Quanto costa ai contribuenti italiani l’invasione islamica?  –  di Pucci Cipriani

di Pucci Cipriani

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z.Immigrati“La vaga e deliziosa Provincia del Mugello, uno dei più bei paesi della Toscana è posta (…) alle falde degli Appennini (…) E’ bagnato in oltre tutto il di lui territorio dal notissimo fiume Sieve, che lo divide pel mezzo, ed in cui entrano moltissimi altri fiumi, e ruscelletti abbondanti di freschissime acque, e di ottimo pesce (…) E’ paese fertilissimo di grano, vino biade, e frutte, non mancando …di produrre squisitissimo olio , e ogni sorta d’agrumi, perfino gli stessi cedrati(…) parimente per esser ripieno di tante boscaglie, e di ottime pasture e praterie, vi è in esso grande abbondanza di bestiami (…) Non è meraviglia pertanto, che sia il Mugello…ripieno di molti Villaggi, Borghi, e Castelli…”

(Cfr. Giuseppe Maria Brocchi : “Descrizione della Provincia del Mugello” stampato in Firenze nel 1748 nella stamperia D’Anton Maria Albizzini)

Dimenticate, cari lettori, queste stupide descrizioni del Brocchi, un uomo, uno scrittore retrogrado, che scriveva “per i ricchi perché aveva in odio i poveri” come diceva don Milani a proposito del Manzoni e di Omero, in quanto scrivevano – secondo il prete – proprio per “berteggiare i poveri” che non capivano quel linguaggio astruso, per cui lui proponeva, un’edizione “depurata” de “I Promessi Sposi” e de “L’Iliade” in cui fossero tolte tutte le parole difficili e, specie, per quanto riguardava i poemi omerici, le scene che parlavano di battaglie e di violenze.

Per cui anche oggi quando dovremo descrivere il nostro Mugello dovremo mettere al bando tutte le vecchie guide (il Chini, il Niccolai ecc) e non solo; dovremmo anche dimenticare i versi ostici dello scarperiese Luigi Fiacchi (detto il Clasio) e del barberinese Bartolomeo Corsini e gli epigrammi del rontese Pananti e stendere un velo pietoso su pittori come Giotto e l’Angelico che, nei loro dipinti “mozzafiato” non ritraevano i poveri, o su scrittori come il Poliziano  che ebbe il torto di scrivere, avendo a noia i poveri, per i “ricchi”, anzi fu proprio “al servizio” di quella famiglia di banchieri che proveniva dal Mugello: i Medici….che, insomma, a Firenze qualche cosuccia fecero.

E dimentichiamo anche quei versi ampollosi di D’Annunzio “Io so dove fiorisce l’asfodelo,/ là nel verde Mugello lo vidi fiorir bianco” e perfino le buone norme di educazione e buona creanza contenute in quell’aureo libello che, sembra, oggi, conoscano in pochi, ovvero il “Galateo” di Mons. Giovanni della Casa.

Sì, oggi , dovremmo mettere al bando anche i tanti turisti che, per secoli, hanno visitato, queste terre e soprattutto anche quei fedeli che, non tarati ancora da morbi conciliari, cantavano, nelle processioni di maggio, in onore della Madonna, quello dolce lode composta da Mons. Bonardi e musicata dal Maestro Domenico Bartolucci che invocava la Vergine:

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Deh, sorridi sul nostro Mugello

bella Vergine e Madre d”amor!

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Dal Senario e dal Sasso lontano

dal selvoso Appennino e dal Rio

se Tu stendi il tuo manto sovrano

non temiam l’infernale furor.

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“Vade retro Satana”…qui addirittura si parla di inferno e di paradiso…roba da indignare  “i nostri fratelli islamici”

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Oggi nel nostro Mugello:

“Ci sono villeggianti diversi, nell’estate…oltre a quelli in cerca di fresco, silenzio e sagre del tortello. Sono i profughi del mondo, che scappano dalle guerre e dalla fame, che ascoltano musica afro nelle canoniche di chiesette sperdute”.

