Sex and the school. Il disastro inglese raccontato da un’insegnante

Da settembre 2020, se non ci saranno degli interventi provvidenziali volti a fermare una nuova normativa, tutte le scuole statali e private d’Inghilterra saranno costrette per legge ad attuare dei corsi sulle nuove “forme” di “educazione sessuale” contenute nel Relationship Education per insegnare differenti tipi di relazioni – incluse quelle omosessuali, transessuali e “matrimoni” tra persone dello stesso sesso – ai bambini delle scuole primarie. Esiste anche un Relationship and Sex Education (RSE) per gli studenti delle scuole secondarie.

L’attacco alla purezza dei bambini – e alla Famiglia, pare che stia raggiungendo un punto di non ritorno. Sin da quando il Governo inglese ha reso noto questo piano, si sono levate proteste da parte di cosiddetti Cristiani-protestanti NDR, qualche Cattolico, Ebrei e soprattutto Islamici. In una città nel West Midlands, Birmingham, ci sono state molte proteste da parte dei genitori, che giustamente non accettano questa imposizione da regime totalitario.

Tempo fa, ho parlato con il Preside della scuola cattolica St. Michael della FSSPX, Padre Brucciani, a cui ho chiesto che cosa faranno da Settembre 2020 se non sarà abrogata questa norma iniqua. Padre Brucciani, mostrando totale fiducia nella Divina Provvidenza, mi ha risposto che non chiuderanno la scuola, semplicemente non applicheranno questa normativa. Tanto più che non saranno i soli. Infatti, molte scuole di altre confessioni faranno lo stesso.

L’insegnante che parla nell’intervista che segue mi ha detto che sta incontrando parecchie difficoltà nel regolare svolgimento delle lezioni in classe, a causa della deriva transessualista che ha invaso la scuola. Per evitare di essere costretta a usare pronomi maschili verso delle bambine autorizzate dalla scuola a indossare divise maschili, si riferisce sempre a tutti gli allievi in generale. Ha anche detto che per quanto le è stato possibile fino ad ora, in tutti gli anni di insegnamento, ha sempre cercato di instillare nei suoi allievi l’amore per la virtù, di trasmettere la verità, la cultura e la tradizione cristiana.

Le posso chiedere di presentarsi?

Mi può chiamare Signora Catherine Redman.

Da quanto tempo, Catherine, insegna e perché ha scelto questa professione?

Ho ottenuto la qualifica di maestra nel 1970. A quel tempo inoltrai una domanda per andare a fare volontariato nel terzo mondo, ma al contempo dovevo formarmi come insegnante. Allora feci un anno di specializzazione post-laurea per l’insegnamento a Liverpool e alla fine non sono più partita per il terzo mondo.

Il mio primo lavoro come insegnante fu in una Scuola primaria statale, con bambini dai cinque agli undici anni. Poi ho lavorato in due scuole primarie, in una terza, con bambini di sette e otto anni. C’erano quaranta bambini nella mia classe, eravamo in due maestre, e io ho insegnato loro inglese, matematica, storia, geografia e arte. Tutte le settimane i bambini guardavano un programma TV in classe, dove venivano insegnate loro delle canzoni da cantare. Il calcio veniva insegnato ai maschi da un insegnante e le ragazze giocavano a pallavolo. 

All’epoca non c’era un programma di studi scritto per ogni materia, quindi usavamo esclusivamente i libri di testo. In principio ho incontrato delle difficoltà nel capire da dove partire a insegnare la matematica. Allora, una collega, che insegnava in quella scuola da tanti anni, scrisse un programma di matematica appositamente per me. Era una buona scuola statale e i bambini ben educati; nella mia classe provenivano tutti da famiglie con genitori sposati. Ma già all’epoca i colleghi, che insegnavano in quella scuola da parecchi anni, avevano osservato un crescente numero di divorzi nelle famiglie degli allievi.

