Sergio Mattarella avrà il coraggio di essere un presidente cattolico? – una lettera di Carla D’Agostino Ungaretti

srgmttrllCaro Direttore,

in questi giorni, in cui tutti sciolgono inni e peana per l’elezione del nuovo Presidente della Repubblica, il tuo pungente e spiritoso articolo dello scorso 31 gennaio mi induce a fare qualche riflessione sui politici del nostro tempo che si professano cristiani, aspetto sul quale non mi sono mai particolarmente soffermata perché non sono un animale politico e in questo settore, anche importante, della nostra vita mi sono sempre lasciata guidare solo dall’ammonimento di don Camillo: “Quando sei nella cabina elettorale Dio ti vede e Stalin no”.

 Il nostro nuovo Presidente ha fama di essere un uomo di carattere riservato e di poche parole e devo dire che questa caratteristica umana già lo rende simpatico ai miei occhi, dato che il mondo politico, sociale, mediatico, nel quale viviamo calati è estremamente ciarliero; inoltre è di estrazione cattolica; ha studiato in un prestigioso istituto romano famoso per la serietà e il rigore del suo insegnamento; sul CORRIERE DELLA SERA del 1° febbraio (pag. 8) Andrea Riccardi lo definisce “un cattolico conciliare a suo agio con Papa Francesco”, mentre rifiuta di applicargli le definizioni di catto – comunista o di cattolico – adulto, come istintivamente avrei fatto io, perché sarebbero passate di moda. Ai suoi occhi, tutti tratti degni di ottimistiche aspettative. Forse il Professore ha ragione: lasciamo perdere le etichette e badiamo al sodo.

Naturalmente nessuno di noi ha i titoli per giudicare “il quoziente di cattolicità” del nuovo Presidente né, tanto meno, ha il diritto di farlo, perché allora non saremmo cristiani, ma Il tuo articolo, caro Direttore, mi ha fatto pensare che aveva perfettamente ragione, più di un millennio e mezzo fa, l’ignoto autore della lettera a Diogneto: “ I cristiani vivono nel mondo ma non appartengono al mondo”. Come hai giustamente osservato tu, un candidato presidente di formazione cattolica che avesse preventivamente dichiarato ai grandi elettori: “Amici miei, vi ringrazio della fiducia che mi dimostrate, ma sappiate che io non firmerò mai leggi che contrastino con la promozione e il sostegno dovuti alla vita umana sia nascente che terminale, nonché alla famiglia naturale quale è stata sempre concepita nella nostra storia e nella nostra civiltà o che assoggettino sempre di più l’Italia ai soprusi capitalistico – massonici che ci hanno regalato la crisi economica che stiamo attraversando; perciò regolatevi.” probabilmente non sarebbe stato eletto e sicuramente noi cattolici saremmo stati ricacciati nel ghetto ritrovandoci invece, come Presidente, una signora che si vantava di aver procurato aborti servendosi di pompe da biciclette e di vasi che avevano contenuto marmellata, ridendoci sopra a crepapelle, ma dotata di ottime referenze internazionali (sic), o di qualcun altro che ne condivide la visione del mondo.

Del nuovo Presidente viene lodata la sicura “laicità”, ma quale laicità? Quella “sana” di cui parlava Benedetto XVI, o quella assoggettata ai diktat del mondo? Lo vedremo dai frutti: se questi saranno buoni – vale a dire coerentemente umani e non solo etichettati dai laicisti come cattolici – nei prossimi sette anni l’Italia non sarà umiliata da leggi contrarie alla vita umana o che favoriscano derive antropologiche.  Del resto, chi non è felice di arrivare a poggiare (come hai detto spiritosamente tu) i propri glutei sul morbido velluto di ricche e autorevoli poltrone o su prestigiosi e altrettanto autorevoli scranni?  A chi non piace essere osannato dal “mondo”?  Siamo tutti esseri umani ed io perdono volentieri la sana ambizione, purché questi onori non diventino feticci.

