Sarkozy estrae dal cilindro le “nozze gay”. Ed ha tutti contro

zzsrkzPer qualcuno potrebbero semplicemente essere frasi confuse. Per altri, frasi senza senso. Altri ancora potrebbero accusarlo di voler dare un colpo al cerchio ed un altro alla botte. Di certo stupiscono le dichiarazioni rese dall’ex-presidente francese Nicolas Sarkozy, ripresentatosi sulla scena della politica attiva, dicendosi favorevole alle “nozze gay”. Secondo quanto riportato dal settimanale L’Express, lo avrebbe fatto davvero in modo singolare ovvero parlando davanti a militanti della Manif pour tous sabato scorso. Estraendo dal cilindro un’idea, per la verità già vagheggiata in un’intervista da lui rilasciata nel lontano 2007: quella di abrogare la legge Taubira, che ha legalizzato in Francia le unioni omosessuali, non per azzerarla, bensì per rimpiazzarla con la codificazione di addirittura due “matrimoni” distinti, uno per le coppie “eterosessuali”, l’altro per quelle Lgbt. «Io credo alla differenza», ha dichiarato. Dicendosi comunque pronto a sottoporre la materia a referendum.

Senza peraltro raccogliere consensi né a Destra (il che è ovvio, essendo questa, quando vera, culturalmente aliena a tali “aperture”), né a Sinistra: entrambi gli schieramenti, infatti, hanno accusato per motivi diversi le esternazioni di Sarkozy d’esser confuse ed improvvisate. Immediata la levata di scudi. Da parte degli stessi sostenitori dell’ex-Presidente, come Nathalie Kosciusko-Morizet, dettasi «per niente d’accordo». Ma anche da parte dei giuristi, perplessi di fronte alla prospettiva di una norma, dal loro punto di vista «assurda» in quanto «discriminatoria» e proprio «in nome dell’orientamento sessuale»: esclude, infatti, dal diritto all’adozione ed alla filiazione le coppie gay. «Non si può aprire un tipo di matrimonio all’integralità del codice civile ed un altro matrimonio alla sua metà», reclamano a gran voce gli specialisti di diritto familiare…

Ma non è questo l’unico problema, spalancato dalla sortita di Sarkozy. Sortita che, se approvata, non sarebbe retroattiva, scavando così il solco dell’ineguaglianza, della «diversità di trattamento» tra un prima ed un dopo. Prestando immediatamente il fianco alle inevitabili sanzioni che la giustizia europea comminerebbe. Insomma, un “pasticciaccio brutto”. Che tuttavia non tiene conto dell’unico, vero e grave limite della proposta, quello di istituzionalizzare come “nozze” anche l’unione delle coppie gay. E’ evidente come il veto oggi posto da Sarkozy ad adozione e filiazione rappresenti la classica foglia di fico, facilmente e ben presto aggirabile da un diktat europeo.

Del discorso dell’ex-Capo di Stato francese, peraltro favorito nell’Ump per la nuova corsa alla Presidenza, Manif pour Tous ha preferito evidenziare le luci, tacendo il resto: «Le proposte avanzate durante l’incontro col movimento Senso Comune da Nicolas Sarkozy – afferma sul sito il Presidente della Manif, Ludovine de la Rochère –dimostrano come la maggioranza dei leader dell’opposizione auspichino l’abrogazione della legge Taubira». Abrogazione, che, oggi come oggi, in nome di una disinvolta realpolitik, rappresenta il vero ed unico obiettivo: dimenticando tuttavia come essa, ammesso che si raggiunga, possa in realtà, qualora non si presti una particolare attenzione, preparare tempi anche peggiori e normative non meno lesive del diritto naturale.

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fonte: NoCristianofobia

4 commenti su “Sarkozy estrae dal cilindro le “nozze gay”. Ed ha tutti contro”

  1. Sarkozy ha deciso di seguire l’esempio di Berlusconi e anche lui, giustamente, ha avuto un crollo nei consensi!
    Quasi sicuramente entrambi non hanno mai avuto dei veri ideali: fanno ciò che ritengono possa portare loro più voti.

    1. Può togliere il quasi, si sapeva sin dai tempi di Montanelli di che pasta fosse fatto l’Arcoriano e, adesso, pure il suo emulo d’Oltralpe: arruffapopolo privi di ideali ma con una mano ben stretta sul portafogli e guai a chi gliela tocca, altro che ideali, men che meno fede religiosa. Non che la sinistra sia meglio, chiariamoci, ma almeno si sa bene come la pensa su questi temi e hanno l’onestà (più o meno) di dirlo; costoro, invece, sono né più né meno dei traditori, più che felici di sparare nella schiena non solo dei loro elettori ma di tutta la loro area politica pur di tenersi ben stretta la poltrona.

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