Santa Messa, “vetus ordo” e “novus ordo”  –  di Giovanni Lugaresi

di Giovanni Lugaresi

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zzmssmttDa sempre ho pensato che dovunque si andasse, a incominciare dai pellegrinaggi dell’Unitalsi a Lourdes, i cattolici parlavano (pregavano) una sola lingua, a dispetto della “babele delle lingue”.

Una voce, un cuore, un Credo. E il fatto di esprimere il Credo comune nella lingua comune, per me, nel mio piccolo di fede e di intelligenza, era ed è un fatto importante, direi fondamentale. Siano una cosa sola, anche nella lingua!

Ergo, la messa vetus ordo mi andava benissimo.

Da cattolico obbediente, ho accettato quella novus ordo, però… Però! Ho constatato che da quando è entrata in vigore la messa nelle lingue nazionali (e financo in friulano, e non ci ho capito niente quella volta che mi capitò di parteciparvi!!!), andando da una chiesa all’altra di una città, di una regione, di una nazione, trovavo non la messa di sempre, celebrata nello stesso identico modo, ma con… varianti. Chiamiamole varianti. In realtà, abusi, stravolgimenti. Frutto di che cosa?

Perché queste “creatività” da parte dei preti celebranti? Perché queste varianti? Perché questi protagonismi di sacerdoti e a volte financo di fedeli, a ciò incoraggiato ovviamente dai preti?

Nella messa vetus ordo non c’erano dubbi, dovunque ci si trovasse: al centro della celebrazione, c’era (c’è) Lui: Nostro Signore Gesù Cristo; Lui protagonista, non il prete, non il popolo, anche se magari il prete celebrava male. Non c’erano “varianti”. Il rituale veniva osservato.

Con il novus ordo non si capisce, spesso, chi ci sia al centro della liturgia.

Ho poi constatato una cosa: i tempi.

Col vetus ordo, la cosiddetta “parte dei catecumeni” durava poco per lasciar maggior tempo alla parte diciamo sacrificale: dall’Offertorio alla Comunione, alla fine della messa.

Col novus ordo, ecco: la prima parte dura a lungo; la seconda molto meno!!! E il sacrificio pare passare in second’ordine, per privilegiare la “cena del Signore” a scapito di quel “rinnovamento del sacrificio della croce” che si rinnova, appunto (incruento), nel sacerdote in persona Christi.

Vorrà dire qualcosa, o no?

Sì, vuol dire qualcosa. Basta del resto leggere un qualsiasi messalino anteriforma Bugnini (ahi!) per rendersi conto delle differenze.

A incominciare dalla formula dell’Offertorio: “… Offerimus tibi Domine calicem salutaris, tuam deprecantes clementiam…”, eccetera, per lasciar posto al “… frutto della vite e del lavoro dell’uomo…” – ma per favore! Roba da coltivatori diretti (con tutto il rispetto per i viticoltori!!!).

A questo proposito poi esistono dissertazioni di teologi e liturgisti critici verso quella che non è soltanto forma, bensì sostanza (teologi e liturgisti a incominciare dai cardinali Ottaviani e Bacci). Come, per esempio, la scomparsa nel linguaggio dei preti del termine “transustanziazione”…

E poi, che cosa è questo star tanto seduti durante la messa – i celebranti, poi, su poltrone, o magari tronetti, le spalle voltate al tabernacolo entro il quale c’è Nostro Signore in corpo sangue anima e divinità!? – vien da osservare che ci si inginocchia davanti a tante realtà mondane, ma quanta fatica a piegare le ginocchia davanti a Dio!!!

Possiamo parlare di protagonismo dei preti (l’umiltà, peraltro latita negli ambienti clericali)? Quando l’unico, vero, protagonista dovrebbe essere Dio?!…

Ma lasciamo perdere.

E’ indubbio che il senso del sacro nel novus ordo diminuisce di molto, se non, a volte, scompare,  si perde, e non si dica che prima la gente non capiva. C’erano fior di messalini con traduzione dal latino a fronte, come quello che usavo e uso ancora io, appartenuto a mio padre, classe 1901, che aveva studiato soltanto fino alla Sesta Elementare, messalino pubblicato nel 1925 all’insegna PAS (preghiera azione sacrificio).