Quest’anno si celebra (ammesso che di celebrazione si possa parlare, come pare avvenga anche da parte cattolica) il giubileo della Riforma protestante e allora dobbiamo riconoscere che i riformatori del XVI secolo – da Lutero e Calvino ai meno noti italiani Lelio e Fausto Socino – anche se da eretici hanno inferto un colpo gravissimo alla Cristianità assumendosi una tremenda responsabilità davanti a Dio, nondimeno erano uomini coraggiosi, degni quanto meno di umano rispetto. Oggi non mi sembra che avvenga la stessa cosa. Oggi, in nome del “dialogo”, autorevoli Vescovi tedeschi non esitano a seminare la confusione nella mente del popolo di Dio sostenendo che la dottrina cattolica deve accordarsi con lo “Zeitgeist”, cioè con lo “spirito del tempo”. Nei prossimi anni, se non addirittura mesi, in Italia si tenterà di introdurre norme contrarie alla legge di Dio sostenendo che il nostro paese è, soprattutto in materia di bioetica, il fanalino di coda d’Europa e del mondo: avrà il nostro nuovo Presidente il coraggio di dimostrare, da vero cristiano, di “non appartenere al mondo” coerentemente con la fede che dice di professare? Alcuni suoi predecessori non l’hanno avuto e aspettarlo al varco non sarebbe cristiano, perciò preghiamo per lui.

Come sempre, grazie per avermi letto.

Carla D’Agostino Ungaretti

26 commenti su “Sergio Mattarella avrà il coraggio di essere un presidente cattolico? – una lettera di Carla D’Agostino Ungaretti”

  1. Come può sperare che un politico si schieri decisamente su questi princìpi, se il VDR strizza l’occhio a quelli che li negano anche all’interno del mondo ecclesiastico? La lettera di un anno fa del compianto Mario Palmaro fu profetica ed è attualissima!

  2. La DC, in combutta con i comunisti, ci ha regalato pornografia dilagante, divorzio, aborto, droga libera, immoralità. La DC, se avesse voluto, avrebbe potuto combattere tali mali, non lo ha fatto solo perché in amorosi sensi con il Partito Comunista. Del resto, essendo a parole contro pornografia dilagante, divorzio, aborto, droga libera, immoralità, nel momento in cui certe mostruosità prendevano corpo e, addirittura venivano legalizzate, i signorotti del biancofiore simbolo d’amore (con la falce e martello) alzavano le spalle sostenendo che non poteva essere sacrificata la legalità repubblicana. Naturalmente il mio è un giudizio storico che non intende minimamente giudicare la cattolicità di un qualsiasi democristiano dal punto di vista della Fede. L’unico dato certo, storico e politico, è che la DC è a stato il partito più anticattolico, più anticristiano nella Storia d’Italia; un partito con molti, moltissimi cattocomunisti.I risultati – amari – li vediamo purtroppo ancora oggi!

    1. Comunque in occasione dei referendum contro il divorzio e contro l’aborto, la DC indicò di votare contro, assieme al MSI,
      unici due partiti che votarono contro queste due leggi.

      1. Sì, è vero, la DC indicò di votare per l’abolizione del divorzio ma, in realtà, fu una posizione ipocrita visto che, ormai, nel segno di quanto aveva indicato De Gasperi – la DC è un partito di centro che guarda a sinistra – il biancofiore non solo era alleato alle forze laico-socialiste (quindi divorziste), ma aveva spianato le porte al PCI in Italia. Tenga conto che quando fu istituita la pena do morte per gli innocenti ovvero l’aborto – dai comunisti fatto passare per difesa della maternità – erano in auge, siamo nel 1978, i cosiddetti Governi di solidarietà nazionale guidati da Andreotti ed appoggiati da DC, PCI, PSI, PSDI, PRI (il PLI aveva partecipato alla prima fase del compromesso storico). Quindi, se la Dc fosse stata veramente contro la pena di morte sugli innocenti, sarebbe bastato far cadere il Governo e non avremmo avuto tanti infanticidi. Ne conviene?

          1. E aggiungo che Leone,se fosse stato veramente un presidente cattolico,avrebbe dovuto dimettersi pur di non firmare la legge 194.

  3. Per adesso rallegriamoci che finalmente e’ salito a quella carica un uomo di sani e cristiani principi, che dara’ sicuramente una nuova impronta all’andamento politico-culturale del paese.
    Finalmente dopo un ateo di estrazione comunista e’ giunto un cattolico e questo e’ un grande onore e gioia per tutti noi cattolici.
    Quanto allo spazio e al potere che gli sara’ concesso di “operare” in nome dei principi cristiani per il bene del paese, credo che ne avremo presto prova, non essendosi mai arreso a compromessi e avendo fatto sempre scelte autonome fuori dell’ammucchiata politica.
    Io, da italiano che vive all’estero, gli auguro di poter dimostrare al mondo, che l’Italia non e’ solo quella delle donnine di Berlusconi o dei capricci di Grillo, l’Italia ha una profondita’ culturale e religiosa che nessun altro paese puo’ vantare.

