TRENTA RIGHE FUORI MODA – rubrica settimanale

Con la sospensione del processo a Marco Cappato si formula una nuova avvincente ipotesi: il suicidio è un diritto garantito dalla Costituzione se la decisione di suicidarsi è stata presa lucidamente e consapevolmente in totale autonomia e libertà. Miracoli del radicalismo, che ruba la morte ai ricchi per darla ai poveri.

In un giornale, “trenta righe”, sono come un sigaro toscano e una medaglia di cavaliere: non si negano a nessuno. Sono perfette per i primi balbettii di un praticante, per i funambolismi del vecchio cronista, per l’elzeviro del professore un po’ dandy e per l’editoriale del direttore. Dunque bastano anche a noi per dare un taglio veloce ed esaustivo a questa rubrica che commenta quanto accade dentro e fuori la Chiesa. Ma per favore, anche se la forma non è più quella della risposta alle vostre lettere, continuate a scrivere. Gli spunti migliori vengono sempre da voi.

Il processo a Marco Cappato, accusato di aver aiutato Fabiano Antoniani alias Dj Fabo a morire per suicidio assistito in Svizzera, è finito come doveva finire. Anzi, non è finito come doveva non finire: la Corte d’Assise di Milano ha sospeso il processo sollevando davanti alla Corte Costituzionale la legittimità dell’articolo 580 del codice penale che disciplina il reato di aiuto e istigazione al suicidio e prevede una pena tra i 6 e i 12 anni di carcere. D’altra parte, erano stati gli stessi pubblici ministeri Tiziana Siciliano e Sara Arduini a chiedere l’assoluzione dell’imputato o, in subordine, l’eccezione di legittimità costituzionale per tale imputazione. Questo perché Cappato avrebbe “solo” agevolato la decisione di suicidarsi che Fabiano Antoniani aveva preso lucidamente e consapevolmente in totale autonomia e libertà.

Si potrebbe eccepire sulla lucidità di un uomo cieco e paralizzato, ma ci direbbero di farci i fatti nostri perché non si può entrare nella mente altrui colpita dalla sofferenza. Obiezione perfetta che dovrebbe valere anche per coloro che ce la muovono, se il dibattito fosse ad armi pari. In ogni caso, da qui in avanti il problema vero non è più solo questo. Sta anche e soprattutto nell’inversione di princìpi e di comportamenti che seguirà alla dichiarazione di incostituzionalità del clericofascista articolo 580 del codice penale. Perché, naturalmente, quel tremendo articolo che risale al fascistissimo “Codice Rocco” verrà incostituzionalizzato a furor di media in omaggio al sabba suicidario che l’élite rivoluzionaria inscena, anche questa volta, per il sacro bene del popolo.

Fino a ieri, chiunque avesse visto una persona uscire su un cornicione con l’intenzione di buttarsi di sotto avrebbe fatto di tutto per fermarla e, volendo strafare, spiegarle che “la vita è bella”. In poche parole, l’avrebbe salvata.

Adesso no. Davanti all’aspirante suicida sul cornicione, non lo si può salvare perché tra poco non sarà più costituzionale. Bisogna attirare la sua attenzione, riportarlo dentro casa, sedersi in poltrona, se si vuole fumare meglio una canna perché la sigaretta fa male ed è politicamente scorretta, poi avviare un dialogo per capire se l’aspirante suicida è lucido, consapevole e ha preso liberamente la decisione di buttarsi di sotto. In questo caso, si riapre la finestra, si rimuovono tutti gli ostacoli che impediscano un comodo accesso al cornicione, si fa indossare il caschetto di sicurezza al pubblico radunato sul marciapiedi in attesa di applaudire il coraggioso esemplare di homo sapiens sapiens in procinto di esercitare i propri diritti, si sfollano i pompieri con il telone steso, un bacio in fronte, poi meno cinque, quattro, tre, due, uno, via e un bel saluto al poveretto che se ne va libero, consapevole e felice nel vuoto e, probabilmente, all’inferno. Quindi si chiude la finestra e si torna casa orgogliosi di aver compiuto il proprio dovere di bravi cittadini rispettosi della costituzione e del suo spirito, così ben interpretato dal radicalismo che ruba la morte ai ricchi per darla ai poveri. “Sai cara?” dirà il bravo cittadino se è una donna, o “Sai caro?” se è un uomo, “Oggi ho agevolato il suicidio di un omino che non sapeva più cosa fare per arrivare a fine mese e aveva una fila di malanni lunga così. Sapessi come era lucido e consapevole…”