(cfr: Maria Cristina Carratù in La Repubblica – Ed. di Firenze, 6 agosto 2016)

Ma questi nuovi villeggianti li paghiamo noi, profumatamente, e – sia detto in “camera caritatis” – forse converrebbe mantenerli al Grand’Hotel di Firenze o al Baglioni…compreso il desinare e la cena nella terrazza panoramica che, forse, piacerebbe a questi nostri immigrati che invece sembra non apprezzino (anzi disprezzino) il nostro “verde Mugello” e Maria Cristina Carratù – che, oltre tutto, io considero una delle migliori, se non la miglior giornalista “sulla piazza” – dimentica il suo abituale “rigore da analista” e si lascia trasportare da un certo furore ideologico, condito di tanto buonismo melenso, che ci riporta indietro di tanti e tanti anni : al Sessantotto.

La Carratù, tramite un certo Moussa, ci descrive il disagio di questi immigrati che, dal mare aperto, si ritrovano “in una foresta” e “quando non vedi – dice Moussa afflitto – né una casa né un auto e l’unico rumore è un lontano borbottio di un trattore “ti chiedi dove sei finito“.

Già, ce lo domandiamo anche noi, dove sono finiti questi nostri profughi che vengano dal Ghana, dal Senegal, dal Burkina, dalla Costa d’Avorio, dalla Nigeria, dal Bangladesh…?

Ma non erano fuggiti dalla guerra? Ebbene semmai a fuggire (ad esempio dalla Nigeria e dal Bangladesh) non dovrebbe essere la popolazione cristiana e non quella musulmana ? E qui, viceversa, la fanno da padroni i figli di Allah.

Ma dove sono finiti mai? Nelle foreste nere di Faltona, una tetra località (udite) a ben quattro kilometri di distanza dal “villaggio” di Borgo San Lorenzo…e i “fuggitivi” son tutti baldi giovani, con grandi spalle e potenti bicipiti, muniti di bicicletta personale, con gli auricolari perennemente conficcati negli orecchi per ascoltare – come scrive la stessa Carratù – musica afro.

E poi scrive , accorata, la giornalista di “Repubblica”: questi poveretti che si lamentano. E vivono nella paura: qui ci sono le serpi e loro le temono. Eppure, verrebbe da domandarsi, anche nei loro paesi ci sono le serpi, e per di più tutte velenose, a differenza delle nostre.

Già, ma il male sta tutti qui …i poveretti nel vedere strisciare…si ricordano dei serpenti velenosi, dei pericoli corsi nei loro Paesi…e, insomma, proprio, qui dovevano mandarli? Proprio in questi luoghi dove le serpi ricordano pericoli scampati nei loro Paesi?

E poi il caldo…Come si fa, seppur ventenni e in piena forma, ad andare in bicicletta con trenta gradi…a Firenze? Verrebbe da domandarsi: ma non ci sono le corriere? Oppure, anche con trenta gradi, si potrebbe andare, semmai, in bicicletta nei “villaggi” di San Piero a Sieve (due chilometri) o di Borgo San Lorenzo (quattro chilometri, cento pedalate!) ?

Ma che sto dicendo? E’ la Carratù che si fa interprete del grande disagio di questi “esiliati” in mezzo alle foreste faltonesi : a Firenze c’è vita, c’è possibilità di fare conoscenze, altro che la campagna…ma alle nove di sera non ci sono più corriere (pensate un po’ il disagio di chi fugge da guerre e miseria!) e se qualcuno non rientra scatta pure la segnalazione alla questura…insomma come hanno fatto quei cattivoni di Firenzuola (dove però c’è – vergogna – il centrodestra).