Un Governo laburista accorpò tutte le scuole secondarie (bambini dagli 11 ai 18 anni) in Comprehensive schools (istituti scolastici di tipo generalistico). Prima di allora le scuole secondarie si dividevano in Grammar Schools, per bambini in grado di studiare a livello accademico, e in Secondary modern schools, dove c’era qualche materia accademica insegnata a un livello inferiore e dove prevalevano le materie pratiche: falegnameria, cucina, ecc.

Le vorrei chiedere di parlarci dei cambiamenti rilevanti nel sistema educativo britannico che ha incontrato da quando ha cominciato a insegnare.

Margaret Thatcher, quando fu primo ministro ordinò una rivalutazione dell’intero sistema scolastico. Aveva le idee giuste, ma coinvolse delle persone che complicarono il tutto (la Thatcher faceva parte dei conservatori). C’erano i Key Stages 1, 2, 3: KS1 per bambini dai 5 ai 7 anni; KS2 per bambini dai 7 agli 11 anni; KS3 per bambini dai 12 ai 15 anni circa.

Certo, questo significava un lavoro straordinario notevole da parte degli insegnanti; ma almeno ci fu un tentativo di elevare gli standard scolastici. Gli studenti dovevano raggiungere un determinato livello nell’apprendimento e per questo motivo venivano esaminati frequentemente dai loro insegnanti.

Alle elezioni successive abbiamo avuto un partito laburista al Governo, con Tony Blair come primo ministro. Così, spuntarono diverse nuove università. Molti studenti di 18 anni intrapresero lo studio di discipline come Scienze della Comunicazione. Ebbero la possibilità di ottenere uno “Student Loan”: un prestito per pagare la retta e mantenersi agli studi a supposti interessi zero. Negli anni, la compagnia che gestisce i prestiti agli studenti universitari iniziò ad addebitare gli interessi (specialmente quando furono incaricati i nuovi manager). 

Tutto d’un colpo le giovani generazioni raggiunsero i 21 anni già con migliaia di sterline di debiti che dovevano ripagare. Una volta entrati nel mondo del lavoro, parte dei loro guadagni vennero decurtati direttamente dallo stipendio (insieme alle tasse) per iniziare a ripagare lo Student Loan. Molti giovani hanno continuato a ripagare questi debiti fino ai trent’anni inoltrati. Questo sistema continua tutt’ora.

Per quanto riguarda le scuole dell’obbligo, le Key stages erano esaminate con il SAT test. Test obbligatorio di valutazione. Le scuole lo chiamano il Test Nazionale curriculare. Questi test sono rimasti obbligatori in tutte le scuole statali. Nel 2017 quasi il 40% dei bambini delle scuole primarie non hanno raggiunto il minimo standard previsto. Le scuole private non sono tenute a fare i SAT test.

Che ci può dire riguardo alla formazione degli insegnanti, i metodi d’insegnamento, la disciplina degli scolari, le uniformi e altri cambiamenti?

Ci sono molte opzioni per la formazione degli insegnanti. Ad esempio, il Governo ha incoraggiato diverse persone mature che hanno intrapreso altre carriere a formarsi come insegnanti. Questi modi differenti di incrementare il numero dei docenti ha avuto successo. La disciplina degli studenti varia a seconda dei luoghi e delle scuole. Le scuole disagiate, Inner city schools, sono probabilmente quelle dove appare essere più difficile mantenerla, ma non mi risulta che ci sia un problema a livello nazionale. Tutte le scuole hanno una specie di uniforme. Non so come le altre scuole comunichino con gli studenti all’infuori delle normali attività svolte in classe.

A mio avviso, i due più grandi cambiamenti che hanno avuto il più serio impatto e un effetto dannoso nel sistema scolastico del Regno Unito, sono l’insegnamento della religione e il programma di educazione sessuale. Ai tempi in cui ero studente – ho frequentato una scuola conventuale fino agli 11 anni, poi frequentai una Grammar School locale – la religione non veniva insegnata a quella scuola, ma c’era un’assemblea cristiana ogni mattina, dove facevano inni, cori e delle letture dalla bibbia anglicana. I cattolici erano esonerati dall’attendere l’assemblea e ci era permesso di leggere in un’area separata. Ho studiato alla Grammar School per un trimestre scolastico (c’erano tre trimestri per anno scolastico in tutte le scuole). Poi mia madre riuscì a farmi trasferire in una scuola conventuale cattolica in un’altra città, dove continuai a studiare fino ai diciotto anni.