Ancora, e anche qui non occorre essere dei cervelloni per constatarlo: quanti fedeli in più rispetto al passato vanno alla messa del novus ordo?

Leggendo,  a suo tempo (appena uscito) “E Satana si fece trino” di don Ariel Levi di Gualdo, mi pare l’autore sottolineasse come in Europa le chiese cattoliche si fossero spopolate… guarda caso, aggiungo io, dopo il Concilio Vaticano II e dopo la riforma Bugnini. Sottolineo: guarda caso!

Se l’albero si vede dai frutti…

Ma lo Spirito Santo assiste o non assiste chi di dovere?

Sto commettendo un peccato, dubitando, lo so, e me ne pento subito. Non di meno, qualcuno risponda.

Non sarà che Satana, come già Paolo VI ebbe occasione di avvertire (proprio lui, che aveva promosso la riforma liturgica), stia cacciando lo Spirito Santo dalla Chiesa?

No: non può essere, perché la Chiesa sta in piedi nonostante preti mondani, frati che hanno in uggia il saio, suore americane pro lesbismo e cardinali e vescovi tedeschi e italiani pro unioni omosessuali.

E allora?

Perché i pastori non rispondono a questi semplici quesiti di semplici vecchi cattolici castigati proprio in quello che hanno di più caro, di più necessario, cioè la Messa, centro della vita cristiana? E centro della Messa è il momento “sacrificale”, cioè la Consacrazione, perché se si toglie il “sacrificio”, la Messa diventa soltanto un ricordo, una commemorazione, un’occasione di incontro, come avviene altrove, ma che non deve avvenire nella Chiesa cattolica.

O la messa non è più il centro della vita cristiana?

 Anche questo viene da chiedersi…

Sfoglio l’aureo libretto coi pensieri di don Angelo Lolli, santo sacerdote fondatore a Ravenna dell’Opera Santa Teresa del Bambino Gesù e ad un certo giorno vi leggo: “Ragioniamo spesso con Dio, dei nostri desideri, dei nostri propositi che abbiamo di amarlo e di farci santi…”.

Ecco, chi parla oggi di farci santi? Chi ci esorta a procedere in questa direzione? Ne avremmo tanto bisogno, di preti che parlano di santità, e che magari ci danno l’esempio…

Tornando alla messa, dipendesse da me, farei ripristinare l’invocazione finale apportata da Leone XIII all’Arcangelo Michele: “… defende nos in proelio; contra nequitiam et insidias diaboli esto praesidium…”.

Sì. Mi vado convincendo infatti che sempre più Satana è in azione!

20 commenti su “Santa Messa, “vetus ordo” e “novus ordo”  –  di Giovanni Lugaresi”

  1. Dante Pastorelli

    E noi, la sera del venerdì, recitiamo anche la preghiera a S. Michele Arcangelo.
    L’articolo è da condividere. Ormai da molto tempo ogni prete inventa un suo rito. E l’ ignavia dei vescovi è alla base di questo malcostume.

  2. San Michele difendici nella battaglia…….. Se lei sapesse! La recito sempre durante la Messa, viste “certe situazioni” e “certi personaggi”! Come vede non fa peccato solo lei….. Anche a me vengono tanti dubbi. Oramai assistiamo ad una funzione stravolta completamente. Ed inoltre è concepita per impedire al fedele di prepararsi alla Santa Comunione (scambiatevi un segno di pace… con relativa confusione), per impedirgli di pregare correttamente, etc etc e ce ne sarebbe da dire, per non parlare di certe “ola” da stadio durante il Pater Noster.
    E mi astengo dal dire altro….. che è meglio.

