Suvvia, non parliamo troppo di Dio. Un singolare “prete scrittore” e il commento di un lettore

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“Metro” è, pare, il quotidiano più letto nel mondo, anche perché viene distribuito gratuitamente. È il classico giornale di formato comodo, di poche pagine, adatto per essere sfogliato nei minuti da passare in un mezzo pubblico o in una sala d’attesa.

Sfogliarlo, leggere qualcosa e poi lasciarlo lì dove lo si è trovato, a disposizione di un altro lettore frettoloso. E i lettori così diventano tanti e tanti e il giornale, guarda caso, è ben allineato al sistema, che poggia saldamente (almeno per ora…) sul pensiero unico e sulla neochiesa, che ha assolto il mondo da tutti i peccati, guadagnandosi così una notevole popolarità.

Oggi un lettore ci ha segnalato una lettera di tale Mauro Leonardi, “prete e scrittore” (per inciso: quanto sarebbe bello avere preti che facessero solo i preti…), pubblicata su Metro. È uno scritto molto interessante perché, comunque giriamo la frittata, il “prete scrittore” ci spiega che Dio, sì, insomma, vabbè, non nominiamolo troppo. Importante è “essere operatori di pace”. Bello. Ma verrebbe da chiedersi: se la “pace” non è quella che viene da Dio, che pace potrà mai essere?

La cosa migliore è leggere l’interessante lettera, che qui di seguito vi riportiamo. E dopo la lettera, riportiamo il commento del lettore che ce l’ha segnalata. A tutti buona e “istruttiva” lettura…

PD

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il commento del lettore che ci ha segnalato questa lettera:

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Caro Direttore,

mi spiace, non ce la faccio. Non ce la faccio a non inviarle, in allegato alla presente, un ritaglio del cosiddetto quotidiano “Metro” di oggi. Non pensi troppo male di me: non lo leggo né spesso né volentieri, ma questa mattina ero in attesa in uno studio medico e, già detto un S. Rosario, oziosamente l’ho preso in mano per sfogliarlo. (Me la sono cercata. Lo so che poi va a finire che non riesco solo a “sfogliare” ma mi ritrovo a leggere, riflettere e giudicare.)

Se questo è quanto scrive un “prete” parlando di due papi e (incidentalmente, per carità!) di Dio, brandendo addirittura il primo Comandamento per affermare che per il vicario di Cristo è preferibile essere “operatori di pace” piuttosto che parlare di Dio… la Chiesa è sistemata bene, e la notte è sempre più fonda. Forse che a un “prete e scrittore” sarebbero mancati argomenti per sostenere un concetto che, se correttamente espresso, è condivisibile in ottica cattolica? Per esempio, non c’è forse scritto nel Vangelo che “non chiunque mi dice: Signore, Signore, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli”? Forse voleva dire questo? Chissà. Ma no, nel dubbio gli dev’essere parso meglio non rischiare che Dio rientrasse dalla finestra dopo averLo buttato fuori dalla porta: meglio un più vago, ecumenico, mondano riferimento alla “pace”. Ed è un prete; ma si sa, sono ordini di scuderia.

Papa Benedetto XVI avrà avuto tutti i suoi limiti, ma almeno richiamava sempre a Nostro Signore e mai a se stesso e/o alle idee del mondo, come invece fa costantemente chi sappiamo e chi gli corre dietro (o davanti).

Perdoni se abuso ancora del suo tempo e della sua pazienza: ma a livello pubblico siete, lei e la redazione, fra i pochi cui si possa confidare un piccolo sfogo come questo. E a livello privato, facendolo, troppo spesso si nota stupore ove non compatimento e ostracismo anche in amici un tempo cattolici, perché la neochiesa fa sempre più adepti.

Notte fonda, caro Direttore: ma con l’aiuto di Maria Vergine cerchiamo di tenere duro. Un ringraziamento per il prezioso lavoro, una preghiera e un carissimo saluto. Sia lodato Gesù Cristo.

 A. S., Milano

37 commenti su “Suvvia, non parliamo troppo di Dio. Un singolare “prete scrittore” e il commento di un lettore”

    1. E, involontariamente, quel modernista ha pure insultato Bergoglio, dicendo che se avesse parlato di Dio avrebbe bestemmiato, sottintendendo così che la vita di Bergoglio “non rispecchia la presenza di Dio in lui”: in questo ci ha involontariamente azzeccato!
      Uno splendido esempio di cortocircuito modernista, che si ha quando si elimina il linguaggio Sì Sì No No.