  4. Cesaremaria Glori

    Proviene dalla Corte Costituzionale cioè da quell’organo che si è ultimamente distinto per scardinare quel poco di cattolico che è rimasto nella legislazione italiana. Rassegniamoci al peggio per meglio combatterlo.

  5. Nel mondo di oggi dove tutto è stravolto e non solo col beneplacito di tanti cattolici, ma anche di chi dovrebbe guidarli si sta tentando perfino di fare la riforma della Controriforma, ho i miei seri dubbi che un Presidente della Repubblica che come primo atto dopo l’elezione va alle Fosse Ardeatine per i motivi che non stiamo a dire ma che si capiscono facilmente, avrà il coraggio di sostenere quei sani principi inderogabili che dovrebbero essere la bandiera di un cristiano vero. Perciò basterà la preghiera?

  6. Certo, il cursus honorum e i presupposti ideologici del nuovo presidente non ci incoraggiano a sperare in un settennato unicamente fondato su quei principi che per noi sono sacri. Credo però che più dell’adesione a correnti politiche conti la vicenda umana. Mattarella è evidentemente un tipo austero e pio, pertanto non potrà compiacere allo stile di vita libertario che la sinistra attualmente à la page propugna e pretende. Non ce lo vedo, francamente, a benedire le unioni gay e le conseguenti adozioni!

  7. Gualtiero Comini

    Gentile signora Carla, la leggo sia quando approvo quello che scrive sia quando su quello ho delle legittime riserve. In ordine al nuovo Presidente della Repubblica come cittadino mi sento di dire che è comunque anche il mio Presidente altrimenti cadrei nel qualunquismo poco producente. Per la storia del personaggio, entrato in politica per prendere il testimone di un fratello ucciso dalla mafia, non credo l’abbia fatto per accomodarsi su una poltrona, a mio modo di vedere, peraltro molto scomoda o per prendere applausi. Finora nella sua militanza politica non li ha mai ricercati essendo notoriamente una persona schiva. In ordine ai suoi gesti futuri bè vediamolo all’opera poi lo valuteremo. Non condivido l’espressione di giudizi a priori sulle persone che per la verità giudizi non sono ma pregiudizi. Mi associo al mio Parroco che ci ha fatto pregare prima dell’elezione del Presidente e che a Presidente eletto ci ha fatto pregare per lui. Cordialmente

    1. Carla D'Agostino Ungaretti

      Gentile Sig. Comini, grazie per le sue cortesi parole. Anche io devo e voglio pensare che Mattarella è il MIO Presidente, così come devo e voglio pensare che Francesco è il MIO Vescovo e il MIO Papa anche se, come ho scritto spesso, il mio disagio è grande. Certo, i cristiani non possono ritirarsi sulla torre d’avorio – come tanti vorrebbero perché così non darebbero fastidio – ma, se vogliono cercare di modificare quel marasma che è il “mondo” alla luce della Parola di Dio, devono per forza sporcarsi le mani e scendere nella mischia. La signora Tonietta si domanda se basterà la preghiera: quale altro strumento, o arma, abbiamo a disposizione? Un povero frate come Marco d’Aviano, armato solo del Crocifisso, riuscì a sollevare l’Europa contro l’Islam; per questo anche io mi associo al suo Parroco e, in comunione con lui, prego per il nostro nuovo Presidente.

      1. Evitiamo, per cortesia, di affermare che il Capo dello Stato è il Presidente di tutti gli italiani. Il Presidente, un qualsiasi Presidente, ha alle spalle una storia, una tradizione politica ed ideologica; quindi rappresenta le sue idee eguali e simili a quelle delle parti politiche che lo impongono e, di conseguenza lo votano.
        Altra astrusità – naturalmente non mi riferisco assolutamente a Lei, cara Carla – si ha quando gli operatori della carta stampata nostrana – democratica ma non libera – ed i cosiddetti politicanti parlano di Capo dello Stato super-partes.
        Da che mondo e mondo, non esistono istituzioni neutre, Capi di Stato al di sopra delle parti, in quanto, proprio al di sopra delle parti, ma molto, molto, molto, al di sopra delle parti, c’è solo un Essere chiamato Dio.