Infine, ci dice la Carratù, e ce lo dice con un certo “livorino” con una certa acidità, poi c’è la questione religiosa…la gente credeva che costruissero moschee e invece, guarda un po’, a San Gavino, ha visto due o tre andare in chiesa (erano cattolici). Insomma – il piovano di Borgo che non mancò di annoverare il suo riverito nome tra gli illustrissimi esponenti religiosi alla inaugurazione della grande moschea di Borgo – è avvisato. Se ne stia calmo a casa sua (non importa aggredire, come già ha fatto lui, le persone, specie quelle cristiane, in chiesa) e , grazie a questo progetto di accoglienza, sponsorizzato dalla Carratù, i nuovi fedeli arriveranno in chiesa…come gli uccelli nel paretaio. Basta tirare le reti.

Semmai, ci fa sapere la Carratù, se proprio vogliamo tirar fuori la religione allora son loro in credito…loro, musulmani, li abbiamo accolti -vergogna! – in canoniche di chiese senza aver rispetto dei loro sentimenti, in quelle canoniche dove dimorarono i preti, ovvero gl’infedeli… che Allah comanda di far fuori, senza tanto stare a pensare…ne sa qualcosa il prete sgozzato recentemente, che è morto, rifiutando di inginocchiarsi di fronte al Corano…

Intanto a Borgo San Lorenzo fu sequestrata, mesi orsono, la palazzina che fungeva da dormitorio e mensa per i ferrovieri, alla stazione di Borgo. Fu accomodata e il Prefetto mandò venticinque immigrati poi, all’improvviso – un miracolo di Maometto? – se ne sono trovati cinquanta…tutti in ottima forma, con telefonini ultimo grido, auricolari negli orecchi per ascoltare musica afro, bicicletta, scheda telefonica e tanta arroganza ma…voglia di lavorare zero…e poi anche Borgo è un povero villaggio…lontano dalla meta agognata Firenze . Vita, donne, birre a gogò, notti brave..insomma le salcicce infilate agli alberi…il paese della Cuccagna:” si tr… si beve e si magna”.

E il conto chi lo paga?

Facciamo una giunta all’articolo della Maria Grazia Carratù e lo facciamo, facendo il conto dell’oste, un conto che però, penso, interesserà i nostri lettori e, in particolare, i cittadini mugellani e toscani. E vediamo quanto ci costano questi nostri immigrati che, per di più, si lamentano: “ma guarda dove siamo capitati!”.

In Mugello, almeno per il momento,  ( luglio) ci sono 400 immigrati (censiti….) a 35 euro il giorno vengono 14.000 Euro, ovvero 420.000 euro in un mese (ottocentoquarantamilioni di vecchie lire) e in un anno sono 5 oltre milioni di euro (ovvero quasi dieci miliardi di vecchie lire).

Facciamo lo stesso calcolino per la Toscana?

9.318 (censiti al 18 luglio) a 35 euro al giorno per un totale di 326.130 euro al giorno; 9.783.900 al mese e 117.406.800 l’anno (una cifra che il sottoscritto non riesce neanche a immaginare… oltre 227 miliardi di vecchie lire).  E questo solo per il vitto e l’alloggio…dopo viene il resto!

E tutto questo in un  periodo di crisi, alla faccia dei disoccupati, dei pensionati (sa quant’è, la signora Carratù, la pensione minima di un anziano?) e dei suicidi, sì, della gente che, non sapendo come tirare avanti, ogni anno (grazie all’avvio dato dal  Governo Monti – Fornero – Napolitano- Verdini)  toglie il disturbo: cinquemila persone nel 2015.

I Comuni hanno le casse secche…conseguentemente si chiudono i servizi sociali, l’assistenza sanitaria per anziani e invalidi etc. etc. Leggete, cliccando qui, la lettera di una persona disperata e poi giudicate chi sia contento o meno…

C’è, naturalmente, chi è contento. Sono i membri delle cooperative che gestiscono l’accoglienza e a cui vanno tutti quei miliardi….Durante l’inchiesta di Mafia Capitale gli intercettati dicevano: “Rendono più gli immigrati che la droga!”   Lo credo bene!

