Taide, regina della democrazia – di Piero Vassallo

La quadratura del cerchio democratico, in cui giace il destino del popolo italiano, è un’impresa ardua e quasi impossibile. Il problema sul tappeto contempla infatti la liberazione della volontà nazionale dai ceppi di un potere, che attua la ingannevole combinazione del principio democratico con i pregiudizi dell’ateologia e dell’immoralismo professati dagli oligarchi  = = = = = =

di Piero Vassallo

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Taide è, la puttana che rispose al drudo suo quando disse “Ho io grazie grandi apo te?”: “Anzi maravigliose!”.   (Inf., XVIII, 133-135)

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zttLa vera democrazia, quella grazia ottriata dai poteri forti e incensata nei salotti buoni ed esclusivi oltre che nei vespasiani illuminati, teme, sdegna e respinge le esternazioni della plebe (il volgo) e le odia e le detesta perché le giudica fascistottarde, volubili, ineducate, scorrette e pericolose.

L’oligarchia democratica e progressiva, pertanto, mette in campo illuminati ma severi e inflessibili educatori, i quali distribuiscono medicinali (calmanti) ossia sapienti indicazioni di voto, consigli conformi agli alati e autorevoli pensieri di color che sanno: gli iniziati ai misteri del vespasiano massonico, i cucchiai d’oro, gli strozzini, i filosofi deliranti e comizianti, gli eletti in squadra, i giornalisti adulatori, i portaborse a gettone e i conformisti anonimi.

Il vertice è occupato dalle splendide colonne dell’oligarchia solennemente detta democratica: speculatori gongolanti, opinionisti ammaestrati, uditori ubriacati, elettori pavidi e plaudenti.

L’erodiana, guerrafondaia e tanatofila Hillary Clinton, ad esempio, era autorevolmente incensata e raccomandata dagli educatori e attori dialettici d’America e d’Europa, predicatori saldamente e profumatamente infeudati nel pantheon radical chic, ovvero nella lugubre anticamera dell’obitorio stecchito e ammuffito, in cui si venerano le salme delle magnifiche sorti e progressive.

Purtroppo l’antagonista della Clinton, Donald Trump, pure avendo il titolo di diga alle escandescenze tardo uterine della Clinton, non è un presidente capace di attirare il consenso incondizionato e l’applauso scrosciante dei cattolici (e dei non cattolici) fedeli alla tradizione e obbedienti al senso comune.

E’ evidente che la democrazia americana (e non soltanto quella americana) raramente promuove i migliori. Al proposito della capovolta selezione dei migliori, scrive l’autorevole don Aldo Bonaiuto; “Ciò che lascia basiti è il livello così basso che ha raggiunto il Nord America avvallando fin dalle primarie dei personaggi così ambigui e poco credibili. Eppure negli Usa ci sono tante persone profonde, competenti e straordinarie”.

L’allarmato don Bonaiuto ha svelato e denunciato il peccato originale della democrazia: la quasi invincibile tendenza a promuovere la chiacchiera di personaggi senza qualità intellettuale e senza dignità morale.

La recente storia della democrazia italiana, del resto, non deve trarre in inganno sul marchingegno: è stata la Chiesa cattolica non il corpo elettorale a conferire ai democristiani l’autorità che ha attuato la ricostruzione del paese devastato dalla guerra. La corsa sfrenata sulla pista laica e progressiva ha alterato e infine estenuato e devastato la cultura dei democristiani, riducendoli allo stato larvale.

La indebita e mostruosa autorità morale, che è ufficialmente riconosciuta (dal papa!) a una nichilista avente il non peso della non votata Emma Bonino è attualmente la misura esemplare del male in corsa rovinosa e sfrenata nel sottosuolo di un sistema politico sfuggito al controllo dei discendenti dai fondatori catto/democristiani.

L’americanofilo Matteo Renzi ha la struttura mentale di un ragazzo spazzola: intorno a lui sculettano vezzose damine, discese da un palcoscenico surrealista.

Un giorno gli elettori cattolici capiranno che la presente degenerazione della loro politica incomincia dalle aperture degasperiane e lapiriane ai rappresentanti della cultura social-massonica.

E’ innegabile l’enorme difficoltà che si presenta oggi ai promotori del qualunque tentativo di coniugare il diritto naturale con la volontà espressa dal popolo, pallina ruotante nella roulette di un sistema a struttura oligarchica e a spinta irrazionale e degradante. Un sistema che ha trasportato figli e figlie dell’oligarchia cattolica in un teatrino gestito da surrealisti di campagna.

La quadratura del cerchio democratico, in cui giace il destino del popolo italiano, è un’impresa ardua e quasi impossibile. Il problema sul tappeto contempla infatti la liberazione della volontà nazionale dai ceppi di un potere, che attua la ingannevole combinazione del principio democratico con i pregiudizi dell’ateologia e dell’immoralismo professati dagli oligarchi.

Forse l’insorgenza di una scuola politica refrattaria alla corruzione e il risveglio dell’autorità cattolica potrebbero evitare la totale discesa degli italiani nella demenza politicante. Se non che, affermava Martin Heidegger, soltanto Dio ci può salvare dalla democrazia.

8 commenti su “Taide, regina della democrazia – di Piero Vassallo”

  1. E Taide non è una prostituta qualsiasi:
    Appresso ciò lo duca «Fa che pinghe»,
    mi disse «il viso un poco più avante,
    sì che la faccia ben con l’occhio attinghe
    di quella sozza e scapigliata fante
    che là si graffia con l’unghie merdose,
    e or s’accoscia e ora è in piedi stante.

  2. Se la ‘democrazia’ che stiamo vivendo potesse essere rappresentata da qualche immaginifico teatrante, Arturo Brachetti sarebbe l’interprete ideale.

  3. Il nocciolo della questione non è nell’essenza della democrazia. Nel II sec.a.Ch, Polibio si chiedeva come uscire dalla “anakyklosis”, ossia dal ciclo di regimi politici, in cui il successore e’ peggiore del predecessore (monarchia, tirannide, aristocrazia, oligarchia, democrazia, anarchia… e poi di nuovo, monarchia, etc. etc.). Il cristiano sa qual è la risposta: il Sacro Cuore di Cristo Re. Non esiste un regime istituzionale buono o cattivo in se’; esistono sistemi politici che si assoggettano a quella Sovranità ed altri che la rifiutano.

  4. “L’allarmato don Bonaiuto ha svelato e denunciato il peccato originale della democrazia: la quasi invincibile tendenza a promuovere la chiacchiera di personaggi senza qualità intellettuale e senza dignità morale.”
    E, giustamente, la democrazia è arrivata al capolinea della storia.
    Bellissimo articolo: da incorniciare.

  5. Commento me stesso, ma sono stato colto dal dubbio che tutti noi ci stiamo troppo rigirando su noi stessi e, al di là della Fede, non riusciamo a guardare con occhi ” realistici” e veramente propositivi la realtà che ci ci circonda. È solo un piccolo dubbio, ma avrei bisogno di riscontri. Grazie

  6. Prima della eventuale liberazione dalla prostituta demente chiamata democrazia dovremo pagare tutti i peccati sociali commessi
    in combutta o connivenza o al limite desistenzacon questa impostura universale.
    Il prezzo sarà altissimo e lo pagheremo tutti.
    Allora sarà ben chiaro che il castigo di Dio altro non è che la Sua vera e giusta misericordia.

    Exurge Domine.

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