Un altro passo verso l’eutanasia per tutti – di Cristiano Lugli

La Corte Suprema del Regno Unito ha recentemente stabilito che non è più indispensabile ci sia un provvedimento giurisdizionale per metter fine all’idratazione e alla nutrizione di un paziente in stato di coma. Secondo la Corte, se i medici e la famiglia del paziente sono concordi nel ritenere che il trattamento in corso non è nel suo “best interest”, questo può essere interrotto senza ricorrere ai giudici, come è avvenuto, ad esempio, nel caso di Alfie (il quale, per giunta, non si trovava affatto in uno stato clinicamente comatoso).

Ad aprire una nuova breccia nel diabolico dibattito “bioetico” è dunque nuovamente un giudice: Lady Jill Margaret Black, della Corte Suprema, che ha così deciso:

“Se vengono rispettate le disposizioni del MCA 2005 (Mental Capacity Act) e osservate le linee guida pertinenti, e se vi è accordo su ciò che è nel migliore interesse del paziente, al paziente stesso può essere sospeso il trattamento con tale accordo senza l’intervento della Corte.”

La sentenza, senza precedenti storici, è stato accolto con grande entusiasmo dalla “Compassion in Dying”, la principale lobby eutanatica del Regno Unito:

“A volte – afferma un portavoce dell’associazione – è nel miglior interesse di qualcuno ritirare le cure. Questa presa di posizione della Corte consentirà a coloro che sono più vicini ad un paziente – i parenti e l’equipe medica in primis – di sentirsi supportati e autorizzati a prendere la decisione giusta per la persona, anche quando risulta difficile”.

Il professor Derick Wade, un consulente in riabilitazione neurologica con sede a Oxford, stima che ci potrebbero essere fino a 24.000 pazienti nel NHS in Inghilterra in PVS (stato vegetativo persistente) o MCS (stato minimamente cosciente), con la maggior parte di questi pazienti ricoverati in case di cura.

Prendersi cura di una persona con PVS o MCS costa circa 100.000 sterline all’anno, e il potenziale “risparmio” per il NHS potrebbe ammontare a 2,4 miliardi di sterline l’anno. Basta convincere le persone a pensare che far morir di fame e di sete sia lecito e, soprattutto, nel “miglior interesse” dell’ammalato.

Insomma, soldi. Soldi che fanno gola, ma che sicuramente servono soprattutto a nutrire la sete del Moloch che, come primo obiettivo, ha quello del ritorno al sacrificio umano.

Sulla questione in questi giorni è intervenuto anche il dott. Peter Saunders, della “Christian Medical Fellowship”, un’associazione evangelica di medici e studenti nata nel 1949 a Londra che si batte per difendere i principii etici non negoziabili.

“Una volta che accettiamo che la morte per disidratazione sia nel ‘miglior interesse’ della gente che ha subito danni cerebrali – ha detto il medico – finiamo su una china davvero molto scivolosa. La Corte Suprema ha stabilito un pericoloso precedente – ha proseguito – perché questo conduce ad un’alta probabilità che i pazienti gravemente danneggiati nel cervello siano ridotti a morire di fame o disidratati, con una condanna a morte nel loro presunto ‘miglior interesse’.  Queste decisioni saranno peraltro maggiormente influenzate da coloro che trovano in questo modo di agire interessi ideologici o finanziari”.

Le conclusioni di Saunders sono reali quanto spaventose. Mangiare e bere, per quanti, a causa di una patologia e non di un capriccio, non riescano più a farlo da soli, diventano il pretesto per uccidere tramite eutanasia passiva.

La cosiddetta bioetica, senza nemmeno alcun dibattito, raggiunge un altro traguardo verso il baratro della necrocultura, ovvero la negazione dell’utilizzo di mezzi fino a oggi considerati comunemente e unanimemente come ordinari: la PEG (Gastrostomia Endoscopica Percutanea, che consente l’alimentazione enterale) e le flebo, infatti, vengono fatte ora rientrare nel nuovo lessico del nuovo vocabolario imperniato intorno all’“accanimento terapeutico”.