      Oltre a ciò, quante volte Bergoglio ha bestemmiato Dio, la Vergine, alcuni Santi?
      Ogni volta che Bergoglio nomina Dio c’è realmente il rischio di una bestemmia (anche di VERE bestemmie, non solo di quell’idiozia che si è inventato don Leonardi, per giustificare chi evita di parlare di Dio in ambienti che non gradiscono ciò)!

  1. Preti che facessero soltanto i preti, certo. Non bastavano i preti commentatori televisivi, suore che incidono dischi con la cover di Like a Virgin di Madonna (canzone dal testo esplicito e pornografico, ma evidentemente la suorina non lo sa), preti che si impegnano nel sociale, preti che ballano in piazza; no, devono farci venire il latte alle ginocchia anche con le fiction riguardanti preti e suore intrepide.
    Per quanto riguarda l’articolo di don Leonardi, è il tipico scritto, molto in voga in questi anni, di indurre in confusione. Si dice, si scrive, ma il dubbio è sempre dietro l’angolo: mai una cosa precisa. Che cosa vuol dire “non dobbiamo bestemmiare ma che parlarne senza che la nostra vita rispecchi la sua presenza in noi equivale a bestemmiarlo”? Mah! Personalmente sono consapevole che Nostro Signore ha insegnato a chiamare Dio “Padre”, “papà”, “babbo”, seguendo le traduzioni dall’aramaico antico. Forse è il solito giro ermeneutico per legittimare la costante giudaizzazione del cattolicesimo.

    1. Un tipico riferimento del neo-Modernismo (1970 e dintorni), caro Feder, era -ed è: “No ai Cattolici di ambiente (“siamo Cattolici”) – Sì ai Cristiani per scelta (“sono UN Cristiano”: da solo, mi ergo a “ripieno dello Spirito”, senza e contro la comunità) “.
      Oggi è stato fatto un passo ulteriore, decollando in modo decisivo dalla realtà e dall’ortodossia: “Dio è Padre di tutti… TUTTI sono diretti immancabilmente alla Casa del Padre”.
      Ricordo con orrore Bruno Vespa che, mentre papa Wojtyla moriva, insisteva su:
      1- “Lasciamolo andare alla Casa del Padre” (atteggiamento eutanasico- poi attuato, su di sé, dal card.Martini)
      2- “È in Cielo, è santo” (con il corollario della tragicomica canonizzazione a mezzo striscione “popolare” a favore di telecamera)

      Proprio da allora è esplosa l’ “Apoteosi d’ufficio” per CHIUNQUE, peccatore e non, battezzato e non: “la Casa di Dio è NOSTRA perché siamo Suoi figli”. Impostazione strettamente ereticale: siamo creature di Dio -diveniamo Suoi figli adottivi, “nel” Figlio Unigenito, al Battesimo -possiamo essere figli riconoscenti o ingrati.

      1. Giustissimo Raffaele. D’altronde, oggi basta diventare Papa per garantirsi il culto, magari a suon di striscioni e propaganda televisiva. Lasciando perdere beati e venerabili, l’ultimo Papa santo fu Pio X, prima di lui Pio V, il Papa di Lepanto e dell’Inquisizione. Dopo il CV II, tutti santi. Evidentemente dovevano compensare l’azione del nemico del modernismo e di colui che si oppose energicamente alla feccia luterana. Vedi caso, armò anche un esercito contro i turchi per una, possiamo dirlo, vera e propria guerra di religione (cosa che crea l’orticaria ad uno storico cattolico tradizionalista, oggi molto in voga televisivamente). Sai com’è, un tempo ci si armava per difendere il popolo e la fede, oggi i motivi di scontro sono sempre da cercare altrove, mai nel solco della fede e della religione. Le suore in ostaggio degli infedeli islamici che hanno ucciso padre Hamel, alle parole di uno di loro che parlò dell’impossibilità che Dio si fosse fatto uccidere in croce, risposero: “può darsi, non ce ne importa”. Il coraggio dei martiri di Otranto è mancato.

  2. Condivido il commento di chi ha scritto la lettera ma aggiungo che questo prete ha incidentalmente(?) accusato papa Benedetto di parlare di Dio in ipotesi ( che cosa vuol dire? ) e senza che la sua vita rispecchi la presenza di Dio . Il che , lasciatemelo dire e’ alquanto pesante !!! considerata poi la vita veramente umile e piena della presenza di Dio di papa Benedetto . E’ una vera vergogna!

