Dalla follia del “gender” trasmessa anche col compitino di aritmetica al granitico buon senso di un bambino.

di Marco Manfredini

 .scl

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Problema:

Rosa e i suoi papà hanno comprato tre lattine di tè freddo al bar. Se ogni lattina costa 2 euro, quanto hanno speso?

(da “Educare alla diversità a scuola – scuola primaria” dell’istituto A.T. Beck)

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Svolgimento

Cara maestra, mi dispiace se non svolgerò il compito in modo corretto, ma la gravità della situazione non lo consente: se Rosa si è veramente recata al bar con i suoi papà (quindi non uno, ma almeno due), la spesa relativa a qualsivoglia cosa abbiano acquistato diventa un problema del tutto secondario, anzi, oserei dire irrisorio.

Come si può pensare ad una banale questione economica, quando a questa povera bambina, che potrebbe essere mia coetanea, è stato negato il fondamentale diritto di avere un genitore di sesso maschile (cosiddetto papà) ed un altro di sesso femminile (dicesi mamma)?

Cara maestra, mi meraviglio di lei, che ci sottopone dei testi così fuorvianti, dove il problema principale viene dissimulato quasi fosse inesistente, mentre ci viene chiesta una quisquilia. Non sarà mica un trabocchetto?

Forse sì. In tal caso, maestra, stia tranquilla, non ci sono caduto: impossibile che Rosa abbia due papà! Va bene che sono piccolo, ma i miei genitori mi hanno sempre spiegato che per far nascere un bambino occorrono necessariamente un papà e una mamma, altrimenti non c’è verso; e non mi dica che i miei genitori sono degli ottusi retrogradi perché mi hanno anche insegnato che certe leggi di natura non si potranno cambiare mai, neanche se un domani arrivasse un legislatore un po’ pazzerello ad affermare, per dire, che l’acqua scorre all’insù, che i raggi del sole raffreddano, o che il cerchio è quadrato. Non vale neanche accusarli di omofobia, mi hanno già messo in guardia: ci sono alcune persone che inventano delle parole assurde di cui mai nei secoli prima si era sentito l’esigenza, che oltre ad essere esteticamente orribili (tipo femminicidio, sessismo, e appunto omofobia), non hanno alcun reale significato, se non quello di screditare e criminalizzare chi si ostina a pensare secondo ragione con la propria testa.

Ma faccio finta di stare al gioco: poniamo caso che Rosa sia veramente accompagnata al bar da due uomini che millantano entrambi di essere suoi papà: è evidente innanzitutto che almeno uno dei due mente. Ma la questione potrebbe farsi ancor più ingarbugliata, perciò non addentriamoci oltre: non vorrei scoprire prematuramente che i grandi sono capaci di cose inenarrabili. Però una via per aiutare questa piccola vittima della follia di voi adulti moderni bisognerà pur trovarla no?

Ho sentito per esempio che ci sono tante coppie di genitori come si usava una volta, dove c’è un padre che fa la parte del padre (affetto ma poca teoria, molta pratica, e soprattutto sgridate e scapaccioni da starci attenti), e una madre che fa la parte della madre (affetto, comprensione, tante spiegazioni e tantissima pazienza), tante coppie così che sarebbero disposte ad accogliere e farsi carico di una bambina che non ha dei veri genitori, o al massimo ne ha uno marcato A e uno contrassegnato B, oppure il primo numerato 1 e il secondo numerato 2, qualora non ce ne fosse anche un terzo ovviamente numerato 3, confidando che abbia imparato a contare già dalla carrozzina.

E dei due accompagnatori adulti così confusi cosa dobbiamo farne? Non possiamo lasciarli nell’illusione di avere il diritto di essere considerati una coppia di genitori qualsiasi. Dobbiamo avere comprensione signora maestra: vanno aiutati anche loro, sono sicuro che si può fare qualcosa. Anche se ero molto piccolo mi ricordo che qualche anno fa c’era una simpatica canzoncina che raccontava di un uomo, un certo Luca, che a causa di problemi avuti coi genitori durante l’adolescenza, una volta diventato adulto si sentiva attratto da altri uomini, e anche se sentiva che c’era qualcosa di sbagliato, non sapeva come fare; ma se ricordo bene la canzone aveva un lieto fine, infatti Luca riusciva a superare le sofferenze patite da piccolo e si innamorava  anche lui di una donna. Dopo sì che si sentiva davvero felice!

Signora maestra, non volevo pensarci, ma lei è troppo in gamba per proporci queste robacce e mi viene un dubbio: non sarà per caso stata obbligata da qualcuno a promuovere queste cose così strane? Se fosse così sarei ancora più preoccupato: non vorrei essere costretto, una volta diventato grande, a dover espatriare verso paesi dell’Est o dell’Africa, o altri paesi più civili del nostro che non impediscano agli adulti di insegnare le verità di sempre che ad un bambino sono già così lampanti, e che puniscono giustamente chi scandalizza in pubblico noi piccoli con ogni genere di sconcerie.

Cara maestra, mi dia pure un brutto voto; se le cose che devo imparare d’ora in poi sono queste, credo che mi ci dovrò abituare.