La chiesa Anglicana, conosciuta con il nome di chiesa d’Inghilterra, fu fondata dal re Enrico VIII nel sedicesimo secolo, quando Enrico VIII si allontanò da Roma perché il Papa non gli permise di divorziare dalla moglie per sposare un’altra donna. Per quanto, persino fino a circa una quarantina di anni fa, credo che ogni adulto istruito del Regno Unito, sapesse dire il Padre Nostro o la preghiera di Nostro Signore. Compresa l’aggiunta della frase finale fatta dai protestanti: “… Perché tuo è il regno, la potenza e la gloria, nei secoli dei secoli”. Credo che probabilmente molti giovani adulti di oggi non conoscono il Padre Nostro. Ma sanno molte cose riguardo all’Islam! 

Qualche anno fa, i pedagogisti decisero che tutte le scuole (statali e private) devono spendere lo stesso tempo per l’insegnamento dell’Islam, l’Induismo, il Giudaismo, il Buddismo e il Cristianesimo. Quindi, come vede, il cristianesimo è insegnato per un quinto del tempo. Il risultato è che il Regno Unito è diventato sempre più simile a una nazione pagana.

Negli anni Settanta ci fu un consolidamento del femminismo. Donne stridule chiedevano la stessa retribuzione; la “libertà sessuale” fu garantita dalla pillola anticoncezionale e codeste “’Women’s’ Libbers” in preda a una furia distruttrice per ottenere la legalizzazione dell’aborto sin dagli anni Trenta, riuscirono nel loro intento con l’entrata in vigore dell’Abortion Act’ nel 1968. Da allora sono stati praticati circa 180.000 aborti legali all’anno nel Regno Unito. Penso che siano 9 milioni di bambini abortiti in totale. 

Queste stesse donne, spesso prominenti giornaliste, hanno predicato il sesso come nient’altro che una mera “attività ricreativa”. L’incidenza delle malattie sessualmente trasmissibili esplose improvvisamente. Quindi, i pedagogisti decisero che “l’educazione sessuale” dovesse essere insegnata nelle scuole. I genitori potevano ritirare i bambini da queste lezioni, ma la legislazione recente (dal settembre 2020, con l’introduzione del “Relationship and Sex Education” (RSE), i genitori non potranno più esonerare i ragazzi dai 15 anni in su, ndr) sta rendendo meno facile questa possibilità. Il programma di educazione sessuale continua indisturbato – fino al punto da insegnare a bambini molto piccoli ogni aspetto meccanico degli atti sessuali. E solo in scuole private, dove i genitori pagano per la loro educazione – credo che la retta annuale della scuola privata dove attualmente lavoro sia arrivata a 14.000 sterline all’anno (circa 15.600 euro) – sia ancora consentito di non far partecipare i figli a tali lezioni. Anche se fino a ora, nella mia scuola, nessun genitore ha chiesto di esonerare i figli dai programmi di educazione sessuale. 

Per di più, ora che ci sono i transex e i ragazzi possono identificarsi come ragazze e le ragazze possono decidere che vogliono diventare ragazzi, questo è stato aggiunto al programma di educazione sessuale. Alla scuola dove lavoro, al momento abbiamo tre ragazze sotto i dieci anni che indossano le uniformi maschili, e questo è permesso!

Ci sono stati quarant’anni di educazione sessuale imposta dal Governo che sta diventando sempre più estrema. E in tutto questo tempo: gli aborti, le nascite di figli illegittimi e le malattie veneree sono stati i più alti d’Europa! Come può questa essere considerata una politica di successo?