  3. Nella liturgia riformata, che pure avrebbe le sue regole, vale il principio che “comanda chi può, obbedisce chi vuole”. Così il Crocefisso, che dovrebbe essere sull’altare o almeno immediatamente di fianco ad esso, non c’è quasi mai. Il canone, che è la parte culminante della Messa, dura mediamente 90 secondi ( e naturalmente viene scelta di regola la preghiera eucaristica più breve ). I paramenti liturgici sono pretermessi: spesso, specie d’ estate. il celebrante ha addosso solo la tunica e la stola. Il Santissimo viene esposto alla buona, con addosso la sola tunica, senza neppure la stola. Pochi giorni fa, ad un funerale, il celebrante usava un calice di legno. L’ Eucarestia viene distribuita da laici che non sono né diaconi, né lettori, né accoliti. Le letture vengono affidate a bambini, neanche si fosse allo “Zecchino d’oro”…

    1. Dante Pastorelli

      Scriveva causticamente il card. Stickler ne “L’attrattiva teologica della Messa tridentina” che il secondo canone ha almeno il merito della brevità.

  4. Dopo aver letto di un possibile coinvolgimento giudiziario dei commentatori di questo blog, ho a lungo riflettuto, stanotte, e ho preso una decisione. Considerati anche i problemi che ho avuto per una grave malattia, che hanno coinvolto anche la mia famiglia, e desiderando tenermi lontano da altri problemi, ho così deciso di ritirarmi da questo blog.
    Consapevole di avere un temperamento un poco emotivo ed impulsivo (anche se mosso esclusivamente da amore per la Chiesa ed i fratelli, laici e consacrati), non vorrei con i miei commenti aver urtato la suscettibilità di qualcuno; pertanto, se ciò si fosse verificato, mi scuso pubblicamente. Domando perdono al Santo Padre ed a tutta la gerarchia ecclesiastica, come pur a tutti i religiosi (sacerdoti, suore, frati, ecc.), per i quali prego sempre il Signore e la Santa Vergine.
    Concludo ringraziando i responsabili di questo blog per l’ospitalità concessami ed auguro a tutti una Buona e Santa Pasqua nel Signore.

    1. Caro Cattolico, ma a quali possibili coinvolgimenti giudiziari fa riferimento? Già il sottoscritto direttore esercita la “moderazione” (che alcuni chiamano “censura”), più che altro per mantenere la partecipazione ai commenti nei limiti dello stile e del rispetto. Francamente non mi pare che su Riscossa Cristiana venga pubblicato nulla di censurabile e tanto meno sotto il profilo giudiziario. E’ pur vero che oggi è di moda lanciare “misericordiose” minacce di querela, però le minacce lasciano il tempo che trovano. Le dico questo perchè mi dispiace che lei decida di ritirarsi da un comune spazio di commento e discussione a cui finora ha sempre portato contributi molto ricchi e interessanti per tutti. Ci pensi. Su Riscossa Cristiana lo spazio per gli amici che vogliano commentare, tra loro e nei confronti degli autori, gli articoli, c’è sempre. E’ un aiuto reciproco che ci si dà.
      Un caro saluto.
      Paolo Deotto

    2. Caro Amico, ci ripensi!
      Le minacce di denuncia sono ridicole e quando ciò successe (con Enzo Bianchi), il Direttore ci ha dimostrato il suo grande coraggio assumendosi OGNI responsabilità per tutto ciò che viene pubblicato nel Suo sito: noi commentatori non rischiamo NULLA: se esageriamo in qualcosa (e io ho esagerato parecchie volte), ci pensa la moderazione a rendere accettabile e non denunciabile ciò che scriviamo!
      Lei ha dato contributi enormi a questo sito: ora che la battaglia si sta facendo dura, non possiamo perdere un “Pezzo da 90″ come Lei!
      Già un’altra volta Lei voleva ritirarsi (e in effetti per qualche mese non ha scritto più nulla): La invito a (ri)leggersi il commento che Le scrissi allora, in: ” “FUORI MODA”. La posta di Alessandro Gnocchi – rubrica del martedì ” il 31 luglio 2014 alle 22:56.
      Le faccio i miei migliori auguri di pronta guarigione dalla malattia che l’ha colpita!

