Scriptorium – Recensioni. Rubrica quindicinale di Cristina Siccardi

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La Riforma. Evento dello Spirito o grave eresia? – di Corrado Gnerre – un ottimo sussidio educativo per conoscere realmente Martin Lutero, eretico, viscido e violento.

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«Sulla Riforma quante sciocchezze si dicono a scuola ai nostri ragazzi. La prima sciocchezza – e non è poco – è proprio chiamarla così: “Riforma”, quando invece […] fu una vera e propria “rivoluzione”. Ma si sa, le parole servono non poco a condizionare i giudizi» (p. 11). Così sta scritto nel piccolo e pregevole libro che la penna di Corrado Gnerre e la Casa Mariana Editrice, con La Riforma. Evento dello Spirito o grave eresia? (pp. 80), ci offrono come vero e proprio sussidio educativo. Spicca, infatti, una metodologia pedagogica e proprio per tale ragione il testo sarebbe particolarmente indicato ai genitori, per sé e per i propri figli; agli insegnanti, per sé e per i propri studenti; per i catechisti, per sé e per i propri assistiti. In breve, infatti, vengono spiegate le ragioni filosofiche, teologiche, storiche, culturali per cui è avvenuta una Rivoluzione, che ha avuto in Martin Lutero la sua ideale guida.

Martin Lutero, un personaggio da Paura. È proprio lui che si scrisse:

«Quando la Messa sarà distrutta, penso che avremo rovesciato con essa tutto il papismo. Il papismo infatti poggia sulla Messa come su una roccia, tutto intero con i suoi monasteri, vescovadi, collegi, altari, ministeri e dottrine, in una parola con tutta la sua pancia. Tutto ciò crollerà necessariamente, quando sarà crollata la loro Messa sacrilega e abominevole. […] Bisognerebbe arrestare il papa, i cardinali e tutta la plebaglia che lo idolatra e lo santifica, arrestarli come bestemmiatori, e strappare loro la lingua fin dal fondo della gola e inchiodarli tutti in fila alla forca» (Martin Lutero, Contra Henricum, Regem Angliae, 1522, Wittenberg, Werke, Vol. X, p. 220).

Questo “Landru” di Eisleben, nato nella Chiesa agostiniano senza vocazione monastica e sacerdotale e deceduto eresiarca fuori dalla Chiesa, ha seminato la morte, sia spirituale che corporale (le rivolte dei contadini), perché la rivoluzione è sempre dispensatrice di tenebre. I suoi scritti sono carichi di odio e di invettive. I suoi atti sono distruttivi e anticristiani. Animo turpe e bellico il suo. Dissacratore, fondò una religione a proprio uso e consumo, che trovò favore nei principi tedeschi, i quali ebbero gran vantaggio dallo scisma: incamerarono molti beni ecclesiastici e acquisirono autonomia dall’Impero centrale.

Gnerre sfata i miti e ci riporta all’autentico profilo di Lutero, che non fu un riformatore della Chiesa – «“Riformare” significa tornare alla forma originaria (ri-formare); ebbene, Lutero non riformò, ma distrusse tutto» (p. 12) – bensì uno sterminatore. Basti pensare che su 7 Sacramenti uno solo rimase integralmente in piedi, il Battesimo. Il mito del suo essere stato paladino contro le indulgenze e la corruzione della Chiesa è falso. È prova il fatto che egli, come scrisse nel De captivitate babylonica Ecclesiae, riteneva marcio il Papato in se stesso e non questo o quel Pontefice. Egli affermava che il Papa, anche se fosse stato l’uomo più santo del mondo, era comunque un anticristo in quanto la Chiesa di Roma non è la Chiesa di Cristo. Scrisse in una missiva a Papa Leone X, che accompagnava il suo trattato Sulla libertà religiosa: «Mi sono scagliato contro le dottrine empie, e ho severamente criticato i miei avversari, non a causa dei loro cattivi costumi, ma a causa della loro empietà» (p.13).

Altro falso mito che viene divulgato – soprattutto sotto il pontificato di Francesco, il Papa che loda il Luteranesimo, fino ad acquisirne degli “insegnamenti” – è che egli volesse “riformare” la Chiesa per renderla migliore e purificarla. E cosa fece per raggiungere tale obiettivo? Abolì il sacerdozio ministeriale, il Primato di Pietro e il potere temporale. Inoltre dichiarò che alla salvezza si giunge solo attraverso la Fede, senza le opere; che le Sacre Scritture possono essere interpretate soggettivamente; che il Purgatorio non esiste. L’iconografia sacra fu pauperizzata, umiliata, popolarizzata. Sparirono le devozioni alla Vergine Santissima, agli Angeli, ai Santi. E, negando la transustanziazione, soppresse l’adorazione del Santissimo Sacramento.

