Il parere di Ferdinando Imposimato

Redazione

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Dopodomani, domenica 4, si va a votare per il referendum sulla proposta di riforma costituzionale targata Matteo Renzi – Maria Etruria Boschi.

Si va a votare, si deve andare a votare. La posta in palio è grossa; ricordiamoci che la protesta espressa attraverso l’astensione è certamente legittima. Ma sarebbe autolesionistica.

Su Riscossa Cristina abbiamo pubblicato diversi articoli per esporre tutte le ottime ragioni per votare “NO”. Concludiamo quindi ascoltando le dichiarazioni di Ferdinando Imposimato, magistrato. L’intervista non è recentissima, molti voi già la conosceranno, nel qual caso proponiamo un “ripasso”.

Ferdinando Imposimato non è un uomo vicino a noi per idee politiche. Ma è un uomo di cultura, un giurista che esamina la riforma e la boccia con argomentazioni chiare, a differenza dei sostenitori del “Sì”, che ci hanno finora fornito slogan, previsioni di apocalissi varie e nessuna chiarezza.

Buona domenica a tutti. Andate a votare. Andate a votare “NO”. L’Italia è un grande Paese, merita molto di più e di meglio della minestra avvelenata che ci viene offerta da chi ha progettato questa riforma.

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zimpsmt

9 commenti su “Referendum. Perché no? Appunto, NO”

  1. GRAZIE CARISSIMO DIRETTORE!!!

    Grazie per aver proposto questo interessante “ripasso “!!!

    Oltre alla preghiera del Santo Rosario, sia domani che domenica, chi partecipa alla S. Messa durante la Santissima Consacrazione INVOCHI LA GRAZIA perchè vinca il NO!!

  2. Abbiamo una grande opportunità: quella di opporre un colossale NO alla volontà dei TRADITORI DELLA NOSTRA PATRIA di renderci totalmente e definitivamente schiavi di un potere mondiale che per i suoi luridissimi e luciferini interessi non solo vuole distruggere la nostra libertà, ma anche la nostra identità e la nostra stessa umanità.
    Se abbiamo ancora un barlume di intelligenza e se riusciamo a ragionare ancora un po’ con la nostra testa, domenica facciamo tassativamente la croce sopra il NO.

  3. Silvia Elena Masetti

    La politica è l’arte del possibile: l’Italia rinasce con un NO. L’elezione di Trump ha aperto un portone all’Europa, per emanciparsi, correre sganciata dalla tutela degli Stati Uniti, in questo modo è provvidenziale ed uno che si ritenga un lider così presuntuoso potrebbe dire NO, invece di SI. Che strano, no? E l’occasione buona per spazzare via la casta politica corrotta, tecnocratica bancaria, e Trump rappresenta l’impulso della dinamica rivoluzionaria. Se gli americani lo hanno fatto cacciando Killary, tutto è possibile.
    Buon voto. L’Italia merita davvero una bella pulizia.

  4. Tre piccioni con una fava. Si impedisce con il NO una DITTATURA mostruosa prona all’Europa massonica. Si manda a casa non Renzi ma L’INTERA SINISTRA ed i suoi lacchè (Ncd con ALFANO in testa)che stanno distruggendo l’Italia. Terzo si pongono le premesse per elezioni che ormai non si svolgono più da un pezzo e che i poteri mondialisti non vogliono visti i venti di libertà che spirano in Europa.

  5. Votare sì sarebbe più che mai …”pecoroneggiare…”. Troppo abbiamo belato in questi ultimi anni. Così ci hanno posto i guinzagli che ci impediscono di esercitare la nostra più che legittima, doverosa, sovranità.

  6. In un dibattito televisivo su di una rete locale, ieri sera a chiusura della campagna elettorale, uno degli ospiti ha affermato che a parer suo il quesito referendario, così come è riportato sulla scheda elettorale, è stato mal formulato; per essere meglio comprensibile avrebbe dovuto essere formulato in questi termini “Italiani, siete disposti a farvi prendere per i fondelli? “; possibili riposte, ovviamente, SI o NO.

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