      1. Caro caro Cattolico, sono stata diversi giorni senza linea, e, anche a motivo
        della mia attuale scarsa salute, avevo deciso stasera di leggere prima di ogni
        altra mail (anche quelle di una mia cara amica ) la posta di Riscossa Cristiana,
        senza rispondere o commentare niente.
        Ma la sua email mi “costringe” a scrivere: NON LASCI!!!!
        Condivido al 1000% i commenti suddetti di Riscossa Cristiana e di Diego: sono
        senza dubbio ispirati dallo Spirito Santo!!!!
        Lii mediti aiutato da Lui e si renderà conto che i suoi timori non hanno ragione
        di essere e che non può assolutamente far mancare il suo prezioso contributo
        a questa carissima Redazione!!!
        E’ UNA SANTA BATTAGLIA VOLUTA DA CRISTO!!!
        NON DELUDA “”LUI”” E NOI !!!
        Stasera pregherò per lei e la sua famiglia particolarmente.
        Un caro saluto.

  5. Esempi di trasandatezza ne abbiamo tanti, a cominciare dall’abbigliamento dei partecipanti. Al tempo del Vetus Ordo ci si vestiva per la messa domenicale, ora ci si va in tuta da jogging o in jeans attillatissimi, e si assiste senza concentrazione e senza emozione. Mi chiedo se l’abbandono di molti giovani non nasca anche dalla noia e dalla demotivazione perché si è persa la solennità del vero rito.

  6. nelle Chiese non si trova piu’ il raccoglimento con il Signore, non c’e’ piu’ Sacralita’ nella casa di Dio, e sposa di Gesu’ il clero come i fedeli sono nella liberta’ e nel relativismo di coscienza e di esempi iniqui, molti di noi assorbiamo questi cattivi esempi pensando di camminare bene vedendo gli altri, e invece diamo sempre un cattivo esempio, adesso c’e’ la festa, l’ assemblea, sembrerebbe che non si rinnova piu’ il sacrificio di nostro Signore, in modo incruento, non piu’ sanguinoso, adesso tutti in piedi, o seduti, in questo periodo di quaresima dovremmo stare tutti in penitenza, in ginocchio, ad adorare nostro Signore Gesu’ Cristo, 2 mila anni fa’ gli hanno dato del bestemmiatore, lo hanno flagellato, lo hanno crocifisso, e’ stato umiliato, e in questo secolo continuano ad umiliarlo.
    SIA LODATO GESU’ CRISTO

  7. valeria viviani

    Quando mi imbatto in considerazioni come quelle dell’eccellente Lugaresi qui sopra,avverto una fitta di dolore e un grande senso di smarrimento,perchè le condivido in pieno,perchè avverto tutto quello che viene “denunciato”,e perchè MAI vorrei che fosse così! Ho solamente 35 anni e non ho vissuto sulla mia pelle cosa fosse la liturgia ante-riforma,ma quasi sempre partecipando alla Santa Messa (sopratutto quella domenicale e nell’orario più frequentato),avverto forte disagio e faccio fatica ad isolarmi da tutto un corollario di situazioni che secondo me,altro non sono,che opera di satana,perchè fonte di distrazione e di allontanamento dal Centro della Messa e di tutta la nostra vita:NOSTRO SIGNORE!
    Situazioni che rendono palpabile uno dei peccati più comuni della nostra umanità, la superbia,che anche davanti all’altare e all’Ostia ormai consacrata,ci vedono dritti su noi stessi e sulle nostre presunzioni!

  8. Piergiorgio Buglioni

    Non ho ancora compreso tutta la cattiveria che Vescovi e Preti attuano nei confronti di coloro che,come me, desiderano pregare in una forma per altro permessa ed autorizzata da un Papa.
    Ma dove si trova la famosa misericordia di Francesco??????????
    PGB

  9. Recito la preghiera a San Michele Arcangelo ogni giorno al termine del rosario. In latino perché così fu scritta da leone XIII e perché non si dà adito a traduzioni strampalate. Ho convinto il mio parroco a recitarla alla fine della Messa, ma volendola presentare ai fedeli in italiano (solo la domenica, perché negli altri giorni è troppo…), il suo lavoro è stato un po’ laborioso. Quanto abbiamo perso abbandonando tutto, latino, preghiere, devozioni varie! Ci hanno fatto diventare protestanti senza che ce ne accorgessimo. E beati coloro che una Messa come si deve da qualche parte possono trovarla. Noi poveri abitanti del deserto solo quello che offre il convento (è il caso di dirlo) possiamo trovare.