Ma, a guardarci dentro meglio, questa allarmante vicenda non è poi così nuova. O meglio, se la sua applicazione è sicuramente nuova, la sua teorizzazione non lo è affatto, ma anzi – chi lo avrebbe mai detto – trova le sue solide rassicuranti basi nell’altrettanto nuova Carta per gli Operatori Sanitari, voluta e rinnovata da Bergoglio nel 2017.

Un vero e proprio codice deontologico in materia sanitaria dove, per chi se lo fosse perso, si parla di “alimentazione e idratazione solo se utili”.

Bisogna farci l’abitudine: per giustificare il diritto di condannare a morte, i boia del nuovo laicismo giuridico-sanitario si appellano oggi alle direttive della nuova chiesa in uscita e del suo satellite incaricato: la Pontificia Accademia per la Morte.

10 commenti su “Un altro passo verso l’eutanasia per tutti – di Cristiano Lugli”

  1. Carla D'Agostino Ungaretti

    L’esperienza che ho maturato alla mia non più verde età mi ha insegnato che stiamo correndo verso un mondo e una società che non sa he farsene dei grandi vecchi, se appena questi hanno perduto o stanno perdendo l’autosufficienza. Perché i costi sociali sono troppo elevati; perché non conviene curare i malati vecchi (cui resta comunque poco da vivere) trascurando i malati giovani; perché le famiglie oggi sono oberate dal lavoro, non hanno tempo e voglia di occuparsi di genitori, nonni o zii che non hanno nessuno e non vogliono rinunciare alle sacrosante vacanze; perché le multinazionali farmaceutiche guadagnano di più in altre direzioni; perché i Servizi Sanitari Nazionali si stanno indebolendo in favore delle costose assicurazioni private. Potrei continuare all’infinito, ma tutto si riassume in poche parole: l’ndividualismo filosofico ha trionfato facendo prevalere l’egoismo e il tornaconto personale. Del resto, chi ci crede più alle parole di Gesù: “Amatevi l’un l’altro come io ho amato voi”?

    1. Cara signora Carla vorrei ricordarle che sessant’anni fa i ventenni di allora, oggi ottant’enni iniziarono loro a scartare i “vecchi”, mi ricordo bene da bambino che li chiamavano con disprezzo matusa e spesso insultati per ché appartenenti ad un mondo che loro “giovani” volevano abbattere per costruire poi quella”nuova società” dove per i vecchi non c’era più posto. Ora sono loro i vecchi e purtroppo oggigiorno dopo aver cresciuto figli e nipoti raccontando ed insegnando che i “non valori”del sessant’otto sono cosa buona e giusta, …cosa ci dobbiamo aspettare.?…

  2. Quindi per bergoglio che ha voluto modificare il catechismo, la pena di morte al colpevole non è mai ammissibile ma per la persona in stato di incoscienza si.
    Alla larga dalla misericordia bergogliona!

    1. jb Mirabile-caruso

      Fabio: “Alla larga dalla misericordia bergogliana!”.

      Lei, signor Fabio, fa l’errore – purtroppo comunissimo – di prendere Bergoglio sul serio. Bergoglio deve essere preso per quello che è nella realtà: un comunissimo prete di strada che all’età di 75 anni circa – quando sarebbe stato auspicabile che la saggezza prendesse il sopravvento sulla stoltezza di tutta una vita – ha continuato imperterrito per la strada di quest’ultima accettando un patto con il Diavolo dal quale non è possibile recedere.

      Siamo di fronte, quindi, ad un papa fantoccio.

      Certo, emotivamente e non solo, è esperienza estremamente penosa assistere al suo quotidiano picconare quella che noi erroneamente crediamo essere la Chiesa Cattolica, ma da una più attenta osservazione noi possiamo agevolmente dedurre che tutti questi distruttivi cambiamenti degli ultimi 50 anni sono stati e sono, nella realtà, fatti su di una falsa chiesa-conciliare che viene ingannevolmente spacciata per la Chiesa Cattolica.

