TRENTA RIGHE FUORI MODA – rubrica settimanale di Alessandro Gnocchi

Considerazioni – formali, ma non prive di conseguenze – sulla “messa nuovissima” catto-luterana.

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In un giornale, “trenta righe”, sono come un sigaro toscano e una medaglia di cavaliere: non si negano a nessuno. Sono perfette per i primi balbettii di un praticante, per i funambolismi del vecchio cronista, per l’elzeviro del professore un po’ dandy e per l’editoriale del direttore. Dunque bastano anche a noi per dare un taglio veloce ed esaustivo a questa rubrica che commenta quanto accade dentro e fuori la Chiesa. Ma per favore, anche se la forma non è più quella della risposta alle vostre lettere, continuate a scrivere. Gli spunti migliori vengono sempre da voi.

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Un mio caro amico, che si chiama Matteo e come me vive nella (ex) cattolicissima diocesi di B., mi racconta con assidua periodicità le imprese del parroco di C., la parrocchia (ex) cattolicissima in cui abita. Ometto i virgolettati blasfemi del suddetto parroco di C. e mi limito a dire che il buonuomo spiega ogni domenica ai suoi fedeli, presumo (ex) cattolicissimi poiché non fanno una piega, che il Sacrificio è roba da pagani, che l’altare è roba da pagani e invece questo (indicando la cosiddetta “mensa”) è solo un tavolo e qui si viene per mangiare.

Capisco e condivido il dolore di Matteo, che è il dolore di tanti buoni cattolici sparsi per l’Orbe affranti dalle condizioni in cui è ridotta la Messa. Capisco, condivido e, amichevolmente, uso professionalmente il suo dolore per introdurre la questione della messa catto-luterana (da qui in avanti “messa nuovissima”) di prossima programmazione sugli schermi del “Cineteatro Bergoglio”. In breve, la “messa nuovissima”, studiata per chi ci crede e per chi non ci crede (vale a dire per chi non ci crede), sostanzialmente non farà altro che ratificare ciò che in buona parte dell’Urbe e dell’Orbe avviene già senza che alcuno abbia da eccepire. Se qualcuno eccepisse, per esempio il parroco di C., sarebbe cacciato via a calci nel sedere dal suo vescovo, dai suoi confratelli e dai fedeli, che invece non eccepiscono. Dunque, nella realtà, l’arrivo della “messa nuovissima” non cambierà molto, ma costringerà ogni singolo cattolico ad alcune considerazioni formali non prive di conseguenze, che potrebbero essere le seguenti.

1) I cattolici CREDONO (o almeno dovrebbero credere) che la Messa sia la riproposizione del Sacrificio di Nostro Signore Gesù Cristo sulla Croce. I luterani NON CREDONO che lo sia.

2) I cattolici CREDONO (o almeno dovrebbero credere) nella transustanziazione delle specie eucaristiche e che, dunque, Nostro Signore Gesù Cristo è realmente presente in corpo, anima e divinità nell’Ostia consacrata dal sacerdote. I luterani NON CI CREDONO.

3) La “messa nuovissima”, buona per cattolici e luterani, prevede una formula di consacrazione che soddisfi gli uni e gli altri, chi CREDE (o almeno dovrebbe credere) nel Sacrificio e nella transustanziazione e chi NON CI CREDE. Ciò comporterà un cambiamento delle parole (forma del sacramento dell’Eucarestia) e dell’intenzione con il quale si compie il sacramento: due elementi che lo rendono valido assieme al terzo, che è la materia (pane di frumento e vino d’uva). Potranno anche inventarsi una forma ambigua al punto tale da infinocchiare i gonzi che non vogliono aprire orecchie e occhi confidando sul fatto che l’intenzione non viene enunciata ad alta voce, ma il passo sarà comunque fatale e irreversibile.

4) L’intenzione cambia anche nel sacerdote cattolico (o ex cattolico) che crede (o dovrebbe credere) nel Sacrificio e nella transustanziazione. Celebrando la “messa nuovissima”, tale sacerdote accetta esplicitamente che per altri sia valida senza compiere ciò che secondo lui compie (o dovrebbe compiere). Di fatto, accetta che su mandato della Chiesa (nominalmente) cattolica, in una cerimonia chiamata “Messa”, si possa fare il contrario di ciò che la Chiesa (veramente) cattolica intende compiere con la Messa.