Qui in Mugello – e chiudo – abbiamo poi una grande villa (“Villa La Brocchi”) gestita da “Progetto accoglienza”, una megastruttura principesca, dove vivono (perfino il “ristorante etnico”) in un anno una diecina di fortunate famiglie. Penso che il tutto sia gestito da volontari, gente ciò che si dedica agli immigrati, gratuitamente, o per carità cristiana se cattolica, o per filantropismo, se laica…ma se poi venissi a sapere che anche alla Villa della Brocchi piovono contributi, allora salterebbero tutte le tabelle…e i conti diverrebbero molto, ma molto più pesanti…e questa non è materia di un giornalista, per di più pensionato, che, a differenza degli immigrati, non va in vacanza – trovandosi bene nelle foreste del Mugello, tra le serpi, senza servizi pubblici – e in questi giorni agostani, tra un caffè e un altro, tanto per curiosità, ha tirato fuori queste amene curiosità…il resto andrebbe verificato. E chi sa che non ci sia qualcuno che lo voglia fare?

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PS. Siccome la maggior parte, se non tutti, gli immigrati giunti in Mugello sono neri, vorrei far presente che il sottoscritto, a differenza di molti che si riempiono la bocca con la parola che non costa nulla “solidarietà”, considera davvero il Continente Africano una risorsa. E siccome il sottoscritto, che ha avuto l’onore di essere gratificato dall’amicizia del Cardinale nero Jacinthe Thiandum, è cattolico e, per di più tradizionalista, è grato ai vescovi e al clero africano (fu Mons. Lefebvre a volere i primi vescovi “neri”) per la loro fedeltà alla Tradizione.

16 commenti su “Quanto costa ai contribuenti italiani l’invasione islamica?  –  di Pucci Cipriani”

  1. Neri (o “negri” alla spagnola: vuol dire semplicemente “neri”) cattolici vanno benissimo, caro Pucci, tranne che per l’eterna questione dello sradicamento e dello spaesamento, una volta giunti in Paesi “nordici, ricchi, moderni e massonici”. Spesso sono onesti e dignitosissimi.
    Neri musulmani: niente da fare, come per i non-neri della stessa “religione”. In terre cristiane, non hanno altra prospettiva che il ricoprimento e il “dilavamento” della “assurda superstizione della Croce”.

    Riferivo tempo fa che una signora portoghese abitante nella periferia di Parigi (banlieue), messa in grave difficoltà con la sua famiglia dalle intemperanze dei Musulmani, diceva: “Il n’y a que les Arabes qui font la m…”: “Solo gli Arabi (nel senso di Musulmani) creano rogne”

  2. Segnalo l’intervista di Bruno Volpe de La fede quotidiana al coraggioso parroco di Taranto che davanti alla prospettiva di ospitare immigrati (che lui stesso definisce “finti profughi” per il 97 per cento come da statistiche già in parte note) ha detto “PRIMA GLI ITALIANI BISOGNOSI”, cui sta dando tutto il suo appoggio spirituale, morale e anche materiale. Afferma anche che quella cui stiamo assistendo è una INVASIONE PROGRAMMATA CHE TRASFORMA L’EUROPA IN EURABIA”.

    Anche io ho avuto l’onore di parlarci, telefonicamente, e mi ha confermato l’idea di uomo di Dio determinato e umile al tempo stesso. Ho chiesto la sua benedizione, egli chiede preghiere. NON FACCIAMOGLIELE MANCARE AMICI.

    Link all’intervista

    http://www.lafedequotidiana.it/don-luigi-larizza-una-invasione-programmata-trasforma-leuropa-in-eurabia/

  3. Alla pietosa giornalista-pietista e’ sfuggito che forse non c’e’ nessuno che alla sera va a rimboccare le coperte e a dare il bacino della buonanotte sulla fronte di questi poveri cappuccetti rossi islamici.
    Carratu’, vacci tu!!!