    1. Carla D'Agostino Ungaretti

      Sono d’accordo con lei, gentile Signora Mary. Io penso che Benedetto XVI sia stato un grande uomo di Dio e un grande Papa, forse più sotto l’aspetto dell’insegnamento e attraverso la scrittura che mediante la comunicazione diretta (come crede di fare Bergoglio) anche se le sue catechesi del mercoledì erano meravigliose ed io spero che siano presto pubblicate. Certo, rimane il mistero delle sue dimissioni che hanno sconcertato tanti cattolici “bambini” come me, ma io accetto questo mistero perché so bene che non posso capire tutto della vita della Chiesa che è governata dallo Spirito Santo il quale sa bene quello che fa. Quanto al prete in questione, i suoi exploit sono l’ennesima dimostrazione della deriva che stiamo vivendo tutti, ma sappiamo anche che il Timoniere della nave prima o poi darà una energica sterzata al suo timone. .

  3. Il prete e scrittore in questione ha un suo blog che riempie di parole vuote come lo scritto sopra. E’ un blog molto seguito proprio per la semplicita’ di linguaggio e la scarsezza di contenuti culturali. Linguaggio e contenuti sono volutamente limitati per raggiungere un pubblico piu’ ampio che non ha troppa voglia di pensare. E’ un prete che promuove la teologia dei sentimenti e non e’ nuovo a esternazioni tali da rasentare la stupidita’. Insomma e’ l’esempio di tanti preti che abbandonano la tradizione, si oppongono a Fatima e alla chiesa prima del concilio.

  4. Però, come sanno rivoltare il discorso. Non c’è che dire: in questo sono molto bravi. Quando sento discorsi simili da parte di certi preti (più o meno altolocati) mi pare di sentir parlare un tipico comunista: stesso modo di far passare la verità per errore e l’errore per verità, pieni di presunzione. D’altronde, se il loro maestro è il principe della menzogna…

    1. Come i comunisti, se la realtà non coincide con le loro folli idee, la negano e la capovolgono. Ha ragione lei, Claudia, hanno lo stesso maestro, stana o lucifero che dir si voglia. Il clero è pieno di gente simile, ma ci conforta la speranza che verranno sconfitti, gli uni e gli altri, e di loro non resterà nemmeno il ricordo; a noi ora tocca sopportarli, preghiamo perciò che il Signore ce ne dia la forza.

  5. Cesaremaria Glori

    Questo prete tiene anche un suo blog denominato “Come Gesù”. Ha preso l’autobus targato Bergoglio e si è fatto scrittore da web e per il web. Provate ad entrare nel suo blog. Non ci rimarrete per molto

  6. In effetti, addirittura su Wikipedia, per ciò che può valere, c’è una pagina su un Mauro Leonardi “presbitero, scrittore e opinionista italiano”. Dalla foto sembra lui. Dai contenuti, direi, anche. Anche a non voler avere pregiudizi… molto si spiega.

  7. «… rinunciando ad essere “parlatori di Dio” perché si è operatori di pace». Qua sta dicendo esplicitamente (con una frase un po’ sgangherata) che non si può essere operatori di pace se non si rinuncia a parlare di Dio.

    1. “O Signore,fa’ di me uno strumento della Tua Pace…” (San Francesco)
      “Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio” (Mt 5, 9). Nel testo originale οἱ εἰρηνοποιοί : i “facitori di pace”.

      “Beati i COSTRUTTORI di Pace” : = Viva i Massoni, edificatori del Mondo Perfetto (Torre di Babele, la cui cima perfora il Cielo)

  8. Questo prete purtroppo appartiene alla Prelatura personale dell’OPUS DEI, fondata dall’amatissimo San José Maria Escrivà de Balaguer, che dal cielo lo guarderà con paterna commiserazione. Povera Chiesa di Cristo, ormai per la gloria del mondo si è disposti a tutto!

  9. Un brutto aspetto che tocca constatare in molti uomini di Chiesa (non tutti per fortuna) è l’abitudine a mescolare e rigirare le parole, usandole come mezzo per dire tutto e il contrario di tutto.
    Parolai di professione.
    Domani cambierà il papa, e ne verrà uno che darà indirizzi dottrinali e pastorali OPPOSTI a quelli bergogliani?
    E dove starà il problema per questi ‘professionisti’ dell’eloquio vuoto?
    Basterà dare una bella rimescolata al contenuto all’insalatiera (= usare sempre le medesime parole ma in ordine diverso) per scodellare un piatto similcredibile per i palati dei credenti.