Bisogna farsene una ragione, è il mondo nuovo che avanza e non c’è più posto per le favolette piene di buoni sentimenti. Il film preferito da Mario, intendo Mario Palmaro, era “La vita è meravigliosa” di Frank Capra, uno splendido bianco e nero del 1946. Racconta la storia di George Bailey, un uomo che decide di farla finita alla Vigilia di Natale. Ma un intervento del Cielo gli mostra come sarebbe stato il mondo se lui non fosse mai nato: suo fratello Harry sarebbe annegato, lo zio Billy sarebbe stato internato in ospedale, mister Gower sarebbe andato per sempre in prigione, sua moglie Mary non si sarebbe mai sposata e i loro quattro figli non sarebbero nati, la bella cittadina di Bedford Falls sarebbe divenuta un covo di vizio e malaffare. E così George sceglie la vita.

Ma questa è, appunto, una favoletta di altri tempi. Se al povero Fabiano Antoniani avessero mostrato come sarebbe stato il mondo senza di lui avrebbe visto le lacrime di gioia della madre e della fidanzata, l’orgoglio civile, intellettuale e morale di Marco Cappato, la rivincita soddisfatta di Welby, Englaro & C, il pontificare digiunante di Rita Bernardini e quello politicante di Emma Bonino, i titoli libertari e liberatori sulle prime pagine dei giornali. In un mondo invertito a tal punto, la scelta lucida, consapevole e libera del povero Antoniani è veramente il finale perfetto. Ma questo non è un film.

Alessandro Gnocchi

Sia lodato Gesù Cristo

13 commenti su “TRENTA RIGHE FUORI MODA – rubrica settimanale”

  1. Mi ha fatto veramente impressione vedere e sentire Cappato partire alla carica per l’eutanasia.. Una sensazione diabolica..

  2. jb Mirabile-caruso

    Il mondo alla rovescia che stiamo tutti vivendo è soltanto un brevissimo EPISODIO della Storia, episodio che – come tutti gli episodi passati e futuri – lascerà il mondo esattamente come l’ha trovato. Perché? Semplicemente perché il mondo con la testa in sù ed i piedi per terra è il mondo che Dio ha voluto, mentre quello alla rovescia è il mondo di fantasia che i miscredenti del mondo vogliono. Come un fuoco di paglia, è un mondo di brevissima durata, ma che diventa di durata ETERNA nel mondo dell’aldilà che i miscredenti scommettono di non esistere.

    Ma se costoro si concedessero il tempo per fare una semplice riflessione, e mettessero a confronto ciò che vincono su questa Terra se il Paradiso del mondo dell’aldilà non esiste, e ciò che perdono se esiste, si renderebbero subito conto di giocare d’azzardo A PERDERE: la cosa che il più scalcinato giocatore d’azzardo MAI farebbe nella sua vita!!!!

  3. Forse Le sembrerò un cinico, caro Gnocchi. Ma questa volontà di metter fine ai propri giorni da parte di persone che anche da vive dimostrano di non accettare la Redenzione che Nostro Signore ci ha ottenuto con la propria Passione e Morte è coerente con il rifiuto del Bene. Cinicamente, dopo aver detto tutto quello che c’è da dire, il Cattolico può finir col pensare che, in fondo, questa generazione tristissima e ribelle si sta sterminando da sé. Gente che con il vizio si castra e si rende sterile; gente che con l’eutanasia decide quando morire; gente che grazie al discernimento tanto caro al Satrapo di Santa Marta antepone la propria coscienza alla Morale è destinata a scomparire. In altri tempi, un qualche popolo guerriero li avrebbe passati a fil di spada cancellandoli dalla storia, compiendo la vendetta divina; oggi questi disgraziati lo fanno con le proprie mani, e quando domani dovremo ricostruire la società secondo la Legge di Dio, forse la loro assenza semplificherà le cose. I buoni Cattolici, per quanto pochi siano, non si suicidano, si sposano e fanno figli.