    1. Bhé forse non lì al Mugello, ma qui ad Imperia la buona notte vengono a darla eleganti e sinuose donnine (anche loro di colore), sbucate chissà da dove. Anche qui gli aitanti signorotti “sradicati” dalla loro terra bighellonando trascorrono noiose giornate a non far nulla, nell’ozio più completo, ma sempre ben vestiti, telefonini accesi, cuffiette all’orecchie … e io, fortunato che sono “radicato” nella mia terra, me li vedo passare davanti e ho vergogna: loro eleganti e profumati (si fa per dire) e io sudato e sporco dopo una giornata di lavoro in campagna a rifare i muretti a secco ! E senza stipendio né pensione, perché ci ha pensato la Fornero ad etichettarmi esodato … Viva l’Italia !

      1. A provare a fare i muretti a secco ci dovremmo mandare l’onorevolesifaperdire Librandi: lo strenuo difensore-protettore degli auto”sradicati” rappresentante governativo della SceltaCivica del senatoreavita Loden! Questo Mister Simpatia fa lavorare e sbeffeggia gli italiani per mantenere clandestini forniti di sigarette, cellulari, wifi, ecc.
        Sanguisughe: la feccia della politica!!!

  4. Sono perfettamente d’accordo su tutto quello che si dice in questo articolo e nei commenti seguenti. Vorrei solo aggiungere una riflessione: ma come mai la Chiesa cattolica non svolge una attività di missione presso queste nuove comunità formate al 99% da persone che non conoscono Gesù e il Suo Vangelo? Non è forse uno dei principali compiti dei nostri Vescovi portare il Vangelo a tutte le creature che ancora non lo conoscono? E allora perché nessun prete vá a catechizzare queste persone? Io vedo solo un attenzione esagerata ai bisogni materiali (e anche al superfluo), ma niente per lo spirito. Anche la Caritas sembra una Onlus qualunque, soprattutto per lo smodato desiderio di fare soldi. Bravissimo Pucci Cipriani, continua così! Sveglia le masse dal sonno del politically correct sinistroide.

    1. Ha detto bene e contemporaneamente si è risposta da sola. “Lo smodato desiderio di fare soldi”. E’ ignobile, ma i nostri “pastori” son messi così…

    2. Anna, quel compito della Chiesa cui lei accenna è valso evidentemente per la gerarchia fino al CVII. Ai tempi nostri ormai è in vigore il motto “il proselitismo è una solenne sciocchezza”.

  5. Cara Anna, la Chiesa (pseudo) cattolica di oggi pende letteralmente dalle labbra del Vescovo di Roma B.Orgoglio, il quale ha detto chiaramente che i cattolici non debbono fare proselitismo, contravvenendo a quanto ha comandato Nostro Signore Gesù Cristo ai suoi Apostoli e a tutti i cristiani. Cominciamo a non destinare più l’8 x mille alla Chiesa pseudo cattolica e apostata e diamo direttamente ai veri bisognosi il nostro aiuto materiale.

    1. Stefano Mulliri

      Si Antonio, ma come gli riconosci i veri bisognosi ? Io una ideuccia ce l’avrei: formare una associazione di tipo integralmente cattolico ,che si dia da fare per aiutare i soli italiani ed europei ,ma solo se cattolici o al massimo solo cristiani , ma veri cristiani con tanto di esame sul vangelo e la dottrina. Sarebbe troppo? perchè tanto gli altri ci pensa già ad aiutarli la caritas , il Vaticano “Papa in testa”, gli Emirati Arabi ,le varie logge ed obbedienze massoniche , e i vari Soros , e conventicole ebraiche varie , che poi sono quelle che hanno deciso l’invasione ed islamizzazione dell’Europa ex cristiana.