Il Luteranesimo è stata la malapianta cresciuta in seno alla Chiesa e che la Chiesa ha riconosciuto come tale e per questo l’ha estirpata da sé. Il Modernismo, che San Pio X ha tentato di sradicare dalla Chiesa, crescerà proprio su quelle false dottrine teologiche dell’antica malapianta, che avrà, nel Settecento, humus propizio nelle idee illuministe. Nella storia della Chiesa è sempre stato così, una continua pulizia di eresie più o meno grandi, più o meno pandemiche. E la pandemia oggi ha raggiunto livelli da Paura proprio perché le eresie hanno conquistato la maggior parte della Chiesa, fino a vedere in Lutero una figura da onorare e da seguire.

Egli rinnega la vera Fede e rifiuta la ragione, considerandola una «prostituta del demonio» in quanto non serve ad avvicinarsi a Dio, ma per allontanarsi. Ecco che aborrisce la filosofia aristotelica e San Tommaso. «La ragione è il peggior nemico che la fede abbia: non viene mai in aiuto delle cose spirituali, al contrario […] combatte contro la rivelazione divina trattando con disprezzo tutto ciò che proviene da Dio» (p. 17).

L’efficace trattatello proposto da Gnerre snocciola tutte le tematiche inerenti Lutero e il Luteranesimo. La personalità del monaco smonacato viene presentata nella sua veridicità e ne esce un personaggio spregevole, perverso e viscido. Non è un’idea dell’autore, ma è proprio l’eresiarca che emerge quale è, attraverso ciò che scriveva di sé e della Chiesa, che voleva morta e sepolta:

«Come Mosè ha distrutto il vitello d’oro, così dobbiamo fare noi con il papato, fino a ridurlo in ceneri. […] Vorrei abolire tutti i conventi, vorrei farli sparire, raderli al suolo […] affinché di essi non rimanga sulla terra neanche la memoria» (p. 41).

Non perdetevi questo prezioso lavoro! Per come è stato concepito sarebbe piaciuto molto a San Giovanni Bosco: era suo uso procedere contro le menzogne e gli inganni dei Protestanti – in particolare i Valdesi, molto presenti nel Piemonte del suo tempo – proprio con tali incisivi strumenti.

La Riforma. Evento dello Spirito o grave eresia? di Corrado Gnerre si può richiedere direttamente alla Casa Mariana Editrice:

http://www.casamarianaeditrice.it/scheda.asp?idp=85&idm=86&idsez=92&id=636

8 commenti su “Scriptorium – Recensioni. Rubrica quindicinale di Cristina Siccardi”

  1. Sembra di rileggere la storia della caduta di Troia descritta da Virgilio nell’Eneide. Il Cavallo di legno, che i Greci lasciano ai troiani come dono agli Dei, prima di fingere il ritorno in Grecia, è analogo alla statua di Lutero che Omissis ha fatto entrare entro la cerchia delle mura Leonine. Nonostante il popolo cristiano fosse contrario, Lui ispirato dal suo mentore Kasper e dalla Mafia di S. Gallo ha ignorato i pericoli e mostrando la sua misericordia ha adorato “il vitello d’oro” e da quel momento, altro che il “fumo di Satana entrato da qualche fessura”, come diceva Papa Paolo VI, sono entrate le “legioni di Sauron” e ora non resta che pregare il S. Rosario e digiunare aspettando l’intervento risolutore di Maria Santissima che schiaccerà la testa del serpente anche perché Omissis l’ha persa

  2. Dall’ odio per il Papato all’ assalto del medesimo, dall’ eretico sassone all’apostata argentino, il demonio ha impiegato mezzo millennio. Tanto ha potuto la fiera opposizione di Papi coraggiosi, di Santi formidabili e dello sconfinato popolo Cattolico che nei secoli ha dato TUTTO per la difesa della Santa Fede. Ora tocca a noi raccogliere la loro eredità e non rendere vani i Loro sforzi plurisecolari. E non diamoci per vinti: il Signore è con noi!

  3. Luciano Pranzetti

    E pensare che il simulacro di Lutero – porcus Saxoniae – è stato intronizzato nella sala delle udienze, a conclusione di un percorso che, partito da Paolo VI, autore della de-forma della Messa, concordata con luterani ed anglicana e benedetta dalla massonerìa, si è via via snodato fino all’incoronazione dell’eretico. Pertanto, il famoso fumo di Satana non è entrato in qualche fessura proveniente chissà da dove, ma è uscito direttamente dall’interno della stessa Cattolicità, dalla stessa Chiesa dove, con il CV2, era stato acceso il fuoco dell’apostasìa la cui più smaccata ultima manifestazione è la pagana esortazione Amoris Laetitia. La ‘Mafia di S. Gallo’, mallevadrice ed elettrice di MJB, ha lavorato, e lavora, indisturbata, ma anche per questa satanica congrega ci sarà il DIES IRAE.

      1. Messa Vetus Ordo, Rosario quotidiano in latino, adesione ad un Istituto tradizionale, letture cattoliche….il resto verrà da sè.

  4. Omissis è infaticabile nel processo di demolizione e di sostituzione e mantiene la sua promessa al suo confidente Scalfari al quale egli ha detto: “Io cambierò la Chiesa!”. Tutto parte da quella arrogante, blasfema pretesa di sostiuirsi a N.S.GESU’ CRISTO.
    Felice

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