5) Il sacerdote cattolico che accetta di celebrare una “messa nuovissima” senza l’intenzione della Chiesa (veramente) cattolica, fatalmente farà lo stesso anche celebrando la Messa Nuova, che finirebbe per non essere valida in quanto il sacramento mancherebbe dell’elemento costitutivo dell’intenzione.

6) Il problema si porrà anche per i sacerdoti biritualisti, che celebrano sia secondo il Vetus Ordo che  secondo il Novus Ordo. Per celebrare il Vetus Ordo e il Novus Ordo sotto l’autorità di un vescovo della Chiesa (nominalmente) cattolica dovranno quanto meno dare il loro assenso formale alla “messa nuovissima” e quindi sarà lecito dubitare della loro intenzione anche nel momento in cui celebreranno secondo il Vetus Ordo.

Conclusione Leone XIII, con la Lettera apostolica Apostolicae Curae, il 13 settembre 1896 dichiarò invalide le ordinazione sacerdotali ed episcopali anglicane in quanto non finalizzate al Sacrificio. Con l’avvento della “messa nuovissima” la neochiesa cattolica si troverà nella stessa situazione degli anglicani: senza Sacrificio e quindi senza Sacerdozio. D’altra parte, Presenza Reale annunciata Urbi et Orbi da papafrancesco non è più quella di Nostro Signore, ma quella del Migrante che si manifesta sui legni dei barconi di Lampedusa miracolosamente moltiplicati e diffusi in tutto il mondo. Amen.

Avvertenza Sono consapevole che queste considerazioni possono innescare una serie infinita di altre considerazioni, di sottoconsiderazioni, di  sottosottoconsiderazioni articolate in una miriade di varie ed eventuali. Per una volta evitiamo di infilarci in gineprai dai quali non si riesce più ad uscire. Il succo del ragionamento è il seguente: un esercito diabolico di Architetti e Muratori, dal vertice della gerarchia alla base del popolodidio, ha progettato e quasi finito di costruire una chiesa senza sacramenti, vale a dire un non-chiesa, un luogo di perdizione invece che un luogo di salvezza. Parliamo di questo. Va bene così o, finalmente, qualcuno oltre i soliti pazzi impresentabili avrà il coraggio si smascherare e prendere le distanze da mandanti ed esecutori di tale diabolico progetto, magari senza la precauzione della solita pezza d’appoggio di Lumen Gentium e Gaudium et spes?

Alessandro Gnocchi

Sia lodato Gesù Cristo

25 commenti su “TRENTA RIGHE FUORI MODA – rubrica settimanale di Alessandro Gnocchi”

  1. il sedevacantismo è una soluzione? non lo so, chiedo.

    fermo restando che probabilmente omissis non è papa nè formaliter nè materialiter.

    1. jb Mirabile-caruso

      Lele: “Il sedevacantismo è una soluzione?”.

      Il Sedevacantismo, signor Lele, non è una soluzione, ma è di certo la pedana di lancio alla soluzione.

      Mi spiego: per prendere una qualsivoglia decisione bisogna, prima, avere analizzato il problema ed averne compreso con la necessaria chiarezza in cosa esso consista. Nella fattispecie, il problema consiste nel passaggio del Papato dalle mani della Chiesa a quelle della massoneria, con la conseguenza che la Chiesa è forzata a rimanere MUTA ed INERTE mentre la massoneria – nascosta dietro le quinte – porta liberamente avanti una rivoluzione a nome della Chiesa usando un falso p
      apato che – cattolico in apparenza – porta di fatto avanti l’agenda mondialista massonica.

      Incredibile: questo giochetto dura indisturbato da 60 anni!

      Nel momento in cui ci rendiamo conto di trovarci di fronte ad un papato apostata e, quindi, Acattolico, ci troviamo con i piedi sul trampolino di lancio alla soluzione del problema: RIMETTERE IL PAPATO NELLE MANI DELLA CHIESA!