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Marco Manfredini  (con 30 anni di meno)

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7 commenti su “Rosa e i suoi papà – di Marco Manfredini”

    1. Caro Antony,
      l’unica cosa che sappiamo con certezza è che i famigerati opuscoli sono stati oggetto di un penoso scaricabarile tra ministri, sottosegretari e dirigenti ministeriali. Nessuna rassicurazione è stata data circa il fatto che gli opuscoli già in circolazione venissero ritirati. Del resto, anche senza gli opuscoli, il lavaggio del cervello dei bambini sul “gender” è già in atto in tante scuole italiane, a cura dei vari “uffici scuola”, aut similia, di Comuni e Province.
      cordialmente
      Paolo Deotto

  1. Caro Marchetto,
    spedisci pure questa graziosa letterina ai maestri della maestra e ai maestri dei maestri della maestra, ma forse ti ci vorrà un grosso francobollo perché dovrà viaggiare su un aereo e attraversare anche l’ oceano!

  2. Siamo allo scontro finale tra satana e la “Donna vestita di sole”, una battaglia che si combatte su due fronti. In campo religioso e nella società civile.
    Sul primo fronte il nemico sta cercando di distruggere la fede in Gesù Cristo “vero uomo e vero Dio”: si parte dalla negazione della storicità dei suoi miracoli (moltiplicazione dei pani e dei pesci, risurrezione di Lazzaro, ecc.), con una esegesi biblica filo protestante, per giungere a negare la sua stessa Resurrezione (se Cristo non fosse risorto, vana sarebbe la nostra fede, dice San Paolo), parificando così Gesù agli altri profeti dell’antichità e aprendo la strada ad una religione mondiale, frutto di un miscuglio di tutte le religioni esistenti, in cui il Cristianesimo, e il Cattolicesimo in particolare, sono scomparsi. In tal modo i Cattolici Tradizionalisti, considerati ribelli, fondamentalisti, ossessionati dai c.d. “valori no0n negoziabili”, potranno essere tranquillamente perseguitati ed imprigionati (vedi i Francescani dell’Immacolata) , accusati di portare divisione e odio in campo religioso.
    Sul secondo fronte satana sta cercando in tutti i modi di distruggere la famiglia, alterandone il concetto e la natura e negandone la funzione fondamentale nell’ambito della società. In tal modo si vuole distruggere la cellula a base della convivenza sociale e civile, scardinando la società fin dalle sue fondamenta. Per la migliore riuscita di quest’ impresa, come tutte le dittature insegnano, si vuol partire dall’indottrinamento e dal lavaggio del cervello dei bambini, passando per i genitori, gli insegnanti, i medici, ecc.
    A questo scontro epocale sarà molto difficile sottrarsi, rimanere indifferenti (“chi non è con Me è contro di Me”, dice infatti il Cristo). C’è ormai una chiamata alle armi, le armi della fede e della verità tutta intera, da sempre custodita e difesa dalla Chiesa Cattolica (e in futuro?). San Michele Arcangelo sta suonando l’adunata, e tra non molto dovrebbero manifestarsi i “Cavalieri dell’Immacolata”, di cui parla il Monfort nel suo “Trattato delle vera devozione alla Vergine Maria”, i veri “defensor fidei” degli ultimi tempi; ma forse hanno già iniziato a manifestarsi (vedi Gnocchi, Palmaro, De Mattei e numerosi altri).
    Ad Jesum per Mariam, quindi, e in alto i cuori, come ci invita a fare il bravo Paolo Pasqualucci ( “Cattolici, in alto i cuori!”, editrice Fede e Cultura, Verona, 2013).
    Sia lodato Gesù Cristo.

  3. Normanno Malaguti

    Quale commento?
    Lettera perfetta! peccato, veramente peccato che un lettera così non possa scriverla un bimbo di sette anni e soprattutto, che vi siano insegnanti così ‘anormali’ da assegnare problemini che veicolano l’immensa ripugnante proposta.
    Complimenti all’Autore

  4. Sono stanco di dover assistere a questo martellamento mediatico contro natura. In ogni spettacolo televisivo, cinematografico, letterario, non può mancare l’omossesuale, la coppia gay, la famiglia allargata tipo: madre, padre, nuovo marito della madre, nuova moglie della madre, i due papà, i fratelli di seconde “nozze” (è sparito l’uso della parola “germani” per indicare i fratelli di diversi genitori), l’aborto. Il tutto rappresentato come una situazione felice, armoniosa. Figli felici di vivere questo minestrone indistinto.
    Il guaio che perfino mia moglie (ma dovrei dire compagna, stanno cancellando anche questo sacro termine) si diverte e trova normali simili rappresentazioni.
    Poveri giovani, poveri noi a cui stanno facendo il lavaggio del cervello, Spesso mi trovo a domandarmi se sono normale a non voler accettare queste cose.
    Emanuele

  5. Errata corrige
    “E’ sparito l’uso della parola “germani” per indicare i fratelli degli stessi genitori” frase corretta.
    Emanuele

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