  6. A proposito della linea di chiusura intrapresa dalla neochiesa verso il “proselitismo” cattolico, aggiungo come precisazione l che prima dell’ormai nota frase di BERGOGLIO dai toni very strong e cioè appunto “IL PROSELITISMO È UNA SOLENNE SCIOCCHEZZA”, anche i due suoi immediati PREDECESSORI ne avevano già preso in qualche modo le distanze, sebbene in toni più soft: un altro segno (insieme alla promozione del sincretismo, di fatto) che per il “proselitismo” erano ormai iniziati tempi duri, ma a causa stavolta dei massimi gerarchi cattolici, non di persecutori esterni.

    – GPII (Ucraina giugno 2001)

    “DESIDERO RASSICURARLI CHE NON SONO VENUTO CON INTENTI DI PROSELITISMO, ma per testimoniare Cristo con TUTTI i cristiani di OGNI Chiesa e comunità ecclesiale”

    – BXVI (lettera enciclica “Deus caritas est”)

    31 c) La carità inoltre non deve essere in funzione di ciò che oggi viene indicato come PROSELITISMO. L’amore è gratuito, non viene esercitato per raggiungere altri scopi”

  7. Marina Alberghini

    Ormai è chiara una volontà di conquista islamica, sollecitata dalla massoneria e dal Vaticano.I nostri governanti ci stanno appecorati davanti.Questa gente è tutta clandestina e affatto povera e macilenta, quei muscoli non si fanno con la fame.E qui si continua ad andarli a prendere, anche con navi straniere che in barba alla legge del mare ce li scodellano a casa… e noi ringraziamo!Io sto nel Mugello è un paradiso terrestre ma è evidente che qui si annoiano, niente spaccio di droga, locali notturni e discoteche, ragazze da stuprare. Solo locali quasi tutti anziani.E solo verde, perché è proibito costruire, conifere, silenzio e aria buona.Fattorie a conduzione familiare.Non gli piace?Possibile che non ci sia nessuno che a calci li rimandi in Africa?Diamine, alla frontiera in due ore vedono se sono clandestini e a noi ci vogliono anni?

  8. Se ne faccia una ragione signora Marina, perché i dirigenti (pd) della sua bella regione stanno portando avanti anche una iniziativa “pilota” per stimolare l’ “ACCOGLIENZA DIFFUSA” (questa è la dicitura) dei cosiddetti migranti, e cioè dare un po’ di soldi (pure pochi per la verità a mio giudizio) a chi ne accogliera’ qualcuno. Sì, nella propria abitazione. O anche in case sfitte di proprietà. Ora c’è il via libera da parte del governo – c’era qualche dubbio in proposito? –

    Ricordiamo poi che i richiedenti asilo in Toscana sono oltre 9600 in crescita, all’ottavo posto attualmente in Italia.

    http://www.regioni.it/dalleregioni/2016/08/05/toscana-accoglienza-migranti-in-ventiquattro-gia-pronti-ad-accoglierli-in-famiglia-471769/

    E in più di venti famiglie toscane hanno già aderito. Come dicevo, quindi, se ne faccia una ragione…

    1. Non bisogna farsene una ragione, non è giusto nei confronti dei nostri figli e nipoti: quale Italia vogliamo consegnare alle nuove generazioni? Bisogna contrastare in tutti i modi questa invasione islamica di nullafacenti mantenuti da chi lavora e paga le tasse e il modo migliore è smettere di votare PD, di dare soldi alla Chiesa cattolica(8 per mille per es) e di lasciarsi incantare dalle parole del pifferaio magico venuto dalla fine del mondo. Lui detesta i cattolici e non ha nessuna misericordia né per noi né per la cultura che rappresentiamo e portiamo avanti. Non arrendiamoci così presto dunque e confidiamo sempre nella Divina Provvidenza.

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