  2. Egregio Dott. Gnocchi, si è spiegato veramente molto bene.
    Ritengo comunque che manchino due punti fondamentali:
    1) Dopo ciò che ha detto su di Bergoglio e sulla non-chiesa ritiene che la Sede sia attualmente vacante? E se non lo è ora, lo sarà quando verrà approvata la “messa nuovissima”?
    2) Ha parlato dei biritualisti ma non dei lefebvriani: sarà possibile continuare ad andare alle loro Messe UNA CUM chi ha voluto ed approvato la sacrilega “messa nuovissima”?
    Grazie per una eventuale risposta, magari in un suo prossimo articolo: la questione della Messa/”messa” è di un’importanza vitale e senz’altro merita di essere approfondita il più possibile e, alla vigilia dell’approvazione di una “messa” sacrilega e invalida, anche la questione della Sede deve essere chiarita.

  3. Il malcontento esiste e come se esiste anche fra tanta parte del clero. Ma credo che non sanno come venire allo scoperto e con che mezzi organizzarsi. Immagino però che vi sia un lavorio sotterraneo,attento. Non riesco minimamente a immaginare quando i tempi matureranno, ma per forza dovrà avvenire qualcosa: la corda è troppo tesa. Ed è inutile che stiamo qui a commentare le vergognose assegnazioni di onorificenze o le sparate aeree sui benefìci delle streghe o i comizi sudamericani senza nominare Cristo: ormai è tutto chiaro e non ci si può meravigliare più di niente.
    Viviamo un momento tenebroso, buio, ma non disperato. E quando pensiamo con angoscia se la tale messa è valida, se le intenzioni del prete sono giuste e se di conseguenza ci siamo comunicati con Nostro Signore o se abbiamo mangiato solo un pezzo di pane, o se è imminente “l’abominio della desolazione”, volgiamo lo sguardo alla Vergine Santissima, l’unica che ha il potere di trattenere l’ira di Suo Figlio. Perciò preghiamoLa, soprattutto col S.Rosario. Personalmente nel mio piccolo solo questo riesco a fare.

    1. Cara Tonietta, direi che ormai sarebbe ora che la Madonna non trattenga più l’ira di Suo Figlio ma….che lo lasci agire liberamente!

  4. Carissimo dott. Gnocchi,
    concordo con Lei circa la concreta possibilità, già peraltro assai diffusa nella prassi, che la Messa sia modificata in un’agape ecumenica priva di Consacrazione, realizzando la profezia di Daniele sull’abominazione della desolazione. Ma se torniamo indietro di qualche decennio, non possiamo non constatare che la stessa cosa è stata fatta con il Novus Ordo. Anche allora vi fu chi denunciò con orrore l’indebolimento della dimensione sacrificale del nuovo rito, e chi si rifiutò di celebrarlo. Nondimeno il Clero, prono come sempre in un’obbedienza tanto comoda quanto pavida, accettò quel rito e lo impose ai fedeli sconcertati: accadrà lo stesso anche oggi, purtroppo. E i cattolici superstiti, resi sempre più ignoranti dall’indottrinamento conciliare, si adegueranno. Qualche conservatore sofisticherà sulla validità, come allora. E noi, come allora, ci vedremo affibbiare il titolo di profeti di sventura. Ma il mio timore è che quest’agape ecumenica rischi di esser valida, almeno in qualche caso. [sequitur]

  5. Tempo fa dissi in un mio articolo che “a questo punto” (già a quel punto) i veri cattolici avrebbero dovuto volgere le spalle a Bergoglio e ai suoi sodali della pseudo-chiesa. Tuttavia le malefatte continuano e vale la pena di sottolinearle.