    2. Siamo fatti così, noi italiani, ad ogni subentro di qualche nuova personalità politica vogliamo credere che sia la volta buona, che finalmente qualcosa possa migliorare. Ma dal discorso di insediamento noto purtroppo il solito intento di far filtrare agli italiani il moscerino (la solita solfa della lotta al nemico di comodo, la “corruzione”, come sempre tanto vaga quanto inafferrabile) per meglio fargli ingoiare il cammello, ossia la nostra vera devastazione (la dittatura UE, l’euro emesso a debito, la perdita totale di sovranità, la distruzione della economia italiana per opera della finanza internazionale, la scristianizzazione forzata della società, l’invasione straniera, ecc.). Ma d’altra parte cosa ci si poteva aspettare, se riflettiamo su chi sono coloro che l’hanno eletto? Preghiamo per noi, ci conviene!

  8. La vera Democrazia Cristiana era quella di Alcide De Gasperi, un anticomunista totale, non quella degli altri che dicevano di essere cristiani ma in realtà facevano i loro comodi in combutta con i comunisti di sempre

      1. Esatto! Basta leggere il discorso al Teatro Brancaccio, con il paragone tra Cristo e Marx, gli elogi alle armate create dal genio di Giuseppe Stalin, grande maresciallo e grande statista, la difesa dei processi di Mosca, più altre amenità

    1. Mi spiace contraddirla Signor Ferruccio, ma De Gasperi governò con i comunisti spianando insieme a Scelba le porte al Comunismo. Se ne accorse proprio Guareschi che dopo aver appoggiato la Dc nella sfida elettorale del 18 aprile 1948, si rese conto che siffatto partito non era anticomunista e, di conseguenza, appoggiò le forze di destra (MSI e Partito Nazionale Monarchico).
      Rammento che proprio negli anni Cinquanta De Gasperi e la Dc rischiarono di regalare il Comune di Roma alle Sinistre (PCI in testa) non accettando l’operazione Sturzo (alleanza Dc e forze di destra in funzione anticomunista) appoggiata se non ideata da Papa Pio XII. Questi sono alcuni dei fatti, se qualcuno li vuol sentire si accomodi pure.
      La disgrazia dell’italia è stata quella di non aver avuto un Adenauer.

  9. Questo presidente non è stato eletto dal parlamento. Da un punto di vista strettamente formale, sì è stato eletto, ma in realtà è stato nominato. Il farraginoso meccanismo politico, tipicamente italiano, ha avallato questo nome e lo ha innalzato a questo rango. Allora viene spontaneo chiedersi subito: a chi giova? Al di là della persona, che pare sia cattolica, chi lo ha sostenuto è il vero contenitore di valori che egli porterà a questa malandata nazione. Quant’è facile proclamarsi cattolici e poi agire in tutt’altra direzione, tanto poi si può sempre dire che le scelte anticattoliche erano “necessarie”, “aggiornate ai tempi”, “inevitabili”, o con altre frasi furbe, ipocrite e di circostanza. Comunque lo valuteremo per quello che farà, per quello che dirà, per le leggi che promulgherà. Le premesse non sono buone. Tanto entusiasmo di provenienza sinistra, lascia intravedere una gioia da completamento di una presa di potere, finalizzata a orientare la società verso un laico ateismo praticante.

    1. Sergio Mattarella è stato eletto da una assemblea formata in gran parte da eletti con una legge dichiarata incostituzionale dalla Corte di cui lo stesso ha fatto parte. Dopo aver giurato, nel discorso ha detto, tra l’altro: “Libertà come pieno sviluppo dei diritti civili, nella sfera sociale come in quella economica, nella sfera personale e affettiva.”. Lui sì che è un cattolico adulto!
      Si può aggiungere che del fratello Antonino quasi nessuno osa parlare. IlFatto riporta che Antonino Mattarella ha ricevuto un prestito dal “cassiere della Banda della Magliana”, ed anche la rettifica con la spiegazione della “cancellazione” dall’Albo degli Avvocati.

  10. Qui non si tratta di essere pessimisti o prevenuti nel confronti del neo Presidente, ma soltanto realisti. Sappiamo che a suo tempo era stato favorevole ai famosi DICO proposti dalla ministra Rosy Bindi. E’ stato scelto da Napolitano e sostenuto da tutto il PD (anche dall’ala massimalista) e votato con entusiasmo pure da SEL….che cosa possiamo aspettarci? Non facciamoci illusioni! Per bene che possa operare può soltanto (sulla base della Costituzione) promulgare le leggi portate avanti e fatte votare del suo PD. Per carità, può anche essersi convertito, forse invecchiando…Speriamolo fortemente e preghiamo anche per lui.

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