  4. Riporto da “Chiesa e postconcilio”:
    Irina ha detto…
    Si stanno alzando in piedi in molti. Bene. Forse questa lunga crisi sta portando alla luce tanti mendaci conformismi e tanta presunzione che percorrono la Chiesa Cattolica da decenni e decenni. Il vero marcio: la presunzione, la superbia declinata in tutti i casi possibili. La malattia : luciferite.
    16 febbraio 2018 00:12

    Anonimo : “Luciferite”, questa non l’avevo ancora sentita: grazie, Irina, grazie davvero. Io mi ero spinto sino a a “banda di malfattori della fede” (altro che le gangs alla Al Capone!), “assassini delle anime”, “associazione a delinquere spiritualmente”, e via dicendo. Ma questa definizione di Irina è da medico condotto (colui che si prende cura amorevolmente del suo paziente, come fosse un suo familiare), veramente professionale. Quanto poi a discuterne con loro, gli adoratori del “papa della misericordia”, tempo e fatica sprecati, come ci insegna un polemista cattolico, vero difensore della fede : http://www.accademianuovaitalia.it/index

  5. A proposito del calo di presenze all’Abgelus domenicale in Piazza San Pietro, come pure nelle celebrazioni domenicali e, più in generale, nell’attenzione prestata a questo papa ed ai suoi vescovi e sacerdoti (si pensi al flop di presenze alla messa celebrata da Bergoglio a Iquique, durante il suo recente soggiorno in Cile), sentiamo il parere di un esperto in materia :
    “c’è una ragione profonda che contribuisce a distogliere le masse da questo falso papa e da questa falsa chiesa, che non parlano, né agiscono come i papi e la Chiesa hanno sempre parlato ed agito, nel corso della millenaria tradizione cattolica: e cioè che non vale la pena di prestare attenzione a un papa che non parla mai del destino eterno dell’anima, e a una chiesa che non parla mai della grazia e del peccato, ma sempre e solo di problemi sociali, in chiave, oltretutto, smaccatamente ideologica, e cioè progressista e di sinistra” (cfr :
    http://www.accademianuovaitalia.it/index.php/cultura-e-filosofia/teologia-per-un-nuovo-umanesimo/4583-verso-il-redde-rationem)

    1. jb Mirabile-caruso

      Catholicus: “c’è una ragione profonda che contribuisce a distogliere le masse da questo falso papa e da questa falsa chiesa, che non parlano,
      ………………..né agiscono come i papi e la Chiesa hanno sempre parlato ed agito, nel corso della millenaria tradizione cattolica…”.

      Ciò che viene osservato, signor catholicus, non solo è incontestabilmente vero, ma costituisce soprattutto un embrionale atto di accusa nei confronti dei Cardinali rimasti cattolici che non hanno avuto il coraggio di prendere atto del fatto, anche questo incontestabile, che il Trono di Pietro è stato vacante sin dalla SOSTITUITIVA elezione di Roncalli sopra quella del cattolico tradizionale Siri e che – per diretta conseguenza – la Chiesa cattolica era stata forzatamente posta in una condizione di assoluta impotenza in quanto PRIVA di Papa.

      Mi domando: cosa sarebbe successo – e cosa succederebbe ancora adesso – se noi, in qualsiasi momento degli ultimi 60 anni, avessimo agito con l’indire un Conclave e con l’eleggere un Papa Cattolico da ridare alla nostra Chiesa?

  6. Concordo con Baronio, ma se è vero che i cattolici si sposano, fanno figli e non si suicidano, sono certa che gli indemoniati penseranno anche a come eliminare i cattolici. Certo alla fine non l’avranno vinta, perchè il martirio significa Paradiso.

  7. Morte di un uomo a parte, la vicenda ha contorni farseschi. Di che cosa si autoaccusa Cappato? Di istigazione al suicidio? Ma allora la scelta del suicidio non è stata libera. Di avere dato una mano? Ma la mano l’hanno data i medici svizzeri (che nessuno processa anche perché in Svizzera è tutto legale). Cappato cosa ha fatto? L’autista? E se andavano in treno bisognava processare anche il macchinista? Oltre che la morale qui si sono prese in giro la giustizia e l’intelligenza.

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