  6. [sequitur] In questa sciagurata eventualità, specialmente laddove al rito partecipino anche degli acattolici, si avrà una profanazione ulteriore, perché verranno ammessi alla Comunione – valida per accidens – anche gl’indegni, gli eretici, e quanti non credono che nelle Specie Eucaristiche vi sia realmente Nostro Signore: questo moltiplicherà i sacrilegi e griderà vendetta al Cielo, attirando terribili flagelli sui falsi pastori. Una prospettiva ancor più inquietante rispetto a quella, tremenda, di veder sospeso l’eterno Sacrificio. Così, come nelle messe nere i satanisti hanno bisogno di un’Ostia consacrata, anche in quei riti immondi si profanerà il Santo dei Santi, sotto pretesto d’obbedienza al Sinedrio romano. Preghiamo perché la Provvidenza permetta al piccolo gregge di conservare, nella clandestinità delle nostre case, la fiamma della Santa Messa, celebrata da qualche pio sacerdote. E facciamo di tutto per trasmettere ai nostri fratelli la retta dottrina sul Santo Sacrificio, perché quanto queste cose avverranno non si trovino impreparati.

  7. Le faccio una domanda caro dottor Gnocchi, ma a questo punto sarebbe canonico drizzare la schiena a bastonate a questi apostati, naturalmente cominciando dal misericordioso ?

    1. Sarebbe doveroso! Sono bastonabili, bastonabilissimi, a cominciare dal biancopadrechedaroma… È solo legittima difesa!

  8. Bene! Così fedeli e sacerdoti obbedientissimi finalmente prenderanno una decisione, senza più scappatoie. Perchè fino ad ora c’è tra i conservatori l’idea poco seria che la messa nuova in fondo è valida, perchè avviene (probabilmente) la consacrazione, dimenticando che anche nelle messe nere serie, avviene la consacrazione, ma nessuno può lecitamente aderirvi, così come per le messe ortodosse scismatiche: valide, ma non lecite. Ora questo Papa meno fine, ma grossolanamente mette in chiaro le cose, in chiaro per chi è ancora cattolico s’intende, perchè in realtà non è che vuole che i fedeli o i sacerdoti sappiano che la nuovissima Messa è una bestemmia, diciamo che le mette in chiaro non volendolo fare. Ora voglio vedere chi finalmente dirà di no alla nuovissima Messa, ora non ci sono più scusanti.

  9. Caro Alessandro, da anni ti leggo, ti seguo, ti sostengo. Per sapere però se potrò continuare a leggerti, seguirti e sostenerti ti prego di precisare a chi ti riferisci quando dici “va bene così o, finalmente, qualcuno OLTRE I SOLITI PAZZI IMPRESENTABILI avrà il coraggio eccetera”. Chi sarebbero quei “soliti pazzi impresentabili”?

  10. Non Metuens Verbum

    Con tutti codesti nuovissimi, chi ci ricorderà che alla fine ci sono i Novissimi ? (sic, regola del dittongo mobile).

  11. Sempre incisivo il dr. Gnocchi. Non demorda mai, senza perdere la fiducia. Le cose giuste vanno costantemente ribadite. Le sue considerazioni non sono solo formali, ma anche e soprattutto sostanziali. Non è dovuto alcun assenso a ciò che non è Liturgia : è doveroso continuare a pregare per il bene di tutti e per la vera unità, non per quella taroccata. Esautorata la Santa Vergine Madre di Dio, disconosciuta l’Incarnazione, escluso il Sacrificio Eucaristico, negato il ruolo di Pietro Apostolo, considerata la inutilità della Riconciliazione, ci spieghino, di grazia, cosa resta di Gesù Cristo Figlio di Dio, della Sacra Scrittura, della Chiesa. La vera, Cattolica, anche se affidata a poveri peccatori.

  12. “ Il Papa non perde il pontificato una volta caduto in eresia perche’se lo perdesse non sarebbe solo la Sede di Pietro a essere vacante,ma tutte le sedi episcopali contemporaneamente:In tal caso,scomparirebbe non solo la giurisdizione ordinaria,ma anche quella straordinariamente delegata da qualcuno,a norma del diritto,non dalla “Chiesa”astrattamente intesa.Quindi dalla lodevole intenzione di difendere il Papato si arriva a considerarlo,di fatto,del tutto superfluo per la vita e l’esistenza della Chiesa”.V.:La Tradizione Cattolica,n.3-2017.

  13. Bisogna dirglielo a Francesco sine dubia che il matrimonio dal Concilio Vaticano II in poi si celebra durante la messa riformata.
    Come mai nessun cardinale o vescovo osa farglielo notare?

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