Quali conseguenze pensa che questi cambiamenti abbiano causato alla qualità del sistema scolastico, il proseguimento degli studi e le prospettive lavorative?

Complessivamente, credo che i datori di lavoro abbiano difficoltà nel determinare se i neolaureati possano essere dei validi elementi per la loro compagnia, perché molti più studenti escono dalle università con una First Class degree (col massimo voto di laurea). Pare che ci sia un’inflazione di votazioni eccellenti in alcune università. Ho sentito, persino diciotto anni fa, che degli studenti minacciavano di intentare una causa ai loro docenti se non avessero ottenuto una First Class degree.

Crede che questi cambiamenti possano aver causato degli stravolgimenti nella vita professionale e privata degli insegnanti, degli studenti e delle loro famiglie?

Sembra che ci sia una carenza d’insegnanti. Penso che molti lasceranno la professione perché c’è un gran carico di lavoro in più a causa della burocrazia. Il Governo sta cercando di aumentare lo stipendio degli insegnanti, per incoraggiare un maggior numero di persone a intraprendere questa professione ma, probabilmente a causa dell’aumento di immigrati, in futuro potrebbe continuare a esserci carenza di insegnanti.

Ci può parlare di qualche caso emblematico che ha riscontrato? 

No, perché da quindici anni insegno in una scuola privata. Ci sono bambini dai cinque ai tredici anni. Alcuni studenti lasciano la scuola al sesto anno e tornano a studiare in scuole statali. Altri rimangono fino all’ottavo anno e danno un esame chiamato “Common Entrance”, equivalente al General Certificate in Secondary Education (GCSE) in materie come la geografia e qualche altra materia; il GCSE è l’esame comunemente dato all’età di 16 anni che abilita a entrare in scuole superiori private, conosciute con il nome di “Public Schools”. Eton School e Harrow School sono Public Schools private molto costose, dove il livello di istruzione è ai massimi gradi. Ci sono molte altre scuole simili a queste, ma Eaton e Harrow sono l’élite. La maggior parte dei nostri studenti sono brillanti e molto diligenti nello studio.

C’è qualcos’altro di rilevante che ci vorrebbe dire?

No, sono ormai in un’età avanzata, oltre il pensionamento, sebbene continui a lavorare come insegnante. Ma probabilmente smetterò d’insegnare in quest’anno scolastico. Gli assalti ai valori Cristiani – e persino al buonsenso di per sé – sono diventati troppo grandi da poter essere ignorati.

Altri lavori di Linda Manfredini, che vive in Inghilterra, si trovano sul suo sito http://www.cartafaccio.com

2 commenti su “Sex and the school. Il disastro inglese raccontato da un’insegnante”

  1. L’Inghilterra è stata la patria di cattolici come Chesterton e Belloc, Tolkien e il card. Newman, e di tanti altri che hanno sviluppato un pensiero particolarmente sensibile al realismo, alla chiarezza espositiva, alla vera problematica morale. L’Inghilterra di oggi non appare in possesso delle forze spirituali necessarie per sottrarsi al nichilismo imperante nei paesi occidentali. Anzi, dà spesso l’impressione di essere all’avanguardia (si fa per dire) nell’assecondare quel nichilismo e le pulsioni autodistruttive che esso porta con sé.

  2. Oswald Penguin Cobblepot

    “Anche se fino a ora, nella mia scuola, nessun genitore ha chiesto di esonerare i figli dai programmi di educazione sessuale.” In questa frase c’è tutto il cuore del problema. Perché? Perché i genitori non sfruttano quest’unica possibilità che la legge consente loro? La prepotenza ideologica genderista (come qualsiasi altra forma di prepotenza) campa e prospera sull’acquiescenza, sulla pavidità, sull’ignoranza altrui. Finché non avremo il coraggio di reagire (stiamo parlando dei NOSTRI figli), questa gente farà sempre quello che vuole. Dopo, lamentarsi è inutile. LJC da Gotham, il Pinguino.

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