      La Vera Chiesa NON è picconabile da nessun papa fantoccio, di oggi e di ieri!

      1. Carla D'Agostino Ungaretti

        Infatti il Papa ha preso una colossale cantonata perché il Vangelo non parla mai della pena di morte e lo stesso Gesù ha mostrato di condividere il riconoscimento di meritare la condanna fatta dal buon ladrone. Per non parlare di quanto è scritto nell’Antico Testamento e quanto hanno detto i grandi moralisti medioevali, S. Agostino, Tommaso d’Aquino,fino a S. Alfonso de Liguori e i Papi del ‘900. Questo non significa che la pena di morte debba essere per forza irrogata ed io stessa sono contraria, perché penso che l’ergastolo sia sufficiente. Questa è l’ennesima dimostrazione che questo papa a volte parla a vanvera, un po’ alla maniera sudamericana. Ma allora la Curia dovrebbe frenarlo un po’, ammesso che lui lo consenta …

  3. Sig. Mirabile Caruso, sono al corrente che bergoglio è stato messo li dalla mafia di San Gallo col supporto esterno dei potentati che, come disse John Podesta già nel 2011, auspicavano una primavera vaticana per non avere ostacoli nel loro piano globalista, eutanasista, omosessualista, migrazionistae, ecc.
    Constato che il piano si sta attuando grazie alla cooperazione di bergoglio e penso che siamo a quanto descritto al pt.675 del CCC.
    Ma so che alla fine Gesù e Maria Santissima trionferanno

  4. “Io devo fare quello che mi hanno chiesto i signori cardinali” affermò Bergoglio appena salito al soglio pontificio, aggiungendo di avere l’ambizione di attuare completamente il CV II, cambiando la Chiesa in modo che non si possa più tornare indietro. Un bel programma davvero, non c’è che dire. Ma pensando e riflettendo su queste sue parole, mi son chiesto più volte : “ma cosa mai gli avranno chiesto i signori cardinali a Bergoglio?, quali saranno state le direttive impostegli come condizione per la sua elezione?”.
    Dopo essermi scervellato notte e giorno sono giunto ad una conclusione, che vorrei condividere con voi, amici e fratelli in Cristo Signore: Eccola:

    Istruzioni operative impartite dalla mafia di San Gallo (longa manus di Belzebù) al signor Giorgio Bergoglio (introdotto alle logge massoniche, a quanto si legge, poco prima di divenire vescovo, ed iniziare così una rapida e luminosa carriera) :

    “Modifica la Chiesa, trasformandola in un baraccone, una specie di circo Barnum, dove tutti sono accolti, tutti tranne i veri seguaci di “Quello Lassù”; loro respingili e…

  5. ….. perseguitali, additandoli al pubblico disprezzo, affermando che sono divisivi, fanatici, integralisti (dividono il mondo in buoni e cattivi, caricando sulle spalle della gente pesi insopportabili, comandamenti, precetti, stili di vita virtuosa), mentre nella nuova “chiesa” debbono essere accolti tutti, senza che ad alcuno vengano richiesti sacrifici, cambiamenti di stile di vita, tutti, purché siano nemici di Quello Lassù, o purché rimangano peccatori impenitenti fino alla fine dei loro giorni, e, se non cristiani, non si sognino nemmeno di convertirsi al Cristianesimo. Fa’ in modo che i pochi cattolici rimasti vengano emarginati, dichiarati responsabili di tutti i mali della società, nemici della pace, e come tali passati al braccio secolare per ridurli al silenzio (che belli i vantaggi di un cesaropapismo di impronta satanica!). Sradica dalle coscienze precetti e comandamenti, presentandoli come macigni lanciati sui poveri fratelli indifesi, già minati dalle loro fragilità (così sono definiti oggi i peccati); delegittima pubblicamente evangelizzazione e proselitismo,…

  6. ….. presentandoli come una coercizione delle coscienze, una violazione della libertà religiosa, del principio secondo il quale tutte le religioni (non solo quelle “del libro”) hanno pari dignità, pari diritti, e nessuna può arrogarsi il diritto di essere l’unica vera”.

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