGNI Diocesi, con l’occasione del Giubileo. Tremare o scomparire: tertium non datur.
    Ma noi siamo laici (mentre il Vaticano è laicista)

    1. Affiancatori distributori della misericordia del giubileo? ha ha ha, è un po’ come quando i comunisti mettono sai loro stati la parola democratico, democrazia e simili, fumo negli occhi per i grulli, per chi non sa discernere il vero dal falso. In realtà questi affiancatori saranno un po’ gli esecutori della normalizzazione del clero: guai a chi oserà sgarrare. Ha detto bene lei, Raffaele, il Vaticano è laicista, nella peggior accezione del termine, cioè diabolicamente anticattolico (ma c’è già chi li aspetta con ansia, questi nuovi dittatori, in un bel posticino caldo caldo, vadino, vadino signori, avanti c’è posto…)

  3. Ho seguito per tanto tempo Introvigne. Mi appassionai alle sue ricostruzioni, alle sue analisi, alle sue confutazioni. Mi piaceva quel suo modo pacato ma terribilmente incisivo, dalle forti venature ironiche e sprezzanti, di affrontare qualsiasi argomentazione. Mi sembrava più un robot, un computer che un uomo. Insomma, una sorta di genio ‘malefico’, un Ivan Drago della cultura e della apologetica. Quando cominciai a notare elementi di ‘disturbo’ nei suoi libri, soprattutto quando le argomentazioni riguardavano la massoneria e la geopolitica, mi misi in allerta. Noto che di strada il buon Introvigne ne ha fatta e con lui Alleanza Cattolica. Mi meraviglia il fatto che proprio lui, così puntuale nel difendere la sana filosofia e ragione e di conseguenza il diritto naturale sia arrivato a parlare di terza via. Probabilmente non ho capito io la sua visione delle cose. Uno che arriva a giustificare una massoneria ‘buona’ (quella anglosassone e di destra), a mio dire ha qualcosa che dovrebbe chiarire.

    1. A mio giudizio, caro Feder, non ha particolari “scheletri nell’armadio”.
      Teniamo conto che fondamentalmente è un sociologo (ama i dati e non gli schemi preconfezionati), e in più è un padre di famiglia.
      Lo “scheletro” è uno solo, ma devastante, in Italia: se i Vescovi vanno fuori strada, risuscitando continuamente il cadavere democristiano – ignorando volutamente la catastrofe politico/morale degli anni ’70 e i MILIONI di massacrati dall’aborto di Stato (democristiano, per quanto riguarda le autorità promulganti) e preparando il golpe Monti, lui si adegua.
      Se le Suore votano “progressista” in larga maggioranza, lui non suona la campana di allarme.
      Se l’autorità ecclesiastica gli dice “Dottore, lei è competente: prepari uno schema che dia soddisfazione all’Arcobaleno” (sventolante su -e a volte IN- tante chiese), lui non dice “In coscienza non posso farlo”

      1. ma siete veramente convinti che le ipotesi messe in campo da un oscuro intellettuale di area cattolica possano cambiare il corso delle cose? La terza via di cosa?

        1. No, appunto: seguendo lo spirito Democristiano (= Droits de l’Homme et du Citoyen + Croce) si arriva solo a consegnare il mondo, la Patria, le stesse vite delle persone (Aborto, Eutanasia) ai Robespierre del momento – anche quelli ordinati Sacerdoti (come fu già allora, nel 1700)

  4. Introvigne è soltanto un papolatra e un uomo del sistema clericale: come ha detto Raffaele, lui prende ordini: sembra non aver mai letto il Sillabo ma sono sicuro che in realtà lo abbia letto, solo che gli “ordini di scuderia” sono empi e modernisti: lui li esegue in modo acritico, ma non si illuda: i tradizionalisti NON scompariranno, anzi, si faranno sentire sempre di più, ignorando eventuali ingiuste sanzioni di una gerarchia in gran parte apostata: senza i Tradizionalisti la Chiesa non esisterebbe più (esisterebbe solo un’enorme antichiesa definita erroneamente “cattolica”: come ha detto Gnocchi, è sufficiente una sola persona che continui a credere in modo cattolico (=un tradizionalista) per garantire la sussistenza della Chiesa Cattolica)!

    1. E in più sta a Torino, dove il catto-massonismo è talmente pervasivo (Sindaci rossi a braccetto con l’Arcivescovo, almeno dai tempi di Diego Novelli, Edizioni Paoline, Salesiani ecc.ecc.), che una persona può legittimamente dirsi: “Io vado in chiesa e non voto a Sinistra. Perciò o sono matto io (A) o è eretico l’intero andazzo locale (B). È più plausibile che sia matto io”.
      E in effetti è più plausibile… ma non è vero: la risposta esatta è la B

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