  10. Antonio Radeghieri

    @ Mary
    Brava Mary, esatto.
    Anch’io ho letto il giudizio negativo a Bxvi, come uomo che fa ipotesi su Dio, ma che non ha relazione con Dio, e non lo testimonia.
    In pratica ha affermato che Bxvi pronuncia il nome di Dio invano! Pazzesco, sarebbe da sospendere a divinis per un’affermazione del genere.
    Poi caro sacerdote misericordioso che giudica i santi di Dio, le ricordo che quando ci si siede a tavola:
    1 – il pane c’è sempre nei paesi occidentali, quindi in oriente DIO, secondo il suo ragionamento, dovrebbe ecumenicamente farsi riso?
    2 – a tavola ci si siede perché attirati non dal pane, ma dal primo, dalla carne, dal pesce, non è più Dio il centro del banchetto! Proprio come nella Messa, il Pane viene dato a tutti, indistintamente, il pane è li per tutti e chiunque lo può prendere, senza neanche essersi lavati le mani, lo diamo per scontato ormai, non è più per il pane che si va a Messa, ma per il primo, per la carne, per il pesce…

  11. Ci vuole un bel coraggio a dare del bestemmiatore a Benedetto XVI quando dice “…parlarne senza che la nostra vita rispecchi la Sua ( figurati se usa la s maiuscola ) presenza in noi, equivale a bestemmiarlo…”.

  12. Questi compagni di merende di satana ne sparano un giorno sì ed un giorno anche. Certamente si capirà che il principale compagno di merende di satana è bergoglio. Questa chiesa conciliare si può paragonare alle piaghe d’Egitto.

  13. Questo qui é un altro della scuderia Bergoglio-Sosa-Spadaro ecc… É la Chiesa che NON deve evangelizzare. Perché é eretico evengelizzare. Fare proselitismi, infatti, é un peccato mortale. Parola del vicario regnante. Pietro e Paolo hanno sbagliato ad andare in giro a parlare di Cristo e della sua Risurrezione. Bravo, pretino, ti sei ben allineato. Io vado altrove, alla ricerca di sacerdoti ultraottantenni che hanno ancora il coraggio di incazzarsi in confessionale e predicare le veritá di fede. Di giovani ne conosco zero. A parte i Don Pusceddu che peró vengono segati seduta stante. Posso dire una cosa? Che palle!

  14. E, involontariamente, quel modernista ha pure insultato Bergoglio, dicendo che se avesse parlato di Dio avrebbe bestemmiato, sottintendendo così che la vita di Bergoglio “non rispecchia la presenza di Dio in lui”: in questo ci ha involontariamente azzeccato!
    Uno splendido esempio di cortocircuito modernista, che si ha quando si elimina il linguaggio Sì Sì No No.

    Oltre a ciò, quante volte Bergoglio ha bestemmiato Dio, la Vergine, alcuni Santi?
    Ogni volta che Bergoglio nomina Dio c’è realmente il rischio di una bestemmia (anche di VERE bestemmie, non solo di quell’idiozia che si è inventato don Leonardi, per giustificare chi evita di parlare di Dio in ambienti che non gradiscono ciò)!

  15. questa specie di prete ,che fa del nobile abito talare, una semplice performance, dovrebbe essere cacciato!….semplicemente.
    Ma siccome il pesce, puzza dalla testa…cosa aspettarsi, se non questi stupidi interventi, da pseudo preti, fedeli seguaci di questo pseudo papa!
    Ditemi voi!..

  16. In effetti, si tratta di un prete modernista bergogliano fino nel profondo. Nel suo blog un cattolico non ce la fa a resistere a lungo. Provare per credere.

  17. scusate la mia ignoranza e se oso, ma questo prete ha ragione: infatti ci ha dimostrato che papa Francesco non nomina Dio invano (non lo nomina affatto anche quando dovrebbe),perchè è consapevole che la sua vita non rispecchia la presenza di Dio in lui. Questione di coerenza, perchè mai i modernisti dovrebbero nominare Dio, visto che non vivono secondo la sua legge e dottrina? Sarebbe bestemmiarlo. Il pane c’è sempre anche se non è nel menù, a volte purtroppo in certe mense liturgiche il pane rimane solo pane, il che nutrirà la pancia, ma dai frutti si nota, che le anime sono fortemente denutrite .

  18. “Manco le basi del mestiere te ricordi a ‘ Arfio” cit. “Un SaccoBello”. E’ il secondo comandamento NON NOMINARE IL NOME DI DIO INVANO, non il primo. Suvvia un poco di catechismo.

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