  10. ilfocohadaardere

    Sig.ra Tonietta, le propongo una traduzione della preghiera a San Michele Arcangelo di Leone XIII che ritengo più che certa e valida perché trasmessami da un frate francescano che è stato integro e fermo apostolo della Fede di sempre e della Ss.ma Eucaristia durante tutta la sua vita sacerdotale terrena (egli la recitava al termine della S.Messa, senza eccezioni, ed io così l’ho imparata- pur avendo io solo 38 anni): “O San Michele Arcangelo, difendici nella battaglia! Sii baluardo contro le insidie e le iniquità del Demonio. L’Altissimo lo schiacci ai tuoi piedi: supplici noi lo chiediamo per Tua intercessione. E Tu, principe delle celesti milizie, per il potere che Ti viene da Dio, precipita nell’inferno Satana e gli altri spiriti maligni, che vagano nel mondo per sedurre le anime e condurle alla perdizione eterna. Amen”.

  11. ilfocohadaardere

    Niente smarrimento Valeria! Via via che si cresce nella Fede, la Grazia di Dio ci mostra aspetti che prima non “avvertivamo” e di cui semplicemente non ci si accorgeva: anche se fanno soffrire, perché si vive più profondamente “nel cuore” le contraddizioni del peccato (anche nella Chiesa), ciò è un dono di Dio, che ci vuole- anche così- più vicini a Lui, nel Suo Calvario, nella Sua Passione di amore. Per riprendere forza, e coraggio, non abbiamo che da ricercare santi sacerdoti e S. Messe da loro celebrate come DIO COMANDA, che pure nella odierna confusione, per grazia di Dio ancora ci sono! Sursum corda, in alto i cuori!

  12. Caro fratello Cattolico , ho letto la tua mail , e francamente non capisco la tua paura. La santa battaglia si deve combattere con tutti i mezzi disponibili, e se a qualcuno da fastidio ci spiace, ma non dobbiamo retrocedere di un solo passo. I nostri Santi sacerdoti, suore , laici, che attraverso i secoli hanno combattuto per la propagazione della Santa Fede , devono esserci di esempio , e quindi , ognuno deve fare quello che è giusto agli occhi di Dio , e non celarsi dietro a motivi, certamente umani e capibili , ma forse un po’ dettati da troppo timore. Ti saluto comunque con affetto fraterno , e prega per me.

  13. Tradizionalista

    Frequentavo la messa novus ordo e mi rendevo conto che spesso qualcosa mi lasciava perplessa.
    Atteggiamenti dei celebranti e dei fedeli, letture omesse, canti squallidi, assurde preghiere dei fedeli, semplici persone che distribuivano l’Eucarestia (cosa sacra, il corpo di Nostro Signore!) tranquillamente sulla mano, come se consegnassero tartine a una festa…
    Non capivo ma uscivo inquieta e pensierosa.
    Casualmente ho scoperto la celebrazione vetus ordo: qui ho potuto percepire il senso del sacro.
    Il silenzio, il profumo dell’incenso, i canti, i paramenti: stavo inginocchiata e mi veniva da piangere, ora mi rendevo veramente conto del sacrificio di Nostro Signore, mi sembrava di vederlo li’ sulla Croce.
    Porto il velo durante le celebrazioni, ho imparato a stare in ginocchio, ho ascoltato omelie che mi hanno aperto la mente.
    Ora frequento solo la Messa vetus ordo e la mia anima si disseta a questa fonte.
    Ringrazio il Signore e l’amico che me l’hanno fatta conoscere.
    Sia lodato Gesù Cristo

      1. Tradizionalista

        A Milano, presso la chiesa di Santa Maria della Consolazione (Santa Maria al Castello) Largo Cairoli 1.(metro linea 1 fermata Cairoli)
        Tutte le domeniche alle ore 10.
        Grazie!

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